Jazz Agenda

Filippo Arlia dirige la Berliner Symphoniker: Stefano Bollani suonerà la Rapsodia in Blue

Sabato 1° aprile 2019 il maestro Filippo Arlia dirigerà la Berliner Symphoniker  presso il teatro Filarmonico di Verona. Un concerto di spessore dove spicca anche la presenza del pianista Stefano Bollani che eseguirà al pianoforte la la Rapsodia in blu di George Gershwin. Per completare il programma della serata verranno eseguite musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky e Modest Petrovic Mussorgsky. Il direttoire dello spettacolo Filippo Arlia ci ha parlato di questo concerto dove la classica incontra il jazz.

Il Maestro Arlia: “Tra classica e jazz, una serata di grande musica”Per cominciare l'intervista parliamo subito dell'opera di George Gershwin. Rapsodia in Blue è senza dubbio uno dei più grandi esempi in cui la musica classica si sposa con il jazz: quali sono le caratteristiche che più le hanno colpito di quest'opera?

Sicuramente mi colpisce il modo in cui Gershwin riesce a dare "freschezza" alla sua composizione. Ci sono degli strumenti che, per natura e timbro, non sono molto tagliati per il jazz, eppure nella Rapsodia questo non si nota affatto. Questo fa parte senza dubbio del genio del compositore americano.  

Quali sono, dunque, i punti di contatto tra musica classica e jazz? Come questi due linguaggi possono dialogare insieme?

La tecnica è senza dubbio comune ad ambedue i generi musicali. Inoltre, io ho sempre pensato che solo attraverso la contaminazione tra generi un musicista può essere veramente completo.   

Parlando sempre dello spettacolo in sé, che tipo di interpretazione avete cercato di dare all'opera di George Gershwin?

Cerchiamo di fare evadere le note dalle barriere dello scritto. In fondo, il jazz è in certo senso sinonimo di "libertà", quindi è fondamentale liberarsi da una visione troppo conservatrice della musica.  

Per quanto riguarda Stefano Bollani, invece, ci vuole dire come è nata questa collaborazione e come si è sviluppato questo spettacolo?

Volevamo regalare alla città di Verona un momento speciale, ed io ho iniziato nel 2007 la mia carriera proprio suonando la Rapsodia di Gershwin. A quel punto, il volto italiano più significativo da scegliere per questo genere, è senza dubbio Stefano Bollani. 

Quali sono le doti artistiche che le hanno colpito di più di questo grande pianista?

La tecnica molto simile a quella di un pianista classico: non tutti i jazzisti ne sono dotati.  

Parliamo anche del lavoro da studio e anche delle prove: come avete lavorato a quest'opera? 

Anzitutto capendo quello che il compositore vuole dire attraverso lo spartito. E poi, senz'altro ascoltando chi prima di me ha lasciato il segno interpretando Gershwin. Ho una collezione di dischi molto ricca, e ne ho approfittato per notare le differenze tra le varie esecuzioni.   

Prima di lasciarci ci descriva anche come avviene in generale il lavoro di un'orchestra e come  impostate le sessioni e le prove...

Dipende dalla tipologia di orchestra che ci si ritrova davanti. Ci sono orchestre che hanno già eseguito l'opera tante volte, per cui il direttore deve cercare semplicemente di dare il proprio "imprinting". Altre volte, invece, spetta al direttore anche un vero e proprio lavoro di "lettura", per spiegare ai professori d'orchestra che cosa stanno suonando. Paradossalmente, ritengo più difficile esprimere un' idea musicale originale quando si lavora a brani "di repertorio", perché le compagini orchestrali tendono a "conservare" in maniera esagerata la tradizione: questo, secondo me, è uno dei grandi limiti che oggi impedisce alla musica classica di reinventarsi in modo intelligente. 

