Jazz Agenda

Report: Ettore Fioravanti Quartet al teatro Lo Spazio

spazio-jazz-ettore_fioravanti_00
spazio-jazz-ettore_fioravanti_03
spazio-jazz-ettore_fioravanti_04
spazio-jazz-ettore_fioravanti_07
spazio-jazz-ettore_fioravanti_09
spazio-jazz-ettore_fioravanti_10
spazio-jazz-ettore_fioravanti_11
spazio-jazz-ettore_fioravanti_13
spazio-jazz-ettore_fioravanti_15
spazio-jazz-ettore_fioravanti_16
spazio-jazz-ettore_fioravanti_18
spazio-jazz-ettore_fioravanti_22
spazio-jazz-ettore_fioravanti_24
01/13 
start stop bwd fwd

Domenica scorsa, nell’ambito della rassegna Spazio Jazz, si è tenuto il concerto di Ettore Fioravantial teatro Lo Spazio. Vi presentiamo, pertanto, il reportage della serata a cura del nostro fotografo Valentino o Lulli. Inoltre cogliamo l’occasione per annunciare ai nostri lettori che Spazio Jazz continuerà nei mesi di marzo e aprile sempre al teatro lo Spazio ma anche al Beba Do Samba. Una rassegna itinerante che comincerà il primo aprile, partendo proprio dal teatro, con il quartetto di Caterina Palazzi. A breve vi daremo tutte le informazioni necessarie per questa serie di eventi targataJazz Agenda, Muzak Off e Beba Do Samba.

Leggi tutto...

Report: Bruno Marinucci trio al teatro lo Spazio

spazio-jazz-marinucci_02
spazio-jazz-marinucci_07
spazio-jazz-marinucci_11
spazio-jazz-marinucci_13
spazio-jazz-marinucci_15
spazio-jazz-marinucci_20
spazio-jazz-marinucci_22
spazio-jazz-marinucci_26
spazio-jazz-marinucci_40
1/9 
start stop bwd fwd

Siamo ormai in primavera ma la rassegna Spazio Jazz non si ferma e ci regalerà ancora tante forti emozioni sempre all’insegna della Blue note. Per il momento, allora, vi presentiamo il reportage del concerto di Bruno Marinucci trio, che si è tenuto al teatro lo Spazio, a cura del nostro fotografoValentino Lulli e vi aspettiamo sempre al teatro lo Spazio, domenica primo aprile, con il concerto diCaterina Palazzi quartet…

Leggi tutto...

Report – gli Chat Noir al teatro Lo Spazio

jazzagenda-chat-noir02
jazzagenda-chat-noir04
jazzagenda-chat-noir07
jazzagenda-chat-noir08
jazzagenda-chat-noir09
jazzagenda-chat-noir10
jazzagenda-chat-noir12
jazzagenda-chat-noir13
jazzagenda-chat-noir14
jazzagenda-chat-noir17
jazzagenda-chat-noir19
jazzagenda-chat-noir22
jazzagenda-chat-noir23
jazzagenda-chat-noir26
jazzagenda-chat-noir28
jazzagenda-chat-noir29
01/16 
start stop bwd fwd

Nell’ultimo appuntamento del mese di gennaio gli Chat Noir sono saliti sul palcoscenico del teatro Lo Spazio, nell’ambito della rassegna Spazio Jazz, presentando il loro terzo disco Weather Forecasting Stone. La formazione, composta da Michele Cavallari al pianoforte, Luca Fogagnoloal contrabbasso e Giuliano Ferrari, pur essendo un trio, si discosta dai canoni più tradizionali del jazz per dare vita a delle sonorità originali che mescolano il linguaggio del jazz nord europeo con quello del post-rock, in una sintesi elettro acustica davvero sorprendente. Vi presentiamo, pertanto, la rassegna fotografica curata da Valentino Lulli. Spazio Jazz è una rassegna organizzata da Muzak Off, Blue Taste in collaborazione con jazzagenda.com.

Leggi tutto...

