Il successo dello Swing raccontato da Piji: “E’ una musica meravigliosa, costantemente vitale e piena di verve!”
- Scritto da Carlo Cammarella
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Negli ultimi tempi è tornato in auge e sono sempre di più gli artisti che si esibiscono nei locali romani che lasciano ampio spazio a questo genere musicale. Parliamo dello Swing che, a nostro avviso, sta vivendo una nuova età dell’oro e un periodo di grande vitalità artistica. Quali sono le ragioni di questa ascesa? Perché lo Swing, inteso come musica e danza, sta ottenendo così tanto successo? Lo abbiamo chiesto a Piji, direttore artistico de la Moderna House of Swing, cantautore e ambasciatore di una comunità sempre più presente nella Movida Romana
In questi ultimi anni lo Swing è tornato in auge: quali sono secondo te le ragioni di questo successo?
“Doveva accadere prima o poi. Lo swing è una musica meravigliosa. Musicalmente è sempre ricco, pieno di oggetti musicali interessanti, pieno di ricchezze armoniche e melodiche, però è anche molto fruibile anche per i non addetti ai lavori. è costantemente fresco, vitale, pieno di verve. Può toccare le corde dell’allegria più sfrenata o quelle della malinconia, può essere romantico o giocoso, ma è sempre vivo. Non perde di vitalità. Il motivo per cui in questo periodo la cosa stia prendendo piede presso un pubblico molto vasto è spiegabile forse solo attraverso il periodo di crisi economica che stiamo vivendo qui in Italia. Più il momento è buio, più ci si consola festeggiando con una musica che strappa sempre un sorriso. In più lo swing fu la musica che si suonò in un’America appena fuori dalla crisi di Wall Street. Inconsciamente forse anche noi ci appoggiamo allo swing come portafortuna per il nostro paese. E poi intorno allo swing ormai c’è anche il ballo. E’ una comunità bella, fatta di belle facce. E’ la festa culturale vs il divertimentificio più squallido. Non c’è mai frivolezza in questa comunità. Mai sballo. Mai superficialità. C’è voglia di divertirsi cantando, ballando e suonando, ma il materiale musicale che avviene proprio durante il divertimento è straordinario, geniale, colto. Lo swing è così: serio dentro e allegro fuori. Complesso, rigoroso, serissimo per le sue dinamiche musicali, scherzoso, ironico e scanzonato come riuscita esterna. Ed è così che anch’io cerco di essere e di vivere.”
Se parliamo della scena musicale di 5/7 anni fa ti saresti mai aspettato un exploit del genere?
“Effettivamente no. Anzi, io credo di aver iniziato ad amare questa musica, studiarla e suonarla live ormai da 20 anni (compresi gli studi jazz) forse proprio perché era FUORI moda. E anche adesso, penso che la vera moda, quella davvero di massa, sia altrove. Tuttavia è innegabile che intorno allo swing ci sia un gran fermento e ognuno di noi che lo pratica sta facendo molti più concerti. Io, come sempre, me la sono complicata ancora di più, perché come sai non faccio dello swing puro, ma scrivo canzoni “jazzate”, con swing. In particolare, ultimamente “electro swing”. Cioè faccio il cantautore, ma tingo le mie canzoni di swing, di jazz manouche e di elettronica. Da un lato il jazz classico, tradizionale, lo swing, insomma, dall’altro l’ettronica. Da un lato gli anni 40, dall’altro il 2000. Ma tutto in forma canzone. E in italiano. Quindi è un modo ancora diverso di pensare lo swing, ma sicuramente molto attiguo con la nuova “comunità”, con la quale infatti collaboro ormai abitualmente da anni. E devo dire che fioriscono idee, progetti e serate a vista d’occhio. Ed è molto divertente e stimolante.”
Parlando dei locali romani noto che oggi come oggi si sta dando molto spazio allo Swing. Cosa bolle in pentola quindi?
“In questo periodo sto suonando prevalentemente in 3 locali romani, sperando che torni aperto il quarto, ovvero l’Alexanderplatz. Gli altri tre sono: il Lian Club, nel quale un sabato al mese abbiamo una residenza chiamata “Swing Politik. I ElectroSwing Rome”, una festa/raduno di tutti gli amanti e protagonisti dell’ElectroSwing romano. Siamo tantissimi nel cast delle serate, tra musicisti, dj, ballerini e grandi ospiti (sono venuti a fare Electro Swing anche Max Paiella, Matteo Gabbianelli dei Kutso, Giorgio Cùscito, Luca Velotti, Olen Cesari, Jude Lindy, sono venuti attori come Giovanni Scifoni e Maurizio D’Agostino e perfino il prestigiatore Magic Dorian tra gli ospiti). Poi c’è ‘Na cosetta, locale che sto amando moltissimo perché è molto innovativo nei contenuti e nella comunicazione. Anche lì, con la mia amata band, l’Electroswing Project (oltre me c’è Gian Piero Lo Piccolo al clarinetto, Augusto Creni alla chitarra manouche, Saverio Capo al basso e Ominostanco all’elettronica) suoniamo una volta al mese e spesso ci vengono a trovare splendidi ospiti, l’ultima volta il grande attore Giorgio Tirabassi, nella sua veste di chitarrista manouche (bravissimo, davvero sensazionale) e il giovanissimo talento pianistico di quindici anni Antongiulio Foti. Infine al nuovo Cotton Club, luogo bellissimo, completamente ristrutturato, che permette anche incursioni teatrali interessanti, l’ultima volta erano con noi anche Tiziana Foschi e Massimiliano Vado a recitare. E poi, ovviamente, c’è La Moderna.”
E cosa ci dici invece dell’esperienza a La Moderna di Testaccio?
“Lì sono direttore artistico e di conseguenza ho scelto di non suonarci. La Moderna è addirittura diventata “House Of Swing” ed è quindi da febbraio che porto avanti una direzione artistica “monografica” dedicata allo swing. Presto farò qualcosa di simile anche a Splendor Parthenopes. Sono molto contento di tutto ciò che abbiamo fatto da febbraio a oggi per La Moderna con serate quasi sempre sold out, piene di musica meravigliosa e tantissimi ballerini. La Moderna è un luogo fantastico perché oltre alla bellezza estetica è uno dei pochi posti a Roma dove si beve veramente di qualità (grazie anche al Bartender Valentino Longo) e si mangia anche ad alti livelli. È dunque un posto di eccellenza in tutti i sensi: bere, mangiare, ascoltare musica, suonare e ballare sono tutte cose che avvengono al top, con i più importanti protagonisti in tutti questi settori. I migliori della musica swing nazionale, i migliori della danza swing, i migliori bartender. Lì anche sono nati format che mi piacciono molto come Django_Balboa, il raduno mensile di tutti i musicisti jazz manouche, L’Ambasciata dello Swing, in cui Giorgio Cùscito apre le danze con molti ospiti, lo Swing’n Brunch domenicale in cui si suona di mattina. La Moderna è un posto fantastico anche perché da tutti i punti di vista ha uno sguardo e direi anche un concept di tipo internazionale. Tra le serate che ricordo con maggiore emozione, c’è una sera d’estate in cui tutti i ballerini swing del mondo erano a Roma per un raduno. La sera che sono venuti a La Moderna si è ballato sia dentro che sul marciapiede esterno riempiendo un’area vastissima di tanti colori e tante culture diverse. Lo swing sa fare anche questo. Sa fare così.”
Carlo Cammarella
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