Random, tra passato e presente – intervista ad Antonella Vitale
- Scritto da Veronica Paniccia
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Dell’ultimo progetto di Antonella Vitale vi avevamo già parlato circa un mese fa, ma vi diciamo la verità, questo Cd ci ha incuriosito molto e abbiamo voluto indagare un po’ più a fondo. Il titolo “Random”, (un Cd prodotto dall’etichetta NewMediaPro) così moderno ed innovativo, ha stuzzicato la nostra curiosità proprio perché in questo progetto sono racchiusi dei brani famosi del passato arrangiati per l’occasione da un gruppo di musicisti più che degni. E inoltre parlando con Antonella, che ben si è prestata a questa nuova sfida, non abbiamo potuto fare a meno di notare un certo entusiasmo che forse capita quando ci si trova di fronte a delle nuove avventure. Dunque, abbiamo chiesto proprio a lei raccontarci più da vicino l’evoluzione di questo lavoro.
‘Random è un titolo suggestivo. Come e perché sceglierlo per il tuo disco?
“Random sintetizza ed esprime perfettamente il progetto. Il termine stesso è ormai nell’uso corrente della nostra lingua pur se “importato”, Random è la casualità inaspettata e riserva quindi delle sorprese. In questo caso la sorpresa è stata proprio il risultato finale di tutto il lavoro”.
Quindi come è nato questo progetto? Avevi in mente un’idea precisa fin dall’inizio o, come spesso accade, è nato tutto per caso o per qualche incontro al momento giusto?
“Tutto nasce dall’idea del produttore Rocco Patriarca NewMediaPro Records, che in passato mi ha coinvolto in altre avventure discografiche; il mio primo CD “The Island”, e “Live alla Palma”, CD live di Massimiliano Coclite con Fabrizio Bosso dove ho preso parte come special guest”.
I brani scelti per questo album sono forse molto eterogenei fra loro, ma a noi sembra che, in contrasto con il titolo, abbiano un filo logico che li accomuna. Ci puoi raccontare come hai lavorato a questo progetto e che ruolo hanno avuto anche le altre persone che vi hanno preso parte?
“Ci siamo incontrati un pomeriggio ed abbiamo parlato del progetto, delle possibili opzioni verso cui orientarci, in poco più di mezz’ora la scelta dei brani era già parzialmente definita. Abbiamo creduto che rendere omaggio ad autori del pop italiano contemporaneo fosse la soluzione giusta, specialmente per una vocalist di estrazione jazzistica che solitamente trascura questo repertorio. Dico questo non per un pregiudizio verso quella musica che non si identifichi come “Jazz” ma solo perché in questi anni la mia ricerca in ambito italiano si è limitata spesso verso grandi autori come Luigi Tenco, Bruno Martino, Umberto Bindi, senz’altro più vicini al mio mood musicale ed interpretativo.
Una volta stabilita la scaletta dei brani , avevo già in mente la formazione dei musicisti con cui lavorare, alcuni ormai stretti collaboratori da tantissimi anni, insieme ai quali ho realizzato i miei precedenti CD “The Island” (AudioRecords) “The look of Love” (Alfamusic) e Raindrops (Velut Luna).
Una sola prova e poi siamo andati in studio a registrare con delle linee guida, ma senza avere la minima idea di come fosse stato il lavoro ultimato. Durante la registrazione dei brani in ogni take c’era un sonorità che pian piano prendeva una sua forma ed una sua direzione ben precisa.
Quasi Tutti i brani hanno in comune la loro identità “Pop”. A parte le tre take di Pino Daniele, come “Sicily”, “Anima” e “Voglio di più” senz’altro più acustiche, le altre composizioni come “Non abbiam bisogno di parole” di Ron, oppure “Scrivimi” di N. Buonocore, rappresentavano la vera sfida su come affrontare una possibile rilettura con una “sintassi” più jazzistica, quindi più essenziale e ricercata, senza stravolgerne la loro natura.
Abbiamo cercato di dare al progetto una dimensione più intima ed esenziale.
Francesco Puglisi, (che considero un fuoriclasse) insieme ad Alessandro Marzi, Domenico Sanna, Enrico Bracco, (con il quale ho anche registrato in duo la take “Destino” ), hanno saputo creare un alchimia perfetta di arrangiamenti e di suoni, il loro interplay è un prodigio sonoro che rappresenta il filo conduttore di questo progetto. Bruno Marcozzi ha saputo inserirsi su questo tessuto realizzando dei magistrali ricami percussivi mentre Aldo Bassi ha sovrainciso successivamente gli interventi di tromba e filicorno, conferendo ai temi un carattere ancor più evocativo, assolutamente raffinato. Anche questa volta ho voluto coinvolgere il Maestro Andrea Beneventano, ci uniscono più di quindici anni di collaborazione artistica, con lui in questo CD ho registrato “Gli amori diversi” e Spicchio di Luna”. In conclusione una bonus trak con Roberto Genovesi alla chitarra acustica con il quale abbiamo condiviso una versione di “Io che amo solo te” veramente molto originale.
Vorrei anche dire che il merito della resa del progetto, realizzato infatti per una etichetta di “audiofili” per eccellenza (la “New Media Pro”) è del fonico Stefano Isola che ha confezionato il tutto in modo ineccepibile.
Ho cercato vocalmente di non cadere nel luogo comune del …”Facciamolo jazz”, che credo riduttivo e assolutamente decentrato. Se vuoi cantare il jazz, esiste un considerevole patrimonio di standards americani sui quali hai un ampia scelta . Il canto diventa emozione pura quando nell’interpretare una melodia più popolare o rock, devi destrutturarti sia mentalmente che vocalmente, cercando di adottare una forma mobile e più dinamica di percezione e se riesci almeno in parte allora sei solo all’inizio di un percorso interessante.
Ho cantato cercando di non eccedere mai in virtuosismi o scat vocali ma cercando di rispettare le melodie originali, tra l’altro bellissime, e di essere il più “italiana” possibile”.
Insegni piano jazz e canto: quale è la prima qualità o attitudine che secondo te predispone un musicista ad una carriera soddisfacente?
“Non insegno canto ormai da tempo, dopo undici anni di insegnamento ho preso coraggio è ho rispettato l’idea che già maturavo da anni e cioè di concentrarmi su un lavoro più individuale di ricerca e di perfezionamento della tecnica vocale, ho un bambino e questo è un altro modo di dedicarmi all’insegnamento, lui è il mio allievo prediletto!”
Progetti, tour, insomma il prossimo futuro…Dove e quando?
“Per il momento porto avanti i miei progetti con diverse formazioni, ma le date imminenti sono il 27 dicembre 2010 in concerto all’Alexanderplatz Jazz Club di Roma in sestetto con lo stesso organico del CD, ed il 30 gennaio sempre nello stesso jazz club presenterò ufficialmente “Random”. Sono inoltre voce solista nella Big Band di Gerardo di Lella”.
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