Jazz Agenda

Lucrezio de Seta Trio in concerto al Caffé Bugatti

Un disco originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Questa la vera essenza di “Brubeck was Right!” secondo lavoro da leader di Lucrezio de Seta uscito per l’etichetta Headache Production. Mercoledì 6 dicembre il trio composto da Lucrezio de Seta alla batteria, Ettore Carucci al pianoforte e Lorenzo Feliciati al basso sarà in concerto Caffè Bugatti di Terni. Dal 4 al 16 dicembre 2017 il batterista romano sarà impegnato in un tour europeo che toccherà Italia, Germania e Belgio con una formazione completata da Ettore Carucci al pianoforte e Lorenzo Feliciati al basso. Brubeck was right è un progetto fresco, coinvolgente, caratterizzato da un sound originale che strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno.

Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Lorenzo Feliciati, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto. Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

Caffè Bugatti

Via Fratini 13

Ingresso 10 euro

Inizio concerto ore 21:30

Possibilità di aperitivo o cena



Lucrezio de Seta Brubeck Was Right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte. 

Lorenzo Feliciati basso elettrico. 

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Lucrezio de Seta presenta Brubeck Was Right alla Casa del Jazz

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Martedì 5 dicembre alla Casa del jazz di Roma Lucrezio de Seta in concerto presenta in anteprima il suo secondo lavoro da leader Brubeck Was Right pubblicato nel febbraio 2016 dall’etichetta Headache Productions. Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Il disco si distingue per un sound originale e strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno: per la serata la formazione sarà completata da Ettore Carucci al pianoforte e Lorenzo Feliciati al basso. Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Lorenzo Feliciati, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

Alle 20:30, prima del concerto, si terrà la presentazione del libro "Gente di Jazzinterviste e personaggi dentro un festival jazz" di Gerlando Gatto (edizioni KappaVu/Euritmica, Udine, 2017) con la prefazione di Paolo Fresu e la postfazione del filosofo Fabio Turchini - foto di Luca d'Agostino. I edizione - II ristampa. Con l'autore dialogheranno Ada Montellanico, Marco Giorgi e Luciano Linzi. L'opera contiene una serie di interviste ad importanti artisti della scena jazzistica italiana ed internazionale che, in epoche anche molto diverse, sono intervenuti al Festival Internazionale “Udin&Jazz”, tra i quali Stefano Bollani, Michel Petrucciani, Danilo Rea, McCoy Tyner, Gonzalo Rubalcaba, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Antonio Onorato, Maurizio Giammarco, Giancarlo Schiaffini, Cedar Walton, Joe Zawinul, Franco D’Andrea, Mino Cinelu, Paolo Fresu, Martial Solal e molti altri.

 Martedì 5 dicembre ore 20:30

LUCREZIO DE SETA TRIO

“Brubeck was right!”

Lucrezio de Seta batteria

Ettore Carucci pianoforte

Lorenzo Feliciati basso elettrico

 

Il concerto sarà preceduto dalla presentazione del libro

“Gente di Jazz” – interviste e personaggi dentro un festival jazz” di Gerlando Gatto (edizioni KappaVu/Euritmica, Udine, 2017). Con l’autore dialogheranno Ada Montellanico, Marco Giorgi, Luciano Linzi.

Ingresso euro 10

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Lucrezio de Seta Brubeck Was Right live Villa Celimontana

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Domenica 30 luglio presso Villa Celimontana Lucrezio de Seta in concerto presenta il suo secondo lavoro da leader Brubeck Was Right pubblicato nel febbraio 2016 dall’etichetta Headache Production. Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Il disco si distingue per un sound originale e strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno: per la serata la formazione sarà completata da Ettore Carucci al pianoforte e Pierpaolo Ranieri al basso elettrico.

Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard quali A Night in Tunisia, Giant Step, Lonnie’s Lament ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Pierpaolo raniei, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

Domenica 30 luglio

Lucrezio de Seta – Brubeck Was Right

Live Villa Celimontana

Via della Navicella, 00184 Roma

Ingresso free – inizio concerto ore 21:30

Line-Up

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Pierpaolo Ranieri, basso elettrico

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Giovanni Sanguineti sul disco dei Moondogs: “lasciare il proprio terreno per cercare qualcosa di nuovo”

Un progetto innovativo, che si contraddistingue per una ritmica precisa a tratti devota alla tradizione, a tratti devota a sonorità contemporanee. Si presenta così il trio Moondogs che ha recentemente dato vita al primo disco Outin’ pubblicato dall’etichetta genovese Devega e registrato presso l’Hemiola Studio di Roma nel 2015. Una formazione nata grazie al contrabbassista Giovanni Sanguineti che dapprima ha coinvolto il chitarrista Filippo Cosentino ed in seguito il batterista Lucrezio de Seta. Il disco è nato a seguito di un tour italiano nel 2015 ed è Giovanni Sanguineti che ne parla a Jazz Agenda:

“Moondogs - ci spiega Giovanni Sanguineti - è un progetto a sei mani, un cane a tre teste. Un insieme di influenze e provenienze. Una voglia di sperimentare, di lasciare per un momento le proprie basi e il proprio terreno madre per cercare qualcosa di nuovo, inesplorato non in termini generali ma assolutamente personali, almeno per quanto riguarda me: lasciare il mainstream e i progetti ai quali sono legato e che sto portando avanti per addentrarmi, parallelamente ai miei progetti ripeto, in un campo nuovo, in modo di suonare e pensare differente.”

Sanguineti ci racconta anche il percorso che ha portato alla nascita del disco. Tutto nacque dopo un concerto che prese piede in quel di Genova:

“Allora, il progetto Moondogs non nasce a tavolino o in maniera sistematica o per perseguire una idea di base…quella è venuta col tempo. Il progetto Moondogs è nato, nel pratico, in seguito a un concerto avvenuto a Genova nel marzo dell’anno scorso quando Lucrezio e Filippo erano in giro per concerti in duo e giusto per conoscere Lucrezio e “buttare li” una data insieme ho organizzato un concerto in un locale del centro storico. L’intento era: vediamo come va; nel peggiore dei casi ci facciamo una suonata. Da li a carpire che si poteva creare qualcosa di buono, nuovo e divertente è il passo è stato breve: a maggio eravamo già in studio.”

Un punto di partenza o un punto di arrivo: a proposito Giovanni Sanguineti sembra avere le idee chiare:

“E’ assolutamente un punto di partenza: stiamo ancora come muoverci e dove indirizzarci ma questo disco è la base da cui partire: si sentono perfettamente le differenze fra noi, le nostre provenienze e questo è un bene. Ora dobbiamo unificare idee e suono in un risultato senza che le “cuciture”, le giunture siano visibili.”

 

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Lucrezio de Seta Brubeck Was Right in concerto presso le Rane di Testaccio

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Sabato 20 maggio presso Le Rane di testaccio Lucrezio de Seta andrà in scena con il suo secondo lavoro da leader Brubeck Was Right pubblicato nel 2017 dall’etichetta Headache Productions. Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani inediti poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Il disco si distingue per un sound originale e strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno: per la serata la formazione sarà completata da Ettore Carucci al pianoforte e Francesco Puglisi al basso. Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Francesco Puglisi, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

