Accordi Disaccordi presentano l’omonimo album: “cinque anni di ricordi tradotti in musica”
- Scritto da Jazz Agenda
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Cinque anni di vita con oltre 400 concerti alle spalle. Si presentano cosi gli Accordi Disaccordi, un trio italiano da Alessandro Di Virgilio alla chitarra solista, Dario Berlucchi alla chitarra ritmica ed Elia Lasorsa al contrabbasso. Il trio è molto attivo nel panorama swing nazionale ed internazionale con un repertorio gipsy jazz che ripropone in chiave moderna i classici della migliore musica jazz e manouche degli anni 30. Recentemente rientrata da una fruttuosa tournée in Russia la band ha raccontato a Jazz Agenda la nascita di questa fruttuosa collaborazione. A parlare inizialmente è il chitarrista Dario Berlucchi
“Accordi Disaccordi è il nome che abbiamo dato al nostro progetto. Il nostro è un trio, nato agli inizi del 2012, e composto dai due fondatori Alessandro Di Virgilio e Dario Berlucchi alle chitarre e da Elia Lasorsa al contrabbasso. Il nostro genere si orienta sul repertorio gipsy jazz; facendo riferimento allo stile del celebre chitarrista Django Reinhardt, siamo approdati alla stesura di un repertorio originale con il quale cerchiamo di definire un nostro stile personale. La nostra dimensione ideale è quella live, in cui abbiamo la fortuna di essere molto attivi, sia nel panorama nazionale che internazionale. In questi 5 anni di attività, abbiamo così potuto conquistare ‘sul campo’ una credibilità per noi molto importante, sia da parte della critica e addetti ai lavori che da parte del pubblico, trovandoci così a passare dalla dimensione di artisti di strada - nella quale siamo nati – ai palcoscenici della scena swing internazionale.”
Dario Berlucchi ci ha raccontato anche il percorso che ha portato alla nascita del primo disco:
“Il nuovo album, omonimo, è il nostro quarto lavoro discografico, e il primo in cui ci troviamo finalmente a presenta una nostra 'versione' originale del sound gipsy jazz che da sempre ci contraddistingue. Si tratta infatti di quattordici tracce originali, interpretare da noi insieme ad ospiti quali Giacomo Smith (affermato clarinettista jazz londinese) e Oscar Doglio Sanchez (violoncello). Quattordici tracce in buona parte inedite: alcune in realtà erano state già apprezzate dal vivo dal pubblico di questi nostri 5 anni di attività live. Un pubblico conquistato concerto dopo concerto, e al quale dobbiamo molto. Dobbiamo in primis un grazie per la fiducia dimostrata in occasione della campagna di crowdfunding pensata proprio per sostenere la produzione di questo primo album di brani originali: sono stati infatti oltre 500 i sostenitori, un numero davvero sostanzioso, ancor più pensando al genere interpretato. Ci auguriamo quindi che con questo nuovo album sapremo dimostrare di non essere solo musicisti e interpreti, ma anche artisti, capaci di fare nostra una cultura musicale e restituirla in modo personale.
Alessandro di Virgilio ci racconta anche alcuni aspetti legati alla nascita del disco e al percorso compositivo di alcuni brani:
“Questo quarto disco è il nostro lavoro discografico più importante; a tal punto da considerarlo come il nostro primo disco. Il motivo è semplice: come detto poco sopra, si tratta del nostro primo album composto interamente da brani originali. I precedenti dischi infatti presentavano quasi sempre un paio di brani inediti ma il resto della tracklist era composta da canzoni altrui. In quel periodo il divertimento si concentrava infatti nella realizzazione della buona riuscita degli arrangiamenti e della scelta dei ‘colori sonori’ da affidare ad ogni traccia. Questa volta invece il lavoro è stato completamente diverso. Io ho composto la maggior parte dei brani del disco, e l'ho fatto secondo un ‘rituale’ a me caro. La maggior parte degli originali li ho composti nella mia casetta sul mare in Abruzzo, in un piccolo paese dove, durante l'autunno e l'inverno, la possibilità di distrazione è minima. Mi sono divertito quindi a ridurre gli elementi vitali giornalieri al minimo: cibo, vista sul mare, musica, chitarra e iPhone spento. Ed è così che sono nati i brani "Beauty" e "Lazy Wave" ispirati dalla bellezza del mare e dalla sua tranquillità quando non vi è nessun bagnante che lo disturba. Oppure brani come "10" e "Stay" dedicati a valori come l'amicizia e ai ricordi;
paghetti Killer" (brano composto sempre nella stessa maniera, ma anni prima), "Whisky Valley" e "Breakfast" hanno un carattere più culinario, essendo ispirate, la prima dalle famose tagliatelle abruzzesi di mia nonna Anna, la seconda da quel sapore amarognolo che lascia il liquore e la terza da uno dei nostri momenti più importanti della giornata, la colazione; infine "I caffè di Oliva", dedicata all'amicizia che abbiamo avuto la fortuna di stringere con uno dei nostri chitarristi gipsy jazz preferiti: Gonzalo Bergara, e che vuole essere un tributo alla sua musica, nostra continua fonte di ispirazione. Ci sono poi altri brani che hanno avuto altre fonti d’ispirazione: come il luccichio delle lucciole, che durante la stagione degli amori si ‘sincronizzano’ accendendosi e spegnendosi allo stesso tempo ("Firefly"), o la visione sognante di piccoli elfi che danzano ("El Duende") o la ballad conclusiva - composta da Dario Berlucchi - dedicata a suo nonno, "Signor Noce". Dentro questo disco c'è quindi tutto un nostro mondo, il mondo di "Accordi Disaccordi" che abbiamo alimentato nei nostri continui viaggi in giro per il mondo, una sorta di 'chiusura del cerchio' che raccoglie tutte le emozioni e i ricordi di questi primi 5 anni di avventura in musica.