Augusto Creni racconta Alter & Go: “un quartetto Hard Bop e un lavoro di ricerca verso il moderno”
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Un quartetto d’eccezione che parte dalla poetica tipica hard bop per creare un sound moderno che unisce tradizione e musica contemporanea. Questa l’essenza di Alter & Go, band formata da Roberto Bottalico al sax tenore, Pietro Ciancaglini al contrabbasso, Augusto Creni alla chitarra, Pietro Fumagalli alla batteria con la partecipazione Tiziano Ruggeri alla tromba nel ruolo di special guest. Roberto Bottalico, principale autore dei brani della band ha raccontato a Jazz Agenda questo nuovo progetto pubblicato dall’etichetta Filibusta Records:
“Questo disco - ci spiega - è nato come molti altri progetti, in una sala prove che in questo caso è quella di Roberto Bottalico, il sassofonista della band. L’idea alla base era quella di creare un quartetto Hard Bop che mantenesse una forma di jazz tradizionale e che allo stesso tempo esprimesse anche un lavoro di ricerca verso il moderno, strizzando l’occhio alle infinite possibilità del suono e cercando di legare il tutto con una propria concezione musicale. Abbiamo deciso di suonare brani inediti del sassofonista Roberto Bottalico e standard da noi arrangiati prendendo ispirazione verso i modelli di Wayne Shorter, Horace Silver, Art Blakey e il sassofonista John Coltrane. Da questo punto di partenza, dunque, è nato il quartetto che è composto da Roberto Bottalico al sax tenore, Pietro Ciancaglini al contrabbasso, Augusto Creni alla chitarra, Pietro Fumagalli alla batteria con la partecipazione speciale di Tiziano Ruggeri alla tromba. Per iniziare questo percorso abbiamo deciso di registrare il tutto e nel marzo 2017 con l’etichetta Filibusta Record abbiamo pubblicato il disco Alter & Go.”
Augusto Creni ci racconta anche come è nato il quartetto e soprattutto qual è stato il punto di partenza di questa nuova formazione:
“Tutto è cominciato - prosegue - dall'Unione del trio sax, chitarra e batteria, incontratisi nella Roma Big Band diretta dal M. Claudio Prado. Insieme abbiamo maturato l’idea di lavorare ad un suono che potesse spaziare dal jazz anni 50' al '60, ma senza chiudersi e come dicevo strizzando l’occhio alla musica contemporanea. Il bello è stato capire la direzione, soprattutto all’inizio con l'assenza di uno strumento fondamentale per il quartetto, il Contrabbasso. Questo ci ha aiutato a essere più liberi negli arrangiamenti, anche se ci sono stati dei musicisti che ci hanno aiutato a verificare se la direzione fosse quella giusta: tra questi Marco Contessi, Giuseppe Talone, Eddy Cicchetti ci hanno aiutato a capire che eravamo arrivati ad un buon punto. Per noi era ed è tuttora necessario avere un suono ed una forma che possa distinguerci, con le composizioni ed il fraseggio del sassofonista Roberto Bottalico, con le armonie pianistiche della chitarra, con la batteria hard bop di Pietro Fumagalli e la capacità di Pietro Ciancaglini di diventare parte integrante del progetto. Il disco, poi, è venuto da solo, suonandolo in maniera naturale, cosa che ci ha portato più volte a essere anche impreparati a quella semplicità e bellezza che appartiene soltanto al jazz.”
Ma cosa rappresenta il disco per il quartetto? E’ forse un punto di partenza che ben rappresenta l’essenza del progetto. A proposito Augusto Creni prosegue nella descrizione di Alter & Go:
“Per noi effettivamente il disco è una fotografia del momento che stiamo vivendo musicalmente: composizioni differenti per esprimere alcune parti fondamentali delle nostre emotività musicali. Alcuni brani omaggiano i grandi del jazz come Coltrane, jazz Messangers e Dexter Gordon, altri, molto più moderni spaziano tra il jazz modale, gli Standards, i Contrafact, rappresentano dove e come ci piace suonare. Ma il disco per noi è anche un punto di partenza rappresentato dalle strutture hard bop, dalla scelta degli strumenti, delle sonorità e degli arrangiamenti, dalla libertà, ma anche dalla voglia di quintetto con un creativo Tiziano Ruggeri alla Tromba, che ci porta subito ai Jazz Messangers. Il titolo Alter & Go. rappresenta bene il significato di contrapposizione che ci appartiene e nel disco lo si ascolta e lo si apprende in maniera del tutto naturale.”
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