Jazz Agenda

Marco Guidolotti Quartet feat Enrico Rava live alla Cittadella della Musica in "I suoni di Traiano".

Lunedì 21 ottobre 2019 alle ore 21:00 presso la Cittadella della Musica di Civitavecchia si terrà il concerto del Quartetto di marco Guidolotti con la partecipazione spaciale di Enrico Rava. Una performance live che si terrà all'interno dell'evento “I Suoni di Traiano” che costituisce il debutto del progetto scientifico-musicale, curato da EMusic, dal titolo Suoni della Geologia d’Italia. Marco Guidolotti ci ha raccontato come si svolgerà questo evento:

Ciao Marco e ben trovato su Jazz Agenda, per prima cosa parliamo subito del progetto musicale che porterai in scena il 21 ottobre a Civitavecchia nell’ambito di questa iniziativa intitolata “Suoni della Geologia d’Italia”.

Il progetto artistico-scientifico che presentermo lunedì 21 ottobre alla Cittadella della musica di Civitavecchia, vede protagonista il mio quartetto, composto da Felice Tazzini al piano e rhodes, Francesco Pierotti al contrabbasso e Valerio Vantaggio alla batteria, con un ospite d’eccezione, il grande Enrico Rava. Sarà un concerto totalmente improvvisato su alcune note che ci darà un gruppo di geologi, che hanno analizzato il territorio di Civitavecchia e più precisamente le terme taurine, noto sito archeologico della zona. 

Parlaci adesso di questa iniziativa di concerti intitolata “Suoni della Geologia d’Italia” e di questo primo appuntamento “I Suoni di Traiano”. E’ un modo per unire musica, cultura e conoscenza del territorio?

I suoni di traiano, è una parte di un nuovo progetto scientifico musicale chiamoto E-MUSIC (electromagnetism-music). E’ un progetto artistico-scientifico ideato dal geologo dott. Antonio Menghini, che da grandissimo appassionato di musica jazz (è per merito suo che ho iniziato a studiare jazz più di 25 anni fa…) ha inventato questo modo di unire la musica alla scienza: il geologo, grazie ad un macchinario particolare, spara delle onde elettromagnetiche nel sottosuolo, ed ogni strato del terreno risponde con una certa vibrazione, che grazie ad un algoritmo viene trasformato in nota musicale. In genere, ogni volta, si riescono a trovare circa 20 note, sul quale viene basato il nostro concerto. Abbiamo portato questo progetto in molte parti del mondo, tra cui Mosca, Vienna, Ferento, Cascate delle marmore, Colorado, cratere del Vesuvio ed in fine in Australia, con due concerti a Perth e Canberra poco più di un mese fa. Questa iniziativa vede 7 concerti che si svilupperanno nella zona della Tuscia, e ad ogni concerto verrà presentata una nuova scala sonora, corrispondente al territorio scelto. Una data importante sarà quella del 6 dicembre, in cui suoneremo i suoni della Faggeta di Soriano nel cimino (VT), eletto dall’UNESCO patrimonio naturale dell’umanità.    

Una domanda d’obbligo a questo punto: vuoi raccontare ai nostri lettori come si svolgerà a grandi linee questo primo appuntamento?

Come dicevo, il concerto sarà totalmente improvvisato sulle note che il geologo Menghini ci darà. Abbiamo scelto di ospitare un grandissimo esperto di “musica assoluta” (come la chiama il Maestro Ennio Morricone) come Enrico Rava, perché potrà portare il concerto in una direzione tutta da definire (mai più ripetibile!) e dare quell’emozione, quell’enegia e quelle sensazioni che solo Lui sa creare!

Con il tuo quartetto sarai a contatto con uno dei musicisti più noti nel panorama jazzistico nazionale. Cosa rappresenta secondo te Enrico Rava per il Jazz Italiano?

Enrico Rava per me è un mito vivente. E’ stato ed è uno dei massimi esponenti della storia del Jazz in italia, ma anche all’estero, con concerti che lo vedono attualmente in tutta Europa, ma anche dagli anni 70 in sud america fino agli stati uniti, collaborando con i più grandi artisti del mondo jazzistico! Ho avuto la grande fortuna di incontrarlo più volte durante la mia attività artistica, ed ogni volta sono sceso dal palco arricchito di nuove idee, spunti sonori, melodie, colori e sensazioni che è difficile spiegare… Penso che ogni volta che l’ho incontrato ho avuto la fortuna di vivere pura gioia, affianco ad un gigante!

Un’ultima domanda prima di salutarci: il jazz e anche la musica in generale possono essere per te un veicolo per aiutare lo sviluppo della cultura nel nostro paese?

La musica “tutta” (non mi piace fare distinzioni di genere) ha un potere coinvolgente totale, lo percepisco e lo vivo ad ogni mio concerto, e come ogni forma d’arte è sicuramente un veicolo assoluto di cultura che arricchisce senza dubbio il nostro paese, anche a livello emozionale. Sto facendo molta esperienza anche nel campo dell’insegnamento e vedo che gli allievi (per lo più ragazzi adolescenti) che studiano appassionatamente musica, vengono trasformati, arricchiti di qualcosa di bello, di condivisione, e penso che sicuramente diventeranno adulti di animo gentile. Quindi la risposta è si, la musica è un grande veicolo per aiutare lo sviluppo della cultura nel mondo.   

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