Jazz Agenda

Carlo Cammarella

Carlo Cammarella

Primitive Field in concerto all'enoteca Giansanti di Roma

GIANSANTI JAM NIGHT è felice di ospitare i PRIMITIVE FIELD sabato 15 ottobre: Christian Muela (Didjeridoo/Electronica), Ivan Macera (percussioni/Oggetti sonori) con la partecipazione di Roberto Bellatalla (Contrabbasso). Ivan Macera e Christian Muela si sperimentano in un linguaggio nato dall'unione di ritmica e espressività invocando atmosfere tribali. Primitive Field è un duo di recente formazione, nato dall’esigenza di contaminazione sonora, improvvisazione e dialogo tra le percussioni di Ivan Macera e il didjeridoo di Christian Muela. 

Primitive Field è il “luogo” in cui questi due Suoni si incontrano e generano antiche e inconsapevoli energie attraverso il “drone” percussivo del didjeridoo e la libera eleganza espressiva dei tamburi. Un linguaggio nato dall'unione di ritmica e espressività che invoca atmosfere tribali, non tralasciando forti richiami jazzistici, fino alle più moderne sperimentazioni sonore. E' la ricerca del suono attraverso linguaggi musicali, cioè una musica non semplicemente ordinata nel tempo, ma emozionalmente vissuta. 

Primitive Field è il campo dove si riscoprono arcaici legami con gli impulsi terrestri, le energie che muovono il suono. Musica tribale, musica della terra. In questa particolare occasione Primive Field avrà il grande piacere di interagire con il contrabbassista, improvvisatore e ricercatore del suono Roberto Bellatalla.

Ingresso gratuito

Sabato 15 ore 21.00
GIANSANTI JAM NIGHT
PRIMITIVE FIELD

È possibile prenotare un tavolo per cenare accompagnati dalla musica live.
Per informazioni e prenotazioni:
06 5746768 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.enotecagiansanti.com

Parco della Musica records presenta Franco D'Andrea "Piano Trio"

La Parco della Musica Records pubblica venerdì 16 settembre il secondo volume del progetto discografico Trio Music dedicato a Franco D’Andrea in occasione del suo settantacinquesimo compleanno e della consegna di un Riconoscimento alla Carriera per il suo straordinario percorso artistico e il profondo legame umano e professionale che lo unisce alla Fondazione Musica per Roma. Dopo il primo volume Electric Tree con dj Rocca & Andrea Ayassot, è la volta di Piano Trio con Aldo Mella & Zeno De Rossi. Con questo trio Franco D'Andrea si avventura in un nuovo interplay su composizioni originali. Cambiano gli equilibri, la timbrica e i dialoghi con un baricentro generale spostato verso il pianoforte al fine di creare sonorità non identificabili in un semplice suono a tre. L'intento, quindi, è quello di allargare lo spettro sonoro facendo percepire all'ascoltatore una più ampia gamma timbrica. Per fare questo, Franco D'Andrea ha chiamato a sé, come sempre, musicisti straordinari e innovativi.

Aldo Mella al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria, per la prima volta in trio con Franco ma già presenti nel suo quartetto e sestetto, giocano in questa nuova formazione un ruolo fondamentale. Dove De Rossi può lavorare maggiormente dal punto di vista timbrico e ritmico, Mella riesce con il contrabbasso, e l'uso talvolta anche dell'archetto, a concentrarsi maggiormente sull'effettistica delle sonorità del trio. È nella natura di D'Andrea spostare gli elementi per cambiare gli effetti e i ruoli dei musicisti. L'assenza di strumenti a fiato, sempre presenti nelle altre formazioni, denota ancora una volta la volontà di Franco D'Andrea di mettersi sempre in gioco. Avventurandosi con Mella e De Rossi in un nuovo spazio bianco e giocando con il trasformismo degli strumenti, Franco D'Andrea disegna nuove linee e orizzonti sonori.

