Jazz Agenda

Marcotulli / Varela duo in concerto alle Rane di Testaccio

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Sabato 2 dicembre presso le Rane di Testaccio Marcotulli / Varela duo in concerto. L’incontro tra questi due musicisti è un viaggio alla ricerca di quei suoni che sono alla base di tutta la storia del jazz passando per sonorità ritmiche del flamenco, arabo e della musica indiana. E anche se a tratti può sembrare di trovarsi in Tibet per via di una campana rituale, o magari in Giappone, con la pianista che riduce manualmente il suono dello strumento per farlo sembrare corto come quando si pizzicano le corde di un Koto, lo scopo è sempre lo stesso, proseguire oltre e non fermarsi al primo piacere dell’ascolto.

Non potrebbe essere altrimenti con una artista che ha avuto riscontri più che positivi con Pat Metheny, Pino Daniele, Palle Danielson, come nel mondo del cinema (Ciak d’Oro, Nastro d’Argento e David di Donatello per la miglior colonna sonora di Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo) e con Israel Varela batterista, compositore e anche la voce del duo. Voce calda, modulata e lirica quando occorre, ma soprattutto piena di registri. Varela ha suonato con grandi della musica come Pat Metheny, Charlie Haden, Yo Yo Ma, George Benson, Mike Stern, Victor Bailey, Pino Daniele, e anche nel flamenco con artisti come Diego Amador, Jorge Pardo, Antonio Canales, Joaquin Cortes.

Le Rane di Testaccio

Via Galvani, 29/29A
00153 ROMA
t. 06 5740240

 

Ore 22:00

MARCOTULLI – VARELA DUO

Rita Marcotulli (pianoforte)
Israel Varela (batteria e voce)

 

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Jazz Evidence presenta Maria Pia de Vito e Rita Marcotulli in concerto al Monk Club

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Jazz Evidence presenta due delle jazziste più importanti che l’Italia abbia mai avuto, Maria Pia de Vito e Rita Marcotulli. Due donne di grandissima classe e con doti tecniche ed interpretative uniche che andranno in scena giovedì 25 febbraio. “Ladies in Jazz” italiane che non temono alcun confronto. Da oltre trent’anni sono il cuore pulsante della voce e del pianismo jazz (non solo) femminile.

Due straordinarie musiciste, con un curriculum impressionante che va da Joe Zawinul, Kenny Wheeler, Michael Brecker, Cameron Brown, Art Ensamble of Chicago, Uri Caine, Miroslav VitousJohn Taylor, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Giorgio Gaslini, Ralph Towner (la De Vito), a Chet Baker, Jon Christensen, Palle Danielsson, Peter Erskine, Steve Grossman, Joe Henderson,  Joe Lovano, Charlie Mariano, Pat Metheny, Sal Nistico, Michel Portal, Dewey Redman, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Norma Winstone, Pino Daniele (la Marcotulli).

Una re-union di eccezione dunque. Dopo qualche anno di pausa, ritornano  a suonare insieme, nella loro consueta formula del duo, queste due musiciste che hanno prodotto in molti anni di collaborazione lavori basati sulla ricerca di un suono "naturale", un suono di radici e al tempo stesso alla ricerca del nuovo; Progetti come Nauplia, Triboh, Fore Paese.

Nei loro concerti è evidente il rapporto con il ritmo in tutte le sue declinazioni:  i tamburi a  cornice del mediterraneo e i canti armeni, il comune amore per il Brasile , per le danze e  per le sue ricchezze melodico-armoniche e per il nordeuropa, l’elettronica live e  le forme strutturali e  improvvisative derivate dalla musica indiana o dal flamenco. 

Un rapporto musicale decennale che ha valicato più volte i confini internazionali, e torna a procedere nella sua attitudine di ricerca e allo stesso tempo di comunicazione emotiva, presentando nuove composizioni originali di entrambe, con lo sguardo sempre aperto alla contemporaneità.

 

MONK

Circolo Arci

Via Giuseppe Mirri 35

Tel 06 6485 0987

 

JAZZ EVIDENCE 2016

GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO

MARIA PIA DE VITO & RITA MARCOTULLI

 

Ingresso riservato ai soci Arci + Biglietto 10 Euro+dp – concerto ore 22,00 

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CASA DEL JAZZ live diary – 6 settembre 2011 – Rita Marcotulli “racconta” i Pink Floyd

