Il viaggio di Francesco Faggi nella musica jazz
- Scritto da Carlo Cammarella
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Si intitola Jazzy Beeches il nuovo disco del cantautore, produttore e performer forlivese Francesco Faggi in cui si è cimentato con brani del repertorio jazz RnB. Un omaggio alla blue che rappresenta un segno di gratitudine verso un mondo tanto caro all’artista, importantissimo per la sua formazione artistica. Insieme a lui in questo viaggio ci sono stati Gianbattista Di Genio alla batteria e Matteo Tiozzo al basso elettrico. Ecco il racconto del protagonista in merito a nuova avventura.
Per cominciare l'intervista parliamo subito del disco: ti va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?
“Jazzy Beeches” è un mio EP di cover Jazz/RnB, rivisitate e riarrangiate da me per trio. Le performance vedono me al pianoforte e voce e i miei compagni Matteo Tiozzo al basso elettrico e Gianbattista Di Genio alla batteria. Si chiama “Jazzy Beeches” perché “beeches” in inglese significa “faggi” come il mio cognome. L’EP comprende 5 brani che fanno parte del repertorio di tre celebri “pianisti cantanti”, i quali hanno dato un contributo inestimabile alla musica jazz.
“Hallelujah, I love her so” e “Georgia on my mind” di Ray Charles, “L-O-V-E” e “Smile” di Nat King Cole, “Ain’t Misbehavin’” di Fats Waller. In particolare “L-O-V-E” è rivisitata in unione con “Giant Steps”, pietra miliare del sassofonista John Coltrane. Infine, l’EP si conclude tornando alle radici italiane, con “Resta…resta cu’mme”, una delle canzoni più celebri del grande Pino Daniele, in una versione intima pianoforte e voce che nel 2021 era arrivata in finale al Premio delle Belle Arti (Sezione Jazz).
Per questo lavoro ci tengo a ringraziare i miei due amici musicisti Gianbattista e Tioz, che hanno vissuto questo viaggio con me, Marco Versari per essere sempre presente e per le registrazioni nel suo studio, per aver fatto insieme il mix e per il master dell’EP. Infine ringrazio il mio prof di pianoforte Jazz al conservatorio, Michele Francesconi, per i suoi consigli e input per la mia crescita musicale.
Raccontaci adesso la tua storia: come è nato questo tuo progetto e come si inserisce nel tuo percorso musicale?
Premetto che io in realtà sono fondamentalmente un cantautore e producer Pop/RnB, con mia sorella Elena Faggi abbiamo un progetto musicale dove facciamo canzoni sia come solisti che insieme. Con lei ho avuto la fortuna di essere a Sanremo 2021 Nuove Proposte (come producer della sua canzone “Che ne so”) e a fine 2022 abbiamo pubblicato i nostri due EP come cantautori solisti.
In tutto questo, nel frattempo, nel mio percorso di formazione artistica mi sono laureato in Pianoforte Jazz al Conservatorio di Cesena. Avevo scelto di studiare questo genere con il fine di ampliare le mie conoscenze teorico musicali per poi applicarle nelle mie canzoni, allo stesso tempo sono diventato super fan della musica jazz, che mi ha insegnato davvero tante cose su come essere me stesso sia nell’arte che nella vita. Di conseguenza mi piaceva l’idea di pubblicare un Ep che fosse un tributo personale al jazz, come segno di gratitudine per ciò che mi ha trasmesso in questi anni. Per me questo Ep è una parentesi, che mi ha permesso di dare sfogo in modo diretto a una mia sfaccettatura che, nelle mie canzoni originali, si può solamente intuire o percepire.
Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per te cosa rappresenta?
Per me Jazzy Beeches è la cristallizzazione del modo che ho adesso di approcciarmi a questo genere, per me che mi sento sempre un “musicista Pop prestato al Jazz”, un po’ ibrido, dove il jazz sta nel contenuto con un’indole orientata verso l’RnB.
Se parliamo dei tuoi riferimenti musicali cosa ti viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per te sono stati davvero importanti?
In generale Michael Bublé e Billy Joel sono artisti che ammiro profondamente e ultimamente li ascolto quasi sempre. Nel panorama odierno dei pianisti / cantanti jazz invece, Jamie Cullum è sicuramente un artista di cui sono fan.
Come vedi il tuo progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla tua musica?
Le evoluzioni legate alla mia musica credo che riguarderanno più che altro le mie canzoni e produzioni Pop. Non so se la musica jazz, in termini di discografia, rimarrà per me solo una parentesi di questo momento o se magari pubblicherò altre cose in futuro di questo genere, non me lo sono ancora chiesto.
Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: hai qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?
Al momento non ho concerti in cantiere ma ci sto lavorando. Nel frattempo sto preparando nuove canzoni sia mie che di mia sorella Elena. Per il resto seguirò il “flow” della vita e vediamo che succede.