Con 18 premi Top Jazz vinti nella sua carriera, di cui 10 nella categoria “Musicista italiano dell’anno”, Franco D’Andrea è ormai considerato uno dei migliori pianisti contemporanei e rappresenta l’eccellenza che il jazz italiano ha saputo partorire negli ultimi 50 anni. Un’unicità la sua, testimoniata da più di duecento brani composti, autorevoli riconoscimenti accademici, centinaia di collaborazioni con musicisti di tutto il mondo, masterclass tenute in diverse scuole e accademie. Fino, ovviamente, alle tante formazioni che ha saputo incendiare con il suo sconfinato talento. Franco D’Andrea ha tracciato con i suoi dischi, i suoi concerti e la sua attività didattica un percorso tutto personale nel jazz, portando avanti una ricerca profonda nell’ambito della musica afroamericana, dando vita a progetti ambiziosi che vanno dal solo ai grandi ensemble, sempre mantenendo una cifra estetica e poetica estremamente originale.

Franco D’Andrea “Piano Trio”

Trio Music Vol.II

In uscita venerdì 16 settembre 2016

 

Franco D’Andrea - piano

Aldo Mella, contrabbasso

Zeno De Rossi, batteria

 

Una produzione Parco della Musica Records

Esce L’elogio dell’errore: un disco di Manlio Maresca & Manual For Errors

L’esaltazione dell’errore è all’origine del nuovo album di Manlio Maresca. Un elogio di raffinate scorrettezze musicali dal titolo Hardcore Chamber Music, uscito il 7 ottobre per l’etichetta Auand. Il chitarrista Maresca, leader delgruppo Manual for Errors, composto da Francesco Lento (tromba), Daniele Tittarelli (alto sax), Roberto Tarenzi (piano), Matteo Bortone (contrabbasso), Enrico Morello (batteria) e Domenico Sanna (rhodes & bass synth), opera in uno spazio compositivo puro, in cui il margine di errore concesso diviene la base di una scoperta creativa quasi rivoluzionaria. Ispirazioni musicali estemporanee governano una ricerca accurata di una condizione “scorretta”, di uno “sbaglio sonoro”, all’interno di una definita struttura jazz. I suoni, atomi sparsi nel sistema musicale, creano dissonanze e distorsioni insistite, determinando lucide connessioni di significato.

Il disco di Maresca nasce all’interno di una dimensione stabilita a priori, alterata da una componente di casualità. Nel mezzo c’è la composizione, costituita da un equilibrio stabilito da una serie di regole e restrizioni, afferma Maresca -che però non impediscono all’imprevedibile logica del caso di avventurarsi in territori per così dire “proibiti”. Il quadro compositivo tende a cambiare nel momento in cui nuove aperture, spazi sonori incontaminati, si inseriscono liberamente in un tessuto musicale inconsueto e radicale. Essendo stato adolescente negli anni ’90, mi hanno influenzato enormemente i Primus, gli Shellac, gli Einstürzende Neubauten, i Kraftwerk. Gruppi che insieme ad altri hanno rivoluzionato lo scenario musicale in quel periodo. La loro musica, infatti, è costituita soprattutto da quella materia che normalmente è considerata scarto, la dissonanza acquista un’emancipazione, i feedback e i rumori di fondo diventano parte dell’arrangiamento, tanto da metterli in connessione con le stralunate atmosfere di Monk, di Jaki Byard e del Miles degli anni ’60.

Lo stesso discorso vale per l’aspetto ritmico, un tempo dispari e irregolare è considerato un 4/4 inesatto: l’effetto di una versione apparentemente “sbagliata” è lo stesso che produce un vinile o un cd graffiato. La maniera di saltare sistematicamente sempre nello stesso punto – dichiara ancora Maresca - ci fa memorizzare la canzone in una determinata maniera. Una volta che poi capita di ascoltarla com’è realmente, si rimane sorpresi, perché questa ormai è per noi la versione “sbagliata”.

