Jazz Agenda

Il Trio – CanzoniPreludiNotturni: una recensione

Tanto tempo fa, in una leggendaria scuola di jazz del profondo sud, l’insegnante di musica d’insieme mise sul leggio del ragazzetto seduto al piano una partitura scritta a mano di ‘Blue in Green”.

Ora, se un po’ siete appassionati di jazz, sapete bene quanto si sia discusso sulla paternità di questo brano, che comparve per la prima volta sul leggendario ‘Kind of blue’ di Miles Davis a firma dello stesso Davis; si vociferava che in realtà’ Miles si fosse appropriato di una composizione che invece apparteneva in tutto e per tutto, per armonia, per modo, per ispirazione, alla sfera creativa di Bill Evans. (Lo stesso Evans più avanti raccontò di aver scritto quel brano da solo.)

Detto questo potete immaginarvi la faccia di quel ragazzetto seduto al piano nell’aula di musica d’insieme quando l’insegnante disse che quella partitura era l’originale del brano, consegnatagli da Bill Evans in persona, che ne aveva trascritto fedelmente il voicing degli accordi, quell’accostamento di note così particolare dentro il quale si incastrava lo splendido e malinconico tema.

Ormai l’avrete capito: il ragazzetto seduto al piano era il sottoscritto, e l’insegnante, tanto per inquadrarvi il personaggio, era Giovanni Tommaso. Per noi, all’epoca, Giovanni era il magico contrabbassista ‘elettrico’ del ‘Perigeo’ prima, e del ‘New Perigeo’ più tardi, uno che aveva suonato con tutti i grandissimi, con Sonny Rollins, Chet Baker, Dexter Gordon, e via così. E anche la citazione di Bill Evans non è casuale. Perché in questo CanzoniPreludiNotturni in uscita per AlfaMusic, in cui si fondono insieme gli strumenti di Enrico Intra (pianoforte), Giovanni Tommaso (contrabbasso) e Roberto Gatto (batteria), Bill Evans ci torna spesso in mente, per via di quel concetto nuovissimo che aveva introdotto nel jazz delle minime formazioni, il trio sopra tutte: il concetto di ‘interplay’.

Interplay era quando la gerarchia ‘leader – sidemen’  veniva abbattuta radicalmente, quando non esisteva più la sottile demarcazione tra tema, solo, stops, ecc. ma tutto diventava solismo, diventava arrangiamento, chiunque poteva essere leader in qualunque momento del brano. Interplay era riportare le voci di Bach nel jazz moderno, e usare gli strumenti non più come abbellimenti, o accompagnamento, ma proprio come voci autentiche della composizione.

Il concetto di questo lavoro de ‘Il Trio’ (questo il nome sulla copertina) è tutto qui. Non aspettatevi canzoni, standards, non aspettatevi strutture predefinite, non aspettatevi tema/soli/tema/coda, non aspettatevi nulla di quello che avete in mente. Semplicemente, piazzate il disco nel lettore, chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare. La musica è un flusso di eventi, una serie di convoluzioni dell’aria, causate dagli strumenti, che arrivano fino alle vostre orecchie, nient’altro. Ed è lo sforzo di arrivare a queste radici primarie, che colpisce in questo disco. E’ come ascoltare tre persone che stanno parlando contemporaneamente e all’inizio ti sembra di non capire nulla, ci vuole un po’ per calarsi, non è un ascolto facile, soprattutto se tenti in ogni modo di capire dove stanno andando a parare. Il segreto è lasciarsi andare, mollare la presa, smettere di fare l’ascoltatore smaliziato, quello che vuole capire ad ogni costo. Non c’è nulla da capire. C’è solo da abbandonarsi. E così si scopre un mondo tutto nuovo, percorsi che non si sono mai battuti, sconfinamenti nel free, rientri nella musica popolare, angoli pieni di colori, affreschi di  note.

Chi siano i personaggi coinvolti nell’operazione è presto detto. Di Tommaso ormai sappiamo, Gatto è un altro grandissimo del jazz italiano, probabilmente il più noto in assoluto, dopo aver collaborato anche lui con Chet Baker, e in qualche leggendaria performance con Pat Metheny, con i Lingomania, con Joe Lovano, Fiorentino, Fresu, Ciotti, la Marcotulli, la De Vito, e così via. Infine c’è Enrico Intra, che è un nome che a un sacco di gente non dice nulla, perchè come tutti i grandissimi, non ha mai fatto nulla per comparire a tutti i costi. Potrei dirvi ad esempio che il famoso Derby club di Milano, quello del cabaret, all’inizio si chiamava Intra’s Derby Club, perchè lo ha fondato lui. Oppure potrei dirvi delle sue composizioni suonate da Gerry Mulligan, della sua direzione delle migliori orchestre italiane incluse quelle di Sanremo. Oppure quando venne piazzato tra i migliori pianisti europei dalla rivista francese ‘hot jazz’. E ancora tutto questo non gli farebbe giustizia.

