Come Again - l’esordio discografico del duo B.I.T: “La musica portata alla sua essenza”
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Un disco che attinge gran parte del repertorio dalla tradizione classica rivisitando i brani attraverso l’improvvisazione jazz. In questo modo potremmo riassumere l’essenza di Come Again, disco d’esordio dei B.I.T., ovvero Danielle Di Majo al sax e Manuela Pasqui al pianoforte, uscito per l’etichetta Filibusta Records. Ecco il racconto delle due autrici...
Per cominciare l'intervista parliamo subito del disco: vi va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?
Certo! Forse non brevemente...Come Again è un disco molto melodico, parola chiave: Lirismo. Cerchiamo la melodia, il canto sopra ogni altra cosa, spesso a discapito dei fuochi artificiali e degli esibizionismi tecnici che in genere sono argomenti di facile presa, soprattutto nell'ambito del jazz e dell'improvvisazione. Abbiamo cercato di ridurre, spogliare la musica e portarla a una essenza quasi embrionale, lavorando sui brani della tradizione e su nostre composizioni in maniera totalmente spontanea e estemporanea. E' un disco “live”, cioè non ci sono sovraincisioni. E' una fotografia realistica del momento presente, senza trucco, senza paura. Da un punto di vista ideologico Come Again è anche il nostro grido di resistenza al silenzio e all'immobilità imposti dalla gravità di questo evento sconvolgente che è stato e in parte ancora è la pandemia.
Raccontateci adesso la vostra storia: come è nato questo duo e come si è evoluto nel tempo?
Abbiamo cominciato a collaborare all'interno di un altro progetto musicale, un quartetto dedicato a Wheeler, nell'anno precedente la pandemia. Lì ci siamo conosciute musicalmente e personalmente. E' stata proprio la pandemia a darci la spinta per fare altro. Un modo per approfondire legame e ricerca in un momento molto, molto faticoso e penoso.
Perché la scelta di mescolare brani tradizionali con la tradizione jazz?
Come ti spiegavamo nella presentazione del disco, abbiamo scelto di lavorare sui brani della tradizione, la nostra tradizione (quella del bel canto per intenderci), soprattutto per una questione di ricerca melodica. Quello tradizionale è un patrimonio potremmo dire genetico, che abbiamo cercato di ricontattare, come un'analisi dell'inconscio, attraverso il nostro approccio alla musica e all'improvvisazione: molti dei brani del disco provengono dalla tradizione “classica”; non è un'operazione nuova quella di attingere al passato, soprattutto per musicisti trasversali, cioè che affondano le loro radici in linguaggi diversi, dal patrimonio classico, al folk o al jazz. Entrambe abbiamo queste caratteristiche, seppur con esperienze e approfondimenti differenti e questo ci ha da subito messe in grande sintonia. Manu lavora da tanto sulla rielaborazione in chiave improvvisativa del patrimonio antico e con Danielle ci siamo riconosciute anche nella direzione, nella ricerca del suono e dell'espressività. E' una sintonia intellettiva e emotiva che ci conduce attraverso il lavoro sui brani originali, sull'interazione e sugli arrangiamenti.
Se parliamo dei vostri riferimenti musicali cosa vi viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per voi sono stati davvero importanti?
Il musicista di riferimento di Danielle è senza dubbio suo marito, Giancarlo Maurino, con il quale condivide la vita privata ma anche musicale. Giancarlo è un musicista di grande peso nella scena italiana (ha collaborato con musicisti del calibro di Mingus, Don Cherry, Elsa Soraes, Rava, Fresu, e molti molti altri); I riferimenti di Manuela sono svariati, e nei confronti di tutti la stessa intensa gratitudine: primi amori pianistici sono stati per Pieranunzi, Marcotulli, Venier, Tylor e poi Chopin, Skryabin, Grieg, Bach.
Dal momento che parliamo di un disco nato nel pieno della pandemia cosa rappresenta per voi Come Again?
Come Again è nato proprio a cavallo dei primi lock down e considera che siamo entrate in studio a dicembre del '20! Ci sono voluti circa nove mesi, quelli più difficili di questa pandemia, e quindi si, ha rappresentato moltissime cose per entrambe. Il senso di impotenza e l'isolamento che tutti abbiamo sperimentato, sono diventati la spinta per inventare e costruire delle possibilità alternative di espressione. Come Again è questa possibilità, rappresenta la voglia di ricominciare a essere insieme, di resistere, di comunicare e di farlo attraverso la musica. E' una speranza, un augurio, una direzione.
Come vedete il vostro progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla vostra musica?
Come Again in effetti è stato il punto di partenza per capire che direzione prendere e ci siamo rese conto che abbiamo una nostra originalita, un nostro suono. E a dire il vero stiamo già lavorando a un nuovo repertorio di brani originali. Passata la fase della conoscenza reciproca, ci sentiamo pronte per sostenerci creativamente anche in questa direzione espressiva così delicata, sempre mantenendo il filo del lirismo, dell'espressivita e della sincerità.
Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: avete qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?
Filibusta Records sta organizzando una presentazione all'Auditorium, più o meno a ottobre, insieme a Antonella Vitale Quintet che presenterà il suo cd “Segni invisibili” nel quale Danielle ha collaborato come solista. Progettiamo di suonare il prossimo anno oltre oceano e, come ti accennavamo prima, stiamo già lavorando ad un nuovo disco di brani originali. Speriamo di riuscire a realizzare tutto!!!