Jazz Agenda

Giovanni Sanguineti sul disco dei Moondogs: “lasciare il proprio terreno per cercare qualcosa di nuovo”

Un progetto innovativo, che si contraddistingue per una ritmica precisa a tratti devota alla tradizione, a tratti devota a sonorità contemporanee. Si presenta così il trio Moondogs che ha recentemente dato vita al primo disco Outin’ pubblicato dall’etichetta genovese Devega e registrato presso l’Hemiola Studio di Roma nel 2015. Una formazione nata grazie al contrabbassista Giovanni Sanguineti che dapprima ha coinvolto il chitarrista Filippo Cosentino ed in seguito il batterista Lucrezio de Seta. Il disco è nato a seguito di un tour italiano nel 2015 ed è Giovanni Sanguineti che ne parla a Jazz Agenda:

“Moondogs - ci spiega Giovanni Sanguineti - è un progetto a sei mani, un cane a tre teste. Un insieme di influenze e provenienze. Una voglia di sperimentare, di lasciare per un momento le proprie basi e il proprio terreno madre per cercare qualcosa di nuovo, inesplorato non in termini generali ma assolutamente personali, almeno per quanto riguarda me: lasciare il mainstream e i progetti ai quali sono legato e che sto portando avanti per addentrarmi, parallelamente ai miei progetti ripeto, in un campo nuovo, in modo di suonare e pensare differente.”

Sanguineti ci racconta anche il percorso che ha portato alla nascita del disco. Tutto nacque dopo un concerto che prese piede in quel di Genova:

“Allora, il progetto Moondogs non nasce a tavolino o in maniera sistematica o per perseguire una idea di base…quella è venuta col tempo. Il progetto Moondogs è nato, nel pratico, in seguito a un concerto avvenuto a Genova nel marzo dell’anno scorso quando Lucrezio e Filippo erano in giro per concerti in duo e giusto per conoscere Lucrezio e “buttare li” una data insieme ho organizzato un concerto in un locale del centro storico. L’intento era: vediamo come va; nel peggiore dei casi ci facciamo una suonata. Da li a carpire che si poteva creare qualcosa di buono, nuovo e divertente è il passo è stato breve: a maggio eravamo già in studio.”

Un punto di partenza o un punto di arrivo: a proposito Giovanni Sanguineti sembra avere le idee chiare:

“E’ assolutamente un punto di partenza: stiamo ancora come muoverci e dove indirizzarci ma questo disco è la base da cui partire: si sentono perfettamente le differenze fra noi, le nostre provenienze e questo è un bene. Ora dobbiamo unificare idee e suono in un risultato senza che le “cuciture”, le giunture siano visibili.”

 

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Filippo Cosentino Trio in concerto all'Elegance Café

  • Pubblicato in Pagina News

Venerdì 22 aprile all’Elegance Café di via Veneto andrà in scena il trio capitanato da Filippo Cosentino, formazione completata da Lucrezio de Seta alla batteria e da Luca Pirozzi al contrabbasso. Un concerto d’eccezione in cui il talentuoso chitarrista piemontese proporrà il suo repertorio personale tratto dall’ultimo lavoro discografico “L’Astronauta”, pubblicato da Emme Record Label nel settembre del 2015, e dai precedenti progetti Lanes, Human Being usciti negli anni precedenti.

Composizioni  originali, dunque,  dove  spicca quell’accentuata  vena  melodica  che  ha da sempre  contraddistinto  la  scrittura  di  Filippo Cosentino. Inoltre non mancheranno brani dalle influenze medio-orientali, ballads con bellissime melodie, composizioni ispirate alla musica mediterranea, al latin jazz e alla tradizione bebop, caratterizzata dall’improvvisazione pura. A questo si aggiunge una buona dose di interplay che rende il progetto immediato, dinamico e coinvolgente.

 

Elegance Cafè - Via Vittorio Veneto 83-87 Roma

Tel. 06 42016745

email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Inizio concerto ore 23:00

Ingresso con prima consumazione € 15,00

 

Filippo Cosentino Trio

Formazione

Filippo Cosentino, chitarra acustica

Lucrezio de Seta, batteria

Luca Pirozzi, contrabbasso

 

 

 

 

 

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Al Rex di Firenze Filippo Cosentino e Lucrezio de Seta duo in concerto

Un progetto insolito che vede la presenza musicisti con percorsi artistici interessanti, originali e brillanti. Protagonisti di questo “duo”, che unisce due regioni italiane dalle forti tradizioni musicali come il Piemonte ed il Lazio, sono il batterista Lucrezio de Seta e il chitarrista Filippo Cosentino. Una formazione originale, dunque, raffinata, elegante e dalle notevoli capacità improvvisative, che martedì 12 gennaio salirà sul palcoscenico del Rex di Firenze nell’ambito di un tour nazionale che si svolgerà in alcuni dei principali club della penisola.

