Jazz Agenda

Mario Nappi racconta il suo ultimo progetto Triology

Jazz Agenda incontra il pianista partenopeo Mario Nappi, già vincitore del Premio Luca Flores, del Bergamo Jazz 2014 e Miglior Solista al Festival Fara Jazz 2013. E' giunto al suo terzo disco "Triology" alla guida del suo trio, completato dal contrabbassista Corrado Cirillo e dal batterista Luca Mignano (vincitore a sua volta del Premio Chicco Bettinardi di Piacenza Jazz Festival 2013 e dell’European Jazz Contest 2013 di Maastricht.

“Triology” è il tuo terzo disco da leader. Quale momento del tuo percorso musicale sta “fotografando”?

In questo disco è racchiusa la nostra formazione jazzistica, alcuni tra i brani che amiamo di più del repertorio di stampo hard bop, e sono contento della resa, credo sia la giusta istantanea di questo momento, del nostro modo di intendere e vedere il suono del trio, i momenti di respiro e l’interplay.

In quale arco di tempo lo hai composto e arrangiato?

Ci sono tre mie composizioni e così come nei dischi precedenti, non mi avvalgo di particolari tecniche, il momento compositivo, per quanto mi riguarda, è di totale abbandono all’improvvisazione e seguire un’idea che sembra sbucare dal nulla. Gli arrangiamenti dei brani pop e degli standards contenuti nel disco nascono da alcune mie idee armonico ritmiche che propongo a Corrado e Luca ed insieme valutiamo le varie possibilità di resa migliore dell’idea iniziale.

Come descriveresti la sintonia che ti lega agli altri componenti del trio?

In una formazione intima e da camera come il trio, c’è un’unica parola che mi viene in mente: fiducia. Lanciarsi nell’infinito mondo dell’improvvisazione richiede totale fiducia nei tuoi partner, una salda amicizia, la stessa che è richiesta a trapezisti che volteggiano e sanno che il partner sarà li a raccoglierlo.

Oltre a tue composizioni originali, in “Triology” troviamo alcune cover e

Giant Steps, It Could Happen to You, But not for me, Cherokee e Smoke gets in your eyes, sono gli standards di stampo jazzistico che abbiamo scelto perché ognuno di questi ha avuto una notevole rilevanza attraverso il lungo percorso di studi sia di ognuno di noi singolarmente sia come trio. Ci sono tre mie composizioni: Second way, Mirror e Never Mind, quest’ultima in piano solo (momento di massima espressione del sincretismo tra Europa e Africa presente nel jazz nonché di forte intimità). Non a caso abbiamo scelto due brani di due gruppi di musica Pop: Yesterday (Beatles) e No Surprises (Radiohead). Abbiamo sempre avuto in repertorio e in scaletta nostri arrangiamenti di brani tratti dal repertorio pop mondiale; questi due in particolare hanno cambiato il modo di vedere la composizione della forma canzone e rappresentano due epoche ben distinte, l’alfa e l’omega, l’antico con il moderno, due facce della stessa medaglia.

Come definiresti il tuo modo di scrivere musica?

Il mio approccio è di ricerca, scrivo molto, e solo pochi brani vengono proposti e successivamente suonati e pochi ancora meno tra questi poi scegliamo di fissarli su un supporto, su un disco. Ho studiato composizione e durante questo cammino molto interessante capisci che la scrittura richiede allenamento, cosi come l’esecuzione di un brano piuttosto che l’improvvisazione su esso. Il jazzista è un compositore in maniera estemporanea, io da pianista e jazzista compongo improvvisando, appunto un’idea e se ne vale la pena la sviluppo.

Vi è uno strumentista che ha influenzato in particolar modo il tuo sviluppo musicale?

Johann Sebastian Bach, l’ho studiato molto, e tuttora ogni giorno sul mio pianoforte si trova il Clavicembalo ben Temperato e le Variazioni Goldberg. Adoro Bill Evans e Keith Jarrett, Coltrane, Bird etc etc ma la lista sarebbe lunghissima.

Attualmente stai già lavorando a nuovi progetti?

Ci sono nuove idee in cantiere, ma credo sia meglio lasciare il sapore della sorpresa.

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Triology il terzo disco del trio di Mario Nappi

  • Pubblicato in Pagina News
 
E' uscito "Triology", il terzo disco del Mario Nappi trio, guidato dal pianista partenopeo Mario Nappi, vincitore del Premio Luca Flores, del Bergamo Jazz 2014 e Miglior Solista al Festival Fara Jazz 2013. A completare la formazione due giovani musicisti, il contrabbassista Corrado Cirillo e il batterista Luca Mignano: un trio di fresca percezione, vincitore a sua volta del Premio Chicco Bettinardi di Piacenza Jazz Festival 2013 e dell’European Jazz Contest 2013 di Maastricht (Olanda). Edito dalla Skidoo Records, "Triology" segue i precedenti dischi "Thank you" feat. Javier Girotto (2013) e "Introducing" (2014). 

In scaletta, oltre a composizioni originali firmate da Mario Nappi, l'arrangiamento della celebre "No surprises" dei Radiohead e di "Yesterday" di Lennon/McCartney, più diversi omaggi a pietre miliari del jazz come "Giant Steps", "But not for me", "Cherokee". Nell'album vige una vena compositiva tardoromantica, a testimoniare la matrice eurocolta che accomuna i tre giovani del panorama del jazz nazionale. A caratterizzare le dieci tracce, geometrie improvvisative che attingono al linguaggio del kazz afroamericano riportandolo ai giorni nostri con una certa naturalezza e maturità; il risultato finale è un continuo sincretismo tra tradizione afroamericana, partenopea e modernità, tra interplay e respiro del trio nella sua totalità come "un unico essere vivente". 
 
Spesso protagonista di festival internazionali di rilievo (Umbria Jazz, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Ravello Festival, Italian Jazz Days di New York, Maastricht Jazz Festival, Le Petite Journal de Montparnasse a Parigi, Villa Celimontana Jazz Festival), Mario Nappi è particolarmente impegnato anche in ambito didattico, con la pubblicazione di diversi volumi di apprendimento, tra cui l'ultimo "Napoli standards - For combo or little band" (ed. Musicali Wakepress). Prossime date per ascoltare live il Mario Nappi trio: il 9 aprile al Bourbon Street di Napoli e il 29 aprile al Modo di Salerno.
 
 
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