 

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Roma Jazz Festival 2010: il calendario

Parte giovedì 11 novembre GEZZ: Generazione Jazz, la trentaquattresima edizione di Roma Jazz Festival, l’attesissima rassegna autunnale dell’Auditorium, che quest’anno si concentra sui giovani talenti, senza rinunciare, come ovvio, a nomi di richiamo come Bollani, Rava e Fresu. “Il progetto di quest’anno, dal titolo “Gezz” acronimo che sta per Generazione Jazz, muove proprio dalla consapevolezza che il jazz ha finito per rivestire un ruolo sempre più rilevante nel panorama artistico-culturale italiano, grazie all’affermazione di molti musicisti italiani sulla scena internazionale e alla scoperta di un numero crescente di giovani talenti – ci spiega il direttore artistico della manifestazione, Mario Ciampà – Il festival in questa edizione intende, dunque, presentare una panoramica della nuova scena jazzistica italiana, con lo specifico intento di promuovere degli spunti di riflessione sui valori estetici, le tendenze e i nuovi orizzonti della nascente generazione jazz,  che ha scelto questo genere musicale come veicolo di espressione artistica e stile di vita.  Infatti, come afferma Wyton Marsalis Il jazz non è solo musica. Va oltre, è filosofia, metafora di vita brillante e sorprendente che pone fuori dal conformismo di massa, che insegna ad essere libero ma anche ordinato e rigoroso, a guardare fuori dal proprio ambito confrontandoti con le varie culture del mondo. Un modo di vivere con “improvvisazione”,  essenza di questa musica, in maniera imprevedibile ed emozionante, con giocosità e curiosità dove tutto è precario e ogni momento irripetibile. Il jazz è espansività, che vuol dire vivere la vita con pienezza, sfidando romanticamente e temerariamente gli elementi, accelerando, fuggendo dalla ripetitività, un esempio reale di libertà creativa e di proiezione verso un futuro diverso”.

– Giovedì 11/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
The Unknown Rebel Band 

 

– Venerdì 12/11/2010 Teatro Studio ore 21
Gabriele Coen Jewish Experience

– Sabato 13/11/2010 Teatro Studio ore 21
Alessandro Lanzoni Trio

– Sabato 13/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
Chiara Civello

– Domenica 14/11/2010 Teatro Studio ore 18
Daniele Tittarelli Quartetto

– Domenica 14/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Esperanza Spalding
“Chamber Music Society”

– Lunedì 15/11/2010 Teatro Studio ore 21
Headless Cat
Francesco Bigoni, Antonio Borghini, Federico Scettri

– Martedì 16/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
Gianluca Petrella Cosmic Band

– Mercoledì 17/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Portal, Sclavis, Marguet, Texier, Le Querrec
“L’œil de l’elephant”

– Giovedì 18/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Mauro Ottolini
“Sousaphonix”

– Sabato 20/11/2010 Teatro Studio ore 21
Tigran Hamasyan

– Sabato 20/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Maria Pia De Vito
“Mind the Gap”

– Domenica 21/11/2010 Teatro Studio ore 18
Jazz Migration

– Martedì 23/11/2010 Sala Petrassi ore 20
Francesco Bearzatti Tinissima 4et
“X (Suite for Malcolm)”

– Mercoledì 24/11/2010 Sala Santa Cecilia ore 21
Stefano Bollani Danish Trio
“Stone in the water”

– Giovedì 25/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Fabrizio Bosso Quartetto

– Venerdì 26/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
Enrico Rava PMJL Parco della Musica Jazz Lab
“Rava songs”

– Sabato 27/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Francesco Cafiso “4out”

– Martedì 30/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
Barocco in Pispisi Part 1 (Intorno alla musica di Barbara Strozzi)
Paolo Fresu, Uri Caine, Alborada String Quartet

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Stefano Bollani e Chick Corea all’Auditorium

