La NTJO nominata “Orchestra Residente dell'Auditorium Parco della Musica”: parla Mario Corvini
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Jazzagenda intervista in anteprima il direttore della NTJO Mario Corvini, che annuncia la nomina dell'Orchestra come Residente dell'Auditorium Parco della Musica di Roma e l'inizio di una nuova rassegna di concerti: “Incontri in Jazz” dal 1 marzo al 28 maggio all'Auditorium, con grandi nomi e giovani talenti.
La NTJO è stata appena nominata Orchestra Residente all'Auditorium Parco della Musica: cosa rappresenta questo traguardo per te e per l'ensemble di giovani talenti?
E’ un traguardo importantissimo, considerando la grande opportunità che abbiamo nel poter realizzare i nostri progetti più insperati e di difficile realizzazione, oltre che essere una struttura davvero all’avanguardia. E’ un'opportunità che i ragazzi della NTJO non vogliono perdersi, sono tutti emozionatissimi e anche io.
Questa nuova collaborazione con l'Auditorium si concretizza con una nuova rassegna.
La rassegna si chiama “Incontri in Jazz” e si terrà dal 1 marzo al 28 maggio. E' una nostra iniziativa concepita per ospitare grandi guest (Roberto Gatto, Greta Panettieri, Claudio Corvini, Maurizio Urbani e Enrico Pieranunzi) ma anche per dare spazio ai giovani talenti, non solo della NTJO: come dicevo prima, l’occasione di essere residenti in una struttura del genere ci consente di realizzare molte cose, cercavamo da tempo una “casa”.
Quali sono stati gli eventi più significativi che avete realizzato?
Abbiamo, appena dopo la nascita della NTJO, affrontato i repertori classici, quali Basie, Ellington, Thad Jones, Brookmeyer, in virtù di un consolidamento del suono, perché la jazz orchestra deve avere un suono che la contraddistingue, una specie di impronte digitali che determinano la personalità, quindi creando questi progetti didattici “Guida all’Ascolto”, nei quali si affronta la spiegazione del repertorio classico attraverso la spiegazione strumentale e compositiva del brano, davvero un grande successo, alla Casa del Jazz, grazie a Giampiero Rubei, a cui dobbiamo davvero tanto, voglio sottolineare questa cosa perché ha creduto subito in noi dandoci la prima vera grande opportunità della Casa del Jazz. Poi l’Aquila, settembre 2016, ma anche il festival estivo della Casa del Jazz; siamo reduci da “Il Jazz va al Cinema”: una rassegna ideata da me e Maurizio Miotti, assistente collaboratore preziosissimo, al Teatro Palladium, a mio avviso uno dei più bei teatri romani, a Garbatella, con quattro appuntamenti e con un riscontro di pubblico grandioso.
Con quali artisti avete collaborato sino ad ora?
E così via, nel tempo abbiamo cominciato a collaborare con Javier Girotto, Stefano Di Battista, Susanna Stivali, Maurizio Giammarco, Ferdinando Faraò, Massimo Nunzi, Marcello Rosa, Frankie Lovecchio, Nick The Nightfly, Cettina Donato, Daniele Tittarelli, con cui abbiamo registrato il CD EXTEMPORA per la Parco della Musica Records, Claudio Corvini, Jessie Davis in qualità di orchestra residente al “Montalcino Jazz and Wine Festival,” e quindi anche qui grazie a Rubei, Paolo.
Quale direzione sta prendendo la vostra ricerca musicale?
E’ una ricerca in costante evoluzione e gli obiettivi sono molteplici, sicuramente cerchiamo di dare molto spazio alla sperimentazione, non solo stilistica ma anche nella collaborazione con ospiti di varia natura, dando già li degli input speciali, però volevo anticipare, anche se occultando gli ospiti, un prossimo progetto, sarà una bella sorpresa, parlo anche di una realizzazione di CD.
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