“Hardcore Chamber Music” ha in sé un substrato cromatico considerato “materiale di scarto”, in cui le dissonanze acquisiscono una ragione d’essere, e le “scorrettezze di musica da camera”, insieme alle macchie sonore e ai rumori di fondo, divengono parte integrante di un arrangiamento originale. Il titolo prende spunto dalla natura delle composizioni. Nel dispiegarsi di ogni singolo brano, si ha la sensazione di seguire un’invisibile e delirante trama, che ci porta verso sonorità senza alcuna risoluzione. Come in un percorso apparentemente disarmonico, l’equilibrio della musica “sporca” di Manlio Maresca trova un proprio spazio d’azione nel gioco atonale e poliritmico generato dalla musica stessa. 

L’ensemble “Manual for Errors” suona composizioni originali di Maresca, trame sonore che considerano l’inesattezza musicale fonte di imprevedibili cambi di scena, senza mai trascurare le tradizioni del jazz, ormai radicate nella loro sensibilità. Nel brano Craving rag, Maresca fa appello al jazz primordiale degli anni ’20 del Novecento, estremizzando, come in una sorta di desiderio compulsivo, la ricerca sonora. Esercizi di memoria, invece, dà spazio alla capacità costruttiva dell’artista di memorizzare una pavimentazione ritmica e armonica poco comoda. Nell’iterazione ossessiva di Domosynth, una specie di jingle pubblicitario, si intrecciano sonorità e si alternano fasi che rivoluzionano l’assetto formale del brano. La sintesi musicale di Maresca si definisce all’interno di un immaginario estetico-musicale composto da materiali sonori in costante movimento, che scontrandosi tra loro determinano sensazioni di sconcerto iniziale e di curiosità un istante dopo.

Manlio Maresca, classe 1977, fonda nel 2001 i “Neo” e successivamente gli “Squartet”, con i quali si esibisce in tutta Europa. Nel 2010 intraprende un tour negli Stati Uniti, insieme ai “Neo”, durante il quale registra Neoclassico, nell’Electrical Audio Studio con il sound engineer Steve Albini (Shellac, Pixies, Nirvana, The Ex) a Chicago. Nel 2006 collabora con Steve Piccolo e dal 2008 al 2015 con Joe Lally. Nel 2012 fonda il trio Andymusic, che esordisce accompagnando il poeta, attore e scrittore Remo Remotti. Con Andymusic, nel 2016, si esibisce al Torino Jazz Festival Fringe, al Fano Jazz by the Sea e ad Urbino Jazz Festival. Nel 2013 entra a far parte dell’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi, collaborando a fianco di ospiti del calibro di Gabriele Coen, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Niccolò Fabi, Paolo Fresu, Greg Hutchinson, e suonando sul palco del Primo Maggio. Nel 2016, sempre insieme all’Orchestra Operaia, registra il disco omonimo, uscito il 30 marzo per la collana “Jazz Italiano Live”, in collaborazione con la Casa del Jazz di Roma, edizioni l’Espresso. Sempre per la stessa raccolta registra l’album tributo ai Nirvana con il gruppo "Giovani Leoni” composto da Francesco Diodati, Fulvio Sigurtà, Beppe Scardino, Enrico Bracco, Gabriele Evangelista e Federico Scettri. Nel 2016 suona con il contrabbassista Ameen Saleem, leader del progetto “The Groove Lab”. 

 

Cd digital:

http://auand.com/au9063/

 

“Hardcore chamber music”

Etichetta Auand

Distribuzione: Goodfellas

 

Tracklist

01 Craving Rag (M.Maresca) 4.47

02 Esercizi di Memoria (M.Maresca) 6.02

03 Hardcore Chamber Music (M.Maresca) 4.00

04 Domosinth (M.Maresca) 4.18

05 Una Bella Voce (M.Maresca) 6.53

06 Authing Out (M.Maresca) 2.58

07 If I Were a Bello (M.Maresca) 5.47

08 Speedball (M.Maresca) 4.51

09 Nodo in Gola (M.Maresca) 8.13

10 Isc (M.Maresca) 8.35

11 Esercizi di Memoria (summer version) (M.Maresca) 2.51

 