Quando si ascolta un concerto, o magari un disco, in cui l’unico strumento è il pianoforte, l’impressione è quella di avere davanti qualcosa di autosufficiente, che si completa da sé. Ma quando di pianoforti ce ne sono due, quando al posto di due mani ce ne sono quattro, ciò che da solo sembra completo diventa sublime, perfetto, un intreccio di colori che attraverso il suono raggiunge le parti più nascoste del nostro udito. Proprio come ieri sera alla Cavea dell’Auditorium, quando all’ora del tramonto, mentre il cielo della capitale cominciava a cambiare colore, sono saliti sul palcoscenicoStefano Bollani e Chick Corea. Due stili diversi, due modi quasi opposti di approcciarsi alla tastiera, Bollani davanti al suo strumento non sta mai fermo, salta sullo sgabello, si alza in piedi, batte il piede scandendo gli accenti ritmici, tutto quello che suona lo vive attraverso i movimenti del corpo. Corea, invece, è più posato, si muove meno, ma se lo si guarda attentamente si può notare che muove il labiale, come se stesse cantando all’unisono i suoni che produce accarezzando la tastiera. Che dobbiamo dire, allora? Forse che gli opposti si attraggono e che, quando sono così opposti, la raffinatezza del suono e gli intrecci armonici, anche se improvvisati in quell’istante preciso, sono davvero perfetti.

E, quindi, senza che uno se ne accorga, poco dopo che i due pianisti si sono seduti sullo sgabello, il concerto è già entrato nel vivo, Bollani e Corea dialogano a suon di note, a volte anche a gesti, come se fossero l’uno l’alter ego dell’altro, è difficile comprendere chi in quel momento stia suonando un assolo, chi l’accompagnamento o chi magari un walking bass, perché quella che ascoltiamo è una vera e propria pioggia di note che viene giù come grandine, che si scaglia dolcemente sull’udito di un pubblico ipnotizzato. E’ una musica che ti prende, che ti stuzzica, che ti stupisce. E, mentre sei totalmente preso, mentre sei ipnotizzato da un insieme di armonie che siannodano l’una all’altra come le spire di due serpenti, Bollani e Corea continuano a suonare, a perdere la cognizione del tempo, a non dare alcun punto di riferimento, come se giocassero a spiazzarti attraverso le costruzioni armoniche.

Il gioiello della serata, il brano che spicca su tutti, arriva poco prima della fine del primo set ed è un pezzo scritto da Chick Corea, ovviamente arrangiato per l’occasione, che si chiama “Spain”. Dura 20, 25, forse 30 minuti, difficile dirlo con precisione perché di certo, quando ascolti due musicisti suonare in questo modo, non ti viene voglia di guardare l’orologio. Il brano comincia con delle scale ascendenti che si alternano con scale discendenti, poi va in crescendo, in diminuendo, è un’improvvisazione pura che scaturisce dall’emozione del momento. A un certo punto sembra che dialoghino fra loro, cominciano un botta e risposta che parla attraverso il linguaggio della musica. E poi, dopo circa 10 minuti di preludio, approdano al tema della canzone. In questo modo si conclude il primo set, fra gli applausi di un pubblico che rimane a bocca aperta. 

Durante la seconda parte della serata cambiano registro, iniziano una musica più dissonante, forse meno orecchiabile e più elaborata, sempre con questi crescendo e diminuendo, che somigliano alla marea dell’oceano che a tratti sovrasta la spiaggia per poi portarsi via qualsiasi cosa. Ma c’è anche il tempo per i ritmi sudamericani, molto amati da Corea, per qualche standard come “There will never be another you” e c’è anche il tempo per un piccolo colpo di scena. A un certo punto Bollani si alza in piedi, si avvicina al microfono, si accende una sigaretta, comincia a cantare accompagnato dalle note del collega statunitense, poi si siede e fa un assolo vocale andando all’unisono con il pianoforte. E il concerto prosegue fino all’ultima sfumatura, c’è tempo per un bis, anche per un tris, il pubblico non li vuole proprio lasciare andare via e si avvicina alle ringhiere del piano superiore della Cavea per chiedere a suon di battiti di mano il ritorno dei due musicisti. Loro apprezzano, salgono sul palco nuovamente e concludono la serata con un altro standard: “Blue Monk”. Cosa possiamo dire di più? Quando due virtuosisti sanno suonare bene ed eccellono nel loro strumento è una cosa, quando al talento si uniscono anche una buona dose di divertimento e di ironia, la musica emoziona ancor più di quello che già potrebbe. Ed è quanto successo ieri sera all’Auditorium.