E’ questo il punto di partenza dal quale prendono vita alcune rivisitazioni di alcuni dei più grandi successi della storia del jazz. Tra questi A Night in Tunisia, celebre composizione di Dizzy Gillespie e Frank Paparelli, che, pur mantenendo la stessa linea melodica dell’originale, è arrangiata per l’occasione in 7/4 e arricchita da una ritmica di chiara matrice afrocubana, incalzante e decisa, a tratti fluida a tratti sincopata, perfetto tappeto per l’improvvisazione brillante di Ettore Carucci. Giant Step, brano del grande John Coltrane, è invece rivisitato in due versioni (entrambe in 5/4) che destrutturano l’opera originale con un groove incalzante, con un andamento swing deciso e con un improvvisazione fluida e determinata. Persino Lonnie’s Lament, anch’essa famosa composizione del grande John Coltrane, viene riarrangiata con una chiave di lettura moderna e con una batteria decisamente afro che ne capovolge i connotati regalando modernità ed originalità alla melodia. In questo contesto si collocano perfettamente brani originali quali Tyre Blown, caratterizzato da sostenutissime metriche dispare e da uno swing incalzante, e Ghost dove una batteria che rimanda in qualche modo al drum’n’bass newyorkese anni ’90 che ben si sposa con il pianismo fluido e diretto del compositore. Non mancano anche ballad caratterizzate da lirismo e passionalità come Confusion oppure the Simple Life of My heart, che si distinguono per le atmosfere rarefatte e per quelle note in sospeso che rendono la melodia eterea.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

 

Le Rane di Testaccio

Via Galvani, 29/29A

00153 ROMA

t. 06 5740240

Contributo attività: € 10,00 – comprende  l’ingresso e una bibita.

Tessera arci (5 euro)

 

Lucrezio de Seta Brubeck Was Right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Francesco Puglici, basso

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Lucrezio de Seta presenta il disco Brubeck was Right al Gregory's Jazz Club

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Sabato 11 marzo al Gregory’s Jazz Club Lucrezio de Seta in concerto presenta in anteprima il suo secondo lavoro da leader Brubeck Was Right pubblicato nel febbraio 2017 dall’etichetta Headache Productions. Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Il disco si distingue per un sound originale e strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno: per la serata la formazione sarà completata da Ettore Carucci al pianoforte e Pierpaolo Ranieri al contrabbasso. Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Pierpaolo raniei, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

E’ questo il punto di partenza dal quale prendono vita alcune rivisitazioni di alcuni dei più grandi successi della storia del jazz. Tra questi A Night in Tunisia, celebre composizione di Dizzy Gillespie e Frank Paparelli, che, pur mantenendo la stessa linea melodica dell’originale, è arrangiata per l’occasione in 7/4 e arricchita da una ritmica di chiara matrice afrocubana, incalzante e decisa, a tratti fluida a tratti sincopata, perfetto tappeto per l’improvvisazione brillante di Ettore Carucci. Giant Step, brano del grande John Coltrane, è invece rivisitato in due versioni (entrambe in 5/4) che destrutturano l’opera originale con un groove incalzante, con un andamento swing deciso e con un improvvisazione fluida e determinata. Persino Lonnie’s Lament, anch’essa famosa composizione del grande John Coltrane, viene riarrangiata con una chiave di lettura moderna e con una batteria decisamente afro che ne capovolge i connotati regalando modernità ed originalità alla melodia. In questo contesto si collocano perfettamente brani originali quali Tyre Blown, caratterizzato da sostenutissime metriche dispare e da uno swing incalzante, e Ghost dove una batteria che rimanda in qualche modo al drum’n’bass newyorkese anni ’90 che ben si sposa con il pianismo fluido e diretto del compositore. Non mancano anche ballad caratterizzate da lirismo e passionalità come Confusion oppure the Simple Life of My heart, che si distinguono per le atmosfere rarefatte e per quelle note in sospeso che rendono la melodia eterea.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

http://www.headacheproduction.com/releases.html

Gregory's Jazz Club
via gregoriana 54
Inizio concerto ore 21:30

Lucrezio de Seta Brubeck Was Right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Pierpaolo Ranieri, basso elettrico

 

 

Track list

On Green Dolphin Street

Tyre Blown

A Night in Tunisia

Confusion

Giant Steps

Ghost

Lonnie's Lament

The simple Life of y Heart

Giant steps (Take 2)

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Brubeck was Right: il secondo disco da leader di Lucrezio de Seta