Formazione

Francesco Lento tromba

Daniele Tittarelli alto sax

Manlio Maresca chitarra

Roberto Tarenzi pianoforte

Matteo Bortone contrabbasso

Enrico Morello batteria

Domenico Sanna rhodes & bass synth (Esercizi di memoria – summer version)

L'Alexanderplatz ospita la rassegna "Israel Week – The Sound of Middle East”

L’Alexanderplatz Jazz Club, lo storico locale di Roma considerato uno dei 100 migliori locali jazz al mondo, ospiterà nella prima settimana di ottobre la rassegna “Israel Week – The Sound of Middle East” in collaborazione con l’Ambasciata di Israele. Aprirà la rassegna il 4 ottobre la percussionista Liron Meyuhas: ritmo, groove, melodie orientali e spiritualità. Percussionista, cantante e cantautrice, da quando ha scoperto la musica, la usa come chiave per comprendere ed esprimere le sue emozioni.  Quasi ogni luogo in cui ha viaggiato – Oriente e Occidente, Mediterraneo e Medio Oriente - è rappresentato nella sua musica. Il suo ultimo progetto – La Gitana – contiene materiali originali e tributi ai musicisti che l’hanno ispirata lungo il suo percorso. Suona lo hang drum, uno strumento a percussioni in metallo dalle sonorità evocative.

La rassegna continua il 5 ottobre con Gabriele Cohen, sassofonista, clarinettista e compositore  romano che presenta una raccolta dei suoi lavori ispirati dalla musica klezmer, la tradizione musicale popolare ebraica della quale è tra i massimi divulgatori in Europa. Gabriele Coen propone un inedito e personale incontro tra il jazz e la world music, compiendo un viaggio a 360 gradi nella fusione tra le diverse tradizioni musicali ebraica, mediterranea, balcanica e il jazz contemporaneo, affiancando la produzione di composizioni originali alla reinterpetazione di materiale tradizionale.

Il 6 ottobre è in scena Michael Rosen e il suo Trio. Il grande sassofonista newyorkese ormai apprezzatissimo in Italia per le sue collaborazioni con artisti quali Enrico Rava e Roberto Gatto, ma anche Mina, Celentano, Concato, Rossana Casale e Renato Zero.  Michael porta la sua esperienza di ebreo newyorkese, contaminato dalle sonorità mediterranee, nel grande melting pot della musica israeliana.

La rassegna si chiude il 7 e l’8 ottobre con il contrabbassista israeliano Ehud Ettun, una nuova stella emergente nel ricco panorama jazzistico di Israele. E’ stato per diversi anni negli Stati Uniti, dove ha suonato in luoghi che vanno dal Blue Note di New York al Kennedy Center di Washington e alla Boston Symphony Hall e ha collaborato con artisti come George Garzone, Danilo Perez, Fred Hersh, Eli Degibri, Anat Cohen, Ferenc Nemeth, Donny McCaslin, Frank London e altri. Tornato in Israele, Ehud Ettun si è trasferito nel Deserto del Negev dove continua le sue sperimentazioni sonore inseguendo le suggestioni che gli fornisce il contatto con la natura incontaminata.

Alexanderplatz via Ostia 9 - Roma
info tel. 06 83775604 

www.alexanderplatzjazzclub.it
Alexanderplatz dove ogni sera nasce il Jazz
da un’idea di Giampiero Rubei, Direzione Artistica Eugenio Rubei


4 ottobre LIRON MEYUHAS – World music e percussioni
5 ottobre GABRIELE COEN – Klezmer Experience
6 ottobre MICHAEL ROSEN – Quintet 
7 – 8 ottobre  EHUDE ETTUN – New York Trio 

