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Greta Panettieri: ritrovare il coraggio da ventenne in un nuovo album "sgretolato"

A pochi giorni dall'uscita del suo nuovo disco "Shattered-Sgretolata", inciso tra Roma e New York, incontriamo Greta Panettieri, una delle voci più affascinanti del panorama italiano e internazionale, che in questo nuovo lavoro mette a nudo le sue molteplici personalità artistiche, dal pop allo swing, al brazilian, al free jazz.

Sei giunta al quinto disco, dopo il grande successo di “Non Gioco Più”, dedicato ai grandi successi di Mina. Come si presenta “Shattered-Sgretolata” al pubblico italiano e straniero?

Questo disco “Shattered-Sgretolata” racchiude in sè tutto il mio percorso musicale. Da quando sono tornata in Italia e dopo aver cantato le canzoni di 'Non gioco piu'' in giro per le varie piazze e festival italiani, ho capito che volevo un disco che mi assomigliasse di più. Le precedenti produzioni discografiche hanno sempre mantenuto una certa discrepanza tra il mio essere cantate live e cantante in studio, vuoi che negli Stati Uniti ho avuto un imprinting discografico molto ”severo”, dove si cercava piu' la perfezione radiofonica della performance, l'intonazione, il non essere troppo emozionanti per non avere dei picchi che potessero 'disturbare' un ascoltatore medio. Ecco, in questo disco, pur mantenedo questi preziosi insegnamenti, ho cercato e ritrovato il mio coraggio di ventenne, cercando di dare libero sfogo alla mia creatività e vocalità senza preccuparmi troppo della reazione del pubblico, ma cercando un'autenticità artistica. E' un disco cantato in tre lingue quindi di chiaro respiro internazionale, ricco di crossover tra i generi con accenti, ritmi e emozioni forti. Chiaramente di indole jazzistica si sgretola in vari generi tra cui il POP il FUNK e lo SWING.

Hai dichiarato “non sono una cantante di jazz”: come ti definisci?

Una cantante. Cerco una vocalità artistica sincera quindi sui generis, quando pensiamo  per esempio a Sting pensiamo solo alla sua voce non che sia un cantante di Pop/Rock Britannico, ecco: mi piacerebbe essere solo Greta Panettieri. Sgretoliamo le definizioni e gli etichettamenti che credo ci portino solo ad impigrirci, evitando che le nostre orecchie facciano lo sforzo di capire cosa stiano ascoltando.

Nel disco, molti ospiti e un duetto frizzante con “Greg” Claudio Gregori…

Si l'occasione e' nata un paio di anni fa quando con Greg ci siamo conosciuti a Radio 2 Social Club. L'ho coinvolto per la scrittura del testo in Italiano della canzone che originariamente avevo scritto in Inglese (che magari pubblicherò in un secondo momento) e lui si e' subito innamorato del brano e ha scritto delle parole veramente divertenti e non convenzionali, esattamente quello che cercavo.
Claudio (Greg) ha anche una gran bella voce e quindi abbiamo pensato di duettare, alla fine ne è venuto fuori un trio grazie alla duplice interpretazione di Claudio che ha cantato da basso e da tenore.

L’album è stato registrato tra Roma e New York: mantieni sempre attivo il contatto con il tuo ambiente artistico negli Stati Uniti?

A New York ho vissuto tanti anni e ho tanti cari amici e colleghi musicisti, il primo pensiero ogni volta che inizio una nuova produzione passa per NYC. In questo caso avendo un brano brasiliano in scaletta non potevo non rivolgermi alla mia sezione ritmica brasiliana preferita composta da Mauricio Zottarelli e Itaiguara Brandao, due musicisti di fama internazionale e soprattutto due grandissimi interpreti della musica brasiliana contemporanea nonchè carissimi amici.

Brani originali, e una cover “nata” negli studi di LA7, omaggio al Duca Bianco.

Appena uscito il nuovo album di Bowie lo scorso gennaio ero rimasta folgorata non solo dal lavoro compositivo, musicale e artistico che pervade sia l'album che ogni video di "Black Star": la cosa che mi aveva lasciata sbalordita erano state la capacità di introspezione e l'analisi psicologica che l'uomo David Bowie era riuscito a fare su se stesso in un momento così complesso come quello che può essere quando si affronta una malattia come il cancro, e la capacità che aveva avuto di tradurre tutto ciò in testi e linee melodiche così semplici da lasciarti con il cuore squarciato in due, commosso ma anche emozionato di fronte a tanta bellezza e umanità. Quando poi si è appreso della sua morte due giorni dopo l'uscita del disco, tutto ciò ha preso se possibile ancora più valore. Cantare "Life on Mars" in diretta a così pochi giorni dalla scomparsa di Bowie è stata un'esperienza molto forte ed emozionante e, per quanto strano a dirsi, era stata per me la prima occasione di cantare una sua canzone. Da allora "Life on Mars" si è impressa nelle mie corde vocali, finendo nella scaletta del disco come urgenza espressiva e omaggio ad un Genio che ci ha lasciato così tanta arte.

Promuoverai l’album anche all’estero?
La risposta è implicita nel doppio titolo, questo è un album sgretolato di cui i frammenti non si possono arginare in confini geografici.

Lasciaci le tue coordinate per rimanere aggiornati sulla tua musica.
Sono facilmente rintracciabile sui maggiori canali social Facebook e Twitter, dal mio sito internet per gli aggiornamenti sulle nuove date e sul Canale YouTube: http://www.gretapanettieri.com/ https://www.youtube.com/user/gretasbakery

 

 

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