Jazz Agenda

Live Report – Gli Chat Noir al Music Inn

chatnoir01
chatnoir02
chatnoir03
chatnoir06
chatnoir07
chatnoir08
chatnoir10
chatnoir12
chatnoir14
chatnoir17
chatnoir18
01/11 
start stop bwd fwd

L’elegante atmosfera del Music Inn diventa la cornice perfetta ad accogliere l’arte di questo trio romano, che per l’occasione si accompagna ad una contrabbassista d’eccellenza, Caterina Palazzi, al posto di Luca Fogagnolo. Dopo il successo del live di presentazione del nuovo album – Weather Forecasting Stone – all’Auditorium Parco della Musica, gli Chat Noir (oltre a Luca Fogagnolo al contrabbasso, Michele Cavallari al piano ed elettronica e Giuliano Ferrari alla batteria) hanno proseguito il loro tour con la data di venerdì 28, proprio in uno dei locali cardine della scena jazz capitolina. L’ampia gamma di contaminazioni del trio trova spazio fin dal primo brano, lasciando il jazz come punto d’arrivo e di partenza in un percorso che offre diverse chiavi di lettura e che segna uno stacco netto rispetto a qualsiasi altro progetto attuale nell’ambito. Risulta così difficile, se non addirittura riduttivo, inquadrarli in un genere preciso; anche se loro stessi si sono dichiarati molto vicini alle sonorità nordeuropee dell’etichetta ECM. Quello che ci offrono è un viaggio introspettivo alla ricerca del suono “giusto”. Cosa che accade, per esempio, in Stone is dry o in Swinging stone, in cui le sonorità jazz danno maggiormente spazio ad un’impronta post-rock.

Al contrario, in brani come White on top o Can’t see stone è il “jazz elettronico” a farla da padrone. Fondamentale sembra però risultare l’abolizione del tradizionale concetto di leader e sideman, favorendo l’agire dei singoli membri in modo completamente equiparato. Caterina Palazzi accompagna l’eleganza sonora a quella visiva attraverso il suo fascino e la leggerezza dei suoi gesti. Tutti e tre incarnano alla perfezione il trasporto emozionale alla base di ogni brano, tessendo atmosfere di estremo lirismo. Un concerto che ti culla, dandoti la certezza che ci sia ancora qualcosa di interessante ed innovativo in un Paese ormai dedito alla canzonetta.

Serena Marincolo

foto di Valentino Lulli

Leggi tutto...

Live report: Il MAT trio al Music Inn: ospite Fabrizio Bosso

allulli-bosso06
allulli-bosso07
allulli-bosso1
alulli-bosso01
alulli-bosso02
alulli-bosso03
alulli-bosso04
alulli-bosso08
alulli-bosso10
alulli-bosso11
alulli-bosso13
alulli-bosso17
alulli-bosso19
alulli-bosso21
alulli-bosso22
alulli-bosso23
alulli-bosso26
alulli-bosso27
alulli-bosso34
01/19 
start stop bwd fwd

C’era grande attesa riguardo la riapertura del Music Inn e stando a quanto siamo riusciti a vedere la scorsa settimana, le aspettative non hanno di certo tradito quello che ci si attendeva. Questo jazz club, che con nostro immenso piacere ha riaperto i battenti lo scorso aprile del 2011, ha presentato al pubblico tre concerti d’eccezione. Siamo partiti giovedì con una Jam session ricca di nomi, per poi passare al concerto del MAT trio di venerdì che sabato ha ospitato Fabrizio Bosso, uno dei musicisti più talentuosi del panorama musicale italiano. Quello che possiamo dire, quindi, dopo aver partecipato alla presentazione all’attività della scorsa settimana, è che il Music Inn non è soltanto un jazz club, ma un progetto nel quale confluiscono arte, musica, letteratura e anche la buon cucina. Chiaramente se parliamo di un jazz club, la musica avrà senza dubbio un ruolo di primo piano e infatti quello che possiamo notare dopo queste prime giornate all’insegna del jazz è che accanto ai grandi nomi presenti nella programmazione del Music si affiancheranno anche i giovani talenti emergenti.