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La Casa del Jazz ci regala l’ultima rassegna in questa estate settembrina, abbandonando le sonorità che hanno contraddistinto il “Casa del Jazz Festival”, per 6 giorni di puro progressive. “Progressivamente”, questo il nome della rassegna, apre con un gruppo d’eccellenza guidato da una pianista d’altrettanta fama: Rita Marcotulli. “Us and them – Pink Floyd sounds” è un omaggio che attinge alle diverse realtà musicali dei componenti, dal risultato per nulla scontato! La folla alla biglietteria non tradisce le aspettative. Del resto i Pink Floyd rientrano in quella categoria di gruppi che uniscono generazioni, e forse anche la presenza sul palco del cantante Raiz, storico frontman degli Almamegretta, ha il suo peso. Fatto sta che ci ritroviamo tutti sul solito prato, frequentato un’estate intera (per chi è rimasto un vacanziero di città!), con le facce più abbronzate e rilassate a farci stupire ancora una volta. C’è meno rigore e più voglia di interagire con chi ci sta intorno. Ai tavoli le chiacchiere hanno il sapore dei viaggi che ciascuno racconta, ma tutti buttano un occhio al palco almeno una volta, in segno di attesa. Lo spiedo del kebab c’è ancora, ad impregnare l’aria, a ricordarci che in fondo può essere ancora estate. L’afa ha lasciato il posto ad un’aria più leggera, così si ha più piacere a stare all’aperto (ed anche a pensare di essere già tornati a Roma!). 

Alla breve presentazione della serata e del festival in sé, tutti si ricompongono pronti all’ascolto. Sul palco salgono in sette: oltre alla Marcotulli al piano e Raiz alla voce, abbiamo Andy Sheppard al sax;Pippo Matino al basso elettrico; Fausto Mesolella alla chitarra elettrica; Michele Rabbia alle percussioni e Mark Mondesir alla batteria. Se l’impronta di Raiz si avverte distintamente nelle sonorità arabeggianti, Michele Rabbia le valorizza con la sua bravura nel manipolare i suoni degli oggetti più disparati (in questo caso in particolare, la capacità di ricreare suoni “elettronici” attraverso una lastra di metallo). Fiori all’occhiello i virtuosismi di Sheppard e della Marcotulli. Pur non volendo stravolgere la struttura originaria dei brani, essi si ripresentano nuovi, non sempre immediatamente riconoscibili, ma ugualmente affascinanti ed inebrianti. L’uso del riverbero li rende eterei, avvolgenti; lascia che diventino un ricordo, un sogno. Come se la loro presenza lì, in quel momento, non fosse del tutto scontata. Colpisce, tra i brani, il modo in cui “Shine on you crazy diamond” sia stata spogliata da qualsiasi orpello virtuosistico, lasciandone emergere la bellezza del testo ed accentuando il contrasto tra la voce graffiante di Raiz e quella più “pulita” di David Gilmour. Senza tentare di surclassare o dare un’interpretazione originale di un brano unico nel suo genere.

Il progetto è ambizioso e ben riuscito. Riesce a calamitare l’attenzione e a regalare un po’ di nostalgia a chi i Pink Floyd li ama dagli esordi.

Serena Marincolo

foto di Valentino Lulli

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Live Report: “Body & Soul”, si apre il festival della Casa del Jazz

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L’apertura, martedì 21, del “Casa del Jazz Festival”, porta sul palco un evento davvero speciale: a ridosso dell’uscita nelle sale cinematografiche del film documentario di Michael Radford, Michel Petrucciani “Body & Soul”, un omaggio a questo eclettico artista da parte di alcuni musicisti che l’hanno accompagnato durante la sua carriera. Giampiero Rubei, direttore del festival, è riuscito a cogliere nell’organizzazione, ciò che avrebbe fatto sentire a proprio agio tutti i tipi di cultori del jazz; dai “classicisti” alle nuove generazioni, usufruendo del prato antistante con il palco come anello di congiunzione. È proprio da questo particolare che si può già intuire la varietà di pubblico che l’evento è riuscito ad attirare: c’è chi è arrivato molto presto per accaparrarsi i posti più vicini ai musicisti, chi aspetta seduto ai tavoli del bar sorseggiando un aperitivo, chi cena sulla terrazza del ristorante, chi fa la fila per mangiare un kebab (Già, un kebab! Ottimo e di poco intralcio rispetto al vassoio della tavola calda, se ad un certo punto fossero finiti i tavoli e bisognasse sedersi dove capita), e chi chiacchiera direttamente sdraiato sul prato in attesa che comincino a suonare. Questa è, a grandi linee, l’istantanea che abbiamo “scattato” appena varcato il cancello d’ingresso. Non che prima non fossimo riusciti ad intuire che rilevanza avesse l’avvenimento, data la fila di macchine e scooter parcheggiati lungo tutte le mura Aureliane. Però è nel momento in cui li vedi tutti insieme, lì sul quel prato e non più chiusi e “smistati” nei vari jazz club, che ti accorgi di quanto questo genere sia diventato popolare. Ed è solo pescando dal background di ognuno che si riesce a creare un’atmosfera piacevole per tutti come quella di martedì.