Il repertorio del duo sarà composto da brani originali che portano la firma di Lucrezio de Seta e Filippo Cosentino e da alcuni dei più conosciuti standard della tradizione americana, rivisitati in chiave del tutto personale. Non mancheranno anche composizioni ispirate alla musica mediterranea, al latin jazz e alla tradizione bebop, caratterizzata dall’improvvisazione pura. A questo si aggiunge una buona dose di interplay che rende il progetto immediato, dinamico e coinvolgente.

 

Rex - Bar Café - Night Club

Via Fiesolana 25 R, Firenze

Inizio concerto ore 21:00

 

De Seta – Cosentino duo

Formazione

Lucrezio de Seta – batteria

Filippo Cosentino – chitarra

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Filippo Cosentino presenta il disco l'Astronauta al Torino Jazz Club

Giovedì 29 ottobre al Jazz Club Torino il chitarrista piemontese Filippo Cosentino presenterà dal vivo il suo nuovo disco L’Astronauta (Emme Record Label/ IRD International Record Distribution). Sul palco, insieme a Filippo Cosentino, alla chitarra acustica, ci saranno Antonio Zambrini, al pianoforte, Carmelo Leotta, al contrabbasso, e Andrea Marcelli alla batteria. 

L’Astronauta è il terzo album in studio del giovane musicista piemontese ed è inciso con un quartetto d’eccezione: Jesper Bodilsen, al contrabbasso, Andrea Marcelli, alla batteria, Antonio Zambrini, al pianoforte e Filippo Cosentino alla chitarra acustica e classica. Un disco dove emerge l’inventiva melodica dell’artista e la sua capacità di dar vita a sperimentazioni, spazi meditativi e originali percorsi armonico/ritmici. Un album di nove tracce dove si susseguono in maniera armoniosa diversi generi di matrice jazz. 

Filippo Cosentino a Gennaio 2015 è stato inserito nel Top Jazz, lo storico referendum della rivista Musica Jazz, nella sezione dedicata al Miglior Nuovo Talento. Il precedente album, Human Being (2013), in trio e con la partecipazione del sassofonista americano Michael Rosen, è stato inserito dal critico Amedeo Furfaro nel suo libro Il giro del jazz in 80 dischi.

Nel 2011 è uscito il suo primo disco Lanes con la partecipazione di Fabrizio Bosso: in questa occasione la rivista Jazzit ha accostato alcune composizioni di Cosentino alle ballad più ispirate di Pat Metheny. Filippo Cosentino è il direttore artistico del festival Cantautori d’Italia di Alba della rassegna Jazz&Co  e del Roero Music Fest, quest'anno alla sua seconda edizione. 

È il fondatore dell’Associazione Milleunanota e ideatore dei corsi “Milleunanota Summer Camp” edizione. Laureato con lode al Conservatorio di Bologna sotto la guida del M°Tomaso Lama, laureato al DAMS e specializzato in Discipline della Musica vanta collaborazioni sul versante pop e cantautorale, con artisti quali Paola Turci, Francesco Tricarico, Mauro Ermanno Giovanardi e ha suonato con artisti jazz come Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Michael Rosen, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Andrea Marcelli, Antonio Zambrini, Jesper Bodilsen, Don Stapleson.

 

Jazz Club Torino

Piazza Valdo Fusi

10123 Torino

Inizio concerto ore 21:30

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Filippo Cosentino racconta il suo secondo album “Human Being”

Jazzagenda incontra il chitarrista emilianoFilippo Cosentino, di cui è appena uscito il secondo album “Human Being” edito daEmme Produzioni Musicali. Il nuovo lavoro arriva dopo l’esordio discografico del 2011 con “Lanes” ed è firmato dal suo trio formato insieme al bassista Davide Beatino e al batterista Carlo Gaia. Ospite, il sassofonista statunitense Michael Rosen.