 

E se a questo, poi, ci aggiungiamo che uno spazio notevole verrà dato anche alla buona cucina, anch’essa un’arte a tutti gli effetti, allora le premesse per una buona riuscita ci sono davvero tutte quante. E durante questo week end di fuoco, in cui si sono presentati molti fra i più grandi musicisti romani ed italiani, abbiamo avuto il piacere di vedere il concerto del MAT trio, composto da Marcello Allulli al sax,Francesco Diodati alla chitarra ed Ermanno Baron alla batteria, con ospite d’eccezione Fabrizio Bosso. Cosa ci dovevamo aspettare da una serata come questa se non uno spettacolo da incorniciare? Del resto la risposta del pubblico, che ha riempito il locale senza lasciare uno spazio vuoto, è arrivata e bastava guardarsi un po’ intorno per capire che non c’era più l’ombra di un posto, con gente sparsa in ogni angolo del Music Inn. E nel momento in cui la parola è passata alla musica, la gente ha smesso di parlare, il brusio si è interrotto e ci siamo lasciati trasportare da questi due fiati che ci hanno condotto verso un fantastico turbinio di sensazioni. La cosa più bella è stata sicuramente l’atmosfera che si è creata, unita alle sensazioni che una location del genere ha potuto trasmetterci. In un jazz club, infatti, tutto diventa più raccolto, intimo, familiare e si possono ammirare i musicisti scambiarsi segni d’intesa o quelle occhiate che valgono più di cento parole.

Marcello Allulli, durante gli stacchi parla, scherza e si diverte, mentre Bosso rimane sempre concentrato. Sono forse due approcci diversi che si completano, si fondono per creare un’armonia senza precedenti che lascia incantato tutto il pubblico presente. E mentre la musica scorre fluida e leggera i due fiati si alternano, dialogano insieme, giocano con complicità e ci fanno percepire la gioia di suonare, di improvvisare, di divertirsi e di far divertire. Insomma, non è la prima volta che abbiamo il piacere di ascoltare il MAT trio, ma il fatto che accanto al sax di Marcello Allulli ci sia stata anche la tromba di Fabrizio Bosso ha creato aspettativa e novità allo stesso tempo. Un concerto fantastico che consigliamo a tutti di vedere almeno una, due, tre, quattro volte…

Carlo Cammrella

Valentino Lulli

Foto di Valentino Lulli

Leggi tutto...

Live Report: Lorenzo Tucci Trio – un esordio al Music Inn

music-inn10
music-inn11
music-inn12
music-inn14
music-inn15
music-inn16
music-inn17
music-inn18
music-inn19
music-inn2
music-inn20
music-inn21
music-inn22
music-inn3
music-inn4
music-inn5
music-inn6
music-inn7
music-inn8
music-inn9
01/20 
start stop bwd fwd

Seguire un concerto in un jazz club è sempre un’esperienza particolare. C’è sempre una forte intimità (o empatia se preferite) fra pubblico e musicisti e c’è sempre l’occasione di osservare tante cose che in un altro tipo di locale sarebbe più difficile notare. Dai semplici sguardi di intesa che potrebbero scambiarsi un bassista e un pianista prima di passare da un assolo al tema principale, dai sussurri con cui alcuni musicisti accompagnano il suono dello strumento, dalle contrazioni dei muscoli che avvengono quando un batterista percuote il suo strumento. Questa atmosfera l’abbiamo percepita in pieno sabato scorso alMusic Inn, storico locale di Roma che, con nostra grande gioia, ha da poco riaperto i battenti.

E nella serata di cui vi stiamo per parlare, in questa splendida cornice situata nel centro di Roma, hanno suonato dei giovani musicisti che, armati di tanto talento e voglia di fare, hanno voluto cimentarsi con uno dei mostri sacri del Jazz, John Coltrane. Il progetto si chiama per l’appunto Tranety, un gioco di parole che deriva proprio da Trane, soprannome che gli amici davano a questo sassofonista geniale. E i musicisti di cui vi stiamo per parlare, invece, sono tre: Lorenzo Tucci, batterista e leader di questa formazione, Claudio Filippini al pianoforte e Luca Bulgarelli al contrabbasso, tutti giovanissimi, affiatati e ansiosi di cimentarsi in un progetto così coraggioso affidandosi proprio ad un trio, formazione essenziale, ma perfetta ed autosufficiente.