Live Report: Daniele Cordisco Organ Trio al Teatro Lo Spazio

cordisco00
cordisco03
cordisco04
cordisco05
cordisco06
cordisco08
cordisco09
cordisco10
cordisco11
cordisco12
cordisco13
cordisco14
cordisco15
cordisco16
cordisco17
cordisco18
cordisco19
cordisco20
cordisco21
cordisco22
01/20 
start stop bwd fwd

Il terzo appuntamento al teatro lo Spazio con la rassegna musicale Spazio Jazz (domenica 6 novembre) ha visto salire su questo nuovo palcoscenico dedicato al Jazz capitolino, l’Organ Trio del chitarrista Daniele Cordisco, formazione assai giovane completata dall’organo di Andrea Rea e dalla batteria di Giovanni Campanella che ci ha coinvolto fin dal primo minuto con tutta la freschezza e la voglia di suonare tipica dei gruppi che si stanno affermando nel panorama musicale italiano. Tanti gli ospiti che si sono alternati sul palcoscenico e che hanno dato vita ad una jam session ricca di colpi di scena e piena di entusiasmo. E in un periodo certamente non florido per la musica dal vivo, in cui molti locali hanno chiuso i battenti o si trovano in difficoltà, è sicuramente bello per noi constatare che la voglia di suonare è sempre tanta e che ad alimentarla ci sono i musicisti attivi da molto tempo, ma anche le giovani promesse che armate di passione ed entusiasmo hanno voglia di dire la loro. Ora, come alcuni di voi sapranno, Spazio Jazz è una rassegna nata in collaborazione con Blue Taste e Muzak Off, alla quale partecipiamo attivamente; motivo per cui ci teniamo particolarmente a raccontarvela (almeno in parte) visto che ad alternarsi sul palco ci sono stati anche alcuni dei musicisti più in vista del panorama capitolino e nazionale.

E veniamo allora alla serata vera e propria. Il concerto è cominciato sotto le note dell’Organ Trio capitanato dal giovane e talentuoso Daniele Cordisco, una formazione giovane che già dimostra una maturità artistica fuori dal comune, grazie ad un’empatia e ad un interplay solido e raffinato. La chitarra di Daniele è vivace, a volte si infiamma dando prova di un fraseggio dinamico ed energico, altre volte armonizza incastrandosi perfettamente con l’organo di Andrea Rea. Ed è forse questa la capacità che ci ha colpito di più di questo giovane musicista; una versatilità ed una scioltezza che non lo trascinano mai verso l’eccesso e che lo mettono in condizione di dialogare perfettamente con il resto della formazione. Dal canto suo, Giovanni Campanella dimostra una solidità che forse troviamo solo in pochi musicisti ed un tocco raffinato ed elegante che non va mai va a coprire il resto della formazione, legandovisi perfettamente. Ma se questa prima parte della serata ci ha lasciato davvero delle forti emozioni (nonostante il pubblico sia stato troppo ristretto) ad una certa ora della notte hanno cominciato a fare capolino dall’ingresso del teatro tanti altri ospiti che a mano a mano si sono alternati su questo palcoscenico. Fra questi vi possiamo segnalare Giorgio Cuscito, Antonella Aprea, Roberto Pistolesi, Cristina Ravot e anche il papà di Daniele, Nicola Cordisco.

