Jazz Agenda

Angelo Russo racconta a Jazz Agenda la nascita del primo disco Kjara

Nella musica accade molto spesso che delle composizioni vengano accantonate per un po’ di tempo per poi essere riprese e registrate. E’ il caso di Angelo Russo che recentemente ha pubblicato il suo primo progetto dal titolo Kjara per l’etichetta Alfa Music. Un disco in cui sono presenti diversi stili e che l’autore ha scelto di far eseguire ad altri musicisti quali Stefano Sabatini (pianoforte), Alfonso Deidda (sax e pianoforte), Luca Pirozzi (contrabbasso), Francesco Puglisi (contrabbasso), Pietro Iodice (batteria), Alessandro Paternesi (batteria) e Sandro Deidda (sax). Angelo Russo ci racconta la nascita del disco!

 “Da un po’ di tempo a questa parte – ci spiegaAngelo - avevo lasciato la musica per questioni familiari, ma ho sempre composto i miei brani. In realtà, però, dal momento che sono sempre stato molto timido e non mi sono mai sentito all’altezza ho preso la decisione di far registrare questo progetto ad altri musicisti, tra cui Alfonso Deidda e Domenico Sanna. Loro due in particolare hanno apprezzato davvero le mie composizioni ed è stato per me motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Il disco è composto da brani di diversa estrazione, alcuni più attuali, altri un po’ più vecchi, e rappresenta una congiunzione tra passato e presente, come se fosse un tentativo di recuperare il tempo perduto. Ad esempio Kjara, è più melodico, Angel Samba, che è più moderno, ha un sapore decisamente più latino, altri ancora invece si avvicinano molto di più al bebop. In ogni caso cerco di fare sempre tutto con grande passione per trasmettere un’emozione alle persone che mi ascoltano. Credo che questa sia la cosa più importante.

Come accennato in precedenza i brani del disco non sono stati scritti nello stesso periodo. A proposito Angelo Russo ci dà qualche spiegazione in più sul percorso che ha portato alla realizzazione finale del disco.

Come ti accennavo prima - prosegue - ho scritto questi brani in periodi differenti: il primo di questi è sicuramente Kjara che dedico a mia figlia e che ho composto pensando a questo dono che all’inizio non arrivava, dedicandolo di conseguenza ad un bambino che doveva nascere. All’interno del disco c’è anche un brano che ho dedicato a mia moglie e che è decisamente più funky.Non ti nascondo, poi, che ci sono diversi brani in fase attuativa che arrivati a questo punto, dopo aver preso un po’ di coraggio, andrò ad incidere di persona.Questa esperienza mi ha reso molto più forte e sono stati i musicisti stessi che hanno inciso il disco, tra cui ringrazio in particolar modo Domenico Sanna, ad avermi  incoraggiato.

Quando si parla di jazz, sappiamo bene che dietro ogni progetto c’è sempre tanto studio e i traguardi sono sempre il frutto di un percorso complesso. A proposito Angelo Russo ci ha raccontato in breve la sua storia in ambito musicale:

Ho cominciato il mio percorso studiando con Stefano Sabatini tanti anni fa. In passato, inoltre, avevo anche formato un gruppo a Cassino, ma per mancanza di tempo e a causa del lavoro sono stato costretto ad allontanarmi dalla musica. Ora sono più libero, ho ripreso a suonare di più e voglio provare a fare qualcosa di più rispetto al passato. Grazie a tutte le persone che mi hanno incoraggiato e grazie a questa nuova avventura appena intrapresa, mi sento decisamente più all’altezza rispetto al passato. Sono veramente felice di aver ripreso a comporre e come ti accennavo in cantiere c’è già un altro progetto che non vedo l’ora di cominciare.”

Carlo Cammarella

 

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