Insomma, un tuffo nell’universo di Coltrane! Così possiamo descrivere un concerto che fin dai primi brani ci ha fatto capire lo stile deciso con cui Lorenzo Tucci e il suo trio hanno affrontato la serata. Un’empatia perfetta che abbiamo compreso fin da subito grazie al ritmo incalzante, alla velocità di esecuzione, alla sincronia perfetta con cui sono stati riproposti brani come Moment’s Notice, Lonnie’s Lament, oppure Afro Blue, scritto da Mongo Santamaria, suonato spesso da Coltrane e riprodotto in maniera eccellente con ampio spazio all’improvvisazione. C’è tempo anche per alcuni brani inediti di Lorenzo Tucci, come Hope e Soltice e per una struggente Ivre in Paris di Claudio Filippini; c’è tempo anche per ascoltare un gioiellino come Over The Rain e per raccontare la storia di John Coltrane con musica e parole.

Ascoltando Cousin Mary, infatti, brano che il sassofonista ha dedicato alla cugina e che Lorenzo Tucci ha presentato personalmente al pubblico, noi, con un po’ di fantasia, ci siamo immaginati un ragazzo tenace seduto su uno sgabello con davanti uno spartito aperto. Un ragazzo che studia fino a tarda sera e che vuole a tutti i costi suonare davanti ad un pubblico che prima o poi lo adorerà, proprio come il trio di Lorenzo Tucci che di voglia di stare su di un palcoscenico ne ha veramente tanta. E forse questa musica martellante che sembra non fermarsi mai, che sfocia nell’improvvisazione e che si risolve spesso in ritmi incalzanti e sincopati, per un momento ci ha trasportato con la mente da un’altra parte, in un’altra epoca, o in un altro continente… Magari quando John Coltrane suonava nei locali più in dell’epoca deliziando il pubblico con quello stile innovativo che tutti gli amanti del Jazz a posteriori ricorderanno per sempre.

Carlo Cammarella  

Foto di Valentino Lulli

Leggi tutto...

Al Music Inn di scena gli Chat Noir

Dopo il successo del live di presentazione del nuovo album Weather Forecasting Stone nella salaPetrassi del Parco della Musica, gli Chat Noir continuano il loro tour a Roma: il prossimo live, venerdì 28 ottobre sul palco del MUSIC INN jazz club (largo dei Fiorentini 3 – Roma) alle ore 22,30. Dopo i primi due album Decoupage e Difficult to see you, il titolo del nuovo lavoro prende spunto dalla pietra dotata della proprietà magica di prevedere le condizioni meteorologiche. Uno strumento rudimentale e concreto solo in apparenza, che costituisce il connubio tra cielo e terra, materiale ed immaginario, presente e futuro. Sebbene la line-up sia quella di un classico piano trio (Michele Cavallari al pianoforte, Luca Fogagnolo al contrabbasso e Giuliano Ferrari alla batteria), il sound si discosta dai canoni del jazz tradizionale: l’architettura sonora dei brani privilegia gli aspetti compositivi e di arrangiamento, con l’intento di esaltare il lirismo delle composizioni piuttosto che le doti tecniche dei singoli musicisti.


Il suono degli strumenti acustici è arricchito dall’utilizzo di effetti, in una sintesi elettro-acustica che ha come interlocutori il jazz nordeuropeo e il post-rock. Al contrabbasso Caterina Palazzi, pluripremiata al Jazzit Award 2011 e reduce dal grande successo della tournèe di presentazione del suo album d’esordio Sudoku Killer insieme al suo quartetto.

INFO
Music Inn
Largo dei Fiorentini, 3 – Roma

Leggi tutto...

