Jazz Agenda

'Hardcore chamber music' Manlio Maresca e Manual for Errors live al Ballad Cafè

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Un elogio di raffinate scorrettezze musicali di scena al Ballad Café venerdì 15 dicembre.  Il chitarrista Maresca, leader del gruppo Manual for Errors, questa volta composto da Francesco Lento alla tromba, Eddy Cicchetti al contrabbasso e Ivan Liuzzo alla batteria opera in uno spazio compositivo puro, in cui il margine di errore concesso diviene la base di una scoperta creativa quasi rivoluzionaria. Ispirazioni musicali estemporanee governano una ricerca accurata di una condizione “scorretta”, di uno “sbaglio sonoro”, all’interno di una definita struttura jazz. I suoni, atomi sparsi nel sistema musicale, creano dissonanze e distorsioni insistite, determinando lucide connessioni di significato

Ballad Caffè

via di Porta Labicana 52, 00185 Roma


Manlio Maresca, chitarra
Francesco Lento, tromba
Eddy Cicchetti, contrabbasso
Ivan Liuzzo, batteria

Cena alla carta, dalle ore 20,00
(dalle ore 23,00 music charge € 5,00)

Concerto e consumazione €.15,00
Concerto e consumazione ridotto studenti €.8,00

Concerto a partire dalle ore 22,30

Per prenotazioni e informazioni:
tel: 3396334700

In collaborazione con
BRECCE per l'arte contemporanea

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Manlio Maresca "Manual for Errors" racconta il disco Hardcore Chamber Music

Pubblicato dall’etichetta Auand, “Hardcore Chamber Music” è l’ultimo disco che porta la firma del chitarrista romano Manlio Maresca. Un progetto dinamico e in continuo cambiamento che si avvale di una formazione d’eccezione (i Manual for Errors) composta da Francesco Lento alla tromba, Daniele Tittarelli al sax alto, Roberto Tarenzi al piano, Matteo Bortone al contrabbasso, Enrico Morello alla batteria e Domenico Sanna al rhodes & bass synth. Un’esperienza nuova, dunque, con una formazione duttile con un organico variabile che, a seconda del caso, può dare vita ad espressioni artistiche di diversa natura. Manlio Maresca in persona ha raccontato a Jazz Agenda questa nuova esperienza da leader.

Il Manual For Errors è un progetto che ruota fondamentalmente intorno alla mia persona, una sorta di gruppo in continua mutazione: sia per quanto riguarda l’organico sia per quanto riguarda gli strumenti utilizzati. Si va da un massimo di sei elementi, che si alternano concerto dopo concerto con tromba, sax, piano, contrabbasso e batteria, fino ad un minimo di uno, cioè solamente io con chitarra e computer. Quindi la caratteristica fondamentale è che il repertorio subisce delle continue variazioni, sia di tipo timbrico sia stilistico. Di volta in volta, infatti, ci troviamo sempre a contatto con una materia musicale differente e questo è stimolante. Si passa da un live nel quale si suona in modalità jazz ad uno nel quale le sonorità sono più aspre, fino alla serata nella quale prevale l’elettronica e così via. Questo è una sorta di gioco nel quale mi diverto ad interpretare, in musica naturalmente, personaggi sempre differenti che si adattano alle situazioni più disparate, mantenendo sempre una costante, il germe della scorrettezza, dell’errore per fini creativi.

Hardcore Chamber Music” è un progetto intrapreso dopo diverse partecipazioni in altre band in cui Manlio Maresca ha certamente dato un contributo importante a  livello stilistico, compositivo ed interpretativo. A proposito il musicista romano ci ha raccontato il suo percorso musicale:

"Nel corso degli anni ho lavorato ad album prevalentemente di natura contorta e con sonorità elettriche tutt’altro che accomodanti. Iniziando con i Neo, passando per gli Squartet, fino ad Andy music: tutti progetti che in linea di massima portano la mia cifra stilistica pur non portando il mio nome. Questa volta invece mi sono voluto imbarcare in un progetto a mio nome e dato che ho agito differentemente, cioè non con un gruppo fisso ma con ensemble sempre differenti, ho voluto rendere noto il mio pensiero, scrivendo una sorta di mio personalissimo manuale. Da qui il nome Manual For Errors, che indica la band che mi affianca (titolo che ho preso in prestito dall’album “Manual of Errors” di Snake finger, musicista e compositore inglese attivo negli anni ’70 e ‘80). Inoltre ho cominciato anche a sentire l’esigenza di fare una musica meno spigolosa e più “posata”. Negli ultimi anni mi sono avvicinato molto alle sonorità Nu soul newyorkesi, per cui ho voluto rifare un’esperienza già fatta qualche anno fa con “I Mostri”, album costituito da un organico acustico, di impronta jazz."