Ajugada Quartet aprono la stagione delle Rane di Testaccio

Dopo una felicissima prima stagione di programmazione, riapre il live club de "Le Rane di Testaccio". Ad avviare la programmazione del Club il 7 ottobre, quattro strumentiste di pregio: Antonella Vitale alla voce, Danielle Di Maio ai sassofoni, Gaia Possenti al pianoforte e Giulia Salsone alla chitarra che formano il quartetto Ajugada Quartet

Il progetto "Il Giro del mondo in 10 canzoni" propone al pubblico un viaggio senza confini. Sul palco delle RANE alcune riletture di brani scelti , tradizionali e moderni , e che rappresentano le  tappe ideali di una esplorazione in alcuni territori geografici e sonori.

Il quartetto punta la "bussola" sul Brasile, l'America del Nord il Giappone, l'Europa e  l'Africa e compiendo un giro esteso e che arriva a toccare l'Armenia e altre mete  sonore inaspettate. A  saldare destinazioni così differenti è il linguaggio del jazz, esperanto dei popoli  con cui si  esprime l' AJUGADA 4TET .

AJUGADA QUARTET

ovvero “Il Giro del Mondo in 10 canzoni

Antonella Vitale (voce), Danielle Di Maio (sax),  Gaia Possenti (pianoforte),  Giulia Salsone (chitarra)

Per info: www.lerane.it



Tessera associativa ARCI: € 8,00

Contributo attività Intero: € 16,00

bibita, buffet e concerto

È possibile prenotare con assegnazione del posto numerato.

Il locale apre al pubblico alle ore 20:00//concerto ore 21:30

www.lerane.it

Via Galvani, 29
00153 ROMA
t. 06 5740240

In Uscita “All is for the best” primo album dei No. Quintet per l'etichetta Filibusta Records

“All is for the best” (Filibusta Records) è il disco d’esordio dei No. Quintet, giovane quintetto che miscela il jazz più moderno con contaminazioni dal mondo soul, hip-hop, R’n’B, funk, pop. No. Non è una risposta; è la parola più spesso usata da chi non si accontenta, da chi vuole fare sempre meglio. Il No. Quintet è un collettivo di ragazzi, musicisti e compositori che si incontrano per suonare musica originale. 

In vendita solo nei digital stores c’è una versione del brano “Agire L’Urgenza” con il featuring alla chitarra di Roberto Angelini. Il quintetto si forma a Roma agli inizi del 2015 dall'incontro di Francesco Fratini (tromba), Leonardo Ceccarelli (chitarra), Edoardo Petretti (piano), Giacomo Nardelli (basso) e Paolo Volpini (batteria). Hanno proposto i loro brani originali in molti live nella capitale.

Nel Luglio 2015 suonano su uno dei palchi del festival Umbria Jazz, grazie alla selezione del Conad Jazz Contest. Nel 2016 vedrà la luce il loro primo disco dal titolo "All is for the best” per Filibusta Records.

 

No. Quintet:

Leonardo Ceccarelli - Guitar, Francesco Fratini - Trumpet, Giacomo Nardelli - Bass, Edoardo Petretti - Piano, Paolo Volpini - Drums.

 

Brani - Tracklist:

All is for the best in the best of all possible worlds / La speculazione edilizia nella Francia del II Impero / A child is dead / Agire L’Urgenza / Il ruolo del Tribunale Speciale per il Libano / 3/4 / Modicum / Seven Eights

 

Discografia:

“All is for the best” - Filibusta Records

Soul Duo in concerto all'Enoteca Giansanti

Sabato 8 ottobre GIANSANTI JAM NIGHT è felice di ospitare i SOUL DUO: Massimo Cantisani (voce-chitarra) e Marco Severa (flauto traverso-sax baritono). Il duo propone un viaggio sonoro attraverso le pagine più significative della musica soul. Dai classici di Al Green e Marvin Gaye fino alle sonorità nusoul di José James e Erykah Badu.