Music Inn: gli appuntamenti di questo week end

Anche questo fine settimana un week end all’insegna del jazz al Music Inn. Si parte venerdì, 14 ottobre, con Israel  Varela,  abile  e  raffinato  compositore,  batterista,  e  cantante  dalla sorprendente  e  ricca musicalità. Originario di Tijuana, Messico, è considerato uno dei migliori talenti della scena musicale internazionale che grazie alla sua originalità vanta già collaborazioni con i migliori musicisti del mondo tra i quali: Pat Metheny, Charlie Haden, Yo Yo Ma, Mike Stern, Bireli Lagrene, Bob Mintzer, Diego Amador, Pino Daniele. Il  suo  Flamenco Jazz  drumming  è  la  sua  cifra  stilistica  immediatamente riconoscibile: flamenco, ritmi latino-americani, atmosfere di medio oriente, e  colori  jazz si  fondono in un’entità ormai inscindibile.  Il  sentimento latino, la raffinatezza melodica e il gusto andaluso della sua musica, sono elementi che assumono un valore irrinunciabile, facendo delle sue composizioni arie che subito s’imprimono nella memoria. (M. Leopizzi, Music Around net Magazine). Sabato 15 ottobre, invece, sarà la volta del trio di Bruno Marinucci che salirà sullo splendido palcoscenico di questo jazz club. Il mix culturale e lo straordinario livello internazionale di questo Trio caratterizza un risultato musicale unico, rendendo i concerti tanto raffinati quanto imprevedibili. Il repertorio è tratto dal nuovo disco di Israel Varela “Border  People”,  per  DSR Records (Egea  distribution) e  anche temi  tratti  dal  suo disco d’esordio “Tijuana Portrait” (vincitore dell’Euro Latin Award 2008). “Nal Tarahara” edito da RAI TRADE e Videoradio, con la collaborazione di Bill Evans al sax e di Randy Brecker alla tromba. E’ un disco di sole composizioni inedite di Bruno Marinucci. Un lavoro che propone brani completamente acustici, brani elettrici, brani in soluzione mista. Spazia tra Jazz, Blues, Funk, oltre a momenti tematici e narrativi, basati sulla dinamica, l’interplay e il senso melodico creando a tratti un’atmosfera minimalista, pur non essendo legato a nessuno stile in particolare. Già nei primi mesi dall’uscita del disco è intervistato e recensito dalle maggiori riviste musicali.

venerdì 14 ottobre ore 22
Israel Varela Trio 
Special guest: Cristina Benitez – ballerina di flamenco – 
consum. obbl.
Israel Varela, batteria e voce

Alfredo Paixao, basso e voce

Shai Maestro, pianoforte

sabato 15 ottobre ore 22
BRUNO MARINUCCI TRIO consum. obbl.
Bruno Marinucci, chitarre

Pierpaolo Ranieri, contrabbasso

Marco Rovinelli, batteria

Leggi tutto...

La nuova stagione del Music Inn: la programmazione di ottobre

Giovedì 6 ottobre dalle ore 19grande festa per l’inaugurazione della nuova stagione del Music Inn che quest’anno celebra i 40 anni dalla sua apertura. Molto attesa è la jam session che ospita grandi nomi internazionali a sorpresa, tra questi: John B. Arnold, Maurizio Giammarco, Fabrizio Sferra, Michael Rosen, Ettore Fioravanti, Daniele Tittarelli. Lo storico locale, tempio del jazz capitolino e nazionale, che il 7 aprile scorso ha riavviato un’intensa attività di concerti, riapre in grande stile. Oltre la jam sarà presentato il libro “Music Inn, 1971-2011. Personaggi, racconti, emozioni di ieri e oggi” testo di Federico Scoppio, in occasione dei quarant’anni dall’apertura del Jazz Club. Con la prefazione, perfettamente congeniale di Giovanni Tommaso, che fu presidente dell’associazione, interviste e aneddoti raccontati dai più grandi musicisti e critici italiani da Enrico Rava a Marcello Rosa, Enrico Pieranunzi, Rita e Carla Marcotulli, Massimo Nunzi, Enzo Pietropaoli, Roberto Gatto, Adriano Mazzoletti, Riccardo Lay e molti altri. Il libro, contente un CD e un DVD con filmati storici e interviste ai personaggi di oggi sarà presentato alle ore 21. Di seguito il programma di ottobre.

