Alessandro Deledda URBAN Trio Live concert al 28divino jazz Club
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Giovedì 24 novembre JO-JAZZ presenta The Urban Project, il duo composto da Alessandro Deledda al piano e sinth e Lucrezio de Seta alla batteria in concerto al B-FOLK. The Urban Project è un progetto inedito e avanguardistico che fonde l’improvvisazione jazz con l’universo dell’elettronica attingendo alle sonorità della musica contemporanea e verrà presentato all’interno di Jo-Jazz, una rassegna indipendente che ha come obiettivo quello di promuovere in jazz innovativo, al passo con i tempi e adatto all’ascolto di un pubblico vasto. Si avvale della media partnership del sito di settore Jazz Agenda. La direzione artistica è affidata a Carlo Cammarella e Marco Bedini. Alessandro Deledda si avvale della collaborazione di un famoso batterista quale Lucrezio de Seta che ha lavorato con grandi della musica tra cui la PFM, Tom Harrell, Fabrizio Bosso, Alex Britti, Ornella Vanoni, Chrissie Hynde e tanti altri.
Alessandro Deledda da sempre è impegnato in attività concertistica come pianista solista, leader di formazioni popular e jazz, dal trio a piccole orchestre, e pianista accompagnatore per formazioni popular, jazz e classiche per varie società Festival nazionali ed internazionali. Impegnato nell'attività concertistica riferita alla musica Jazz, classica, contemporanea ed elettronica, si è esibito come leader e come side in progetti con vari jazzisti del panorama nazionale ed internazionale quali Ares Tavolazzi, Stefano Cantini, Marco Tamburini, Luca Aquino, Zlatko Kaucic, Giancarlo Schiaffini, Stefano Senni, Katja Cruz, Howard Curtis e tanti altri.
Nel 2016 esce Morbid Dialogues, nuovo lavoro discografico edito da Emme Record Label/Delexy. L’album raccoglie 10 tracce di dialoghi musicali liberi in cui la tessitura melodica mai scontata, esprime con delicatezza ma anche con forza e talvolta con ossessività, la voglia di comunicare tra loro, cercandosi per condividere le proprie storie. Alessandro Deledda si è avvalso di uno straordinario ensemble formato dal sassofonista – clarinettista Francesco Bearzatti,dalla contrabbassista Silvia Bolognesi e dal batterista Ferdinando Faraò. Ognuno di loro ha contribuito in modo determinante per la riuscita di questo disco tutto italiano ma con un forte respiro internazionale, ricco di tensione musicale in cui prevale l’entusiasmo e la padronanza strumentale di questa nuova realtà del Jazz italiano.
Ingresso con tessera Arci (8 euro) + 5 euro contributo musica.
JO-JAZZ
presenta
THE URBAN PROJECT
Alessandro Deledda, piano e sinth
Lucrezio de Seta, batteria & live electronics
24 novembre, ore 21:45 B-FOLK (Via dei Faggi, 129) – Roma
Venerdì 30 settembre nuovo appuntamento al Charity Caffè con l'Urban Trio capitanato dal pianista Alessandro Deledda che andrà in scena sul palcoscenico del jazz club di via Panisperna. La formazione, che già ha avuto modo di esibirsi in diversi live del circuito romano, per l'occasione sarà completata da Lucrezio de Seta alla batteria e Simone Alessandrini al sassofono. Uno straordinario ensemble, dunque, che si cimenterà in un sound newyorkese influenzato dalle tendenze di una moderna Berlino, dando vita a discorsi intrisi di contaminazioni elettroniche, folk, minimaliste e ricerche musicali cosparse di echi metropolitani.
Porsi domande e cercare delle risposte da sviluppare armonicamente in una frase, sarà il fil rouge di questo concerto, in cui i musicisti dialogheranno liberamente fra loro lasciandosi ispirare dall'improvvisazione. L'ascoltatore sarà così proiettato in un viaggio dal forte impatto emotivo. Un periodo ricco di soddisfazioni per il pianista Alessandro Deledda attualmente in tour in tutta Italia per presentare il suo lavoro discografico "Morbid Dialogues" edito dall'etichetta Emme Record Label/Delexy: l'anteprima nazionale alla Casa del Jazz ha inoltre registrato il tutto esaurito.