Carlo Cammarella

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Un buon risveglio con Chick Corea e Stefano Bollani….

A volte per cominciare la giornata di buon umore ci vuole un po’ di buona musica. E allora eccovi due grandi del Jazz che ho avuto il piacere di ascoltare alcuni anni fa. Si tratta di uno dei primi report che ho seguito da quando è nato Jazz Agenda… In questo caso siamo all’Umbria Jazz, io, invece, mi trovavo alla Cavea dell’Auditorium che, data l’occasione, dire che fosse gremita sembra un po’ riduttivo.  Buon risveglio a tutti, allora, con Chick Corea e Stefano Bollani che piuttosto che parlare a parole preferiscono il linguaggio universale della musica, uno dei pochi che ha la capacità di rompere le barriere…..

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Casa del Jazz Festival: via a fine giugno

Un programma davvero d’eccezione quello del Casa del Jazz Festival, che si terrà dal 28 giugno al 4 agosto del 2013 presso la Casa del Jazz. Un programma che vedrà la partecipazione di alcuni dei più grandi musicisti al livello nazionale ed internazionale. Ad inaugurare la rassegna venerdì 28 giugno, il “piano solo” di Danilo Rea, con un programma che spazierà dai classici standard jazz ai Beatles, De Andrè etc. Sabato 29 giugno, invece, sarà il turno Remembering Isio. Una serata in ricordo di Isio Saba, presentata da Marco Molendini che si svilupperà tra interventi musicali e racconti con le testimonianze di amici, musicisti e colleghi. Parteciperanno Antonello Salis, Riccardo Lai, Sandro Satta, Don Moye, Eivind Aarset, Jan Bang, Francis Kuipers, Mimmo Locasciulli, Ray Gelato, Baba Sissoko, Michele Rabbia, Javier Girotto, Marco Zurzolo, Paolo Di Sabatino, Glauco Di Sabatino, Francesco Nastro, Larry Franco, Giampaolo Ascolese, Ilario De Marinis, Ambrogio Sparagna. Domenica 30 giugno di scena ci saranno i Saxophone Summit, con Grant Stewart, Dmitry Baevsky ed Alex Hoffman, considerati tra i migliori sassofonisti sulla scena jazzistica newyorchese attuale: si esibiranno accompagnati da un altro newyorchese, Ehud Asherie al pianoforte e dai musicisti italiani, Emanuele Basentini alla chitarra, Vincenzo Florio al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria. Lunedì 1 luglio, Parole & Musdica a cura di Gerlando Gatto: incontri sotto le stelle per  capire cosa c’è dietro le note, conoscere più a fondo gli artisti, penetrare nel loro universo alla scoperta di quel meraviglioso mistero che si chiama musica. Ospite di questo primo appuntamento Renzo Ruggieri, “fisarmonica solo” uno dei più grandi specialisti dello strumento a livello internazionale.


Martedì 2 luglio spazio al quartetto capitanato da Buster Williams, uno dei grandi contrabbassisti del jazz, la cui musicalità non conosce limiti: ha suonato, registrato e collaborato con giganti come Art Blakey, Betty Carter, Carmen McRae, Chet Baker, Chick Corea, Dexter Gordon, Wynton Marsalis Herbie Hancock McCoy Tyner, Elvin Jones, Miles Davis, Sarah Vaughan, Freddie Hubbard per citarne solo alcuni. Con lui sul palco Mark Gross al sax alto & soprano, Eric Reed al pianoforte e Cindy Blackman alla batteria. Giovedì 4 luglio sarà la volta di Enrico Rava “Tribe”. Accanto a luiuna formazione che racchiude varie generazioni di musicisti, tutti con una propria storia e personalità stilistica: Gianluca Petrella, considerato uno dei miglior trombonisti jazz a livello internazionale, il pianista Giovanni Guidi, il giovanissimo e  talentuoso contrabbassista Gabriele Evangelista e l’originale batterista Fabrizio Sferra.