Ora, descrivere un momento del genere, in cui alcuni musicisti di indubbia fama salgono su un palcoscenico soltanto per la pura e semplice “voglia di suonare”, è qualcosa di veramente speciale. E non lo diciamo soltanto perché in questa serata eravamo impegnati in prima persona, ma soprattutto perché lo spettacolo si è rivelato dinamico, coinvolgente e caratterizzato da diverse sfaccettature, a seconda dei musicisti che in quel dato momento si trovavano su palco. Dalle frizzanti note fuoriuscite dal sassofono di Giorgio Cuscito, alla calda voce di Cristina Ravot, che con la sua Bossa Nova ci trasporta in Brasile per qualche minuto, fino al momento in cui papà e figlio “Cordisco” suonano insieme regalandoci un momento di intimità familiare che si espresso dalle note di due chitarre superlative. Due stili completamente diversi, la vivacità del giovane che si mescola con la conoscenza di chi è più maturo, per un momento che i pochi presenti hanno apprezzato moltissimo. E che dire di più? Chi ama il jazz saprà bene che descrivere a parole situazioni del genere è compito arduo e difficile, specie perché di momenti ce ne sono stati veramente tanti, ognuno con la sua vivacità e con la sua particolarità. Dispiace solo che una serata del genere meritava sicuramente un teatro pieno, ma forse la pioggia e il timore di un’alluvione (viste la immagini in televisione) hanno fermato anche i più temerari. Certo è che i pochi eletti che quella sera si sono trovati al Teatro Lo Spazio avranno avuto la possibilità di vedere uno spettacolo che ricorderanno per un bel po’. Almeno fino alla prossima jam, dove vedranno tanti altri musicisti suonare solo e unicamente per la gioia di farlo!

Carlo Cammarella

Foto di Valentino Lulli

Leggi tutto...

Report: Federico Procopio trio al teatro Lo Spazio – un evento targato Jazz Agenda

procopiotrio01
procopiotrio02
procopiotrio03
procopiotrio04
procopiotrio05
procopiotrio06
procopiotrio08
procopiotrio09
procopiotrio11
procopiotrio12
procopiotrio13
procopiotrio16
procopiotrio19
procopiotrio20
01/14 
start stop bwd fwd

La scorsa domenica sul palco del teatro Lo Spazio si è tenuto il secondo concerto che noi di Jazz Agenda abbiamo avuto il piacere di organizzare insieme a Blue Taste e Muzak Off. Come già vi avevamo annunciato in precedenza a questa nuova rassegna che prende il nome di “Spazio Jazz” si è esibito il trio del giovane e talentuoso Federico Procopio che, nonostante avessimo già avuto modo di ascoltare in diverse registrazioni, ci ha davvero stupito sia a livello tecnico sia di ricerca musicale. A completare la formazione, insieme a questo giovane chitarrista, Adriano Matcovich al basso e lo special guest Lucrezio De Seta alla batteria. Per quanto riguarda noi di Jazz Agenda quello che possiamo dire è che siamo veramente lieti di aver potuto contribuire a realizzare un evento del genere con un gruppo così tecnico, capace di fondere diversi linguaggi contemporaneamente. Inoltre ringraziamo vivamente tutti quelli che ci sono venuti a trovare in questa serata e siamo felici di annunciare a tutti che a breve avremo modo di comunicare una programmazione che proseguirà fino a dicembre, con alcuni nomi importanti del panorama jazzistico. Per il momento siamo ben lieti di annunciarvi che domenica 6 novembre al teatro Lo Spazio suonerà il trio di Daniele Cordisco, chitarrista che già avuto modo di farsi conoscere per originalità e talento. Volete saperne qualcosa di più? Allora vi aspettiamo tutti al prossimo appuntamento di “Spazio Jazz”. Nel frattempo, però, date un’occhiata al servizio di Valentino Lulli, fotografo ufficiale di Jazz Agenda e della rassegna Spazio Jazz.

 

Jazz Agenda

Foto di Valentino Lulli

Leggi tutto...

Report: Il primo evento targato Jazz Agenda al Teatro Lo Spazio: gli Hard Chords trio

hct01
hct02
hct05
hct06
hct08
hct10
hct11
hct14
hct16
hct17
01/10 
start stop bwd fwd