L’arrivo, alle 21, ti permette di godere del giardino ancora illuminato e di passeggiare liberamente alla ricerca del posto migliore. L’allestimento ci risulta semplice ed elegante: gran parte dei posti a sedere partono quasi dal cancello d’ingresso, arrivando fin sotto al palco. Tuttavia si ha la possibilità di camminare ed eventualmente sedersi (sull’erba) sia di lato che dietro ad esso. Più giù sono stati sistemati due gazebo con una tavola calda e gli spiedi dei kebab (dove la fila è nettamente maggiore!), mentre la zona bar è subito di fronte l’entrata dell’edificio; i tavolini già pieni da parecchio. Si fa la fila per mangiare o bere qualcosa di modo da non rimanere vincolati a concerto iniziato, si chiacchiera o ci si ferma a guardare il trailer del film (rigorosamente sottotitolato e senza audio per non disturbare il concerto) proiettato in loop su un muro del complesso. Alle 22 il palco si anima ed apre con una breve intervista ad Alexandre Petrucciani, figlio di Michael presente per l’occasione; e con la proiezione di due spezzoni tratti dal film. A breve ecco salire sul palco la prima formazione: al piano Eric Legnini, accompagnato da Manhu Roche alla batteria, Flavio Boltro alla tromba, Pippo Matino al basso, Francesco Cafiso e, a sorpresa, Stefano Di Battista ai sax. Il pubblico è ormai magnetizzato, fa piacere notare che chi continua a chiacchierare lo fa in un bisbiglio; l’aria è per lo più in silenzio e continua ad esserlo fino alla fine del primo set. Durante l’intervallo Silvia Barba, che ha organizzato questo evento in particolare, legge una lettera inviata da Petrucciani a Manhu Roche dagli Stati Uniti. Un’altra clip; questa volta è il trailer. Poi subito pronti a ripartire con la seconda formazione, che vede al piano l’unica artista donna ad esibirsi in questo omaggio, Rita Marcotulli, assieme ad Aldo Romano alla batteria, Furio Di Castri al contrabbasso e nuovamente Flavio Boltro alla tromba. Qualcuno più impavido del pubblico si alza per scivolare fin sotto al palco e guardare la restante parte del concerto lì in piedi. C’è una coppia che balla. L’attenzione è sempre alta. Giunti a fine concerto la gente sembra quasi interdetta, non si alza, come fosse ancora incantata, Silvia Barba sul palco con gli altri sorride e propone un finale improvvisato con tutti gli artisti agli strumenti. La Marcotulli e Legnini suonano a quattro mani, alla batteria Roche e Romano si alternano, ne vien fuori qualcosa di strepitoso, meritevole di tutti gli applausi presi. Tanto che la gente alla fine (questa volta per davvero) sciama verso le auto a rilento.

Serena Marincolo

foto di Valentino Lulli

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CASA DEL JAZZ live diary – 6 settembre 2011 – Rita Marcotulli “racconta” i Pink Floyd

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La Casa del Jazz ci regala l’ultima rassegna in questa estate settembrina, abbandonando le sonorità che hanno contraddistinto il “Casa del Jazz Festival”, per 6 giorni di puro progressive. “Progressivamente”, questo il nome della rassegna, apre con un gruppo d’eccellenza guidato da una pianista d’altrettanta fama: Rita Marcotulli. “Us and them – Pink Floyd sounds” è un omaggio che attinge alle diverse realtà musicali dei componenti, dal risultato per nulla scontato! La folla alla biglietteria non tradisce le aspettative. Del resto i Pink Floyd rientrano in quella categoria di gruppi che uniscono generazioni, e forse anche la presenza sul palco del cantante Raiz, storico frontman degli Almamegretta, ha il suo peso. Fatto sta che ci ritroviamo tutti sul solito prato, frequentato un’estate intera (per chi è rimasto un vacanziero di città!), con le facce più abbronzate e rilassate a farci stupire ancora una volta. C’è meno rigore e più voglia di interagire con chi ci sta intorno. Ai tavoli le chiacchiere hanno il sapore dei viaggi che ciascuno racconta, ma tutti buttano un occhio al palco almeno una volta, in segno di attesa. Lo spiedo del kebab c’è ancora, ad impregnare l’aria, a ricordarci che in fondo può essere ancora estate. L’afa ha lasciato il posto ad un’aria più leggera, così si ha più piacere a stare all’aperto (ed anche a pensare di essere già tornati a Roma!).

Alla breve presentazione della serata e del festival in sé, tutti si ricompongono pronti all’ascolto. Sul palco salgono in sette: oltre alla Marcotulli al piano e Raiz alla voce, abbiamo Andy Sheppard al sax;Pippo Matino al basso elettrico; Fausto Mesolella alla chitarra elettrica; Michele Rabbia alle percussioni e Mark Mondesir alla batteria. Se l’impronta di Raiz si avverte distintamente nelle sonorità arabeggianti, Michele Rabbia le valorizza con la sua bravura nel manipolare i suoni degli oggetti più disparati (in questo caso in particolare, la capacità di ricreare suoni “elettronici” attraverso una lastra di metallo). Fiori all’occhiello i virtuosismi di Sheppard e della Marcotulli. Pur non volendo stravolgere la struttura originaria dei brani, essi si ripresentano nuovi, non sempre immediatamente riconoscibili, ma ugualmente affascinanti ed inebrianti. L’uso del riverbero li rende eterei, avvolgenti; lascia che diventino un ricordo, un sogno. Come se la loro presenza lì, in quel momento, non fosse del tutto scontata. Colpisce, tra i brani, il modo in cui “Shine on you crazy diamond” sia stata spogliata da qualsiasi orpello virtuosistico, lasciandone emergere la bellezza del testo ed accentuando il contrasto tra la voce graffiante di Raiz e quella più “pulita” di David Gilmour. Senza tentare di surclassare o dare un’interpretazione originale di un brano unico nel suo genere.

