Jazz Agenda

“Summertime” alla Casa del Jazz

Ritorna, come ogni estate, da domenica 27 giugno, Summertime, la rassegna di concerti all’aperto nello splendido parco della Casa del Jazz. “Nel segno che contraddistingue la programmazione della Casa del Jazz ci saranno autentiche star – spiega il direttore artistico Luciano Linzi presentando la manifestazione – protagonisti storici del Jazz mondiale come il trombettista Tom Harrel ed il sassofonista Steve Grossman, il contrabbassista Eddie Gomez, il batterista Joe La Barbera; i nuovi protagonisti del Jazz contemporaneo come il trio Fly (Mark Turner/Larry Grenadier/Jeff Ballard) o il trio del pianista Vijay Iyer (per la prima volta a Roma); alcuni dei migliori musicisti italiani come il sassofonista Rosario Giuliani e i batteristi Roberto Gatto e Lorenzo Tucci, il pianistaDado Moroni. Ma molto spazio verrà dedicato anche ai giovani:per il secondo anno consecutivo daremo vita ad una 2 giorni dedicata ai“Giovani Leoni Europei” in collaborazione con le Ambasciate svedesi ed olandesi ed all’Istituto Culturale Tedesco Goethe. In questo ambito,quest’anno daremo vita ad una vera e propria produzione originale con un workshop che creerà una band con elementi provenienti da tutti i Paesi coinvolti. E inoltre presenteremo il giovane gruppo rivelazione dell’anno in Inghilterra il Portico Quartet, presente quest’estate nei più importanti jazz festival europei. E particolare attenzione alle cosiddette “contaminazioni” con la presenza dei migliori musicisti norvegesi, come il chitarrista Eivind Aarset ed il sassofonista Hakon  Kornstad, del duo afro/francese di Ballake Sissoko e Vincent Segal o del progetto Omparty di Leon Pantarei. Il via alla manifestazione verrà dato il 27 giugno da un evento speciale il Franco Ferguson Improring Day: sotto questo pseudonimo vive il fermento di un collettivo d’improvvisazione totale che riunisce alcuni dei più importanti musicisti di quest’area. Un vero happening che avverrà dislocato in vari punti del Parco. Il tutto si concluderà ad agosto con l’ormai tradizionale Roman Classic Jazz Festival”.

Aprirà l’edizione 2010 di “Summertime” Franco Ferguson, un collettivo formato da musicisti/e che condividono un approccio critico, creativo e non ortodosso al jazz ed alle musiche ad esso correlate. Un vero happening che avverrà dislocato in vari punti del Parco dalle ore 18 alle 24.

Mercoledi 30 e giovedì 1 luglio, spazio ai “Giovani Leoni Europei” in collaborazione con le Ambasciate svedesi ed olandesi ed all’Istituto Culturale Tedesco Goethe. In questo ambito, quest’anno si darà vita ad una vera e propria produzione originale con un workshop che creerà una band con elementi provenienti da tutti i Paesi coinvolti. “Giovani Leoni Europei” presenterà:  mercoledì 30 giugno, tre concerti; ad aprire le danze il Piero Bianculli Trio(Olanda), a seguire Elin Larsson Group (Svezia), in chiusura di serata la rappresentanza italiana, conFrancesco Diodati Neko Quartet (Italia).

Giovedì 1 luglio, JazzPottery (Germania), a seguire, Christoph Spangenberg Trio + Heiko Fischer (Germania), a chiudere la serata una vera e propria produzione originale, International Jazz Workshop Band, un gruppo con elementi provenienti da tutti i Paesi coinvolti.

Lunedi 5 luglio, per la prima volta a Roma, il trio del compositore e pianista tra i più innovativi della scena jazz attuale,Vijay Iyer, al quale le più importanti riviste specializzate di jazz come Down Beat e Musica Jazz, hanno recentemente dedicato la copertina. Nato in America da immigrati indiani si forma negli ambienti jazz americani collaborando con musicisti dalle più svariate origini e tradizioni, come il sassofonista Steve Coleman che a metà degli anni ’90 gli offrirà il posto di pianista nella sua band. La musica di Iyer accoglie in effetti una vasta gamma di influenze che provengono sia dall’oriente che dalla tradizione afro-americana.

Il suo ultimo progetto discografico, osannato dalla critica, si intitola Historicity ed è il suo album d’esordio per la prestigiosa etichetta tedesca Act. Un album in trio che presenta fra altri una serie di cover di Stevie Wonder, Leonard Bernstein, Andrew Hill, che ridefinisce in maniera sublime le nozioni classiche del trio jazz alla maniera molto personale dell’artista. Nella sua musica tutta la tradizione jazz e le più nuove influenze d’avanguardia sono filtrate attraverso le proprie radici indiane.