La straordinaria, androgina voce di Massimo si dipana lungo le armonie della sua sei corde, prolungamento naturale di quelle vocali. L'alchimia sonora é completata dalle architetture melodiche dei fiati che innervano il sound solido e raffinato del duo, proponendo un utilizzo ritmico e polifonico di strumenti monodici. La formazione vanta numerosissime esibizioni live e la voce di Massimo ha stupito tutti nella sua recente partecipazione al talent canoro The Voice. Groove, ricerca e tanto soul.

Sabato 8 ore 21.00
GIANSANTI JAM NIGHT
SOUL DUO

Ingresso gratuito
È possibile prenotare un tavolo per cenare accompagnati dalla musica live.
Per informazioni e prenotazioni:
06 5746768 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.enotecagiansanti.com

Hot Market: il disco di esordio di Alessio Busanca

Dal sound tendente all’HardBop, ma ricco di spunti ed influenze moderne. Così potrebbe essere descritto Hot Market, il disco di esordio del giovane e talentuoso pianista campano Alessio Busanca. L’album quasi interamente composto da brani originali che comprende anche due standards riarrangiati dal leader, quasi a sottolineare il grande rispetto per la tradizione, senza  rinunciare mai alla ricerca di uno stile personale ed attuale.

Il quartetto si avvale al contrabbasso di uno tra le figure più influenti nella scena jazz internazionale, Reuben Rogers, il quale nel corso degli anni ha costruito la sua carriera suonando stabilmente al fianco di Jashua Redman, Winton Marsalis, Charles Lloyd, Mulgrew Miller, Roy Hargrove, Nicholas Payton e tanti altri.

La presenza del musicista statunitense contribuisce sicuramente a dare una riconoscibile, particolare e possente pulsazione ritmica all’intero album. La band, infine, si completa con la presenza di altri due talenti della scena jazz campana e nazionale, Mino Lanzieri alla chitarra e Luigi Del Prete alla batteria. Un disco che riesce a swingare duro”, senza dimenticare la delicata liricità nelle ballate più intime.

Bio: Alessio Busanca, classe 1988 inizia lo studio del pianoforte a 5 anni. Diplomatosi al conservatorio a 20 anni, con votazione 9/10, iniziano le esperienze con il jazz; partecipando a numerosi seminari ( Siena Jazz, Orsara Summer Camp, Berklee Clinics at Uj....), vincendo varie borse di studio, riconoscimenti al talento. Nel 2010 è vincitore del concorso per giovani pianisti a Crema. Nel 2011 è vincitore di una borsa di studio alle clinics Berklee Uj, nel 2012 è selezionato insieme ad altri 5 musicisti per prendere parte alla formazione di un sestetto per il conservatorio di Leiden, grazie a Orsara Jazz 2014 ha partecipato all'Italian jazz days 2014 a New York che lo ha portato a suonare in numerosi Club della grande mela.

Nel 2015 é selezionato dall'associazione Orsara Jazz per esibirsi nella Rassegna della Cantina Bentivoglio ed è 3 classificato al Premio Internazionale Massimo Urbani e vincitore del Premio Social. Con il suo progetto "Classic Review", una rivisitazione in chiave afroamericana di alcuni frammenti di sonate di repertorio classico, apre numerosi concerti (Ron Carter, Herbert Coleman, Diane Schuur, Antonio Farao etc.). Ha appena terminato le registrazioni del suo primo disco da Leader "Hot Market" Con il suo quartetto featuring Reuben Rogers.

Ha collaborato con: Pepe Rivero, Alvaro Martinez, Carmen Intorre, Wayne Tucker, Allan Harris, Robertinho de Paula, Justin Brown, Massimo Manzi, James Senese, Stefano Giuliano, Jerry Weldon, Giovanni Amato, Reuben Rogers, Neil Caine, Herbert Coleman, Jenny B, Tmjb, Marco Zurzolo, Ojus, Robertinho de Paula, Carlo Atti e tanti altri. Ha suonato in vari festival e rassegne nazionali e internazionali: Berna Jazz Fest ,Italian Jazz Days NY, Jazz In Sunday, Amsterdam Jazz Students , Umbria Jazz ( '12, '13, '14), Baronissi Jazz Festival,  Alba Jazz, Festival Dei Due Mondi Spoleto, Leiden Jazz Selected Artist, Ravello Jazz Fest, Atene Blues, Fiesta Latina, European Funk Festival, Ischia Jazz ( '13, '14), Beyond Jazz, Piano City Napoli e molti altri.