Il progetto è ambizioso e ben riuscito. Riesce a calamitare l’attenzione e a regalare un po’ di nostalgia a chi i Pink Floyd li ama dagli esordi.

Serena Marincolo

foto di Valentino Lulli

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Rita Marcotulli e Antonio Zambrini presentano il Cd “La conversazione” alla Casa del Jazz

Giovedì 13 marzo alla Casa del Jazz sarà di scena un duo d’eccezione composto da due pianisti: parliamo di Rita Marcotulli e Antonio Zambrini che presenteranno il cd “La conversazione”. Un incontro magico tra due maestri italiani che per diverse ragioni rappresentano un vanto nazionale nel mondo. Il materiale si basa sul repertorio di Antonio Zambrini, considerato compositore di livello assoluto, tanto che sempre più spesso viene ripreso anche. Rita Marcotulli, invece, è musicista compositrice poliedrica vincitrice negli ultimi anni di una messe incredibile di premi: con la colonna sonora del film Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo ha, infatti, ricevuto il Ciak d’oro, il Nastro d’argento, il David di Donatello e dalla rivista Musica Jazz il premio Top Jazz come miglior musicista nel 2011 (prima donna in assoluto a ricevere questo riconoscimento). Dunque, un disco che per certi versi rappresenta un evento poiché si celebra il talento compositivo italiano unitamente a due espressioni pianistiche tra le più originali oggi del panorama europeo.



Info: 06/704731

Ingresso 10 euro

Giovedì 13 marzo ore 21:00 (sala concerti)

RITA MARCOTULLI/ ANTONIO ZAMBRINI

La Conversazione

Rita Marcotulli pianoforte

Antonio Zambrini pianoforte

Ingresso euro 10

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A luglio via alla XXII Edizione de “I Concerti nel Parco”

La XXII Edizione del Festival, I Concerti nel Parco, Estate 2012  si svolgerà a Roma dal  2 luglio al 1 agosto 2012. La storica manifestazione dell’Estate Romana a Villa Pamphili si riconferma come un virtuoso connubio tra la cultura e la bellezza naturale e artistica del luogo che lo ospita, con un programma che si rivolge ad un pubblico attento alle proposte originali e di qualità, eterogeneo per età e gusti. Il Festival  I Concerti nel Parco è parte integrante delle manifestazioni del Teatro Villa Pamphili. Come di consueto, la programmazione presentata dal direttore artistico Teresa Azzaro non è casuale ma frutto di un’ accurata ricerca artistica che si estende in più direzioni. E saranno in totale dodici gli eventi che prenderanno vita nella splendida cornice di Villa Doria Pamphilj, quasi tutte produzioni originali, prime assolute o nazionali, che travalicano i generi com’è consuetudine per il Festival. Prima della prima, il 2 luglio, in Prima Nazionale, vede protagonisti Stefano Benni,autore della letteratura italiana più divertente e Fausto Mesolella, chitarrista tra i più eclettici, insieme per un originale spettacolo in bilico tra poesia e musica: Ci manca Totò, un live surreale in cui la chitarra di Mesolella, filo conduttore dell’intero concerto, accompagna le sarcastiche e fantasiose letture dello scrittore e le sue performance vocali. Questa originalissima coppia di artisti presenterà alcuni inediti, tra cui un brano scritto da Benni per Fabrizio De Andrè ed un altro che lo scrittore ha dedicatoall’indimenticabile figura del maestro della comicità Antonio De Curtis, in arte Totò, con un testo sospeso tra ironia e malinconia.

Il 4 luglio, nell’evento inaugurale Nicola Piovani ci farà ascoltare la sua musica ipnotica, in Quintetto. Brani scritti per il cinema e per il teatro musicale (da Caro Diario, La vita è bella, La voce della luna, La cantata del fiore) per concerto (Suite De André, Poeta delle ceneri) rivisitati e riarrangiati per un quintetto di musicisti d’eccezione, fra i quali spicca inevitabilmente la sonorità del pianoforte solista, suonato dall’autore. Nel programma della serata si impone l’esecuzione  in prima assoluta di un brano dal titolo “Ciliegine”, che il Piovani ha composto per l’omonima opera prima, in veste di regista, di Laura Morante. Gli altri straordinari musicisti che accompagnano il maestro sono Marina Cesari, Pasquale Filastò, Andrea Avena, Cristian Marini. Il 7 luglio, un avvenimento unico nel suo genere: Jam Circus “Galà internazionale di Circo Contemporaneo”. Otto compagnie di artisti circensi provenienti da tutto il mondo  interpretano le più avanzate declinazioni e le nuove tendenze del circo contemporaneo. Una combinazione esplosiva tra circo, musica e teatro, in cui la potenza trascinatrice ed evocatrice della musica swing dei Camillo Cromo potenzierà le suggestioni e gli effetti magici di numeri di sorprendente abilità tecnica, performance di magia e geniali trovate comiche. Una produzione realizzata della Scuola Romana di Circo e presentata in Prima assoluta.

L’8 luglio per le celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Claude Debussy (1862-1918), I Concerti nel Parco presenta una propria produzione in Prima Assoluta, dal titolo “I bemolli sono blu”, nella quale Filippo Timi, attore di punta della migliore cinematografia italiana, affiancato musicalmente dallo strepitoso pianoforte di Giuseppe Albanese, ci racconterà qualcosa di questo artista controverso, molto amato e molto odiato, attraverso la sua musica, le voci di poeti a lui affini e cari e la sua contrastata e turbolenta vita sentimentale. Durante lo spettacolo si alternerà all’esecuzione di celeberrimi brani musicali la lettura di  poesie e leggende ad essi ispirati ed una stringata maappassionante cronaca della turbolenta vita sentimentale del compositore francese. Il 13 luglio, ancora una Prima Assoluta: Sull’Amore, Variazioni sul tema, uno spettacolo dedicato da Rita Marcotulli alla passione amorosa, accompagnata da Javier Girotto ai sassofoni e da Luciano Biondini alla fisarmonica. Composizioni originali della nota pianista romana, arricchite da immagini video ci trasmetteranno, di volta in volta, una diversa emozione legata alla sfera affettiva. Un articolato puzzle di suggestioni musicali e visive, create ad hoc o tratte da film celebri, esprimerà a vari livellivariazioni sul tema amore, tante e diverse tra loro, ma tutte intimamente legate al tema principale.                

Il 14 luglio è la volta di Onderòd, il nuovo e divertente recital di Gioele Dix  presentato a Roma inPrima Nazionale. Monologhi che riflettono e ironizzano su mode e gusti correnti, su abitudini e debolezze diffuse, su guasti pubblici e privati, nel segno di quella comicità a tratti feroce che caratterizza il suo stile, in altalena costante fra leggerezza e insofferenza, oltre a una serie di brevi racconti originali con il commento musicale del chitarrista Savino Cesario, attraverso le quali Gioele Dix sperimenta le sue doti di affabulatore e autore di apologhi satirici. Il 16 luglio, un’altra chicca in Prima Nazionale,The fool on the hill, uno spettacolo dedicato ai Beatles ed in particolare all’evento più drammatico che ha caratterizzato la vita della mitica band, consegnando per sempre alla storia i suoi due protagonisti: l’uccisione di John Lennon, l’8 dicembre 1980, per mano di Mark David Chapman. Un’impegnativa ed appassionante  prova teatrale della nuova star Michele Riondino, il “giovane Montalbano” che ha sbancato recentemente l’audience televisiva. La drammaturgia è di Stefano Valanzuolo, le musiche dei Beatles sono arrangiate e trascritte da grandi compositori  contemporanei quali Leo Brouwer, Toru Takemitsu, Roberto Molinelli ed eseguite dal Quartetto Savinio e daGiampaolo Bandini alla chitarra. Lo spettacolo è integrato anche da immagini video che trasmettono in astratto le allucinazioni del protagonista.

Il 20 luglio, una serata dedicata al tango, un espressione musicale tra le più popolari, musica viscerale e appassionata che unisce il coinvolgimento dei sensi allo stimolo intellettuale e poetico, un genere nato come popolare che è diventato patrimonio della musica colta, grazie anche all’ opera del mitico compositore argentino Astor Piazzolla. La Tango Spleen Orchestra nasce dall’iniziativa del musicista argentino Mariano Speranza e in questa occasione la sua esibizione sarà impreziosita dalla presenza didue tangheri d’eccezione, Yanina Quiñones e Neri Piliu. Il 27 luglio lo spettacolo sarà replicato,in formazione ‘Tango Spleen Quintet’, nel Comune di Fiano Romano, nell’ambito delle manifestazioni dell’Estate Fianese. Il 22 luglio è la volta di Spassiunatamente, omaggio ad una Napoli  senza età, che saluta il ritorno di Peppe Servillo, una delle figure più poliedriche e creative del panorama musicale nazionale. Il concerto è un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana da parte di un napoletano doc, una delle figure di riferimento, insieme al fratello attore Tony, della napoletanità contemporanea. L’incontro con i Solis String Quartet, quartetto d’archi napoletano che collabora con grandi star del pop d’autore, dà vita ad un inedito concerto che propone una lettura raffinata e popolare di un repertorio di classici che vanno da Raffaele Viviani ad E.A, Mario fino a Renato Carosone e che racconta una Napoli non oleografica, una Napoli che è stata ed è a pieno titolo un’autentica capitale culturale europea.

