Max Giglio racconta Cities and Lovers: "Un viaggio in musica tra città, luoghi e atmosfere"
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Pubblicato dall’etichetta Emme Record label, Cities and Lovers è il disco d’esordio di Max Giglio. Un viaggio in musica tra città, luoghi, atmosfere vissute ed immaginate, in cui ogni brano è una cartolina ricordo di luoghi speciali e di esseri che vivono e amano. Hanno partecipato al progetto diversi musicisti: Fabio Gorlier al pianoforte, Cesare Mecca alla tromba, Simone Arlorio al clarinetto, Veronica Perego al contrabbasso e Francesco Brancato alla batteria. Ecco cosa ci ha raccontato Max Giglio…
Per cominciare l'intervista parliamo subito del disco: ti va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?
Cities and Lovers è un viaggio in musica tra città, luoghi, atmosfere vissute ed immaginate, in cui ogni brano è una cartolina ricordo di luoghi speciali e di esseri che vivono e amano. L’album contiene 8 brani, tutti originali all’eccezione di The Dry Cleaner Des Moines, un blues di Mingus con testo di Joni Mitchell
Raccontateci adesso la tua storia: come è nato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?
Questo progetto è nato durante il mio percorso formativo al Conservatorio Paganini di Genova, alcuni brani del disco sono stati scritti proprio per il mio progetto di tesi che ho deciso di trasformare in un disco aggiungendo altri brani che comunque erano stati creati nello stesso periodo.
Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per te cosa rappresenta?
Per me sono tutte e tre le cose: il disco è stato registrato a Febbraio del 2021, quando eravamo ancora in lockdown, è dunque una fotografia di quel periodo particolare e di come siamo stati costretti a trovare alternative creative per continuare a fare il nostro mestiere. E’ un punto di arrivo perché è la sintesi del mio percorso di studi di Jazz ma anche un punto di partenza perché mi ha permesso di capire quali percorsi creativi mi piacerebbe intraprendere in futuro come cantante e compositore/cantautore.
Se parliamo dei tuoi riferimenti musicali cosa ti viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per te sono stati davvero importanti?
Il Jazz mainstream e lo swing, ma anche tanta musica brasiliana/latina e cantautorato italiano. Mi hanno influenzato in modo particolare per la scrittura dei brani Gerschwin, Cole Porter, Charles Mingus ma anche Tom Jobim e Astor Piazzolla. Per quanto riguardo invece i cantanti: Carmen McRae, Mark Murphy, Nancy Wilson, Norma Winstone ma anche Mina.
Come vedi il tuo progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla tua musica?
Il mio desiderio sarebbe quello di poter portare il progetto di Cities and Lovers in giro per l’Italia e l’Europa, arricchendo i concerti con nuovi brani sempre legati a città ma anche ispirati a colonne sonore. Il Cinema è un’altra delle mie grandi passioni. Di recente ho avuto anche l’onore e il piacere di registrare un live in studio con l’attore Filippo Timi.
Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: hai qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?
Attualmente sto lavorando a nuovi brani che hanno un’impronta più cantautorale e indie con arrangiamenti che strizzano l’occhio al pop e all’elettronica. Mi sta accompagnando in questo nuovo percorso il Producer Paolo Caruccio (in arte Fractae). Il primo brano di questo progetto uscirà a giugno, s’intitola La Scintilla ed è un incrocio autoironico tra il reggaeton alla Rosalía e il mondo dei film di Tarantino.
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