Il concerto degli Hard Chords Trio al Teatro Lo Spazio è stato un successo e noi di Jazz Agendasiamo due volti contenti, prima di tutto perché siamo stati tra i primi (se non i primi) a scommettere sull’ensemble capitolino, una delle formazioni più talentose e interessanti venute fuori di recente dal panorama jazz dell’Urbe, in secondo luogo perché è stato in assoluto il primo concerto targato Jazz Agenda, prodotto da Blue Taste e Muzak off. A tal proposito vogliamo rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che sono venuti a trovarci e che contiamo di rivedere al prossimo appuntamento. Già, perché non finisce mica qui. Il work è ancora molto in progress ma ci siamo divertiti talmente tanto (come speriamo vi siate divertiti voi) che continueremo a dare spazio ai giovani emergenti con meno possibilità di trovare visibilità nei canali più blasonati; cosa che è stata sempre una delle basi di questo sito. Ci stiamo già muovendo per dare un seguito a questa esperienza live che per la prima volta ci ha visto nel ruolo di organizzatori e avremo premura di annunciare la prossima data.  Nel frattempo se siete curiosi, date un’occhiata al servizio del nostro fotografo Valentino Lulli…  E al prossimo concerto….

Ciccio Russo

Leggi tutto...

Scelti per voi: Gli Hard Chords Trio al teatro lo Spazio

Come già vi avevamo accennato nella precedente news, domenica 2 ottobre al teatro Lo Spazio, situato in via Locri 42/44, zona Son Giovanni, suoneranno gli Hard Chords Trio. E visto che mancano pochi giorni a questa serata, che come vi dicevamo ci vede coinvolti nell’organizzazione, cosa c’è di meglio di un buon video per capire lo stile e il repertorio di questo trio? E soprattutto vediamo se riuscite a riconoscere i brani che suonano…

Per maggiori informazioni sull’evento a partire da domani troverete tutti i dettagli che vi servono per raggiungere il teatro Lo Spazio… Siete tutti invitati….

 

Leggi tutto...

La rassegna Spazio Jazz prosegue al teatro Lo Spazio con i Delay

Giunti ormai agli sgoccioli della rassegna Spazio Jazz, nata il 2 ottobre del 2011, ripercorriamo le tappe fatte assieme ad alcuni dei musicisti che ci hanno accompagnato. Come nel caso dei Delay, che saliranno sul palcoscenico del teatro Lo Spazio domenica 6 maggio e la cui formazione è composta da alcune nostre vecchie conoscenze come Federico Procopio alla chitarra elettrica e Roberto Lo Monaco al basso, entrambi già visti tra le file del progetto F.R.A.M.E., accompagnati dalla batteria diDario Esposito. Federico Procopio, che l’anno scorso ha pubblicato il suo esordio da solista ‘Early Years’, è dal 2009 anche il chitarrista dei Karmamoi, con i quali l’anno successivo registra il suo primo album e si esibisce a Groningen durante l’Eurosonic Festival 2011. Recentemente ha intrapreso una collaborazione con il chitarrista americano Bryan Baker, che ci riserverà presto una grossa sorpresa. Roberto Lo Monaco è, oltre che bassista, compositore, arrangiatore ed autore. Affronta i linguaggi musicali più disparati: dal pop e dalla dance al rock, alla fusion, funk e jazz. Inoltre è autore di colonne sonore per film e cortometraggi; come per Dieci Inverni di Valerio Mieli. Tra le sue molteplici collaborazioni ricordiamo quella con Enrico Capuano, con cui salirà sul palco del 1 Maggio in piazza San Giovanni. Nuova conoscenza è invece Dario Esposito. Session-man dal vivo e in studio di diversi artisti e band, ha inciso diversi lavori con Federica Baioni. Parallelamente insegna presso alcune scuole di musica romane ed ha completato il suo Metodo Didattico in tre volumi “Keep Grooving”.