Il 25 luglio un appuntamento con Cesare Picco una delle personalità più interessanti della musica contemporanea italiana. L’artista presenterà il suo nuovo cd Piano Calling, che prende spunto dalle  sonorità del Codice Morse. Il pianista si concentra su due semplicissimi segni grafici, un punto e una linea, e li trasforma in suono, un suono di allerta, che diventa Mantra nel suo dispiegarsi. Un suono che acquista significato con le pause a lui connesse dove il silenzio diventa il terzo segno, quello invisibile, quello che parla, esattamente come lo spazio tra due note. Piano Calling, ovvero una chiamata attraverso il pianoforte, messaggi di suoni che partono dalla sua cassa armonica per navigare liberi nell’aria, e come il morse arrivare agli uomini di tutte le latitudini. Il 28 luglio è la volta di un vero protagonista della scena attuale della canzone d’autore italiana, Max Gazzè che presenta per la primavolta a Roma, L’Uomo Sinfonico, un progetto musicale in cui rivisita, insieme  all’Orchestra Roma Sinfonietta i suoi più grandi successi (tra questi “La favola di Adamo ed Eva”, “Una musica può fare”, “Il solito sesso”) in un programma che spazia dal pop alla lirica. Il cantante romano ci farà infatti conoscere anche un lato inedito della sua personalità musicale interpretando celebri arie del repertorio lirico di Rossini, Mozart, Puccini, Leoncavallo, Bizet, Lehar , ed oltre a cantare  suonerà il basso elettrico e acustico. Un viaggio musicale raffinato e intenso con atmosfere melodiche e armoniche ricreate ad hoc da Silvia Catasta e dirette da Alessandro Nidi.

Grande chiusura, il 1 agosto con Grandi & Piccoli, giovani musicisti per grandi musiche. Un concerto spettacolare in cui più di 200 giovani musicisti tra strumentisti e voci eseguiranno grandi hit di ogni tempo: dall’Inno d’Italia di Novaro/Mameli all’Ouverture del Nabucco e Va, pensiero di Verdi, dal celebre ‘O fortuna’ dei Carmina Burana di Orff all’Ouverture del Romeo e Giulietta di P.I.Caikovskij; non mancherà un omaggio alle canzoni popolari italiane e gran finale con una fantasia strumentale sulle musiche dei Queen e dei Beatles. Un programma popolare espressamente dedicato a chi desidera un primo approccio con la grande musica  interpretato da la Juniororchestra Young e il Coro delle Voci Bianche dell’Accademina Nazionale di Santa Cecilia, ensemble giovanili che sono un importantissimo punto di riferimento a Roma per chi vuole intraprendere la difficile ma appassionante carriera del musicista. Il 6 settembre è prevista una replica dello spettacolo nelComune di Sant’Oreste,nell’Anfiteatro della Riserva Naturale del Monte Soratte, in occasione delle celebrazioni di San Nonnoso,  Copatrono del Comune di Sant’Oreste.

INFO PER IL PUBBLICO

06.58.16.987
339 80.41.777

http://www.iconcertidelparco.it

Villa Doria Pamphilj – Teatro Villa Pamphilj

Via di San Pancrazio 10 – Roma

Inizio spettacoli ore 21:15

In caso di maltempo gli spettacoli si svolgeranno al Teatro Vascello – Via G. Carini 72

Programmazione

2 luglio 

PRIMA DELLA PRIMA

Ci manca Totò

Io non rubo, integro…

Stefano Benni, voce recitante

Fausto Mesolella, chitarra

  

4 luglio

CONCERTO INAUGURALE

Piovani in Quintetto a Villa Pamphilj                                                      

magica musica sotto i pini del parco

Nicola Piovani, pianoforte

Marina Cesarisax e clarino

Pasquale Filastòvioloncello e chitarra

Andrea Avenacontrabbasso

Cristian Marinibatteria, percussioni, fisarmonica

7 luglio

Jam Circus 

Galà Internazionale di

CIRCO CONTEMPORANEO

Damiano Fumagalli e Alice Roma, Compagnia Rasoterra (Belgio)

Giacomo Costantini e Fabiana Ruiz Diaz, Compagnia el Grito (Belgio)

Maria Peligro (Argentina)

Antonio Tremani (Italia)

Fernando Pose (Argentina)

Tommaso Panagrosso (Italia)