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Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Questa la vera essenza di “Brubeck was Right!” secondo lavoro da leader del batterista romano Lucrezio de Seta uscito il 28 febbraio 2017 per l’etichetta Headache Production (www.headacheproduction.com). Un disco fresco, coinvolgente, caratterizzato da un sound originale che strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno, alla cui realizzazione hanno partecipato Ettore Caruicci (Pianoforte) e Francesco Puglisi (Contrabbasso). Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il contrabbasso di Francesco Puglisi, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

E’ questo il punto di partenza dal quale prendono vita alcune rivisitazioni di alcuni dei più grandi successi della storia del jazz. Tra questi A Night in Tunisia, celebre composizione di Dizzy Gillespie e Frank Paparelli, che, pur mantenendo la stessa linea melodica dell’originale, è arrangiata per l’occasione in 7/4 e arricchita da una ritmica di chiara matrice afrocubana, incalzante e decisa, a tratti fluida a tratti sincopata, perfetto tappeto per l’improvvisazione brillante di Ettore Carucci. Giant Step, brano del grande John Coltrane, è invece rivisitato in due versioni (entrambe in 5/4) che destrutturano l’opera originale con un groove incalzante, con un andamento swing deciso e con un improvvisazione fluida e determinata. Persino Lonnie’s Lament, anch’essa famosa composizione del grande John Coltrane, viene riarrangiata con una chiave di lettura moderna e con una batteria decisamente afro che ne capovolge i connotati regalando modernità ed originalità alla melodia. In questo contesto si collocano perfettamente brani originali quali Tyre Blown, caratterizzato da sostenutissime metriche dispare e da uno swing incalzante, e Ghost dove una batteria che rimanda in qualche modo al drum’n’bass newyorkese anni ’90 che ben si sposa con il pianismo fluido e diretto del compositore. Non mancano anche ballad caratterizzate da lirismo e passionalità come Confusion oppure the Simple Life of My heart, che si distinguono per le atmosfere rarefatte e per quelle note in sospeso che rendono la melodia eterea.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

 

http://www.headacheproduction.com/releases.html

 

Lucrezio de Seta Brubeck Was Right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Francesco Puglisi, basso elettrico

 

 

Track list

On Green Dolphin Street

Tyre Blown

A Night in Tunisia

Confusion

Giant Steps

Ghost

Lonnie's Lament

The simple Life of y Heart

Giant steps (Take 2)

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Alessandro Deledda URBAN Trio Live concert al 28divino jazz Club  

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Venerdì 3 febbraio appuntamento al 28divino Jazz Club con l’Urban Trio capitanato dal pianista Alessandro Deledda che andrà in scena sul palcoscenico del jazz club di via della Mirandola. La formazione, che già ha avuto modo di esibirsi in diversi live del circuito romano, per l’occasione sarà completata da Lucrezio de Seta alla batteria e Luca Pirozzi al basso elettrico. Uno straordinario ensemble, dunque, che si cimenterà in un sound newyorkese influenzato dalle tendenze di una moderna Berlino, dando vita a discorsi intrisi di contaminazioni elettroniche, folk, minimaliste e ricerche musicali cosparse di echi metropolitani.
 
Porsi domande e cercare delle risposte da sviluppare armonicamente in una frase, sarà il fil rouge di questo concerto, in cui i musicisti dialogheranno liberamente fra loro lasciandosi ispirare dall’improvvisazione. L’ascoltatore sarà così proiettato in un viaggio dal forte impatto emotivo.
 
URBAN TRIO Line Up
Alessandro Deledda, piamo, synth, coposizioni
Luca Pirozzi, basso el.
Lucrezio De Seta, batteria
 
28Divino Jazz - Via Mirandola, 21 - Roma
Info: 340 8249 718 - www.28divino.com
 
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Lucrezio de Seta Brubeck was Right di scena al Charity Café

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Venerdì 20 gennaio sul palcoscenico del Charity Café andrà in scena il trio di Lucrezio de Seta “Brubeck was Right”, formazione completata da Ettore Carucci al pianoforte e Francesco Puglisi al basso: musicisti dalla grande esperienza e assai attivi nel circuito capitolino e nel panorama artistico nazionale. Il progetto che prende il nome di “…Brubeck was right” nasce da una citazione di una celebre frase pronunciata da Francis Tore Selucrisc, critico musicale scomparso nel 2005.