Venerdi 9 luglio, Rosario Giuliani Quartet, che presenterà il nuovo disco”Lennies Pennies”, pubblicato dall’etichetta francese Dreyfus Jazz; uscito a fine marzo.Il disco ha ottenuto straordinari consensi dalla critica. Disco del mese su Musica Jazz e accolto entusiasticamente dal francese Jazz Magazine. A conferma dello status internazionale di questo grande musicista romano. Con lui saliranno sul palco musicisti d’eccezione come il pianista Dado Moroni, premiato all’ultimo Top Jazz come miglior pianista dell’anno, il leggendario batterista di Bill Evans, che raramente è possibile ascoltare in Italia, Joe la Barbera e il contrabbassistaDarryl Hall.

Lunedi 12 luglio Il gruppo Fly, un collettivo che vede riuniti tre fra i più creativi e avanzati jazzisti della scena jazzistica attuale, il sassofonista Mark Turner, il bassista Larry Grenadier e il batterista Jeff Ballard, in una sintesi riuscita e pienamente compiuta tra totale conoscenza del linguaggi improvvisativi, tecnica sopraffina, interazione perfetta tra le rispettive intenzioni musicali di ogni musicista e l’esito espressivo del gruppo nella sua interezza, che risulta caratterizzato da intensità, carisma e rigore inusuali. A dieci anni dai suoi esordi Fly è uno dei progetti musicali più intensamente creativi e rigorosi della scena jazzistica mondiale, capace di dare vita a esiti di valore assoluto continuando a distinguersi per integrità e profondità dalla classe cristallina. Il loro ultimo album su etichetta ECM e’ stato accolto con enorme favore critico nel mondo.

Martedì 13 luglio, Lorenzo Tucci presenta «Touch Three», il suo nuovo progetto che coinvolge anche il tastierista Luca Mannutza e il sassofonista Paolo Recchia. Capace di spaziare da un genere all’altro, Tucci si trova a suo agio sia quando reinterpreta gli standard dei grandi del jazz che quando affronta sonorità latine o repertori più sperimentali. Il concerto alla Casa del Jazz è l’occasione per ascoltare la sua musica e in particolare i brani tratti dall’ultimo album del batterista che propone un variopinto mondo musicale in cui tutto è possibile ed ecco che il jazz degli anni ’60 va a braccetto con il pop e con lo swing senza dimenticare groove gonfi di ritmo.

Lunedi 19 luglio,uno dei grandi protagonisti del jazz internazionale:Tom Harrell. Nel corso della sua carriera ha raccolto una messe di premi e riconoscimenti che pochi musicisti oggi viventi possono vantare, sia come trombettista che come compositore classificatosi per ben tre volte come miglior trombettista di jazz dell’anno dalla rivista Downbeat Magazine. Tom Harrell, sebbene affetto da una profonda disabilità psichica svolge la sua carriera sui palcoscenici di tutto il mondo. Prima di dedicarsi alla carriera solista ha registrato e suonato con il gotha del jazz mondiale. Ricordiamo tra gli altri : Stan Kenton’s orchestra, Woody Herman’s big band, Horace Silver Quintet, Lee Konitz Nonet, George Russell, Charlie Haden’s Liberation Orchestra Bill Evans, Dizzy Gillespie, Bob Brookmeyer, Lionel Hampton, Phil Woods Quintet . Ha registrato a proprio nome con le più prestigiose etichette mondiali come Pinnacle, Blackhawk, Criss Cross, SteepleChase, Contemporary Records, Chesky, and RCA. In questo concerto alla Casa del Jazz si presenta col suo quintetto con: Wayne Escoffery al sax, Danny Grissett, al pianoforte, Ugonna Okegwo, al contrabbasso e Johnathan Blake,alla batteria, con cui presenterà il materiale del suo ultimo disco “Roman Nights”, titolo premonitore di questo straordinario concerto.

Martedì 20 luglio un trio stellare con David Kikoski, pianoforte, Eddie Gomez, contrabbasso eRoberto Gatto, batteria. David Kikoski è da molti anni uno dei più completi e efficaci pianisti in attività, e vanta un curriculum impressionante. Il suo stile trae ispirazione da svariate fonti e presenta un distillato sapientemente equilibrato della storia del piano jazz, vista attraverso l’ottica di un musicista che ne vive l’evoluzione costantemente in prima linea da oltre due decenni sulla scena di New York. Tutto ciò, insieme a un bagaglio lessicale jazzistico apparentemente inesauribile, porta David Kikoski a fornire invariabilmente dal vivo un set di grande forza espressiva e peso specifico, che risulta assolutamente convincente. Eddie Gomez è uno dei più brillanti contrabbassisti della storia del jazz. Grande virtuoso del proprio strumento, si è da sempre contraddistinto per il suono altamente personale attraverso il quale sa esprimere una cavata possente e ricca di drive che genera un walking impeccabile, nonché per la ricchezza di idee e l’audacia melodica e armonica di cui riesce a dar prova nelle sortite da solista, il tutto sempre all’insegna di una grande sensibilità musicale e di una classe davvero notevole. Alla batteria l’eccellente Roberto Gatto, brillante ed eclettico musicista da vari decenni attivo ai massimi livelli del jazz italiano, che ha collaborato tra gli altri con Michael Brecker, John Scofield, Bob Berg, Richard Galliano, Paolo Fresu e Enrico Rava.