8 luglio

I Bemolli sono blu

Claude Debussy. Anagrafica sentimentale di un genio inquieto

FILIPPO TIMI, voce recitante

GIUSEPPE ALBANESE, pianoforte

Musiche di Claude Debussy

Testi di P. Verlaine, C. S. Favart, C. Baudelaire, Leconte de Lisle, F. Lesure

13 luglio

Sull’Amore                                                                                                  

Variazioni sul tema      

RITA MARCOTULLI

JAVIER GIROTTO –  LUCIANO BIONDINI

Rita Marcotulli, pianoforte

Luciano Biondini, fisarmonica

Javier Girotto, sassofoni

Musiche di Rita Marcotulli

Immagini video a cura di Cristina Spelti  per Pro Music

14 luglio

Onderòd                                                                                          

manuale del cittadino avvilito

Gioele Dixvoce recitante

Savino Cesariochitarra

16 luglio

The fool on the hill                                                                                   

storia minima dell’uomo che uccise i Beatles

MICHELE RIONDINO          

Michele Riondino voce recitante

Quartetto Savinio archi

Giampaolo Bandini chitarra

Marco Andreoli regia

Soggetto e testo di Stefano Valanzuolo

MUSICHE DEI BEATLES

20 luglio

Tango in Villa                                                                                        

Passione e sensualità

TANGO SPLEEN ORCHESTRA

YANINA QUIÑONES Y NERI PILIU, ballerini

Mariano Speranza pianoforte, voce

Silvio Jara chitarra

Giampaolo Costantini, Francesco Bruno bandoneon

Andrea Marras violino

Elena Luppi viola

Gian Luca Ravaglia contrabbasso

Yanina Quiñones y Neri Piliu ballerini

22 luglio

Spassiunatamente                                                                                   

Omaggio ad una  Napoli  senza età.

PEPPE SERVILLO

SOLIS STRING QUARTET

 Peppe Servillo, voce

Luigi Di Maio, violino

Vincenzo Di Donna, violino

Gerardo Morrone, viola

Antonio Di Francia, violoncello     

25 luglio

Piano Calling                                                                                           

Suoni da Codice Morse

CESARE PICCO                                            

Cesare Picco, pianoforte

28 luglio

L’uomo Sinfonico

MAX GAZZE’

ROMA SINFONIETTA ORCHESTRA

Alessandro Nidi, direttore

1 agosto

CONCERTO CONCLUSIVO

Grandi & Piccoli

giovani musicisti per grandi musiche      

ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

JUNIORCHESTRA YOUNG E CORO DI VOCI BIANCHE

Simone Genuini, direttore

Ciro Visco, maestro del coro

Musiche di Novaro/Mameli, Verdi, Bernstein, Orff, Caikovskij, Bizet

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Rita Marcotulli e Luciano Biondini presentano “La Strada Invisibile” all’Auditorium

  • Pubblicato in Pagina News
 
Lunedì 2 marzo Il duo Rita Marcotulli & Luciano Biondini presenterà all’Auditorium Parco della Musica, il nuovo lavoro dal titolo “La Strada Invisibile”. Due persone che si affidano l’uno all’altro in un affascinante dialogo che incanta per la sua armonia e semplicità. E’ il potere della melodia, l’alchimia che unisce il connubio tra Rita Marcotulli e Luciano Biondini. “La Strada Invisibile” è il loro punto d’incontro lungo il percorso di ricerca dell’attimo di magia che solo la loro musica può compiere e portare a termine. L’origine della loro empatia sta nel loro vissuto musicale, due carriere che sono nate in giovane età, cresciute nella musica classica ed entrambe radicate nel profondo attaccamento alla tradizione musicale della loro patria, l’Italia. Rita Marcotulli ha conquistato fama internazionale in brevissimo tempo. Vanta collaborazioni con i grandi del jazz come Chet Baker, Dewey Redman, Pat Metheney, Joe Lovano, Paul Bley, Palle Danielsson, Michel Portal, Enrico Rava e Nguyên Lê ma anche con celebri musicisti italiani come Pino Daniele, Gianmaria Testa o Francesco De Gregori. Ha vinto il David di Donatella per la migliore colonna sonora del film “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo. Nel nuovo album “La Strada Invisibile” Rita è affiancata da Luciano Biondini, uno fra i migliori fisarmonicisti in circolazione.

Entrambi hanno alle spalle anni di collaborazione in formazioni diverse. Lo stile di Luciano Biondini è impregnato di drammaticità e passione, senza mai cadere in virtuosismi tecnici. Molto apprezzato da artisti come Rabih Abou-Khalil, Michel Godard o Enrico Rava. Più recentemente anche il giovane violinista polacco Adam Baldych ha voluto esprimersi in duo insieme al fisarmonicista italiano. Proprio come la Marcotulli, che fonda il suo amore per il jazz nella tradizione della melodia, Luciano Biondini possiede uno stile unico e inconfondibile. Nel nuovo album “La Strada Invisibile” della nuova collana Duo Art, fluiscono in un unico scorrere di note il jazz, la musica classica e la canzone italiana. Momenti incantevoli che si rivelano nei semplici movimenti di assoluta liricità musicale. Una sintonia che fonde melanconia, tenerezza, brio e carattere. Può sembrare scontato parlare di sensibilità, passione e allo stesso tempo leggerezza per definire una vena tipica della musica italiana, ma se c’è un briciolo di verità nei luoghi comuni “La Strada Invisibile” ne è la prova.