  

Filibusta Records Srls: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. '; document.write(''); document.write(addy_text67805); document.write('<\/a>'); //-->\n Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Garbatella Jazz festival: parte la XII edizione

Il 29, 30 Settembre e l’1 Ottobre La Villetta si animerà con il Garbatella Jazz Festival, giunto alla sua XII edizione, dando spazio all’incontro del jazz con la musica classica. La rassegna, totalmente gratuita, si propone di diffondere questo genere musicale e le sue eterogenee manifestazioni ad un pubblico ampio e variegato sia del quartiere capitolino sia dell’intera città. Il progetto è nato dalla collaborazione delle associazioni culturali Cara Garbatella ed Altrevie, con il sostegno della Polisportiva G. Castello.

La direzione artistica è di Pino Sallusti, che commenta in questo modo l’attuale edizione: ”La scelta di dedicare il Festival 2016 all’incontro musicale tra jazz e classica non nasce dalla volontà di “violare” una musica intoccabile, come lo è la classica, ma di avvicinare linguaggi apparentemente distanti tra loro, trovandone le matrici che li accomunano e che suggeriscono spunti interessanti e creativi. Sono sicuro che il risultato piacerà al pubblico che ci verrà a trovare alla tre giorni del Festival”. Ciascuna delle serate propone un doppio concerto con un gruppo principale che si esibisce dalle 21.30 ed un gruppo spalla che lo precede alle 20.30.

Giovedì 29 Settembre inaugura la tre giorni PLAY VERDI, composto da Nicola Puglielli (chitarra), Andrea Pace(sax tenore), Piero Simoncini (contrabbasso), Massimo D'Agostino (batteria). Il gruppo propone una rilettura in chiave jazzistica di alcuni Preludi di Giuseppe Verdi in un lavoro rispettoso delle partiture originali tra tradizione e innovazione, polifonia e improvvisazione. Giuseppe Verdi, pilastro del patrimonio musicale e culturale italiano, in un omaggio che arriva direttamente dal mondo del jazz. “Play Verdi” è il progetto ideato dal chitarrista e compositore Nicola Puglielli in occasione del bicentenario (1813-2013) della nascita del grande Maestro, divenuto un album dell’etichetta discografica Terre Sommerse. Si sviluppa come un laboratorio aperto nella reinterpretazione in jazz dei Preludi scelti tra le sue opere più celebri, come “Aida”, “Macbeth”, “Attila” e “Simon Boccanegra”, riarrangiati dallo stesso Puglielli e dal sassofonista Andrea Pace.

Gruppo spalla, i MOOD 5. La band, composta da Lamberto Armenia (alto sax), Gian Domenico Murdolo (sax soprano e baritono), Stefano Diotallevi (piano), Giuliano Stacchetti (basso elettrico e contrabbasso) e Vladimiro Nigro (batteria e percussioni), propone un repertorio strettamente originale e tiene in debito conto sia la melodia sia la forma canzone. Un punto di partenza classico che si fonde con un playing moderno e aperto a influenze che spaziano dal funky ai ritmi sudamericani.

Venerdì 30 Settembre sale sul palco MORE THAN CLASSIC DUO, formato da Alessandro Bonanno (piano) eFlavio Bonanno (tastiere) che si basano su improvvisazioni jazzistiche su temi e materiali musicali di compositori come Bach, Händel, Chopin, Brahms, Paganini e altri, seguendo la tradizione europea dell’improvvisazione in musica. La band è preceduta da DOO BEE DUO, composto da Giada Pietrini (voce) e Carlos Fanelli (chitarra). È una formazione nata tra i "banchi" della SPMT (Scuola Popolare della Musica di Testaccio) e cresciuta con esperienzemusicali e personali diverse, legate insieme da una bella amicizia. Questo progetto spazia dal jazz alla bossa nova, dal pezzo conosciuto a quello meno, ricercando nuove e vecchie sonorità per giocare con la musica.