Un album importante, dunque, all’interno del quale il jazz si sposa anche con altri linguaggi legati all’elettronica e alla musica contemporanea:

Come ogni mio album – prosegue Manlio Maresca - anche questo risulta essere la rappresentazione di un momento di transito, un periodo didattico, di ricerca, concettuale, istintivo. Ho inserito brani che avevo scritto già qualche anno fa, ma che non avevo mai registrato, come per esempio “Speedball”, così come altri brani appena scritti e assolutamente inediti come “Hardcore Chamber Music” (che dà il titolo all’album), oppure “Esercizi Di Memoria”, come fosse un perno attraversato dal corso della musica che si evolve. Trovo inebriante il fatto di essere riuscito a far confluire in un album apparentemente jazz, delle sonorità che fino ad ora non sono mai entrate in contatto con questa musica. Non mi sono ispirato tanto a John Coltrane piuttosto che a Ray Bryant, ma ho cercato di immaginare come sarebbe stata la loro musica se fossero vissuti fino ai giorni nostri, se avessero ascoltatola musica dei Primus o degli Scellac, o dei Sonic Youth.

 

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Manlio Maresca & Manual For Errors in concerto al Cantiere presentano il nuovo album “Hardcore Chamber Music”

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Giovedì 24 novembre al Cantiere, in occasione della rassegna Jazz Zone, il chitarrista Manlio Maresca presenta l’album “Hardcore Chamber Music”: un elogio di raffinate scorrettezze musicali, uscito il 7 ottobre per l’etichetta Auand. L’esaltazione dell’errore è all’origine del nuovo album di Manlio Maresca leader del gruppo Manual for Errors, composto da Francesco Lento (tromba), Daniele Tittarelli (alto sax), Roberto Tarenzi (piano), Matteo Bortone (contrabbasso), Enrico Morello (batteria) e Domenico Sanna (rhodes & bass synth), opera in uno spazio compositivo puro, in cui il margine di errore concesso diviene la base di una scoperta creativa quasi rivoluzionaria. Ispirazioni musicali estemporanee governano una ricerca accurata di una condizione “scorretta”, di uno “sbaglio sonoro”, all’interno di una definita struttura jazz. I suoni, atomi sparsi nel sistema musicale, creano dissonanze e distorsioni insistite, determinando lucide connessioni di significato. 

Il disco di Maresca nasce all’interno di una dimensione stabilita a priori, alterata da una componente di casualità. Nel mezzo c’è la composizione, costituita da un equilibrio stabilito da una serie di regole e restrizioni, afferma Maresca che però non impediscono all’imprevedibile logica del caso di avventurarsi in territori per così dire “proibiti”. Il quadro compositivo tende a cambiare nel momento in cui nuove aperture, spazi sonori incontaminati, si inseriscono liberamente in un tessuto musicale inconsueto e radicale. Essendo stato adolescente negli anni ’90, continua Maresca - mi hanno influenzato enormemente i Primus, gli Shellac, gli Einstürzende Neubauten, i Kraftwerk. Gruppi che insieme ad altri hanno rivoluzionato lo scenario musicale in quel periodo. La loro musica, infatti, è costituita soprattutto da quella materia che normalmente è considerata scarto, la dissonanza acquista un’emancipazione, i feedback e i rumori di fondo diventano parte dell’arrangiamento, tanto da metterli in connessione con le stralunate atmosfere di Monk, di Jaki Byard e del Miles degli anni ’60.