 
RITA MARCOTULLI / LUCIANO BIONDINI
Rita Marcotulli, pianoforte
Luciano Biondini,fisarmonica
“La strada invisibile”
 
LUNEDI’ 2 MARZO
TEATRO STUDIO GIANNI BORGNA
ORE 21:00
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
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Roma Jazz Festival: Rita Marcotulli Septet “Omaggio a Truffaut”

Appuntamento da non perdere per venerdì 26 ottobre con Rita Marcotulli Septet “Omaggio a Truffaut che sarà di scena alla sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica nell’ambito delRoma Jazz Festival 2012. La filmografia di François Truffaut mostra in filigrana una genialità che fa perno sulla fragilità dei personaggi, sul loro infinito desiderio di amore e libertà. Un’indulgenza che non degenera mai nel patetico, nell’ovvio; al contrario, prende forma nella ricerca spasmodica verso l’immaginifico, un limbo tra sguardi, silenzi, parole, ed emozioni. Emozioni, vale a dire le sensazioni che gravitano nell’ambito della soggettività, infuse in immagini reali, il mondo oggettivo. A tutto questo si ispira Rita Marcotulli con questo progetto, per il quale ha chiamato a se il meglio della musica jazz italiana, e con cui ripercorrerà le magnifiche colonne sonore dei vari George Delerue, Maurice Jaubert, Antoine Duhanel e Bernard Hermann, per raccontare le suggestione che il grande regista francese ha donato alla cultura universale con film quali Fahrenheit 451, L’enfant sauvage, Jules et Jim, Nuit américaine, Tirez sur le pianiste. In questa libera relazione tra filosofia del cinema e del sonoro, c’è il comune sentire tra Truffaut e Marcotulli nell’evocare, attraverso i mezzi a loro più consoni, l’ambiguità dell’amore, la nostalgia per l’infanzia e il desiderio di fuga.

VENERDI’ 26 OTTOBRE

SALA PETRASSI

Inizio concerto ore 21:00

RITA MARCOTULLI SEPTET

 OMAGGIO A TRUFFAUT”

RITA MARCOTULLI, PIANOFORTE

JAVIER GIROTTO, SASSOFONI

LUCIANO BIONDINI, FISARMONICA

FRANCESCO PUGLISI, CONTRABBASSO

AURORA BARBATELLI, ARPA CELTICA

ROBERTO GATTO, BATTERIA

MARIA TERESA DE VITO, LIVE MOVIE

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Avezzano Jazz Festival : si parte ad ottobre

Con due edizioni precedenti alle spalle l’Avezzano Jazz Festival sarà nuovamente l’evento di apertura della stagione ufficiale del Teatro dei Marsi con un programma raddoppiato e pieno di sorprese: 6 concerti presentati con il format dei “grandi festival” in tre giorni consecutivi, dal 5 al 7 ottobre. E dunque sarà un week end all’insegna del jazz quello che prenderà vita nel capoluogo marsicano con la presenza dell’abruzzeseSimona Molinari e la sua band, la divertente marching band P-Funking che aprirà il concerto del maestro Lino Patruno con gli His Blue Four, ed ancora i giovaniFive Coast Quintet(vincitori del Premio nazionale delle arti promosso dal Ministero dell’Università e della ricerca) che arrivano ad Avezzano grazie all’intesa tra il MIUR e l’Ass. Concert/azione Eventi promotrice del Festival, ed ancora in chiusura domenica 7 ottobre ci saranno Paolo Damiani e Rita Marcotulli. Da quest’anno s’inaugura una nuova sezione che da spazio ad iniziative artistiche parallele: AJF_BEYOND THE MUSIC, che apre all’insegna della didattica con la Masterclass dal titolo “Concertazioni improvvise, l’arte dell’improvvisazione tra il dire e il fare” tenuta dal maestro Paolo Damiani, che darà la possibilità ai partecipanti oltre l’esperienza formativa, di esibirsi in prima serata durante il Festival.  Inoltre nel foyer si assisterà all’esposizione di opere dello scultore, scenografo e titolare della cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Macerata, di origini avezzanesi, Enrico Pulsoni; e le “Visioni di sabbia”  del sand artist Licio Esposito. Si sofferma a lungo, durante un’intervista, l’organizzatrice del Festival Alessia Di Matteo, sull’importanza dell’arte e della cultura proprio in questo momento storico, che attraversa  la crisi più dura e imprevedibile dall’ultimo dopoguerra.

L’AJF è giunto, alla sua terza edizione con degli sforzi indescrivibili dell’Ass. CONCERT/AZIONE EVENTI e grazie al sostegno di partner privati e delle Istituzioni che fin dal primo anno hanno creduto nel progetto. Definirlo un Festival di jazz è riduttivo perché le combinazioni musicali, la progettualità, la sinergia e compresenza delle arti, l’attenzione che dà ai giovani talenti e la valorizzazione del territorio cui si assiste è inusuale e stimolante per il pubblico e per gli artisti.

Appuntamento ad Avezzano come ogni anno al Teatro dei Marsi il 5 ottobre.

Informazioni disponibili al 3391702782

Oppure scrivendo a info@concertazioneventi.com

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