Questo nuovo progetto, nato dell’estro di questi musicisti tanto talentuosi quanto giovanissimi, si muove  dalla musica fusion-sperimentale, dove vengono miscelate sonorità funk e rock, fino alle atmosfere e all’improvvisazione del jazz europeo, con ritmiche spesso legate al mondo Jungle – Drum’n’ Bass. Il repertorio prevede l’esecuzione di brani originali composti a sei mani che danno luogo ad un susseguirsi di suoni ed atmosfere visionarie, ritmiche con tempi dispari e poliritmie: musica capace di grande coinvolgimento emotivo e in grado di attrarre il pubblico più eterogeneo. Spazio Jazz è una rassegna organizzata da Muzak Off e Beba Do Samba in collaborazione con Jazzagenda.com

 

Teatro Lo Spazio

Via Locri 42/44 (zona San Giovanni)

Apertura e aperitivo ore 20.30

Inizio concerto ore 21.30

Ingresso €5

Ingresso + tessera €8 (solo per chi deve fare la tessera)

Domenica 6 aprile al teatro lo Spazio

Federico Procopio, chitarra elettrica

Dario Esposito, batteria

Roberto Lo Monaco, basso elettrico

Leggi tutto...

Prosegue la Rassegna Spazio jazz: la programmazione di marzo

Due nuovi appuntamenti all’insegna della Blue Note con la rassegna Spazio Jazz, consueto appuntamento domenicale che si tiene presso il Teatro Lo Spazio, nel cuore del quartiere San Giovanni. Tempo di primavera e soprattutto tempo di grande musica con due artisti assai attivi nella scena capitolina che saliranno su questo palcoscenico da poco consacrato al jazz. Si parte domenica 11 marzo con il concerto di Bruno Marinucci, talentuoso chitarrista romano che proporrà i brani tratti dal suo ultimo disco Nal Tarahra(pubblicato da Raitrade e Videoradio nel 2009) a cui hanno preso parte musicisti di livello internazionale come Randy Brecker alla tromba e Bill Evans ai saxofoni. Preparatevi, quindi, al sound eclettico e minimalista di questa formazione e alla miscela esplosiva di un trio che spazia tra il jazz, il funk e il blues, con un approccio decisamente aperto alle contaminazioni e alla musica minimalista. A completare la formazione due compagni di viaggio: Pierpaolo Ranieri al basso elettrico e Marco Rovinelli alla batteria, presenti anch’essi nell’ultimo album del chitarrista romano. Nal Tarahra, che in coreano significa “Seguimi”, un disco dalle diverse sfaccettature, composto da brani che portano la firma di Bruno Marinucci, in cui emerge tutto il talento di un musicista eclettico, versatile e aperto alla fusione di stili differenti.

Domenica 18 marzo, invece, spazio a Ettore Fioravanti con il suo quartetto, completato da Marcello Allulli al sassofono, Marco Bonini alla chitarra eFrancesco Ponticelli al contrabbasso. Il sound che caratterizza questa formazione è uno di più originali ed eclettici di tutto il panorama capitolino e nazionale. Non a caso l’ultimo progetto portato alla luce dal quartetto, ovvero Le vie del pane e de Fuoco, pubblicato dall’etichetta Note Sonanti, è un disco sui generis in cui ogni elemento trova la sua giusta collocazione in un equilibrio perfetto. Merito di Ettore Fioravanti che oltre ad essere un batterista di indubbia fama, con alle spalle diverse collaborazioni importanti, ha chiamato a sé due giovani promesse della scena jazzistica romana, ovvero Ponticelli e Bonini, che affiancati da un veterano come Marcello Allulli riescono a dare quel tocco di freschezza in più ad un disco davvero pregevole e decisamente originale. Il risultato è un progetto dalla chiara vocazione sperimentale in cui oltre a comparire brani di produzione propria spiccano un interessante adattamento di Brava, capolavoro di Bruno Canfora e di A Walk on the Wild Side, composizione di Lou Reed.

Spazio Jazz è una rassegna organizzata da Muzak Off e The Blue Taste in collaborazione con jazzagenda.com

Teatro Lo Spazio

Via Locri 42/44 (zona San Giovanni)

Apertura e aperitivo ore 20.30

Inizio concerto ore 21.30

Ingresso €5

Ingresso + tessera €8 (solo per chi deve fare la tessera)

Domenica 11 marzo ore 21:30

BRUNO MARINUCCI TRIO IN CONCERTO

Bruno Marinucci, chitarra elettrica

Pierpaolo Ranieri, basso elettrico

Marco Rovinelli, alla batteria

Domenica 18 marzo ore 21:30

ETTORE FIORAVANTI QUARTET IN CONCERTO

Ettore Fioravanti, batteria

Marcello Allulli, sax tenore

Marco Bonini, chitarra elettrica

Francesco Ponticelli, contrabbasso

Leggi tutto...

Il viaggio dei F.R.A.M.E. prosegue – intervista a Roberto Lo Monaco

In un periodo certamente non facile per la musica dal vivo, noi di Jazz Agenda, che per vocazione abbiamo sempre cercato di dare spazio a formazioni emergenti, non possiamo che essere felici di presentare nuovi progetti. La formazione di cui vogliamo parlarvi questa volta è quella dei F.R.A.M.E., composta da Roberto Lo Monaco al basso elettrico, Federico Procopio alla chitarra elettrica e laud,Stefano Profazi alla chitarra acustica e classica, Federico Di Maio alle percussioni e al flauto,Martino Onorato al piano e sinth e Alessandro Pizzonia alla batteria. E visto che domenica 15 gennaio suoneranno nell’ambito della rassegna Spazio Jazz, nella splendida location delteatro lo Spazio, abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione su questo progetto così originale ed evocativo. Roberto Lo Monaco, bassista che ha dato i natali a questa formazione, ci ha parlato volentieri di questa avventura che dura ormai da qualche anno.

Partiamo proprio dal nome della formazione, ovvero F.R.A.M.E., che tradotto in italiano vuol dire “fotogramma”, “istantanea” che in un certo senso ci è sembrato esplicativo del progetto. Partendo da questo punto ci vuoi raccontare la filosofia che lo ispira?

In realtà il nome è nato da una casualità. L’idea iniziale era, infatti, quella di usare un acronimo coi nostri nomi, ma alla fine siamo arrivati proprio a chiamarci F.R.A.M.E. perché questa parola ha un significato particolare che ci è sembrato adatto a rappresentare al meglio il nostro progetto poiché vuole provocare emozioni come le evoca in modo immediato un’immagine o una fotografia. Abbiamo lavorato molto tempo per assemblare in una struttura le idee dalle quali hanno preso vita i brani, partendo dall’essenziale per poi svilupparle al massimo delle nostre potenzialità. Diciamo che spesso siamo partiti da una matrice sonora o anche da un semplice groove, per poi lavorarci sopra. Quindi, da una semplice casualità si è creato un significato ben preciso.

Quindi, quali sono le diverse anime, o se preferisci le diverse sonorità, che possiamo trovare all’interno del progetto F.R.A.M.E.?

In realtà quando compongo i miei brani non mi pongo alcun limite. I generi che preferisco sono, infatti, il jazz-rock e la fusion (che é un’evoluzione del primo), stili che raccolgono diverse matrici musicali dove si può trovare tutto e il contrario di tutto, tanto sono vari e complessi. I richiami stilistici partono dal funk, dal rock, fino ad arrivare al jazz e alla musica classica e contemporanea. L’unione di questi generi dà vita ad un linguaggio senza confini la cui vera difficoltà è soprattutto riuscire a padroneggiare con cognizione i differenti stili.

Quindi, se ti dovessi chiedere un termine per spiegare la tua musica quale useresti?

Senza dubbio evocativa!

E visto che in questa formazione ci sono musicisti con estrazioni diverse, ma anche simili per certi versi, quali sono, secondo te, gli stimoli che si possono trovare in un progetto del genere?

Gli stimoli sono tantissimi perché si può attingere ad un bagaglio pressoché infinito e perché la stessa idea può essere suonata in centinaia di modi differenti in base al background di ognuno. In questa formazione, infatti, c’è chi ha un retaggio classico, chi jazz, funk, pop e anche rock. Chiaramente ci sono anche degli aspetti in comune tra i singoli, ma il background di ognuno è comunque differente e questo è il motivo per cui riusciamo a toccare più stili contemporaneamente. Il vero stimolo, quando capita di suonare in formazioni del genere, è dato quindi dalla fusione di questi linguaggi che uniti creano nuove sonorità.