Venerdì 5 luglio largo a Tommy Emmanuel, il miglior chitarrista acustico del momento, compagno d’avventure di Eric Clapton, George Harrison, Joe Cocker, Chet Atkins e tanti altri… semplicemente il più esplosivo chitarrista acustico al mondo. Sabato 6 luglio, invece, spazio al Jeff Ballard Trio, un nuovissimo progetto guidato dallo straordinario batterista Jeff Ballard, senza dubbio uno dei più amati musicisti al mondo tanto dal grande pubblico quanto dai musicisti e dalla critica internazionale, con una lunghissima la lista di collaborazioni. A completare il trio, Tigran Hamasyan al pianoforte, tra i nuovi talenti emergenti sulla scena jazzistica internazionale, e Reid Anderson all’elettronica.

Domenica 7 luglio, una serata dedicata ai nuovi talenti del jazz italiano con i concerti di Alessandro Lanzoni trio ed Enrico Zanisi Trio. Il primo dei due, enfant prodige che sta affrontando con serenità e determinazione il percorso verso la definitiva maturazione artistica, accompagnato da Matteo Bortone al contrabbasso e da Enrico Morello alla batteria, presenta il suo nuovo cd “Dark Flavour”.Seguirà il trio di Enrico Zanisi, recente vincitore del Top Jazz 2012 come miglior nuovo talento italiano, accompagnato da altri due giovanissimi, il batterista Alessandro Paternesi e il contrabbassista americano Joe Rehmer. Lunedì 8 luglio di scena Kurt Elling, nominato “Cantante maschile dell’anno” dall’Associazione giornalisti Jazz in una dozzina di occasioni negli ultimi dieci anni, E’ anche il vincitore perenne del DownBeat Critics Poll e ha all’attivo un Grammy: ogni disco che ha fatto è stato nominato ai Grammy. Ad accompagnarlo in questa avventura Laurence Hobgood al pianoforte, Clark Sommers al contrabbasso, John McLean alla chitarra e Kendrick Scott alla batteria.

Martedì 9 luglio, un  grandissimo appuntamento con Stefano Bollani Danish Trio che festeggia i dieci anni di concerti e dischi insieme. Dopo il grande successo della prima serie di Sostiene Bollani, programma tv che ha visto il Danish Trio accompagnare musicisti e cantanti italiani e stranieri, confrontandosi su molti terreni musicali, il trio affronterà un nuovo percorso musicale che li porterà a registrare il nuovo disco per l’Ecm a New York in questo mese. Stefano Bollani ha incontrato per la prima volta il bassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund nel 2002,entrando immediatamente in sintonia con i due danesi.

Mercoledì 10 luglio, Fabrizio Bosso & Luciano Biondini che presenteranno “Face to Face”, il loro primo lavoro discografico in duo, l’evoluzione di un incontro nato due anni fa e proseguito con innumerevoli concerti in tutta Italia. Giovedì 11 luglio sarà il turno di Gegè Telesforo che presenterà il nuovo disco Nu Joy. Il suo live moderno e innovativo, riesce a unire il più contemporaneo soul-r&b con il jazz e lo swing accompagnando, senza forzature, il pubblico tra gli stili fino ad un finale travolgente e ballabile dal sapore gospel. La band che lo accompagna è unita, compatta: suona decisa con la direzione attenta ai particolari di GeGé, dando vita ad un concerto così carico di energia e di potenza ritmica e melodica.

Venerdì 12 luglio a salire su questo palcoscenico ci sarà Carmen Souza con il suo Quartetto. Una voce che rappresenta bellezza, libertà e leggerezza. Nell’elenco delle musiche del mondo il suo sound di capoverdiana nata a Lisbona, di appassionata di jazz, ma nata nella morna e nella coladera, è uno dei più originali. «Una musica senza eguali, di rara limpidezza. Il soul del mondo del ventunesimo secolo» l’ha definita David Sylvian.