Lo stesso discorso vale per l’aspetto ritmico, un tempo dispari e irregolare è considerato un 4/4 inesatto: l’effetto di una versione apparentemente “sbagliata” è lo stesso che produce un vinile o un cd graffiato. La maniera di saltare sistematicamente sempre nello stesso punto – sottolineaMaresca - ci fa memorizzare la canzone in una determinata maniera. Una volta che poi capita di ascoltarla com’è realmente, si rimane sorpresi, perché questa ormai è per noi la versione “sbagliata”. Hardcore Chamber Music” ha in sé un substrato cromatico considerato “materiale di scarto”, in cui le dissonanze acquisiscono una ragione d’essere, e le “scorrettezze di musica da camera”, insieme alle macchie sonore e ai rumori di fondo, divengono parte integrante di un arrangiamento originale. Il titolo prende spunto dalla natura delle composizioni. Nel dispiegarsi di ogni singolo brano, si ha la sensazione di seguire un’invisibile e delirante trama, che ci porta verso sonorità senza alcuna risoluzione. Come in un percorso apparentemente disarmonico, l’equilibrio della musica “sporca” di Manlio Maresca trova un proprio spazio d’azione nel gioco atonale e poliritmico generato dalla musica stessa. 

 

L’ensemble “Manual for Errors” suona composizioni originali di Maresca, trame sonore che considerano l’inesattezza musicale fonte di imprevedibili cambi di scena, senza mai trascurare le tradizioni del jazz, ormai radicate nella loro sensibilità. Nel brano Craving rag, Maresca fa appello al jazz primordiale degli anni ’20 del Novecento, estremizzando, come in una sorta di desiderio compulsivo, la ricerca sonora. Esercizi di memoria, invece, dà spazio alla capacità costruttiva dell’artista di memorizzare una pavimentazione ritmica e armonica poco comoda. Nell’iterazione ossessiva di Domosynth, una specie di jingle pubblicitario, si intrecciano sonorità e si alternano fasi che rivoluzionano l’assetto formale del brano. La sintesi musicale di Maresca si definisce all’interno di un immaginario estetico-musicale composto da materiali sonori in costante movimento, che scontrandosi tra loro determinano sensazioni di sconcerto iniziale e di curiosità un istante dopo. 

 

Manlio Maresca, classe 1977, fonda nel 2001 i “Neo” e successivamente gli “Squartet”, con i quali si esibisce in tutta Europa. Nel 2010 intraprende un tour negli Stati Uniti, insieme ai “Neo”, durante il quale registra Neoclassico, nell’Electrical Audio Studio con il sound engineer Steve Albini (Shellac, Pixies, Nirvana, The Ex) a Chicago. Nel 2006 collabora con Steve Piccolo e dal 2008 al 2015 con Joe Lally. Nel 2012 fonda il trio Andymusic, che esordisce accompagnando il poeta, attore e scrittore Remo Remotti. Con Andymusic, nel 2016, si esibisce al Torino Jazz Festival Fringe, al Fano Jazz by the Sea e ad Urbino Jazz Festival. Nel 2013 entra a far parte dell’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi, collaborando a fianco di ospiti del calibro di Gabriele Coen, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Niccolò Fabi, Paolo Fresu, Greg Hutchinson, e suonando sul palco del Primo Maggio. Nel 2016, sempre insieme all’Orchestra Operaia, registra il disco omonimo, uscito il 30 marzo per la collana “Jazz Italiano Live”, in collaborazione con la Casa del Jazz di Roma, edizioni l’Espresso. Sempre per la stessa raccolta registra l’album tributo ai Nirvana con il gruppo "Giovani Leoni” composto da Francesco Diodati, Fulvio Sigurtà, Beppe Scardino, Enrico Bracco, Gabriele Evangelista e Federico Scettri. Nel 2016 suona con il contrabbassista Ameen Saleem, leader del progetto “The Groove Lab”. 

 

 

Formazione

Francesco Lento tromba

Daniele Tittarelli alto sax

Manlio Maresca chitarra

Roberto Tarenzi pianoforte

Matteo Bortone contrabbasso

Enrico Morello batteria

 

Giovedì 24 novembre, ore 22.00

Via Gustavo Modena 92, Roma

Ingresso 5 euro

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Esce L’elogio dell’errore: un disco di Manlio Maresca & Manual For Errors

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L’esaltazione dell’errore è all’origine del nuovo album di Manlio Maresca. Un elogio di raffinate scorrettezze musicali dal titolo Hardcore Chamber Music, uscito il 7 ottobre per l’etichetta Auand. Il chitarrista Maresca, leader delgruppo Manual for Errors, composto da Francesco Lento (tromba), Daniele Tittarelli (alto sax), Roberto Tarenzi (piano), Matteo Bortone (contrabbasso), Enrico Morello (batteria) e Domenico Sanna (rhodes & bass synth), opera in uno spazio compositivo puro, in cui il margine di errore concesso diviene la base di una scoperta creativa quasi rivoluzionaria. Ispirazioni musicali estemporanee governano una ricerca accurata di una condizione “scorretta”, di uno “sbaglio sonoro”, all’interno di una definita struttura jazz. I suoni, atomi sparsi nel sistema musicale, creano dissonanze e distorsioni insistite, determinando lucide connessioni di significato.

