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Gianni di Crescenzo racconta Magic Puppet: “un disco che rappresenta la mia forma d’arte”

Pubblicato da Emme Record Label, Magic Puppet è l’ultimo disco che porta la firma del pianista e compositore Gianni di Crescenzo. Un progetto moderno, dove spiccano un grande talento compositivo ed un grande interplay tra i musicisti che vi hanno preso parte. Completano, infatti, questa formazione Dario Rosciglione al contrabbasso, Lucrezio de Seta alla batteria, Franco Piana alla tromba e flicorno e lo statunitense Brandon Fields, musicista che vanta collaborazioni di livello internazionale. Gianni di Crescenzo ci ha raccontato in prima persona questa avventura:

Magic Puppet - ci spiega - nasce dalla fusione rappresentativa delle espressioni figurative musicali e ritmiche in cui primeggia una fantomatica figura burlesca che, pur astratta ed aliena, descrive magicamente i giochi armonici e le vibrazioni delle fonti sonore come per incanto. Per realizzare questo progetto ho scelto dei musicisti con cui ho un grande feeling: su tutti Brandon Field, sassofonista americano che ha suonato anche nel mio precedente disco e con il quale ho instaurato una bella amicizia e una grande stima. Inoltre il suo suono ed il suo fraseggio si sposa davvero bene con quelle che sono le mie forme musicali ed il mio stile. Anche Lucrezio de Seta alla batteria oltre ad essere un amico, ha con me delle grandi affinità musicali e ho avuto modo di collaborare con lui in tante altre situazioni. Dario Rosciglione, invece, che conosco bene anche lui da molto tempo, ha uno swing time e un suono che mette in evidenza ogni particolare delle mie composizioni. Insomma, in sintesi con il tempo trascorso insieme abbiamo instaurato un bell’interplay ed una grande affinità.”

Gianni di Crescenzo ci ha anche raccontato il punto di partenza di questo progetto e il percorso che gradualmente lo ha portato ad incidere il disco:

Il punto di partenza di Magic Puppet - prosegue il pianista - è stato il brano arrangiato per big band da me ed è stato la mia tesi laurea biennio in composizione jazz dove ho diretto l’orchestra e preso la lode. Per quanto riguarda la realizzazione del disco, invece, posso dire che Lucrezio de Seta è stato senza dubbio uno dei musicisti determinanti. Dopo aver scritto e arrangiato i brani, infatti, grazie al suo aiuto ho potuto mettere tutto in opera, studiando delle sfumature. Per questo motivo ho anche composto un brano per batteria e pianoforte in cui suoniamo insieme, una scelta che ho fatto per mettere appunto la nostra simbiosi. Insomma, quello di Lucrezio è stato un aiuto determinante.

Un progetto, dunque, che rappresenta in toto l’essenza e lo stile compositivo dell’autore. A proposito Gianni di Crescenzo conclude dicendo che:

Il disco rappresenta il carattere decisivo ed interpretativo che si avvicina alla mia forma d’arte musicale, la quale vuole essere di magica decodificazione espressiva. Per questo ringrazio i miei compagni di viaggio che sono stati con me dall'inizio alla fine in questa avventura che senza dubbio rappresenta un punto di partenza.”

 

 

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