Il grande Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni nel loro repertorio, è alla base di questo trio che reinterpeta standard ed elabora composizioni originali esplorando con grande serenità le metriche dispari nell’infinita ricerca di una pronuncia naturale che ne smussi la ‘diversità’ tipicamente percepita dall’orecchio occidentale. Un progetto originale, fresco, coinvolgente, ideato per intrattenere un pubblico appassionato del jazz moderno, che si articola alternando intensità ritmiche a brani poetici e passionali.

Charity Café

Via Panisperna 68, Roma

Inizio concerto ore 22:00

Ingresso 8 euro con prima consumazione

 

Line Up

Brubeck was right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Francesco Puglisi, basso 

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La rassegna Jo Jazz del B-Folk prosegue con il duo "Deledda - de Seta" The Urban Project

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Giovedì 24 novembre JO-JAZZ presenta The Urban Project, il duo composto da Alessandro Deledda al piano e sinth e Lucrezio de Seta alla batteria in concerto al B-FOLK. The Urban Project è un progetto inedito e avanguardistico che fonde l’improvvisazione jazz con l’universo dell’elettronica attingendo alle sonorità della musica contemporanea e verrà presentato all’interno di Jo-Jazz, una rassegna indipendente che ha come obiettivo quello di promuovere in jazz innovativo, al passo con i tempi e adatto all’ascolto di un pubblico vasto. Si avvale della media partnership del sito di settore Jazz Agenda. La direzione artistica è affidata a Carlo Cammarella e Marco Bedini. Alessandro Deledda si avvale della collaborazione di un famoso batterista quale Lucrezio de Seta che ha lavorato con grandi della musica tra cui la PFM, Tom Harrell, Fabrizio Bosso, Alex Britti, Ornella Vanoni, Chrissie Hynde e tanti altri.

Alessandro Deledda da sempre è impegnato in attività concertistica come pianista solista, leader di formazioni popular e jazz, dal trio a piccole orchestre, e pianista accompagnatore per formazioni popular, jazz e classiche per varie società Festival nazionali ed internazionali. Impegnato nell'attività concertistica riferita alla musica Jazz, classica, contemporanea ed elettronica, si è esibito come leader e come side in progetti con vari jazzisti del panorama nazionale ed internazionale quali Ares Tavolazzi, Stefano Cantini, Marco Tamburini, Luca Aquino, Zlatko Kaucic, Giancarlo Schiaffini, Stefano Senni, Katja Cruz, Howard Curtis e tanti altri.

Nel 2016 esce Morbid Dialogues, nuovo lavoro discografico edito da Emme Record Label/Delexy. L’album raccoglie 10 tracce di dialoghi musicali liberi in cui la tessitura melodica mai scontata, esprime con delicatezza ma anche con forza e talvolta con ossessività, la voglia di comunicare tra loro, cercandosi per condividere le proprie storie. Alessandro Deledda si è avvalso di uno straordinario ensemble formato dal sassofonista – clarinettista Francesco Bearzatti,dalla contrabbassista Silvia Bolognesi e dal batterista Ferdinando Faraò. Ognuno di loro ha contribuito in modo determinante per la  riuscita di questo disco tutto italiano ma con un forte respiro internazionale, ricco di tensione musicale in cui prevale l’entusiasmo  e la padronanza strumentale di questa nuova realtà del Jazz italiano. 

Ingresso con tessera Arci (8 euro) + 5 euro contributo musica.

JO-JAZZ

presenta
THE URBAN PROJECT

Alessandro Deledda, piano e sinth

Lucrezio de Seta, batteria & live electronics
24 novembre, ore 21:45  B-FOLK (Via dei Faggi, 129) – Roma

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