Lunedi 26 luglio è la volta del Portico Quartet. Chi ama il jazz sognante, la musica classica e quella minimale, meglio se prodiga di citazioni etniche (a confermarlo la passione smodata per le percussioni balinesi), non può non lasciarsi sedurre dal quartetto di South London che, per il secondo album, “Isla”, è approdato alla Real World di Peter Gabriel.

Martedì 27 luglio, Ballakè Sissoko & Vincent Segal. Un incontro straordinario tra due musicisti che, provenendo da esperienze diversissime, quasi opposte, si integrano alla perfezione. La tradizione popolare griot di Sissoko e la formazione colta, classica di Segal dialogano in modo sublime, producendo una sintesi musicale che è nettare per le orecchie. Djelimoussa “Ballake” Sissoko viene dal Mali ed è un custode della tradizione, uno scrigno contenente i tesori della storia e della cultura mandengue. Appartiene infatti ad una famiglia di griot, ed è tra i più̀ grandi interpeti della kora del suo paese. Ballaké Sissoko è figlio di Djelimady Sissoko, grande maestro della kora mandinga, nella cui scuola iniziò a studiare lo strumento fin da bambino; suona nel prestigioso Ensemble Instrumental National du Mali e accompagna vari cantanti maliani, prima di giungere sulla scena internazionale grazie alle collaborazioni con Toumani Diabate in New Ancient String e Taj Mahal nel progetto Kulanjan. Strumentista di straordinario talento, Sissoko si ispira alla tradizione, forgiando uno stile personale ed innovativo sempre aperto a nuove esperienze musicali.

Mercoledi 28 luglio, Eivind Aarset “Sonic Codex”, uno dei protagonisti più creativi e interessanti dell’underground scandinavo. Il norvegese Eivind Aarset, uno dei padri del nu jazz europeo, è fautore di una musica carica di energia ma allo stesso tempo misteriosa e decisamente contemporanea. Eivind Aarset ha anche collaborato a molte registrazioni e con musicisti diversi come Ray Charles, Dee Dee Bridgewater, Ute Lemper, Ketil Bjornstad, Mike Mainieri, Arild Andersen, Abraham Laboriel e Django Bates. Sonic Codex mantiene la cifra stilistica “noir” del leader, ma sembra spingersi maggiormente verso il rock più duro allontanandosi dalla sonorità aurea e visionaria del precedente Connected. La formazione da qualche tempo si è stabilizzata e vede in Audun Erlien (contrabbasso) e Wetle Holte (batterista dei Wibutee, formazione effervescente della scena norvegese) due complici ideali.

Giovedì 29 luglio, Leon Pantarei & Omparty con ospiti Hakon Kornstad e Luca Aquino. Leon Pantarei, multipercussionista calabrese guida il progetto Omparty, che pone all’attenzione del mondo del jazz e “dintorni” una nuova proposta discografica e live che si caratterizza per originalità ed impatto. Il progetto muove da Miles e dalla rilettura del modale, ma, grazie anche all’impianto percussivo di Leon (composto da tabla, bendir, darbouka, doira, bass djembè, tambora tiger e tambora conga, assemblati in un contesto jazzistico originale e, per certi versi, sorprendente), percorre, con assoluta originalità, anche i fascinosi territori del “Folklore immaginario”.Due prestigiosi ospiti del concerto:Håkon Kornstad, sassofonista,una delle figure centrali della scena musicale norvegese,che nel corso della sua carriera ha seguito percorsi diversi operando in un ampio campo di esplorazione ed espressione: dall’elettronica passando per collaborazioni importanti (Pat Metheny, Paal Nilssen-Love, Axel Dörner)e Luca Equino, recente vincitore, come miglior nuovo talento, del Top Jazz, promosso dalla rivista Musica Jazz.

Venerdì 30 luglio Steve Grossman Quartet. Un grandissimo interprete del jazz mondiale, che non ha bisogno di presentazioni, in un concerto imperdibile. Steve Grossmann ha unito le stilistiche diametralmente opposte di John Coltrane e Sonny Rollins in un suono inimitabile.Al fianco di Miles Davis, tuttavia, si dedicò soprattutto al sax soprano. Il grande musicista, infatti, lo volle in formazione appena diciassettenne. Dopo questo folgorante inizio seguì un’esperienza di grande prestigio che prese il nome di “Jazz Machine”. La sua fama è poi divenuta mondiale grazie a decenni di collaborazioni con musicisti del calibro di Chet Baker, Art Taylor, Barry Harris e Michel Petrucciani. Micheal Brecker ha detto di lui : “E’ il migliore di tutti noi”. Sarà accompagnato dal Danilo Memoli trio con cui costituisce una delle migliori sezioni ritmiche d’Europa.

All’interno del programma di Summertime inoltre sono previste alcune serate che vedranno protagonisti i giovani musicisti che partecipano ai concorsi indetti da alcune delle più importanti scuole di musica di Roma: Saint Louis College Of Music e Felt Music School.

Ciccio Russo

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