Domenica 14 luglio appuntamento con Mike Stern & Victor Wooten Band, featuring Bob Franceschini & Derico Watson. Considerato uno migliori chitarristi jazz contemporanei, Mike Stern è uno di quei musicisti sempre in giro per il mondo, in una continua sequenza di concerti, con diverse formazioni e collaborazioni con gli astri della musica. Una carriera cominciata negli anni ’70 con una delle migliori band di jazz-funk, i Blood, Sweat & Tears, e proseguita poi al fianco di Miles Davis, del grande batterista Billy Cobham, del basso di Jaco Pastorius, dei sassofonisti David Samborn, Bob Berg e Michael Brecker. Co-leader della formazione, Victor Wooten, è considerato a ragione uno dei fenomeni del basso a livello mondiale, non solamente un grande virtuoso, ma uno dei pochi musicisti in grado di trascinare dietro di sé il pubblico nonostante il suo sia uno strumento non sempre in primo piano.

Lunedì 15 luglio, nuovo appuntamento per Parole & Musica, incontri sotto le stelle a cura diGerlando Gatto, ospite il trio del chitarrista  Giulio Stracciati con Franco Fabbrini al contrabbasso e Francesco Petreni  alla batteria. Martedì 16 luglio, Joyce Yuille & Michael Rosen. Una voce inconfondibile e un sax ipnotizzante, due performer straordinari che non hanno bisogno di presentazioni. Un nuovo progetto con un gruppo superlativo. Le radici newyorkesi di Joyce Yuille e Michael Rosen, due padroni del palcoscenico che prendono il sopravvento in un nuovo gruppo pieno d’influenze provenienti dalle più grandi tradizioni della “Black Music”: Il Jazz, il Soul, il Blues e il Funk.

Mercoledì 17 luglio di scena ci sarà Andrea Pozza con il suo trio, special guest Steve Grossman. Il pianista Andrea Pozza, supportato da una ritmica affiatata, di esperienza e di altissimo livello composta da Aldo Zunino al contrabbasso e Shane Forbes alla batteria con ospite uno dei più importanti tenoristi della storia del jazz, Steve Grossman (Miles Davis, Elvin Jones, McCoy Tynee, Cedar Walton, Michel Petrucciani, Barry Harris). Giovedì 18 luglio, Chihiro Yamanaka European Trio. Un’artista con tredici dischi all’attivo sulla prestigiosa Verve Records, miglior pianista in Giappone e acclamata in Usa, Chihiro Yamanaka si è imposta come tra le pianiste più importanti della scena jazz contemporanea. Con lei sul palco Mauro Gargano al contrabbasso e Mikey Salgarello alla batteria.

Venerdì 19 luglio spazio a Natalio Mangalavite & Martin Bruhn. La musica folk argentina e il jazz. Brani popolari della tradizione folkloristica e temi originali proposti in maniera elegante e raffinata. Melodie e armonie semplici, elaborate con passione e sentimento. Presentazione ufficiale del Cd Juego per l’etichetta Camilla Records. Sabato 20 luglio, invece, largo a Giovanni Tommaso Quartetto Consonati, formazione che propone composizioni originali che il leader ha scritto espressamente per questo progetto, con l’inserimento di pochi standard rivisitati. A completare il quartetto i due giovanissimi talenti, Enrico Zanisi e Mattia Cigalini e il collaudato Francesco Sotgiu.

Domenica 21 luglio, di scena David Kikoski con il suo trio e con uno special guest d’eccezione, ovvero Seamus Blake. Kikoski è da molti anni uno dei più completi e efficaci pianisti presenti sulla scena jazz mondiale. Accanto a lui in occasione di questo tour italiano due eccellenti musicisti quali il solido Matt Clohesy al contrabbasso, e l’estroso Ari Hoenig alla batteria, Al trio si aggiunge il fuoriclasse Seamus Blake al sax tenore. Lunedì 22 luglio spazio a Parole & Musica, incontri sotto le stelle a cura di Gerlando Gatto. Ospite Luigi Bozzolan al piano solo.

Martedì 23 luglio, The Golden Circle con Rosario Giuliani al sax alto, Fabrizio Bosso alla tromba, Enzo Pietropaoli al contrabbasso, Marcello di Leonardo alla batteria. Anteprima nazionale del cd The Golden Circle (una produzione Jando Music|Via Veneto Jazz). Nel 1965 al Golden Circle, locale jazz di Stoccolma, Ornette Coleman – dopo una lunga assenza dalle scene – registra un doppio album live dalle sonorità e timbriche innovative.Da questo live leggendario prendono spunto 4 grandi jazzisti Italiani: Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, Enzo Pietropaoli e Marcello Di Leonardo. Formano un “cerchio d’oro” immaginario, dove racchiudono le loro esperienze, abbandonano per una volta i panni di leader e mettono al servizio di una band vera e propria tutta la loro grandezza di interpreti e compositori. Non si tratta solo di un tributo ad Ornette Coleman ed alla sua musica, ancora oggi inaspettatamente “moderna” dopo 50 anni, ma più un pretesto per provare ad avvicinarsi a quello che Coleman chiamava “The New Thing”.

Mercoledì 24 luglio, spazio al quartetto capitanato da Kurt Rosenwinkel, considerato da molti come il chitarrista più importante della sua generazione che per l’occasione si presenta alla testa di un quartetto che annovera la presenza di Aaron Parks al piano, il solido Eric Revis al contrabbasso, musicista di grande esperienza, e Justin Faulkner alla batteria. Giovedì 25 luglio, appuntamento conRoberto Gatto Perfectrio: special guest Nir Felder. Roberto Gatto ha dato a questo gruppo il nome di “trio perfetto”, a indicare la formazione in cui attualmente si trova più a suo agio e che gli permette di suonare tutta la musica in assoluta libertà. I suoi compagni di palco sono il pianista e tastierista Alfonso Santimone, e Pierpaolo Ranieri al basso elettrico. In questa speciale occasione completa la formazione in veste di special guest, Nir Felder, un formidabile giovane chitarrista americano.

Domenica 28 luglio spazio a The West Coast Sound, featuring Dave Pell. Uno dei massimi esponenti del West Coast Jazz, solista dal suono purissimo e dal fraseggio fluido e scorrevole, possiede uno swing elegante e raffinato che ne fa uno dei massimi tenoristi californiani. Il suo ottetto è sicuramente da annoverare tra i migliori combo espressi da tutto il jazz californiano. Lunedì 29 luglio, ultimo appuntamento per Parole & Musica, incontri sotto le stelle a cura di Gerlando Gatto. Ospite Nico Catacchio Trio con Nico Catacchio al contrabbasso, Nico Morelli al pianoforte e Michele Salgarello alla batteria. Martedì 30 luglio, di scena “Notte Mediterranea” con Stefano Saletti & Piccola Banda Ikona feat. Antonello Salis. Mollare gli ormeggi e partire per un viaggio affascinante accompagnati dal Sabir, l’antica lingua del Mediterraneo. Questo lo spettacolo che propongono Stefano Saletti & la Banda Ikona in una suggestiva “Notte mediterranea” che vede la partecipazione di Antonello Salis, al pianoforte e alla fisarmonica, uno dei più straordinari solisti del jazz. La serata si annuncia come un evento unico: l’incontro speciale tra la musica del Mediterraneo e il talento assoluto di uno dei più innovativi musicisti della scena italiana e internazionale.

Mercoledì 31 luglio di scena ci sarà Gianluca Petrella Cosmic Band. Ideata per celebrare Sun Ra, l’orchestra prende presto il passo e guadagna subito le sembianze del leader Gianluca Petrella, che disegna una musica totale, sintetizzata nel suo bellissimo brano originale “The Cosmics”. La commistione è deflagrante: si incontrano il solismo free e l’utilizzo delle sezioni che richiama tanto Frank Zappa quanto Duke Ellington. In questa musica convivono mondi musicali apparentemente lontani filtrati dalla possente personalità di Petrella.

Giovedì 1 agosto, Flavio Boltro & Marcio Rangel Duo. Una straordinaria coppia d’assi con il primo dei due compositore di prim’ordine ed eccellente chitarrista mancino (suona la chitarra “al contrario”, proprio come Jimi Hendrix), che scrive pagine di rara bellezza, che partono dal suo Brasile per poi abbracciare blues, jazz e flamenco. Il secondo, Flavio Boltro, uno dei massimi trombettisti della scena internazionale, ha condiviso un periodo glorioso del nostro jazz contemporaneo con illustri musicisti come Roberto Gatto, Franco Cerri, Stefano di Battista, Stefano Bollani, Enrico Rava.