PROGRAMMAZIONE OTTOBRE 

venerdì 7 ottobre ore 22
MARCELLO ALLULLI TRIO consumazione obbligatoria
Marcello Allulli, sax – Francesco Diodati, chitarra – Ermanno Baron, batteria

sabato 8 ottobre ore 22
MARCELLO ALLULLI TRIO feat. FABRIZIO BOSSO consum. obbl.
Marcello Allulli, sax – Francesco Diodati, chitarra – Ermanno Baron, batteria
Special guest: Fabrizio Bosso, tromba

giovedì 13 ottobre ore 21,30
JAM SESSION con Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, Joe Rehmer e ospiti a sorpresa
ingresso libero

venerdì 14 ottobre ore 22,30
Israel Varela Trio 
Special guest: Cristina Benitez – ballerina di flamenco
 – consum. obbl.
Israel Varela, batteria e voce – Alfredo Paixao, basso e voce – Shai Maestro, pianoforte

sabato 15 ottobre ore 22,30
BRUNO MARINUCCI TRIO consum. obbl.
Bruno Marinucci, chitarre – Pierpaolo Ranieri, contrabbasso – Marco Rovinelli, batteria

giovedì 20 ottobre ore 21,30
JAM SESSION con Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, Joe Rehmer e ospiti a sorpresa
ingresso libero

venerdì 21 ottobre ore 22,30
PAOLO RECCHIA TRIO consum. obbl.

Paolo Recchia sax contralto –  Nicola Angelucci batteria – Nicola Muresu contrabbasso

sabato 22 ottobre ore 22,30
LAURA LALA/SADE MANGIARACINA 4TET “PURE SONGS” (etich. Jazz Collection) –consum. obbl.
Laura Lala, voce – Sade Mangiaracina, pianoforte – Giacomo Buffa, contrabbasso – Alessandro Marsi, batteria

giovedì 27 ottobre ore 21,30
JAM SESSION con Enrico Zanisi, Alessandro Paternesi, Joe Rehmer e ospiti a sorpresa  – ingresso libero

venerdì 28 ore 22,30
CHAT NOIR “Weather Forecasting Stone” consum. obbl.
Michele Cavallari, pianoforte – Caterina Palazzi, contrabbasso – Giuliano Ferrari, batteria

sabato 29 ore 22,30
MARIO RAJA  4TET  consum. obbl.
Mario Raja, sax tenore – Enrico Bracco, chitarra – Luca Fattorini, contrabbasso – Armando Sciommeri, batteria

Leggi tutto...

Ischia Jazz Festival: via alla XIII edizione

Torna la grande musica sull’isola di Ischia con la XIII edizione dell’Ischia Jazz Festival, che quest’anno si svolgerà nel periodo delle feste natalizie, dal 23 dicembre al 5 gennaio. Un Evento che già da tempo è diventato un appuntamento irrinunciabile per tutti gli appassionati di musica questo genere di musica. L’Ischia Jazz Festival nasce nel 1999 da un’idea di Piero D’Ambra, allora Amministratore comunale di Ischia con una grande passione per la musica, che decide di scommettere sulla diffusione della cultura jazz sulla sua isola, organizzando una rassegna di tre giorni di Jazz. Tre giorni di concerti nel maggio di tredici anni fa “galeotti” e il successo della manifestazione non tarda ad arrivare grazie alla presenza di artisti del calibro di Enrico Rava, Paolo Fresu e Roberto Gatto. Da questa prima pietra “musicale” un susseguirsi di edizioni sempre più importanti che hanno fatto ottenere al Festival consensi sempre maggiori. Contemporaneamente all’entusiasmo del pubblico, cresceva quello degli organizzatori, spronati dalle conferme che giungevano non solo dalla gente ma anche dagli esperti del settore, dalla stampa e dai critici musicali, a lavorare incessantemente ad ogni nuova edizione per lasciare un segno. Memorabili sono stati i concerti dei grandi maestri del jazz che hanno suonato ad Ischia: l’anno mirabilis che aprì un nuovo millennio, il suggestivo 2000, per l’Ischia Jazz Festival rappresentò una seconda edizione di grande interesse con il trombettista Fabrizio Bosso e il bassista Aldo Vigorito. 

