Jazz Agenda

La Tempête il nuovo singolo del Dos Duo Onirico Sonoro di Annalisa de Feo

Pubblicato dall’etichetta Filibusta Records, La Tempête è l’ultimo singolo del DOS Duo Onirico Sonoro, progetto ideato dalla pianista, vocalist e artista a tutto tondo Annalisa de Feo che anticipa la pubblicazione del prossimo disco. Un brano cameristico, cantato in francese, dove i suoni contemporanei si mescolano con la musica classica, con i ritmi balcanici e con l’elettronica in un unico flusso sonoro. Ecco cosa ci ha raccontato Annalisa de Feo.

Ciao Annalisa cominciare l'intervista parliamo subito del disco: ti va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?

Ciao, questo nuovo singolo prende spunto da un concetto di duplicità che a mio avviso accomuna l'essere umano con la natura. Il titolo La Tempête è  piuttosto emblematico, per cui mi piace individuare in questo fenomeno naturale un'evoluzione che potrebbe essere paragonabile a quella di una forte emozione, positiva o negativa che sia. A livello più strettamente musicale il brano è caratterizzato da un ritmo serrato di piano e percussioni che improvvisamente lascia spazio ad una dilatazione sonora in cui si manifesta il canto sui versi di Jean Philippe Descoins; un gioco di alternanza tra quiete e tempesta, tra movimento e stasi.

Come tutti i tuoi brani anche questo è contaminato da vari stili. Rispetto alle tue composizioni precedenti cosa c'è di diverso in questo?

Si anche qui ci sono contaminazioni, a partire dalla pulsazione ritmica  del pianoforte che ricorda quella tipica del tango argentino, ai suoni elettronici che simulano sonorità più orientali.

Raccontaci adesso la tua storia: come è nato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?

Il progetto DOS nasce con brani pensati essenzialmente per piano, voce e percussioni; l'idea del contrasto, delle contrapposizioni e delle sovrapposizioni è sempre stata centrale; con il tempo poi, e con il desiderio di sperimentare, si sono aggiunte sonorità più elettroniche da una parte (sintetizzatori e altre strumentazioni) e acustiche come gli archi, dall' altra.

E parlaci anche dalla tua storia artistica personale. Sappiamo che hai viaggiato molto...

Sì, il tutto è iniziato nel 2011, quando ho deciso di realizzare il classico sogno nel cassetto che ognuno di noi ha in serbo; e cioè quello di soggiornare per un periodo all'estero. Credo che viaggiare sia un tipo di esperienza ben diversa dal soggiornare. Nel primo caso tutto appare perfetto; una situazione ideale! Nell'altro invece, ci si confronta realmente con il quotidiano, con la vita di tutti i giorni, nel bene e nel male.

Artisticamente l'aver trascorso diversi anni fuori dall'Italia; prima a New York, poi negli UAE e infine a Berlino mi ha dato tanto: in primis aver fatto una scorpacciata di live pazzeschi; quando ero a New York capitava di vederne anche tre al giorno; in secondo luogo ho avuto la possibilità di rendermi conto personalmente delle realtà artistiche e musicali del luogo in cui mi trovavo al momento, a livello internazionale;

Se parliamo dei tuoi riferimenti musicali cosa vi viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per te sono stati davvero importanti?

Ce ne sono alcuni che mi hanno incuriosito più di altri; tra questi posso citare: Bjork, Sakamoto, i Portishead, Jun Miyake.

Come vedi il tuo progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla tua musica?

Uno dei prossimi passi sarà la pubblicazione di un nuovo brano inedito, per proseguire con la realizzazione del mio il mio terzo album con l'etichetta Filibusta Records. Sul piano musicale ho in mente di aprirmi a nuove collaborazioni, anche per ampliare sempre di più il sound e l'immaginario del DOS.

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