“Human Being” è il titolo di questo nuovo lavoro. Cosa sta a rappresentare?

“Idealmente “Human being” è il proseguimento del percorso intrapreso con “Lanes”: il risultato è, secondo me, un disco più omogeneo nel suono e nel tessuto che connette una composizione all’altra. Se con “Lanes” ho voluto scrivere sì, la mia musica, ma con tutte le contaminazioni che hanno arricchito il mio percorso, con “Human Being” mi sono voluto concentrare su due aspetti principali: da un lato il sound acustico che può essere molto raffinato ed equilibrato ma anche tagliente e spigoloso, dall’altro un lavoro che richiedesse più unità è consolidasse i rapporti professionali e di amicizia nati con il primo album. I brani sono mie composizioni originali, con esse ho voluto fissare in musica idee e pensieri che mi hanno accompagnato negli ultimi due anni (ho iniziato a scrivere il disco nel 2012 e l’ho registrato nel 2013). Così, anche se l’album è targato Filippo Cosentino Trio, si possono comprendere meglio alcuni brani in chitarra acustica baritona sola che hanno la funzione di essere “meditazioni musicali”, mi piace chiamarle così.”

Cosa è cambiato rispetto al tuo primo album “Lanes”?

“È stato per me l’album di debutto nel jazz, dopo dieci anni circa di lavori con altri generi musicali, incidendo molti dischi e collaborando con artisti di varia estrazione. “Lanes” voleva essere una sintesi di tutte queste esperienze. Con il giudizio che è tipico riservare a posteriori, posso con tranquillità affermare che non avevo pensato in maniera approfondita all’integrità del disco ma a curare ogni singolo brano in tutti gli aspetti, dall’arrangiamento alle feauturing. E’ stato un ottimo esordio perché mi ha comunque consentito di viaggiare in Italia e all’estero per presentarlo. Il cambiamento più radicale è che “Human being” è composto interamente da brani originali e il sound è decisamente acustico.”

Raccontaci il tuo percorso musicale e professionale.

“Ho iniziato a circa 17 anni ad avere collaborazioni più o meno prestigiose in ambienti musicali come il blues, funk, d’n’b, r’n’b, pop. Ho inciso e arrangiato una ventina di dischi di artisti emergenti e non. Ho collaborato con artisti come Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Barend Middelhoff, Tom Kirkpatrick, sono stato in tour con Don Stapleson (già sassofonista di Ray Charles e Dexter Gordon), James Thompson (Zucchero), Paola Turci e composto colonne sonore per documentari e co-produzioni RaiCinema. Al mio primo disco jazz “Lanes” ci sono arrivato con questo background: anche se da tempo avevo pensato di incidere un mio disco jazz, solo nel 2011 ho trovato il tempo di farlo ed ora siamo qui a raccontare la pubblicazione (per Emme Record Label) di “Human Being”. Nel frattempo ho creato un centro didattico di musica jazz e musica moderna, Milleunanota (http://milleunanota.weebly.com). Al percorso musicale non ho comunque fatto mancare l’importante ausilio degli studi: sono infatti laureato e specializzato al DAMS – Musica di Bologna e laureato con lode al Conservatorio G.B. Martini di Bologna. Nella mia musica cerco di riflettere tutte le esperienze che ho vissuto e poi spero che esca un buon risultato!”

La tua musica è caratterizzata anche dall’utilizzo della chitarra baritona nei live.

“Si, esatto! E’ una scelta sonora che ha caratterizzato gli ultimi due anni. Prima ho iniziato ad usarla nei live e successivamente ho deciso che l’avrei impiegata anche nel disco. E’ una chitarra affascinante che dà la possibilità ad un chitarrista di avvicinarsi un po’ al timbro acustico di alcune note del pianoforte. Per intensità del suono e durata la trovo formidabile. Io ho una Larrivee, un buono strumento con il quale ho inciso “Serendipity”, “392” e “Mantra” nel nuovo CD. Dal vivo fa un figurone perché la maggioranza non la conosce ancora abbastanza, o meglio è più famosa la chitarra elettrica baritona. Inoltre è un bellissimo strumento sia da suonare insieme ad altri oppure anche in “solo”. Emozionante!”

Nell’album sei impegnato alla chitarra elettrica, acustica, classica e baritona, e al pianoforte.