L’edizione del 2001 toccò l’apice con l’esibizione di Maria Pia De Vito accompagnata al piano da John Taylor. Poi nel 2002 l’estate ischitana diventò incandescente con l’esibizione di Don Byron ed Enrico Pieranunzi. Il 2003 fu sotto il segno del jazz italiano con Enrico Rava, Stefano Bollani, Roberto Gatto, Danilo Rea, Franco D’Andrea, Rosario Giuliani, Daniele Scannapieco e guest star Renzo Arbore che ritroveremo anche l’anno successivo, il 2004 insieme a Marco Zurzolo, Francesco Cafiso, Javier Girotto ed Enrico Rava. Crescendo il Festival si esteso anche nella durata: tre giorni non bastavano più a contenere l’indomabile energia di sax, trombe e tamburi così si è giunti a coprire quasi l’arco di una settimana e per alcune edizioni ha coperto anche altre stagioni Winter e Spring. Il 2008 rimarrà nelle cronache jazzistiche per il concerto di Archie Shepp, definito da alcuni giornali “la storia del jazz suona sull’isola di Ischia”.

Nel 2009 altra edizione memorabile con la presenza di Billy Cobham, Joshua Redman, Hamid Drake, Greg Hutchinson, Tania Maria e Cedar Walton. La scorsa edizione – quella del 2010 – ha visto protagonisti Eddie Gomez, Omar Sosa, Gonzalo Rubalcaba ed Enrico Pieranunzi con un fantastico tributo a Bill Evans. Questa la storia, ma le pagine da scrivere per l’Ischia Jazz Festival sono ancora tante e l’edizione del 2011 non mancherà di effetti speciali con celebrità mondiali, grandi serate, densa atmosfera e grande musica. La nave della XIII edizione dell’Ischia Jazz Festival cala anche un’ancora nella città eterna con la partnership del Music Inn. Quest’anno infatti lo storico tempio jazz romano incontra l’evento ischitano, un segno di continuità nel nome della grande musica, che quando è davvero grande getta ponti ben oltre il  mare. Di seguito riportiamo la programmazione del Festival

PROGRAMMAZIONE

23 dicembre

Andromeda Turre & Stacy Dillard Quintet

Fabio Morgera Quartet

26 dicembre

Stefano Di Battista Quartet con Gino Castaldo e Nicola Mingo Quartet  

 

29 dicembre

Giulio Martino Quartet

Marcello Allulli e Enrico Zanisi Duo (concerto proposto dal Music Inn)

5 gennaio

Dado Moroni Trio

Latin Trio

6 gennaio

Urban Fabula

Antonio Faraò Trio

Leggi tutto...

A settembre riapre il Music Inn – intervista a Marcello Allulli

Siamo nel bel mezzo dell’estate e ora come ora tutti i Jazz Club capitolini si stanno prendendo un periodo di riposo per ricominciare con la nuova stagione. E quest’anno, insieme a tutti gli altri locali che riapriranno a settembre, ci sarà anche il Music Inn, lo storico locale romano che ha da poco riaperto i battenti. Per sapere qualcosa di più sul primo periodo di attività di questa nuova realtà, abbiamo fatto qualche domanda a Marcello Allulli che, oltre ad essere una grande sassofonista, è anche il direttore artistico del locale.

Marcello, insieme a Mario Rosario Diodati tu sei il direttore artistico del Music Inn. Ci vuoi raccontare come nasce questa esperienza?

“Il Music Inn prima di tornare ad essere un locale dove si suona musica dal vivo si chiamava “Spazio Morgana”. Sono stati i soci stessi a fare una cordata per riportare il locale in piena funzione. Il Music Inn, infatti, era ancora attivo, ma al suo interno venivano svolti eventi culturali come presentazioni di libri. Ora, invece, è ritornato a proporre musica dal vivo”.

E se dovessimo fare un bilancio di questo primo periodo del Music Inn?

