Jazz Agenda

Syntax Quartet e il disco d’esordio: “Esplorare i diversi linguaggi dell’improvvisazione”

Pubblicato dall'etichetta Emme Record Label, Studio di Curvatura è il disco d'esordio dei Syntax Quartet, band formata da quattro giovani jazzisti emiliani, ovvero Michele Zanasi alla chitarra elettrica, Pietro Vecchi al sax tenore, Francesco Masetti al basso elettrico e Francesco Mascolo alla batteria. Un progetto dall’innato lirismo che trae spunto dai grandi maestri del passato dando vita a composizioni moderne, limpide e dirette. Ecco il racconto dei musicisti a Jazz Agenda.

Per cominciare l'intervista parliamo subito del disco: vi va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?

Studio di Curvatura è un disco di sei canzoni improvvisate. Credo abbia senso chiamarle canzoni, perché l’identità di ogni brano è contenuta nella melodia, che ha in sé una logica narrativa. Lo sviluppo successivo è invece sempre improvvisato, ma ogni volta con un approccio diverso. Elegia per un Vinto ha uno sviluppo di tipo dialogico, Fuoriluogo sfocia in un’esplorazione timbrica, Metropolìte si concentra sull’espressività di tipo emotivo… naturalmente sono categorizzazioni che faccio ora a posteriori, quello che abbiamo fatto è stato semplicemente scrivere delle melodie e suonarle nel modo che ci sembrava più sensato.

Raccontateci adesso la vostra storia: come è nato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?

Il progetto è nato all’interno del Conservatorio di Parma, in realtà all’inizio come trio, senza il sax. Eravamo tre studenti alle primissime armi con il jazz, e di fatto abbiamo imparato insieme cosa significasse improvvisare. Dopo qualche esperimento più o meno riuscito, abbiamo capito che tipo di musica ci piaceva suonare, come improvvisarla e come comporla, e nel frattempo abbiamo aggiunto un quarto elemento.

Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per voi cosa rappresenta?

Senz’altro un punto di partenza. Personalmente incidere il disco mi ha fatto riflettere parecchio sulla mia idea di musica, e nel periodo successivo alla registrazione ho avuto l’esigenza di scrivere subito qualcosa di nuovo. In effetti, non credo che nessun musicista sia mai uscito dallo studio con l’idea di aver fatto il proprio lavoro definitivo…

Se parliamo dei vostri riferimenti musicali cosa vi viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per voi sono stati davvero importanti?

In primis c’è sicuramente Kenny Wheeler, trombettista e compositore che per noi è stato una grandissima fonte d’ispirazione. Il brano Elegia per un Vinto è dedicato a lui. Wheeler sosteneva che si raccontano troppe storie sui vincitori e troppe poche sui vinti, che sono molto più interessanti, e nei quali si immedesimava di più. Infatti il suo primo disco, Windmill Tilter, uno dei miei preferiti in assoluto, è dedicato a Don Quixote.

Come vedete il vostro progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla vostra musica?

In questo momento credo che la nostra attenzione sia focalizzata sull’esplorare diversi linguaggi di improvvisazione. In Studio di Curvatura ci sono momenti di improvvisazione collettiva o contrappuntistica, e sono modi di suonare che mi interessa molto approfondire. Credo che siano sentieri molto meno battuti rispetto all’improvvisazione solistica, e su cui si rischia meno di scivolare nel manierismo.

Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: avete qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?

In questo periodo stiamo partecipando al progetto EncodER del Centro Musica di Modena, che ha selezionato Syntax 4tet per sostenere il nostro percorso artistico. Nel corso del 2023 avremo modo di registrare un nuovo disco, e soprattutto di collaborare con una/un artista importante (di cui per ora non possiamo fare il nome). Comunque, non appena potremo annunciare ufficialmente i nostri prossimi passi lo faremo sul profilo Instagram @syntax4tet.

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