“Diciamo sin da subito che al pianoforte ho solo fatto un piccolo cameo sul brano che chiude il CD, “Letters from home”. Il resto si, l’ho suonato con un mix prevalentemente acustico ma su “Dance of the moon in love” uso la semiacustica. La classica è usata su “Human Being” mentre l’acustica è la “padrona” indiscussa del disco. Il suono della chitarra è così vario e affascinante che mi sembra sempre un peccato tralasciarne qualche aspetto e così sono riuscito a trovare la giusta alchimia per far convivere tutto e il risultato è un sound omogeneo e intenso.”

Raccontaci come è nata la sinergia con il tuo trio.

“Su “Lanes” ovviamente mi hanno accompagnato vari musicisti che poi nel corso del tempo e delle tournée di presentazione sono diventati compagni di viaggio stabili. Così Carlo Gaia, batterista, mi segue ormai dal 2011 e condivide con me tantissimi chilometri. Al basso in studio ha suonato Davide Beatino.”

Lo scorso autunno hai realizzato dei live di anteprima del disco, insieme allo special guest del disco, Michael Rosen.

“Si, abbiamo fatto una tournée abbastanza lunga a fine novembre e presentato in anteprima il disco in varie città dal nord Italia al centro. Abbiamo anche avuto occasione di suonare con Michael, che è un ottimo musicista ed una bravissima persona. Ogni città è una storia a sè, specialmente in questi tempi di crisi e anche nelle ultime date ci siamo resi conto come è importante andare in giro a presentare il disco e far arrivare la tua musica in più posti possibili, “colpire” l’attenzione del pubblico e fare in modo che il tuo disco sia un’ottima presentazione del tuo progetto.”

La tua attività live è affiancata anche da una intensa attività didattica attraverso corsi e seminari.

“Ci capita in effetti spesso di tenere masterclass durante i periodi di tour. Quelle più frequenti sono o di chitarra o di musica di insieme. Sono un’occasione fantastica di incontrare nuove generazioni di musicisti e penso di essere fortunato ad incontrarli perché la loro voglia di fare musica è sterminata e contagiosa! Inoltre ovunque siamo andati abbiamo trovato un livello qualitativo molto elevato e questo è sintomo che la musica in Italia è in ottime condizioni e inoltre il fatto che nuove generazioni imparino a suonare è un importante arricchimento culturale per la società ed anche per la persona stessa. Ho anche io una scuola di musica – Milleunanota, in Piemonte nel centro città di Alba (Cn) – e abbiamo una grandissima responsabilità nel condividere con i più giovani la nostra esperienza ma al tempo stesso è una cosa bellissima e arricchisce ogni giorno il nostro percorso.”

Hai un tour davvero ricco di date! Com’è il tuo rapporto con il pubblico?

“Il pubblico è il concerto, secondo me. Racconto questo aneddoto perché penso indichi molto bene quale è il mio rapporto con esso. Qualche settimana fa abbiamo suonato al jazz club di Sassari, Birdland, e anche quando suonavo i brani in chitarra sola il pubblico era tutto rivolto verso il palco, in silenzio ed essendo molto vicini potevamo sentire i rispettivi respiri. Ecco, ottenere l’attenzione di un pubblico è una cosa fantastica che mi fa credere che la mia musica arrivi in qualche modo dove voglio io. Poi è sempre molto interessante conoscere le persone che ti hanno ascoltato e sentire cosa hanno da raccontare, ci sono ricchezze che neanche immaginiamo esistere.”

Quali sono i prossimi concerti?

Il 21 e 22 marzo presenteremo “Human being” in Toscana, Empoli Jazz Winter e a Cecina. Successivamente in aprile partiremo da Rovereto per arrivare a Napoli e forse Salerno. Inoltre ci sono appuntamenti in rassegne: Jazz&Co e in estate alcune cose già fissate al Roero Music Fest. A maggio suoneremo anche con Tricarico e Mauro Ermanno Giovanardi al festival Cantautori d’Italia. Le date aggiornate sono comunque tutte consultabili sul mio sito http://www.filippocosentino.com alla pagina dei concerti.

Sei particolarmente attivo e presente sul web e i social network: lasciaci tutti i riferimenti con cui rimanere aggiornati sulla tua musica e sui tuoi concerti.

Certo, grazie: http://www.filippocosentino.com è il sito ufficiale; mi si può trovare poi anche su Facebook all’indirizzo https://www.facebook.com/FilippoCosentinopage,

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F. G.

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