“Quello che posso dirti io è che per me il Music Inn è un locale che sta crescendo sempre di più. Io sto cercando di fare questo lavoro con il massimo rispetto e con grossa umiltà. Conosco la storia del locale e lo ribadisco sempre ai musicisti che vengono. Non ci dobbiamo dimenticare che negli anni ’70 e ‘80 al Music Inn è stata fatta storia del jazz e, quindi, ci tengo a sottolineare che stiamo cercando di dar vita ad un’esperienza nuova con il massimo rispetto per un passato che ha visto in questo locale molti musicisti leggendari. Sicuramente non siamo lo stesso locale di prima, ma in ogni caso, con grossa umiltà, stiamo cercando di dar vita ad una realtà che possa portare un segnale positivo in questi tempi storici di poca cultura e crisi generale. A Roma, infatti, da un po’ di tempo a questa parte stanno scomparendo i locali, mancano i club veri e propri e anche se ci sono piccole realtà sicuramente positive, non c’è più un locale di riferimento come poteva essere La Palma un po’ di tempo fa”.

Diciamo che in questo locale hai questa doppia veste di musicista e direttore artistico: vuoi raccontarci questa esperienza?

“L’esperienza di direttore artistico, che sto svolgendo insieme a Mario Rosario Diodati, è fantastica perché il Music Inn  è un locale storico. C’è una certa responsabilità, ma dal momento che un musicista aspetta per tutta la vita un posto che funzioni davvero, quando ti capita un’occasione del genere non puoi che essere felice. E’ un modo per fare un servizio per gli altri e da musicista sono contento che questa realtà ricada sulla città sia a livello storico che culturale. Sicuramente fino ad ora è stata un’esperienza fantastica e ha tutti i crismi per continuare e per diventare davvero importante”.

Quindi, ci puoi dare qualche anticipazione sui programmi di settembre?

“Il locale riaprirà il 29 di settembre il e abbiamo già in programma per il 7 e 8 ottobre Fabrizio Bosso con il M.A.T trio”.

Leggi tutto...

Tranety, un tributo a John Coltrane – intervista a Lorenzo Tucci

Circa un mese fa vi avevamo parlato del nuovo progetto di Lorenzo Tucci, Tranety (un tributo a John Coltrane) di cui abbiamo visto la presentazione al Music Inn (per leggere il live clicca qui). Insieme a lui sono saliti sul palcoscenico di questo Jazz Club, che in quell’occasione abbiamo avuto l’occasione di visitare per la prima volta, Claudio Filippini al piano e Luca Bulgarelli al contrabbasso. E alla fine di questa splendida serata, che ci ha trasportato nell’universo di uno dei più grandi jazzisti del mondo, abbiamo voluto fare qualche domanda a Lorenzo che ha risposto volentieri alle nostre curiosità

Lorenzo per cominciare volevo chiederti una curiosità. Solitamente ci si aspetterebbe un tributo a Coltrane da un sassofonista non da un batterista. Come mai questa scelta?

Diciamo che se avessi dovuto fare un tributo ad uno strumento chiaramente lo avrei fatto deciso di farlo alla batteria. Invece ho voluto basare la mia scelta sulle musiche e più in generale sullo sullo spirito “coltraneiano” vero e proprio. In altre parole ho deciso di scavalcare la questione legata alla strumento musicale, guardando direttamente alla musica, ovvero quello che realmente mi interessa.

Cosa pensi di condividere dello spirito di John Coltrane?

In questo caso io mi sono avvicinato a quei brani in maniera molto spirituale. L’approccio del disco, infatti, rispetto a quello del live è molto più spirituale perché mi interessava cogliere l’anima di Coltrane. La scelta di non avere un sax è legata proprio a questo aspetto. perché con il timbro del pianoforte riuscivo ad avere un approccio più morbido. Quindi, non è stata una scelta casuale anche perché di sassofonisti bravi ce ne sono veramente tanti e a livello musicale li rispetto anche molto.

E un approccio alla musica di Coltrane con un trio senza sassofono potrebbe anche essere uno stimolo di ricerca in più?

Sicuramente è una situazione che ti porta anche a suonare in modo diverso perché chiaramente hai degli stimoli nuovi. Per questo progetto non ho avuto bisogno del sax così come non ho avuto bisogno del pianoforte quando ho fatto un tributo a Thelonius Monk con un trio composto da batteria, contrabbasso e tromba. Le composizioni di Monk, infatti, si prestavano benissimo a quella situazione perché, essendo anche più scarne rispetto a quelle di Coltrane, funzionavano benissimo anche senza il supporto armonico del pianoforte.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS