Jazz Agenda

Live Report: Al BeBop, tra “Giazz” e cultura italiana

Quello a cui abbiamo avuto modo di partecipare domenica scorsa al BeBop, è stato il battesimo di un nuovo progetto musicale nato dall’estro di Daniele Chiusaroli. Giazz Quartet (questo il nome della formazione che abbiamo avuto il piacere di ascoltare) ripropone, infatti, i pezzi più belli del cantautorato italiano in chiave jazzistica, attraverso la splendida voce di Isabella Nicoletti e le note di Andrea Pagani (sostituto di Mauro Scardini) al piano, Francesco De Palma al contrabbasso e Daniele Chiusaroli alla batteria. Il repertorio attinge a piene mani nei grandi classici, come: Non arrossire di Gaber, Prendila così di Battisti, Parole Parole di Mina, Ma l’amore no dell’attrice Alida Valli, Senza finedi Gino Paoli, Pinguino innamorato del Trio Loscano e molte altre. “Il jazz per chi lo suona è una passione straordinaria – ci spiega Daniele Chiusaroli – ma la cosa più importante è trovare il giusto modo di esprimersi. Proporre il cantautorato italiano vuol dire trovarsi di fronte a tavoli pieni di gente che canta la tua musica. È come se noi andassimo a prendere il linguaggio italiano e lo traducessimo in linguaggio jazzistico, creando un ponte tra il jazz e la cultura italiana.”

Si è cercato di abbracciare i cantautori più importanti – ci racconta, invece, Isabella Nicoletti – provando a ripercorrere la storia della musica italiana d’autore. Il motivo di un progetto del genere è il fatto che, personaggi come Nicola Arigliano, hanno portato il jazz in Italia, ed i brani in italiano sono un buon modo per avvicinare la gente al genere e di  renderla più partecipe durante il concerto.” La cantante del gruppo, infatti, con la sua grazia e delicatezza nella voce riesce effettivamente a far presa sul pubblico. Riesce bene sia in pezzi prettamente “maschili” sia nel paragone con le grandi voci femminili del secolo scorso, non risultando affatto statica.  La sua figura femminile padroneggia, ma in modo discreto, nel gruppo; risulta eterea. Nota distintiva della serata è quindi l’eleganza, in ogni sua forma. Il pubblico risponde in maniera entusiasta, canticchiando e muovendosi sulle sedie a tempo di musica. Neppure i ricchi piatti che scorrono sotto i loro occhi riescono ad incanalare l’attenzione abbastanza da distrarli dall’ascolto; e gli schermi posizionati negli angoli del locale con meno visibilità, aiutano i ritardatari a seguire il concerto senza problemi. L’intento si può perciò dire abbia avuto un successo conclamato!

Serena Marincolo

Foto di Valentino Lulli

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