Giuseppe Santelli parla del nuovo disco Il Sognatore: “Un punto di partenza per nuovi stimoli”
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Pubblicato dall’etichetta Filibusta Records, l Sognatore è l’ultimo disco del pianista Giuseppe Santelli. Un progetto ricco di contaminazioni in cui il jazz incontra il mondo classico, sposando culture provenienti da diverse parti del mondo. Completano la formazione che ha preso parte a questo lavoro Alessio Iorio al basso elettrico e contrabbasso e Simone Ritacca alla batteria e percussioni. Il leader di questo trio ci ha raccontato questa nuova avventura
Per cominciare l'intervista parliamo subito del disco: ti va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?
Il disco è composto da otto mie composizioni e per realizzarle mi sono ispirato a storie, film e stati d’animo differenti. Per illustrare musicalmente questi “quadri” ho utilizzato varie tecniche compositive attingendo dalla mia esperienza di studi e di ascolti in cui ho incontrato sia il mondo classico che quello jazz.
Raccontaci adesso la tua storia: come è nato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?
Da anni mi dedico alla composizione e ho pensato che i brani de “Il Sognatore” avessero bisogno di due musicisti come Simone Ritacca (batteria e percussioni) e Alessio Iorio (basso e contrabbasso). Ci eravamo già incrociati musicalmente in altre formazioni, ma è grazie alla preparazione del disco che il trio ha raggiunto un legame e un interplay necessari a conferire un suono personale ai brani.
Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per te cosa rappresenta?
Proprio così! “Il Sognatore” è la fotografia di questo mio tempo, in cui sto mettendo in ordine tutto il materiale musicale percepito in questi anni. Mi piace pensare che ogni progetto sia sempre un punto di partenza che mi renda pronto a nuovi stimoli e a nuove evoluzioni.
Se parliamo dei vostri riferimenti musicali cosa ti viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per te sono stati davvero importanti?
Nel corso della mia formazione musicale, molte sono state le influenze che hanno lasciato una traccia nelle mie composizioni; il cassetto è pieno di nomi e di generi musicali: passando dal Rock e Hard Rock dei Led Zeppelin, Deep Purple, Quenn, Pink Floyd, al Pop italiano e internazionale di Pino Daniele, Fabio Concato, Stevie Wonder, fino ad arrivare al jazz di Bill Evans, Michel Petrucciani, Michel Camilo, Miles Davis, ecc.
Come vedi il tuo progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla tua musica?
Non posso prevedere quale possa essere l’evoluzione del mio progetto perché le mie composizioni si basano sul mio stile di vita attuale. Abbiamo il grande desiderio di portare “Il Sognatore” in giro per il mondo e riempire la valigia di nuove esperienze che sicuramente contribuiranno alla scrittura di nuovi brani.
Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: hai qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?
Stiamo predisponendo in comune con la nostra etichetta e l’ufficio stampa un tour di concerti; intanto la sala prove è un appuntamento fisso per mantenere l’amalgama tra di noi, e per testare e sperimentare le mie nuove idee compositive.
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