Charity Caffé, via Penisperna 68
Inizio concerto ore 22:00
Formazione
Alessandro Deledda - Piano
Simone Alessandrini - Sax
Lucrezio de Seta - Batteria
Alessandro Deledda "URBAN TRIO" torna al Charity dopo il successo di aprile con un concerto che si terrà il 17 giugno nel celebre locale di via Panisperna. Il pianista Alessandro Deledda torna, dunque, a Roma per dialogare, stavolta con una ritmica di grande spessore quale quella di Luca Pirozzi al contrabbasso e Lucrezio De Seta alla batteria.
Una forma trio nella quale Deledda proporrà un concerto di libera improvvisazione e rivisitazione di alcuni successi tratti dal suo ultimo disco dal titolo "Morbid Dialogues" lavoro discografico che lo vede sempre più affermato nel panorama jazzistico nazionale dopo la presentazione sold out alla Casa del Jazz. Sound elettroacustico, groove e contaminazioni saranno le principali peculiarità in cui spazierà questo poliedrico trio.
Formazione
Alessandro Deledda, piano e sinth
Luca Pirozzi, contrabbasso
Lucrezio de Seta, batteria
Charity Café
Via Panisperna 68
Inizio concerto ore 22:00
Venerdì 27 maggio Maggio sul palcoscenico del Bugatti di Terni sarà protagonista il duo composto dal pianista perugino Alessandro Deledda e dal sassofonista – clarinettista Francesco Bearzatti. Insieme ripercorreranno uno ad uno i dieci brani del disco “Morbid Dialogues”, il nuovo lavoro discografico dell’eclettico pianista Alessandro Deledda, edito dall’etichetta Emme Record Label/Delexy, registrato al Tube Studio di Enrico Moccia.
Il titolo ben esemplifica l’essenza di questo progetto animato dall’esigenza del pianista di lasciarsi travolgere dall’attimo creativo, dalla necessità di abbandonarsi all’improvvisazione totale nella continua ricerca espressiva totalmente scevra da strutture precostituite. Un disco pieno di energia in cui la sperimentazione, mai fine a se stessa, diviene veicolo attraverso il quale esprimere sentimenti e stati d’animo.
Alessandro Deledda si è avvalso per questa avventura discografica di uno straordinario ensemble formato dal sassofonista – clarinettista Francesco Bearzatti (Miglior ancia 2011 referendum Musica Jazz e Miglior Sax Tenore Jazz It awards Miglior Musicista Europeo 2011 Accademie Jazz Francaise )special guest del disco, dalla contrabbassista Silvia Bolognesi e dal batterista Ferdinando Faraò.
Ognuno di loro ha contribuito in modo determinante per la riuscita di questo disco tutto italiano ma con un forte respiro internazionale, ricco di tensione musicale in cui prevale l’entusiasmo e la padronanza strumentale di questa nuova realtà del Jazz italiano. Un disco di Jazz contemporaneo, conseguenza di un forte interplay e di una crescente idea compositiva tra i quattro musicisti.
Venerdì 8 aprile salirà sul palcoscenico del Charity Café Alessandro Deledda “Urban Trio”, formazione dal linguaggio sperimentale capitanata dal talentuoso pianista perugino e completata da Lucrezio De Seta alla batteria e Simone Alessandrini al sax. Questo straordinario ensemble si cimenterà in un sound newyorkese con le contaminazioni di una moderna Berlino, dando voce a discorsi intrisi di contaminazioni elettroniche, folk e minimaliste, ricerche musicali cosparse di echi metropolitani.
Porsi domande e cercare delle risposte da sviluppare armonicamente in una frase, sarà il fil rouge di questo concerto, in cui i musicisti dialogheranno liberamente fra loro lasciandosi ispirare dall’improvvisazione. L’ascoltatore sarà così proiettato in un viaggio dal forte impatto emotivo. Un periodo ricco di soddisfazioni per il pianista Alessandro Deledda attualmente in tour in tutta Italia per presentare il suo lavoro discografico “Morbid Dialogues” edito dall’etichetta Emme Record Label/Delexy, l’anteprima nazionale alla Casa del Jazz ha registrato il tutto esaurito.
