Jazz Agenda

Gio Cristiano racconta la doppia anima del nuovo disco: “Del blue (ed altre essenze)"

Si intitola “Del blue (ed altre essenze)”, il nuovo album di Gio Cristiano prodotto da Aspro Cuore. Un disco composto da otto composizioni originali, tutte intensamente caratterizzate da un sound mediterraneo che mescola il suono d’oltreoceano con la melodia partenopea, jazz, jazz-rock e pop(ular) song. Il progetto rappresenta un pieno ritorno al sound mediterraneo del chitarrista e songwriter che ha raccontato a Jazz Agenda come è nata questa avventura.

Per cominciare l'intervista parliamo subito del disco: ti va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?

Del Blue (ed altre essenze) è un lavoro che presenta una doppia anima. Alcune melodie hanno preso forma di canzone (con dei testi cantati in lingua napoletana) ed altre hanno cercato una maggiore libertà prendendo forma di composizione-improvvisazione. Nel disco le due canzoni "ddoje parole blues" e "sirena" - pur avendo degli spaccati improvvisativi - vengono rielaborate dal quartetto nelle versioni "reprise" ed "instrumental", i soli delle canzoni spesso diventano tema o spunto per le composizioni strumentali.

Raccontaci adesso la tua storia: come è nato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?

Scrivo e suono musica strumentale da sempre, ma da un po' di anni nelle composizioni hanno cominciato ad affiorare testi e melodie vocali. Questo disco rappresenta un momento di fusione tra la mia anima da chitarrista/compositore e la mia nuova anima da cantautore/producer. Il quartetto che ho messo su per questo disco ha perfettamente interpretato questo "concept" che avevo in mente.  Non un disco di standard, non solo musica strumentale, non un disco di sole canzoni, in una parola come io vedo il jazz.

Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per te cosa rappresenta?

Una fotografia in movimento! Un disco mette il punto su alcune idee e lascia puntini sospensivi su altre. Il tempo scorre in un’unica direzione e quindi si va avanti.  Ora con il" Mediterranean Quartet" del quale fanno parte Marco Ciardiello, Francesco Girardi ed Angelo Calabrese andremo a fare dei concerti e quindi riapriremo quelle composizioni con nuovi significati.

Se parliamo dei tuoi riferimenti musicali cosa ti viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per te sono stati davvero importanti?

Sono un ascoltatore onnivoro, non amo le etichette, amo le storie di tanti musicisti che mi hanno ispirato. Nel 2016 ho pubblicato "Voodoo Miles" (insieme al vocalist newyorkese Dean Bowman), era a modo suo un omaggio a Miles Davis e Jimi Hendrix. Tra le mie influenze ci sono Pino Daniele, Frank Zappa, Charles Mingus, Steve Coleman, Sonny Sharrock, Jef Lee Johnson, Napoli Centrale, Lucio Battisti, George Benson, John Coltrane, Thelonious Monk, Arto Lindsay, Paolo Conte, Charlie Christian, Bill Frisell e molti altri

Come vedi il tuo progetto nel futuro? In sintesi, quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla tua musica?

Spero di non riuscire a fare nessuna previsione, improvvisazione, improvvisazione, improvvisazione!

Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: hai qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?

Faremo delle presentazioni live in estate, poi lavoreremo ad alcuni video clip del disco ed produzioni per giovani artisti che seguiamo.

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