Paride Pignotti parla del disco 43° parallelo: "Un segno indelebile della mia identità artistica"
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Pubblicato dall'etichetta Emme Record Label 43° parallelo è il disco d'esordio del chitarrista Paride Pignotti. Un progetto in cui i suoni del Mediterraneo si sposano con un jazz moderno, melodico, spesso dai tratti minimali. Completano la formazione Seby Burgio al pianoforte, Alberto Fidone al contrabbasso, Alessandro Marzi alla batteria e, come special Guest nella traccia “How Deep is the Ocean”, Nate Birkey, trombettista americano. Paride Pignotti ha raccontato a Jazz Agenda questa avventura:
"Il disco 43° parallelo è il mio primo lavoro discografico registrato al tube studio e prodotto per la Emme Record Label. Esso nasce dal forte desiderio di incidere alcuni dei miei brani in un disco in quartetto. Il titolo “43 parallelo”, rappresenta un omaggio a Grottammare, la mia città natale, dove per l’appunto passa il 43° parallelo e dove parte l’ispirazione che ha portato alla nascita di queste composizioni. Il disco è composto da 8 tracce, 6 brani originali scritti da me e da 2 standard jazz che ho scelto per la loro bellezza sia del testo ma anche perché li ritengo essere alcuni degli standard più coerenti con il pensiero musicale dell’album. Ogni mia composizione è stata scritta per ricordare e rivivere in musica qualche avvenimento della mia vita che mi ha particolarmente colpito. Uno dei temi di questo disco è l’amore inteso nei suoi diversi significati, non è un caso infatti che la playlist si apra con “Eva”, canzone dedicata alla figura della donna, e si chiuda con “My Foolish Heart”. Un altro tema centrale è il mare che considero una fonte continua di ispirazione. Sono molto contento di aver avuto la fortuna di essere accompagnato in questo percorso artistico da alcuni dei musicisti che più stimo sia musicalmente che umanamente e che ritengo essere i più adatti ad interpretare il pensiero estetico di questo disco. Essi sono Seby Burgio al Piano, Alberto Fidone al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria e come special guest nella traccia "How Deep is the Ocean" il trombettista americano Nate Birkey .
Paride Pignotti ci ha raccontato anche il percorso musicale che ha portato alla nascita del disco:
"Il percorso musicale che ha portato alla nascita del disco non è stato facile. Era da molto tempo che sentivo di voler incidere in un disco alcune delle mie composizioni; per me è stato molto difficile capire quali fossero le canzoni più adatte per raccontare un pensiero musicale e quali non. Da qualche anno dedico molto più tempo alla composizione di brani originali anziché allo studio fine a se stesso, e questo mi ha permesso di avere un buon repertorio di brani originali. Nel disco, ho cercato perciò, di inserire quei brani ai quali ero più sentimentalmente legato, che sentivo potermi rappresentare al meglio e che erano stati scritti un po’ più di getto ed in maniera più spontanea e sincera rispetto ad altri brani che erano meno emotivamente coinvolgenti e che potessero sembrare solamente un esercizio compositivo. Nel disco ci sono molte influenze musicali, variano dalla musica classica fino al jazz moderno, passando attraverso la musica brasiliana e non solo. Nella scrittura di questi brani, ho sempre cercato di non farmi influenzare da pregiudizi di tipo musicale, amo ascoltare e scrivere la musica che sento dentro di qualunque genere essa sia. Un ruolo centrale nella ricerca delle sonorità di questo disco penso lo abbia avuto l’utilizzo della chitarra acustica nella maggior parte dei brani. E’ da qualche anno che ho iniziato ad approfondire il mio legame con questo strumento e sono molto contento delle varie sonorità che si riescono a creare."
Una grande opportunità e una fotografia di quel preciso momento: Paride Pignotti ci racconta anche cosa rappresenta per lui il disco:
"Il disco rappresenta una sorta di segno indelebile che raffigura perfettamente, come una fotografia, la propria identità artistica al momento della registrazione. Registrare un cd è di certo una esperienza bellissima. Ti aiuta a consolidare ancora di più i legami con i musicisti del gruppo con cui stai registrando, ti aiuta ad analizzare al meglio la tua musica e di conseguenza te stesso, ti aiuta a capire come migliorare, che direzione musicale prendere per i prossimi lavori e molto altro... Al giorno d'oggi rappresenta anche una grande opportunità di mettersi in contatto con il pubblico attraverso i vari festival musicali, la possibilità di mettersi in gioco come artista e soprattutto come compositore, non più quindi solamente come esecutore. Nel mio caso, penso che quest’ultimo sia stato, insieme all'esigenza di raccontare in musica delle emozioni, il motivo principale che mi ha spinto ad incidere un Cd. Grazie a questo lavoro ho infatti avuto modo di creare una identità alla mia figura di musicista e di chitarrista. Penso che soltanto attraverso la scrittura di brani e composizioni originali si possa tentare di fare qualcosa di nuovo ed è per questo che mi piace scrivere sempre nuova musica ed incentrare gran parte del mio tempo artistico alla realizzazione di nuovi lavori discografici"