Via Panisperna 68 (Rione Monti)
Venerdì 8 Aprile ore 22.00
Ingresso 8 E compresa la consumazione
CHARITY CAFE’
Via Panisperna 68 (Rione Monti)
Venerdì 8 Aprile ore 22.00
Presenta Alessandro Deledda “Urban Trio”
Alessandro Deledda: pianoforte
Lucrezio de Seta: batteria
Simone Alessandrini: sax
L’eclettico pianista Alessandro Deledda il 5 Marzo, alle ore 21.00, presenterà alla Casa del Jazz il suo ultimo lavoro discografico “Morbid Dialogues” uscito il 13 Gennaio 2016 per l’etichetta Emme Record Label/Delexy. Il titolo ben esemplifica l’essenza di questo progetto animato dall’esigenza del pianista di lasciarsi travolgere dall’attimo creativo, dalla necessità di abbandonarsi all’improvvisazione totale nella continua ricerca espressiva totalmente scevra da strutture precostituite.
Un disco pieno di energia in cui la sperimentazione, mai fine a se stessa, diviene veicolo attraverso il quale esprimere sentimenti e stati d’animo. “Morbid Dialogues” raccoglie 10 tracce di dialoghi musicali liberi, in cui la tessitura melodica mai scontata, esprime con delicatezza ma anche con forza e talvolta con ossessività morbosa la voglia dei quattro musicisti di “dialogare” fra loro, di cercarsi per condividere le proprie idee e le proprie storie.
Il concerto del 5 Marzo alla Casa del Jazz proietterà lo spettatore in un viaggio coinvolgente all’insegna dell’improvvisazione libera e della libertà espressiva creata dai quattro musicisti. Alessandro Deledda si è avvalso per questa avventura discografica di uno straordinario ensemble formato dal sassofonista – clarinettista Francesco Bearzatti (Miglior ancia 2011 referendum Musica Jazz e Miglior Sax Tenore Jazz It awards Miglior Musicista Europeo 2011 Accademie Jazz Francaise) special guest del disco, dalla contrabbassista Silvia Bolognesi e dal batterista Ferdinando Faraò.
Ognuno di loro ha contribuito in modo determinante per la riuscita di questo disco tutto italiano ma con un forte respiro internazionale, ricco di tensione musicale in cui prevale l’entusiasmo e la padronanza strumentale di questa nuova realtà del Jazz italiano. Deledda e i musicisti quindi dialogano in maniera totalmente estemporanea, lasciando ampio spazio alla bellezza musicale, all’evoluzione melodica e alla ricerca sonora partendo dal suono, da un elemento ritmico, da un suono sintetizzato o aleatorio. Un disco di Jazz contemporaneo, conseguenza di un forte interplay e di una crescente idea compositiva tra i quattro musicisti.
5 Marzo
Casa del Jazz Viale Di Porta Ardeatina 55 tel. 06 704731
Ingresso 10 Euro
Ufficio stampa Marina Luca Tel. +39 3397716731 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CASA DEL JAZZ
ALESSANDRO DELEDDA QUARTET
Featuring FRANCESCO BEARZATTI
Presenta
in anteprima Nazionale il disco
“MORBID DIALOGUES”
5 Marzo 2016 ore 21.00
Alessandro Deledda piano, live electronics, accordeon
Francesco Bearzatti sax and clarinet
Silvia Bolognesi double Bass
Ferdinando Faraò drums
Si intitola Morbid Dialogues l’ultimo progetto che porta la firma del pianista Alessandro Deledda pubblicato per Emme Record nel gennaio 2016. Un disco che mette in luce l’improvvisazione libera, che rappresenta un vero e proprio cammino di libertà e in cui non manca una buona dose di incoscienza e di follia. Compagni di viaggio per questa nuova avventura sono Ferdinando Faraò alla batteria, Silvia Bolognesi al contrabbasso e Francesco Bearzatti al sax. Alessandro Deledda ha raccontato a Jazz Agenda la nascita di questa nuova avventura.
Alessandro, per cominciare parlaci del tuo nuovo lavoro discografico “Mordid Dialogues”, uscito il 13 Gennaio 2016 edito dall’etichetta Emme Record Label/Delexy?