Sabato 1 Ottobre si esibisce OPEN SPACE QUARTET. Iolanda Zignani (flauti), Cinzia Gizzi (piano), Pino Sallusti (contrabbasso), e Carlo Bordini (batteria) propongono una rivisitazione della Suite nr. 2 per flauto e trio jazz composta nel 1984 dal pianista compositore Claude Bolling (1930) per il flautista Jean‐Pierre Rampal. Claude Bolling (1930), virtuoso del piano e compositore, è stato fra i primi a realizzare nei suoi pezzi un’originale contaminazione in perfetto equilibrio fra il jazz nella sua forma più standard (il trio) e la musica classica, con riferimento specialmente a J.S. Bach. La seconda suite per flauto e trio jazz viene composta nel 1984 per il flautista Jean-Pierre Rampal, grande interprete della musica ‘seria’ del Novecento. La suite, in otto movimenti, è espressione del tipico stile di questo compositore: pezzi veloci e molto impegnativi dal punto di vista ritmico si alternano con segmenti più pacati e melodici, addirittura accattivanti (non a caso Bolling è anche apprezzato autore di colonne sonore).

A precedere, il TAMIA QUARTET di Alberto Ruggeri (sax tenore), Tommaso Castellani (piano), Benedetto Mercuri (contrabbasso), Roberto Ghersi (batteria). Il quartetto, che esiste da circa tre anni, propone un repertorio costituito da brani classici del jazz degli anni '40 e '50 con una improvvisazione conforme agli standard del periodo. Gli interpreti più visitati variano da John Coltrane a Jerry Mulligan, da Miles Davis a Clifford Brown a Bill Evans.

 

Garbatella Jazz Festival (GJF) 2016

XII appuntamento con un incontro tra jazz e classica nel noto quartiere capitolino

29 e 30 Settembre, 1 Ottobre 2016

La Villetta – Via Francesco Passino n. 26, Roma

dalle ore 20,30

Ingresso gratuito – Bar e cucina

Alessandro Deledda Urban Trio Live al Charity Café

 

Venerdì 30 settembre nuovo appuntamento al Charity Caffè con l'Urban Trio capitanato dal pianista Alessandro Deledda che andrà in scena sul palcoscenico del jazz club di via Panisperna. La formazione, che già ha avuto modo di esibirsi in diversi live del circuito romano, per l'occasione sarà completata da Lucrezio de Seta alla batteria e Simone Alessandrini al sassofono. Uno straordinario ensemble, dunque, che si cimenterà in un sound newyorkese influenzato dalle tendenze di una moderna Berlino, dando vita a discorsi intrisi di contaminazioni elettroniche, folk, minimaliste e ricerche musicali cosparse di echi metropolitani. 


Porsi domande e cercare delle risposte da sviluppare armonicamente in una frase, sarà il fil rouge di questo concerto, in cui i musicisti dialogheranno liberamente fra loro lasciandosi ispirare dall'improvvisazione. L'ascoltatore sarà così proiettato in un viaggio dal forte impatto emotivo. Un periodo ricco di soddisfazioni per il pianista Alessandro Deledda attualmente in tour in tutta Italia per presentare il suo lavoro discografico "Morbid Dialogues" edito dall'etichetta Emme Record Label/Delexy: l'anteprima nazionale alla Casa del Jazz ha inoltre registrato il tutto esaurito.

Charity Caffé, via Penisperna 68

Inizio concerto ore 22:00

Formazione

Alessandro Deledda - Piano
Simone Alessandrini - Sax
Lucrezio de Seta - Batteria

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