Il disco di Maresca nasce all’interno di una dimensione stabilita a priori, alterata da una componente di casualità. Nel mezzo c’è la composizione, costituita da un equilibrio stabilito da una serie di regole e restrizioni, afferma Maresca -che però non impediscono all’imprevedibile logica del caso di avventurarsi in territori per così dire “proibiti”. Il quadro compositivo tende a cambiare nel momento in cui nuove aperture, spazi sonori incontaminati, si inseriscono liberamente in un tessuto musicale inconsueto e radicale. Essendo stato adolescente negli anni ’90, mi hanno influenzato enormemente i Primus, gli Shellac, gli Einstürzende Neubauten, i Kraftwerk. Gruppi che insieme ad altri hanno rivoluzionato lo scenario musicale in quel periodo. La loro musica, infatti, è costituita soprattutto da quella materia che normalmente è considerata scarto, la dissonanza acquista un’emancipazione, i feedback e i rumori di fondo diventano parte dell’arrangiamento, tanto da metterli in connessione con le stralunate atmosfere di Monk, di Jaki Byard e del Miles degli anni ’60.

Lo stesso discorso vale per l’aspetto ritmico, un tempo dispari e irregolare è considerato un 4/4 inesatto: l’effetto di una versione apparentemente “sbagliata” è lo stesso che produce un vinile o un cd graffiato. La maniera di saltare sistematicamente sempre nello stesso punto – dichiara ancora Maresca - ci fa memorizzare la canzone in una determinata maniera. Una volta che poi capita di ascoltarla com’è realmente, si rimane sorpresi, perché questa ormai è per noi la versione “sbagliata”.

“Hardcore Chamber Music” ha in sé un substrato cromatico considerato “materiale di scarto”, in cui le dissonanze acquisiscono una ragione d’essere, e le “scorrettezze di musica da camera”, insieme alle macchie sonore e ai rumori di fondo, divengono parte integrante di un arrangiamento originale. Il titolo prende spunto dalla natura delle composizioni. Nel dispiegarsi di ogni singolo brano, si ha la sensazione di seguire un’invisibile e delirante trama, che ci porta verso sonorità senza alcuna risoluzione. Come in un percorso apparentemente disarmonico, l’equilibrio della musica “sporca” di Manlio Maresca trova un proprio spazio d’azione nel gioco atonale e poliritmico generato dalla musica stessa. 

L’ensemble “Manual for Errors” suona composizioni originali di Maresca, trame sonore che considerano l’inesattezza musicale fonte di imprevedibili cambi di scena, senza mai trascurare le tradizioni del jazz, ormai radicate nella loro sensibilità. Nel brano Craving rag, Maresca fa appello al jazz primordiale degli anni ’20 del Novecento, estremizzando, come in una sorta di desiderio compulsivo, la ricerca sonora. Esercizi di memoria, invece, dà spazio alla capacità costruttiva dell’artista di memorizzare una pavimentazione ritmica e armonica poco comoda. Nell’iterazione ossessiva di Domosynth, una specie di jingle pubblicitario, si intrecciano sonorità e si alternano fasi che rivoluzionano l’assetto formale del brano. La sintesi musicale di Maresca si definisce all’interno di un immaginario estetico-musicale composto da materiali sonori in costante movimento, che scontrandosi tra loro determinano sensazioni di sconcerto iniziale e di curiosità un istante dopo.