Non posso spiegarvi di più: l’unica cosa che potete fare, amici di Romainjazz, è andarvi a cercare questo disco, perchè c’è Il Trio. E Il Trio, non un trio, non l’XYZ trio, significa i tre musicisti più rappresentativi nella rispettiva categoria, gente che potrebbe raccontarvi la storia del jazz italiano meglio di chiunque altro. E quando avete il disco, non tentate di seguirli. Semplicemente abbandonatevi, e lasciatevi invadere dalla Musica.

Leggi tutto...

Giovanni Tommaso presenta Basso Profilo a Braschi Jazz

Sabato 8 ottobre, per la rassegna “Braschi in Jazz”, lo straordinario trio del contrabbassistaGiovanni Tommaso con Gabriele Mirabassi al clarinetto e Simone Zanchini alla fisarmonica, presenterà in anteprima il cd “Basso Profilo”, realizzato per Cam Jazz. Che Giovanni Tommaso sia uno dei personaggi più importanti della storia del jazz Italiano è cosa nota che non merita ulteriori approfondimenti. Quanto il fatto che oggi come ieri si confermi come un curioso, sensibile e sorprendente artista, ma questo nuovo “Basso profilo” arriva dritto al cuore, come uno dei lavori più intriganti che il contrabbassista toscano abbia mai firmato. Insieme a due talenti unici come quello del clarinettista Gabriele Mirabassi e del fisarmonicista Simone Zanchini, Tommaso si muove nei territori dell’improvvisazione, della melodia e della cantabilità, in un viaggio che esalta completamente le sue doti di compositore. «Il nome di questo progetto – racconta lo stesso Tommaso – non è solo un’allusione al fatto che io suoni il basso, e che l’amico Gabriele si chiami Mirabassi. È anche un “atteggiamento” musicale che parte dal basso, senza porsi vincoli o condizionamenti stilistici.

Non a caso andiamo da un brano di impostazione contemporanea a una mazurka, se pur riletta in maniera personale. Insomma, con questo trio proponiamo un repertorio che ho scritto in totale libertà e disinibizione, ispirandomi anche a ricordi adolescenziali. Fortunatamente ho trovato Gabriele e Simone che mi hanno subito assecondato. Il loro talento e creatività hanno reso tutto molto spontaneo, senza di loro non sarebbe stata la stessa cosa». È effettivamente un piacere unico il gioco a tre che si crea tra questi artisti sempre sorprendenti che spaziano tra stili, generi e suggestioni con una semplicità che stupisce e sorprende traccia dopo traccia. Una gamma di colori e umori, quelli che danno vita a questo nuovo lavoro targato CAMJazz, che rende questo album uno dei più belli degli ultimi tempi.

Museo di Roma- Palazzo Braschi, cortile (in caso di pioggia, androne al coperto)
Piazza Navona 2

ore 21.00 concerto – ore 22.00 visita guidata

Sbigliettamento dalle ore 20.00 fino ad esaurimento posti
Biglietto integrato concerto e visita guidata al Museo di Roma: € 10; solo concerto: € 8.

Info: 060608

Evento a cura di “èarrivatoGodot”.

Leggi tutto...

Casa del Jazz Festival: Giovanni Tommaso Apogeo Quintet

Giovedì 30 giugno salirà sul palcoscenico della Casa del Jazz l’Apogeo Quintet del contrabbassistaGiovanni Tommaso, formazione composta da Daniele Scannapieco al sax, Bebo Ferra alla chitarra, Claudio Filippini al pianoforte e Alessandro Paternesi alla batteria. Dopo più di trenta anni dallo scioglimento del Perigeo,storico gruppo che ha segnato la storia musicale del nostro paese, Giovanni Tommaso rilancia quell’esperienza con Apogeo Quintet. Il quintetto ha da poco pubblicato il suo secondo cd, ”Codice 5”.

Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55

Info: 06/704731

www.casajazz.it

ingresso:15 euro

Daniele Scannapieco  sax tenore e soprano
Bebo Ferra chitarra
Claudio Filippini pianoforte
Giovanni Tommaso contrabbasso
Alessandro Paternesi batteria

Leggi tutto...

Il Trio sul palco di Villa Celimontana

Di “CanzoniPreludiNotturni”, primo sigillo discografico de Il Trio, vi abbiamo già parlato ampiamente in sede direcensione. Tra pochi giorni potremo goderci questa scommessa di Alfa Music sul palco del Villa Celimontana Jazz Festival. Il 7 agosto prenderà forma on stage un progetto che raccoglie tre delle personalità più significative della scena Jazz italiana: il contrabbassista Giovanni Tommaso, l’iperattivo batterista Roberto Gatto, che si esibirà anche con il suo quintetto il 21 agosto, sempre nell’ambito del festival di Villa Celimontana, e il pianista Enrico Intra, autentico “primus inter pares”, in quanto principale responsabile delle composizioni. Ci attende un repertorio quasi interamente costruito su brani originali e su un nuovo modo di concepire l’improvvisazione, che vive in una interpretazione intensa e partecipata, in un dialogo che non trascura i più minuti dettagli. Uno degli eventi da non perdere di un’estate romana che, anche in pieno agosto, continuerà a regalare grande musica a tutti gli appassionati rimasti nella capitale.

Ciccio Russo

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS