Max Ferri racconta il disco Message: “Un flusso di energia inarrestabile! Linguaggio jazz e furia rock!”
- Scritto da Carlo Cammarella
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Pubblicato dall’etichetta Ultra Sound Records, Message è il disco d’esodio del Max Ferri Trio. Un progetto che rappresenta un mix tra jazz, rock e funk, dove non mancano lirismo e senso melodico. Hanno preso parte a questa avventura William Nicastro al basso, Giorgio di Tullio alla batteria con la partecipazione speciale di Marco Scipione al sax, Nicolò Fragile alla tastiera e Tullio Ricci al sax tenore. Ecco cosa ci ha raccontato il leader di questo trio…
Per cominciare l'intervista Max, parliamo subito del tuo disco Message: ti va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?
Certamente! È un album ricco di influenze musicali differenti e comprende sia rivisitazioni sia brani originali. Quello che mi rende felice è proprio l’essere riuscito, grazie anche ai miei due compagni d’avventura, ad amalgamare tutto questo dando un’impronta riconoscibile ad ogni brano. Il Jazz è certamente l’influenza principale, l’improvvisazione e l’interplay rendono la musica fresca e vitale e sono per noi imprescindibili, queste caratteristiche vanno a incontrare di volta in volta terreni differenti: “Message”, “Freud” e “Crispy Funky” condividono una base funk e melodie basate su cellule ritmiche accattivanti, “Mind Trip” è il brano più introverso e sofisticato, un 3/4 even eight che però viaggia attraverso vari cambi di metro, “Dance of the Spirits” il più rock con venature progressive e poi c’è Kha-tn, un brano free il cui flusso sonoro è guidato da “indicazioni” dettate da un bellissimo accadimento che mi ha cambiato la vita.
Come è nato invece questo progetto e come si è evoluto nel tempo?
Questo trio, che ho sognato per tanto tempo, si è potuto realizzare solo trovando le persone giuste. Conoscevo già singolarmente Giorgio Di Tullio e William Nicastro ma una sera di qualche anno fa li sentii suonare insieme. Che dire? Un flusso di energia inarrestabile! Linguaggio jazz e furia rock: quello che cercavo! Dopo quel concerto parlammo insieme del mio progetto e da lì nacque tutto. Parlando di evoluzione devi tener conto che il nostro trio, anche per via del fatto che c’è stata una pandemia di mezzo, è relativamente giovane quindi l’evoluzione che abbiamo potuto osservare riguarda per ora un crescente affiatamento ed un affinamento dell’interplay.
Come vedi il tuo progetto nel futuro? Quali potrebbero essere dunque le potenzialità che si possono esprimere attraverso questa formazione?
Il trio è una formazione molto intima, man mano ci si conosce sempre meglio, artisticamente e umanamente e talvolta si diventa permettimi il termine: “uno e trino” ah ah, desidero continuare ad evolvermi all’interno di questa formazione, esplorando generi e sonorità: è così che vedo questo progetto nel futuro.
Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per te cosa rappresenta?
Per me rappresenta tutte e tre le cose, per un musicista affine al jazz un album non può non essere anche una fotografia del momento. “Message” è senz’altro un punto d’arrivo per me perché chiude il primo capitolo della storia di questo trio, adesso però si riprende a scrivere nuovi brani e a presentarli live quindi è anche un punto di partenza o ri-partenza.
Raccontaci adesso il tuo percorso musicale e artistico…
A quanto mi raccontano i miei genitori amavo la musica già da piccolissimo: “se c’era musica cantavi e ballavi sempre” mi dicevano. In casa si ascoltava musica pop di buona fattura e da quel primissimo background musicale ho ereditato una forte passione per la melodia. L’adolescenza è stata il periodo del Rock! Si può proprio dire che sono stato folgorato dalla sonorità della chitarra elettrica e da lì la decisione di suonarla. Mio nonno Guido, che ricordo con grande affetto, mi regalò la mia prima chitarra: una Yamaha Rgx verde fosforescente! Eravamo alla fine degli anni ’80 e nulla poteva essere troppo kitsch.
Proprio su questo strumento ho iniziato a studiare seriamente la tecnica e via via mi sono sempre più appassionato fino a decidere di farne una professione, l’ho voluto fortemente e alla fine ci sono riuscito. Inevitabilmente sono venuto a contatto con i generi musicali più disparati e mi è sempre piaciuto suonare di tutto ma… ad un certo punto mi resi conto che il jazz e soprattutto le sue contaminazioni mi attraevano irresistibilmente. Così per approfondire studiai dapprima alla Civica di Jazz di Milano e in vari seminari jazz estivi tra cui quello della Berklee in Umbria, e poi al Conservatorio Jazz di Milano.
Tra le molte situazioni in cui ho avuto la fortuna di suonare (è possibile leggere le mie collaborazioni sul sito www.maxferri.com) ce n’è una a cui sono molto legato anche perché nata proprio in seno al Cons di Milano, dove ho conosciuto Alberto Mandarini, docente appassionato che mi ha coinvolto in alcune meravigliose situazioni musicali tra cui la formazione di un sestetto di jazz elettrico di nome “Mach 6” a cui fece seguito una serie di concerti e la pubblicazione dell’album “Take Off”. Il mio cuore musicale in questo momento batte per il MF3 e per i Mach 6.
Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: concerti a parte, date le difficoltà del momento, c’è qualche novità di cui vuoi parlare?
Sono sempre stato interessato alla didattica musicale e da diversi anni insegno in una bellissima realtà milanese: Nam Centrale e Nam Bovisa. Inoltre ultimamente sono nate delle collaborazioni con altre scuole attraverso il format delle Master Class, segnalo il 30/04 presso l’accademia “Onda Sonora” di Castelletto Ticino e il 29/05 presso l’accademia “Crea Musica” di Arconate (Mi), in quest’ultima, al termine della Master seguirà anche un concerto del MF3!
A causa della pandemia la programmazione dei concerti è in forte ritardo ma qualcosa si sta muovendo, vi invito quindi a seguirci sui vari social per rimanere aggiornati sulle novità.
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https://www.youtube.com/user/MaxxTrixx74
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Infine per ascoltare l’album è possibile ordinare il cd tramite le nostre pagine web, oppure in streaming sulle più note piattaforme tra cui
Spotify: https://open.spotify.com/artist/4yX9WdTI2F8oADAP4CEQyf?si=y2oVIY8pRuOWf6Hjp_Zp9g