Manlio Maresca, classe 1977, fonda nel 2001 i “Neo” e successivamente gli “Squartet”, con i quali si esibisce in tutta Europa. Nel 2010 intraprende un tour negli Stati Uniti, insieme ai “Neo”, durante il quale registra Neoclassico, nell’Electrical Audio Studio con il sound engineer Steve Albini (Shellac, Pixies, Nirvana, The Ex) a Chicago. Nel 2006 collabora con Steve Piccolo e dal 2008 al 2015 con Joe Lally. Nel 2012 fonda il trio Andymusic, che esordisce accompagnando il poeta, attore e scrittore Remo Remotti. Con Andymusic, nel 2016, si esibisce al Torino Jazz Festival Fringe, al Fano Jazz by the Sea e ad Urbino Jazz Festival. Nel 2013 entra a far parte dell’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi, collaborando a fianco di ospiti del calibro di Gabriele Coen, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Niccolò Fabi, Paolo Fresu, Greg Hutchinson, e suonando sul palco del Primo Maggio. Nel 2016, sempre insieme all’Orchestra Operaia, registra il disco omonimo, uscito il 30 marzo per la collana “Jazz Italiano Live”, in collaborazione con la Casa del Jazz di Roma, edizioni l’Espresso. Sempre per la stessa raccolta registra l’album tributo ai Nirvana con il gruppo "Giovani Leoni” composto da Francesco Diodati, Fulvio Sigurtà, Beppe Scardino, Enrico Bracco, Gabriele Evangelista e Federico Scettri. Nel 2016 suona con il contrabbassista Ameen Saleem, leader del progetto “The Groove Lab”. 

 

Cd digital:

http://auand.com/au9063/

 

“Hardcore chamber music”

Etichetta Auand

Distribuzione: Goodfellas

 

Tracklist

01 Craving Rag (M.Maresca) 4.47

02 Esercizi di Memoria (M.Maresca) 6.02

03 Hardcore Chamber Music (M.Maresca) 4.00

04 Domosinth (M.Maresca) 4.18

05 Una Bella Voce (M.Maresca) 6.53

06 Authing Out (M.Maresca) 2.58

07 If I Were a Bello (M.Maresca) 5.47

08 Speedball (M.Maresca) 4.51

09 Nodo in Gola (M.Maresca) 8.13

10 Isc (M.Maresca) 8.35

11 Esercizi di Memoria (summer version) (M.Maresca) 2.51

 

Formazione

Francesco Lento tromba

Daniele Tittarelli alto sax

Manlio Maresca chitarra

Roberto Tarenzi pianoforte

Matteo Bortone contrabbasso

Enrico Morello batteria

Domenico Sanna rhodes & bass synth (Esercizi di memoria – summer version)

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Ad Officina in Jazz di scena il duo Maresca – Scarpato

Una rassegna sempre attenta alle nuove proposte musicali, ai giovani talenti che gravitano nel panorama capitolino e nazionale con una predilezione per le avanguardie e le nuove tendenze. Questi gli ingredienti di Officina in Jazz, la nuova rassegna indipendente che giovedì 31 ottobre ospiterà il duo Maresca – Scarpato composto da Manlio Maresca alla chitarra elettrica e Giulio Scarpato al basso elettrico. Palcoscenico d’eccezione come sempre l’Officina Biologica, splendida location situata nel cuore del quartiere Borgo Pio a un passo dalle mura vaticane in una palazzina liberty completamente ristrutturata. In questo conteso di scena ci saranno due musicisti che gravitano ormai da anni intorno al circuito jazzistico nazionale ed internazionale, con frequenti incursioni in ambienti musicali estranei alle forme tradizionali. E’ una formazione, infatti, aperta ai nuovi linguaggi della musica jazz che, partendo dal progetto Andy Music (generalmente completato dal batterista Enrico Morello) propone composizioni e brani originali di Manlio Maresca che oltrepassano i confini della musica contemporanea, con un occhio attento alle contaminazioni e alla ricerca stilistica. Del resto la band nasce dall’esigenza di ritrasmettere quelle sonorità appartenenti alla tradizione storica del secolo passato, in un’era moderna e soprattutto in una dimensione elettrica, invertendo i ruoli tra uomo e macchina e proponendo uno spettacolo che sicuramente non passerà inosservato. Un repertorio, quello proposto dal duo che parte dall’esperienza Andy Music e che per l’occasione verrà riproposto in una versione più intima e ristretta.

Officina Biologica,

Borgo Angelico 30, zona Borgo Pio

Telefono: 06 683 3897

Tutti i concerti cominceranno alle ore 22:30

L’ingresso è libero

Giovedì 31 ottobre

Maresca – Scarpato duo

Manlio Maresca, chitarra elettrica

Giulio Scarpato, basso elettrico

Direzione artistica

Carlo Cammarella

3204112176

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