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Rinascita e crescita: “Unexpected” è l'inaspettato piano solo di Manuel Magrini

Un giovanissimo del jazz italiano e già talentuoso pianista: Manuel Magrini si presenta al pubblico con un disco in piano solo prodotto da Encore Jazz, che sta portando in tour tra Italia e Turchia.

Un disco in piano solo da giovanissimo: cosa fotografa di te “Unexpected”?

Beh, sicuramente la registrazione del disco mi è servita per "fermare" idee che ho elaborato e maturato negli anni (alcuni brani li ho scritti a 15/16 anni), ma soprattutto è servita per farmi da specchio e guardarmi dove sono arrivato fino ad ora, soprattutto nelle parti più libere come la suite delle improvvisazioni, nate sul momento durante la sessione di registrazione sotto consiglio di Roberto Lioli. Credo che il disco rappresenti il mio amore per l'improvvisazione (anche radicale) ed il legame indissolubile che ho con la musica classica. Andando più a a fondo posso anche dire che il disco ha fotografato un momento di forte cambiamento e crescita personale, riascoltandolo colgo di me stesso una grande fragilità umana e anche una grande forza di rinascita e di speranza.

Encore Jazz ha deciso di produrre questo lavoro: come nasce il vostro incontro?

Come possiamo dedurre dal titolo disco, il nostro incontro è nato in maniera "inaspettata"; io conoscevo Vittorio e Roberto ma non mi aspettavo quella chiamata al telefono nella quale in un giorno come altri mi è stata offerta la possibilità di registrare. Io non mi sentivo pronto per un disco in piano solo (i pianisti sanno bene la difficoltà e l'impegno che comporta), però mi sono buttato e alla fine ho capito che era il momento giusto per farlo.

Stai per partire in tour che toccherà anche la Turchia: in quale momento della tua carriera si inserisce questa esperienza live?

Sicuramente è in un momento di svolta, infatti porto per la prima volta la mia musica in piano solo nei vari palchi italiani e non, per lo più supportato da un entourage di altissimo livello. Avevo veramente bisogno di fare questa esperienza e vorrei suonare la mia musica il più possibile soprattutto per imparare a gestirmi meglio e capire anche cosa funziona e cosa non funziona di ciò che faccio ascoltare e così trovare il giusto equilibrio in concerto.

Quali sono gli artisti a cui ti sei eventualmente ispirato nel tuo percorso musicale e quali le tue collaborazioni più importanti?

Per parlare di tutti gli artisti che hanno avuto un'influenza importante per me credo servano un po' troppe righe perciò proverò a sintetizzare. Partendo da chi conosco personalmente direi che l'influenza più grande, nel periodo delicato del costruirmi dalla base come musicista, ce l'ha avuta Ramberto Ciammarughi, che considero il mio "babbo" musicale; amo il suo pensiero musicale, mi ha trasmesso l'importanza della chiarezza nella costruzione delle idee musicali e del saper raccontare una storia quando si suona, ma soprattutto mi ha trasmesso l'amore per la musica classica e la fame di conoscenza verso tutte le forme d'arte. Un'influenza fondamentale su di me ce l'hanno tutti gli autori classici che ho studiato al conservatorio (e che studio ed ascolto tuttora) che vanno dal barocco fino alla prima metà del novecento. Il pianista con il quale ho conosciuto il linguaggio jazz ed ho iniziato ad amarlo quando ero piccolo è stato Michel Petrucciani, poi grandi influenze sono state i necessari ascolti di Duke Ellington, Miles Davis, John Coltrane, Thelonious Monk. I pianisti che mi hanno segnato profondamente nel modo suonare sono stati Art Tatum, Oscar Peterson, Chick Corea, Keith Jarrett, Fred Hersch, Brad Mehldau ma soprattutto Bill Evans, il quale credo contenga tutte le caratteristiche che ritengo importanti in un musicista.

Vi sono formazioni con cui suoni stabilmente?

In questo periodo sono più concentrato sul piano solo, però faccio parte di alcuni progetti (alcuni in fase di pubblicazione) con bravissimi musicisti come il settetto di Nicola Tariello (talento romano da tenere d'occhio); il quartetto di Elisa Mini (col quale abbiamo un bellissimo disco in fase di pubblicazione); l'orchestra nazionale dei giovani talenti del Jazz guidata da Paolo Damiani (con la quale abbiamo calcato tantissimi palchi italiani e all'estero e fatto collaborazioni con musicisti come Enrico Rava, Rosario Giuliani, Enrico Intra e molti altri); poi collaboro nel progetto "la linea tonda" di Raffaella Manfredi e Fabrizio Volpi che unisce musica ed arti visive con la collaborazione di Leonardo Carrano (che è uno dei più grandi artisti internazionali nel campo dell'animazione sperimentale), infine collaboro con i Decostruttori Postmodernisti che è una formazione atipica (con Theremin, violino e violoncello) con la quale facciamo uno spettacolo dove reinterpretiamo in chiave comica brani di musica classica, se controllate su internet sta diventando un fenomeno virale nell'ambiente classico.

Un tuo “sogno nel cassetto”?

Poter approfondire lo studio della composizione, imparando a comporre in maniera più solida. Poter lavorare in maniera più approfondita nella composizione per le arti visive e perché no, anche colonne sonore di videogiochi.

Stai già lavorando a un nuovo disco?

Ne stiamo parlando con Roberto e Vittorio; io ho già molto materiale nuovo che potrei sia utilizzare in piano solo che in formazioni più estese...staremo a vedere!

Lasciaci le coordinate web per rimanere aggiornati sulla tua musica.
Potete rimanere informati sui miei concerti su ghibliconcerti.com e su encorejazz.it. A breve ci saranno anche un sito ufficiale e una pagina artista su Facebook

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