Jazz Agenda

Mike Reed presenta People Places & Things alla Rassegna “COSE”

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“La penultima serata che ci regala la rassegna “COSE” ci porta direttamente a Chicago con un progetto diMike Reed: People Places and Things, gruppo nato apposta per studiare e reinterpretare un repertorio poco conosciuto, quello della Chicago della seconda metà degli anni ’50. Una formazione che rappresenta con chiarezza l’attuale “new wave” della Windy City e una conferma di valori essenziali come la cooperazione musicale e l’istinto sperimentale, con un forte punto di riferimento nel passato. Dopo l’album d’esordio, esuberante sguardo al trascorso, il quartetto diviene una delle formazioni cardine del jazz di oggi. Esce infatti nel 2009 About Us, contenente pezzi originali dei componenti e innumerevoli risultano le collaborazioni di spicco tra cui Jeff Parker, Jeb Bishop e David Boykin. Del resto Reed non si è risparmiato nello scegliere due talentuosi sassofonisti quali Greg WardTim Haldeman, che nel corso della serata ci hanno dato prova di saper duettare davvero bene.

 

Trentacinquenne dell’Illinois, Mike Reed (batterista, pianista e compositore) è vicepresidente della AACM (Association for Advancement of Creative Musicians), è curatore di varie rassegne a Chicago, è tra i pochi batteristi leader che eccellono ed è anche componente dei gruppi: Loose Assembly, Exploding Star Orchestra, David Boykin Espanse e del Treehouse Project. L’evento, che tra le altre cose è stato presentato Pino Saulo, giornalista di Radio3, e grande appassionato di Jazz, ha preso vita nella location della “Scuola popolare di musica di Testaccio”, che ha riservato ai suoi ospiti un’atmosfera piacevolmente conviviale. Difatti, durante il pre-concerto, abbiamo potuto intrattenerci assieme ai musicisti sorseggiando del vino e degustando prodotti bio delle campagne laziali. Rigirando a favore lo spazio esiguo dei locali, che in tal modo ha facilitato l’interazione e reso la serata un “privilegio per pochi intimi”.

Il concerto si apre con delle reinterpretazioni; sonorità “nuove” che attingono a piene mani in quella che è la tradizione della musica così detta nera. Accattivanti già di per sé, riescono ad affascinare ancor di più grazie all’intenso e virtuoso scambio di “battute” tra i sassofonisti, che imbastiscono un vero e proprio dialogo tra gli strumenti. Gli assoli si susseguono e alla batteria Reed spiazza tutti con la sua infaticabilità; mentre al contrabbasso Jason Roebke si contorce avviluppandosi allo strumento, estraniandosi dal contesto in una lunga parentesi di concentrazione esclusiva verso il suono. Il passaggio alle proprie creazioni viene presentato dallo stesso Reed, che cerca e crea una certa confidenza col pubblico, con alcuni aneddoti a riguardo. In questa seconda parte i componenti risultano più rilassati, e si concedono con più facilità all’aspetto giocoso. Il proprio repertorio è piacevolmente semplice (in alcuni momenti con richiami inequivocabilmente blues), nonostante venga intervallato da sperimentazioni sonore, in cui i sassofoni “singhiozzano”, accennando appena le note, e la batteria viene suonata con un archetto a stridere sui piatti.

Serena Marincolo

Foto di Valentino Lulli

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COSE dell’altro… Jazz

Sperimentazione, avanguardia, improvvisazione, nuovi incroci musicali e, ovviamente, tanto jazz. Questi gli ingredienti di COSE, la “rassegna che non si rassegna”, la cui quarta edizione partirà nei prossimi giorni. La prima sezione della manifestazione, (totalmente autofinanziata e sostenuta da Associazione Controchiave, Live Sound Development, Scuola Popolare di Musica di Testaccio e Centro di cultura sperimentale Rialto) si svilupperà ogni settimana, dal 4 novembre al 16 dicembre, presso la sala concerti (Sala Mangiatoia) della Scuola popolare di musica di Testaccio, all’ex mattatoio di Roma (Area MACRO Future). Piccole formazioni provenienti da tutto il mondo, recital solitari, inediti connubi e molto altro ancora, si daranno il cambio per tutto l’inverno stravolgendo con le loro performance, assolutamente uniche, le notti romane. Si parte giovedì 4 con Il volto di infiniti passi: il duo formato dal clarinettista basso Marco Colonnae dal batterista Ivano Nardi incontra la fotografia di Alessandro Serranò in un progetto dedicato ai migranti, alle loro storie, al loro continuo ed inesorabile movimento. Giovedì 11 si esibiranno invece il pianista australiano Chris Abrahams e il polistrumentista inglese Mike Cooper. Esibitisi per la prima volta insieme a Sydney nel 2005 per la registrazione dell’album “Oceanic feeling – Like”, il duo ha pubblicato l’anno scorso un secondo album, “Live in Sydney”. Il 18 novembre  doppia serata all’insegna dell’incontro anglo italiano. La prima parte del concerto vedrà l’esibizione in solo del pianista e compositore di colonne sonore Steve Beresford, musicista londinese di primo piano nell’ambito della scena improvvisativa europea. Membro di spicco della London Improvisers Orchestra, Beresford al pianoforte fonde lo stile pirotecnico ad alta energia con sprazzi di delicato lirismo intervallati da momenti di sottile umorismo. La seconda parte del concerto vedrà l’esibizione di un quartetto; Alberto Popolla e Noel Taylor ai clarinetti, Roberto Raciti al contrabbasso e lo stesso Steve Beresford al pianoforte. Venerdì 26 spazio al Chicago Underground Duo formato da Rob Mazurek e Chad Taylor. Il primo si divide fra cornetta, flauto e programmazione, il secondo prende per mano bacchette, percuote il vibrafono, disegna linee al basso, utilizza la sua mbira e martella il pianoforte oltre a prendersi cura di elettronica e bellezza varia assortita. Il primo appuntamento di dicembre, giovedì 2, ci porta in India, con una performance video-musicale dedicata a uno dei luoghi più sacri e fondativi della mitologia religiosa del subcontinente. Siamo nella città di Tiruvannamalai, nel sud, in una zona dell’interno piuttosto arida. dove sorge una montagna di circa 800 metri, Arunachala, simbolo di Shiva, la montagna sacra per definizione, ombelico del mondo. A esibirsi sul palco saranno il sassofonistaEugenio Colombo, il batterista Ettore Fioravanti e il pianista Luigi Bozzolan, coadiuvati dai cineasti Salvatore Piscicelli e Carla Apuzzo. Il 9 dicembre il progetto People Places & Thingsstudierà e reinventerà parte di un repertorio poco conosciuto dal pubblico del jazz, quello cioè della scena di Chicago della seconda metà degli anni ’50. On Stage Mike Reed (batteria, piano), Tim Haldeman eGreg Ward (sassofoni) e Jason Roebke (basso). Si conclude, provvisoriamente, con ACQUA “Suite Multimediale per Improvvisatori“, con Angelo Olivieri alla tromba

Silvia Bolognesi al basso e la parte visuale affidata a Koreman. Gli artisti proveranno a tradurre in musica ciò che evoca l’acqua: il suo movimento (come una danza), i suoi tempi complessi (il poliritmico battere della pioggia sui vetri) e la sua libertà, la stessa del jazz.

Ciccio Russo

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