“Nasce sicuramente dall’esigenza di fare un viaggio, finalizzato alla realizzazione di un progetto che possa mettere in luce un tipo di improvvisazione libera, un modo di lavorare attraverso un procedimento che considero opposto alla composizione: partire dall´improvvisazione libera per arrivare al componimento durante il suo percorso estemporaneo. Prendere una direzione sconosciuta con dei compagni di viaggio che abbiano voglia di intraprendere insieme questo cammino con libertà, un pizzico di follia e una buona dose di incoscienza. Dialogare quindi attraverso dei gesti musicali, dei timbri, delle intenzioni ritmiche o semplicemente dei messaggi “in codice” da raccogliere simultaneamente al fine di creare un qualcosa che possa avvicinarsi quanto più possibile ad una composizione finale.”
Un disco pieno di energia in cui la sperimentazione, mai fine a se stessa, diviene veicolo attraverso il quale esprimere sentimenti e stati d’animo. Qual è lo stile che senti più tuo?
“Credo che tutto ciò che nel quotidiano si fa con la musica e per l’arte, non può non aver a che vedere con il desiderio e l’istinto di voler esplorare nuovi mondi. L’incontro tra l’improvvisazione e la sperimentazione in questo disco, ha rappresentato per me un grande lavoro di esternazione estemporanea di passioni, dedizione, eventi, casualità e direi, anche di disciplina per le regole. Ecco allora che per esempio l’elettronica può aiutare, un suono aleatorio può stimolare, un elemento ritmico può catalizzare nuovi intenti improvvisativi. Credo fermamente che il risultato finale derivato da tali presupposti non possa non produrre un lavoro ricco di energia. Lo stile che sento più mio? Beh, più che di uno stile parlerei di un contenitore di cliché appartenenti a tutti i musicisti che hanno contribuito alla realizzazione di questo disco, senza scelte precostituite, abbiamo creato un’acconciatura improvvisa (tutto sommato inconsueta) che identifica il lavoro in maniera omogenea. Io non credo di avere uno stile ben definito, credo di avere semplicemente cose da raccontare in maniera estemporanea, e soprattutto in maniera non impossibile da ascoltare pur attraverso un processo mentale che definirei assai occulto... in questo disco ciò è accaduto con morbosa voglia di dialogare!”
Un disco tutto italiano ma con un forte respiro internazionale, ricco di tensione musicale. Quanto ti rappresenta?
“Molto se penso alla mia voglia di uscire allo scoperto, di interagire, di pormi al di fuori di qualsiasi schema, di contaminare, di deframmentare la mia mente per costruire qualcosa che funzioni, e al fine di stabilire una relazione con il pubblico che ti ascolta. Credo che questo lavoro sia un compendio di elementi contemporanei, un puzzle di melodia, atonalità, elettronica, improvvisazione radicale, ma anche paesaggi sonori, profumi armonici che però non contrastano fra di loro, derivato oltretutto dalla poliedricità dei musicisti che ne hanno preso parte, che hanno sicuramente dato un contributo determinante ad una tensione che spesso sfocia in distensione in alcuni brani.”
Tre brani che hanno cambiato la tua vita?
“Domanda molto difficile questa. Più che brani ci sono stati pianisti e compositori che mi hanno aiutato a crescere se penso alla grandezza di Ravel, dei compositori europei del primo 900, all’immensità di Bill Evans o Lennie Tristano piuttosto che alle sonorità di Enjoy the silence dei Depeche Mode, o alla sintesi di Murcof, ma se proprio devo risponderti: Morbid Dialogues, Rendez-Vous e Mr. Charlies’s way...sono dentro questo lavoro, ed hanno già cambiato la mia vita!”
Martedì 11 agosto alle ore 21:30 appuntamento da non perdere con Sabina Summer Music. A salire sul palcoscenico del Chiostro dell’Abbazia di Farfa il trio capitanato da Alessandro Deledda. Un progetto tutto italiano ma con un forte respiro internazionale che per l'occasione vedrà il pianista proporre una serie di standard e di inediti dal suo ultimo progetto “Morbid Dialogues” dove la ritmica di Ares Tavolazzi e di Ferdinando Faraò danno vita ad una tensione musicale in cui prevale l’entusiasmo delle nuove realtà del Jazz italiano.
Sabina Music Summer, dall’8 al 14 Agosto,
Chiostro dell’Abbazia di Farfa
Inizio concerto ore 21:30
Ingresso: (€2,00)
Formazione
Alessandro Deledda (piano)
Ares Tavolazzi (contrabbasso)
Ferdinando Faraò (batteria)