Quindi, possiamo dire che per voi c’è sempre una ricerca continua?

Assolutamente! Questo fa parte della ricerca del singolo musicista, che è sempre curioso, non si ferma mai e assorbe come una spugna qualsiasi cosa, anche dal punto di vista umano.
Ci siamo reciprocamente stimolati moltissimo e col tempo abbiamo anche ampliato il line-up iniziale per completare ulteriormente il nostro bisogno di ricerca espressiva.

Ci vuoi raccontare, allora, l’evoluzione dei F.R.A.M.E.?

Quando abbiamo cominciato, eravamo in quattro: io ho composto i brani e in un certo senso sono il papà del progetto, ma gli altri tre componenti, ovvero Federico Procopio alla chitarra, Martino Onorato al piano e Alessandro Pizzonia alla batteria, hanno contribuito ad arrangiare e definire i brani. Ci sono voluti due anni di assestamento ed un gran lavoro di sala che ci ha permesso di affinare i particolari e poi abbiamo fatto moltissime jam, come resident-band, in un locale di San Lorenzo, il 360 Gradi. Dopo due anni è entrato nella band Federico Di Maio, che suona le percussioni e il flauto traverso, e poi Stefano Profazi alla chitarra classica ed acustica.

E per quanto riguarda i vostri punti di riferimento musicali, c’è stato un punto di partenza? O meglio ci sono stati dei musicisti o delle formazioni da cui avete preso spunto?

Quando ho iniziato a comporre i brani non mi sono ispirato pressoché a nulla, sono sgorgati in maniera prepotente dal mio background formatosi negli anni anche dall’ascolto di artisti come gli Uzeb, Tribal Tech, Yellowjackets e il Pat Metheny Group. Non ho avuto l’idea o l’esigenza di darmi dei punti di riferimento veri e propri comunque. La cosa che mi ha dato gioia è stata scrivere tutti i brani uno di seguito all’altro, dando vita ad una sorta di concept-album in cui tutte le melodie sono legate fra loro. Tutto questo mi ha profondamente entusiasmato ed ho sentito che avevo effettivamente parecchio materiale su cui lavorare.

E visto che siete un gruppo formato da elementi molto giovani, volevo chiedervi quale è, secondo voi, l’attuale situazione culturale in Italia, chiaramente dal punto di vista della musica…

Guarda, noi abbiamo partecipato a molti Festival, siamo stati diverse volte a Villa Celimontana Jazz &Image, al Parco della Musica e in i vari ed importanti club romani. La situazione di certo non è rosea e ci sono molte difficoltà che rendono la strada impervia. E’ difficile suonare dal vivo e visto che facciamo una musica di “nicchia” per un pubblico di appassionati, gli spazi sono veramente pochi, soprattutto suonano sempre gli stessi nomi da molti, troppi anni. C’è davvero poco spazio per le nuove proposte e ci sono alcuni giovani artisti che andrebbero davvero ascoltati e seguiti!!!

Lasciamo stare per un momento le difficoltà di questo momento e parliamo un po’ del vostro futuro. Quali sono i progetti più immediati a cui state lavorando?

Il progetto immediato è quello di registrare il disco, perciò stiamo cercando di trovare un’etichetta. Qualora non fosse possibile tutto questo vedremo di autoprodurlo noi, la nostra intenzione comunque e’quella di fare un CD ed un DVD live di questo progetto il cui titolo sarà “’TEN”. Ci stiamo attivando anche per uscire fuori dall’Italia per proporre la nostra musica in posti dove c’è un mercato più attento e un pubblico più sensibile a questo tipo di sonorità.

Allora in bocca al lupo e grazie mille per l’intervista!

Grazie a voi e un saluto ai lettori di Jazz Agenda!

Carlo Cammarella

Foto di Valentino Lulli

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS