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Jazz Agenda intervista Nicola Puglielli sul nuovo progetto Play Verdi

 

Jazz Agenda incontra il chitarrista Nicola Puglielli che ha appena pubblicato insieme al suo “Play Verdi” un album-omaggio a Giuseppe Verdi, un progetto iniziato nel 2012 insieme a Andrea Pace, Piero Simoncini e Massimo D'Agostino. Sarà presentato ufficialmente con un evento speciale giovedì 21 maggio alla Casa del Jazz di Roma.

 

Nicola, Play Verdi” è appena uscito, ma si tratta di un progetto a cui stai lavorando in quartetto già da alcuni anni…

Si, abbiamo cominciato a lavorare al progetto alla fine del 2102, ma collaboriamo tutti, anche se non modo continuativo, da oltre un decennio."

Il tuo background artistico affonda dunque le radici anche nel repertorio lirico e sinfonico?

"Certo. Sono le nostre radici. Esplorando, ed amando profondamente, la Musica Classica (Diploma in chitarra) ho visto che per molto tempo compositori si sono ispirati al bel canto italiano. Chopin per esempio diceva che per la melodia si doveva guardare a Bellini. Credo che il  repertorio sinfonico rappresenti un riferimento fondamentale per ogni musicista."

Gli arrangiamenti dell'album sono curati da te e da Andrea Pace, ma si tratta di un lavoro che coinvolge in realtà tutto il quartetto?

"Sì. Oltre al lavoro di scrittura c'é stato l'irrinunciabile lavoro di gruppo. Per esempio Massimo D'Agostino, che da tanti anni gira il mondo con il Maestro Ennio Morricone, ha ruolo fondamentale per l'organizzazione dei brani."

 

 

La selezione dei titoli operistici che tipo di criteri ha seguito?

"Melodia, Struttura non troppo complessa e una polifonia realizzabile. Ed anche la ricerca dello "swing" potenziale delle melodie."

A livello di scrittura e stilisticamente, quale è stato il vostro lavoro applicato alle melodie originali?

"L'elaborazione delle melodie ha apportato, in gran parte dei casi, delle modifiche ritmiche, senza cambiare le note e le armonie, bensì la pronuncia. Anche qualche taglio. Una sorta di "Jazzificazione" se mi si consente questo discutibile neologismo."

Questo progetto può ritenersi anche un ponte per avvicinare il pubblico del jazz alla musica lirica, o viceversa?

"É un omaggio alla nostra identità musicale."

Presenterete l'album il 21 maggio alla Casa del Jazz di Roma. Prevedete anche una integrazione narrativa sulla storia musicale di Verdi?

"Penso di sì. Vediamo anche che pubblico ci sarà. Ma in generale sì."

Quali altri progetti stai seguendo attualmente?

"Due progetti. "Omaggio a Django". Un per  sola chitarra dedicato a Django Reinhardt compositore e rappresentante della trasversalità stilistica dellla chitarra, e"I Trovatori". Una rilettura swing del Trovatore di Verdi in quintetto."

Tramite web, dove possiamo rimanere aggiornati sulla tua musica?

"Su www.nicolapuglielli.net, oltre a Soudcloud e facebook."

 

F.G.

 

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