Venerdì 2 e sabato 3 agosto doppio appuntamento con New Bluiez In Town. Dopo le due fortunate edizioni andate in scena tra febbraio e aprile, torna Nu Bluez In Town alla. Ancora una volta, la rassegna ideata e diretta da Alberto Castelli, proporrà alcune delle espressioni più importanti e rappresentative della nuova scena blues romana (e non solo). Il primo appuntamento, venerdì 2 agosto ,quando saliranno sul palco Mario Galiano – Alfonso D’Amora Hot Tunes e i Dead Shrimp. Altri due concerti, sabato 3 agosto: prima i Blues Trailcomposti da Luca Vaglica (armoinica, voce) e da Davide Citrolo (chitarra), a seguire i campani Bufalo Kill.

Chiuderà l’edizione 2013 di Casa del Jazz Festival, domenica 4 agosto, LA NOTTE DELL’ETNO ROCK JAZZ con NU INDACO. Il gruppo nasce dall’incontro tra Mario Pio Mancini, storico fondatore degli Indaco e tra i maggiori esponenti della world music italiana e Antonio Nastasi, tastierista e arrangiatore, una delle figure più “anomale” del rock indipendente italiano. L’idea alla base del progetto è di una musica “world” nel senso etnico ma anche attuale del termine, coniugando la continuità con il passato attraverso alcuni elementi sonori dei vecchi Indaco, con una decisa sterzata verso un impatto più elettrico e moderno. Ospiti del concerto: Nicola Alesini al sax soprano, Nando Citarella alla tammorra e alla voce, Claudio Corvini alla tromba, Francesco Di Giacomo alla voce, Alessandro Gwiss al piano elettrico, Andrea Ra al basso e Stefano Saletti all’oud.

Per tutto il mese di luglio, accanto ai concerti, la Casa del Jazz, ospiterà “Suoni di Parole”, che si preannuncia come uno dei più importanti eventi estivi di Roma dedicati all’editoria e all’amore per la lettura e la musica. La manifestazione, i cui fili conduttori saranno il libro, la musica e l’integrazione sarà caratterizzata dalla fiera della piccola e media editoria aperta tutte le sere (dalle 18,00 alle 24,00) che potrà contare sull’offerta editoriale di 40 case editrici indipendenti fra le più rappresentative del panorama librario italiano. Suoni di parole può contare sulla fattiva collaborazione dell’associazione Prigionieri dell’arte presieduta da Cosimo Rega (ergastolano, regista, scrittore e attore,  fra i protagonisti nel ruolo di Cassio del film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2012) che opera all’interno del carcere di Rebibbia con l’intento di favorire l’integrazione dei detenuti attraverso la cultura. Alcuni detenuti, individuati dall’associazione, saranno infatti coinvolti direttamente nell’organizzazione della fiera.

Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55

Info: 06/704731
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Bollani & de Holanda al Roma Jazz Festival

Nel 2006 la rivista Musica jazz proclama Bollani (di scena lunedì 21 novembre all’Auditorium) musicista italiano dell’anno e il suo Piano solo è il disco dell’anno. Nel 2007 il referendum di Downbeat lo vede ottavo fra i nuovi talenti del jazz mondiale e terzo fra i giovani pianisti, i critici della rivista All About Jazz lo votano fra i cinque musicisti più importanti, accanto a mostri sacri come Ornette Coleman e Sonny Rollins. Nel 2008 la Regione Toscana gli conferisce la massima onorificenza: il ‘Gonfalone d’argento’. Nel 2009, durante il North Sea Festival di Rotterdam, riceve il “Paul Acket Award”. Dopo aver realizzato il disco Bollani Carioca, ha collaborato con diversi artisti della nuova scena brasiliana fino al grande Caetano Veloso. Il suo ultimo lavoro per la ECM è il disco Stone in the water (2009). Il carisma, la forza comunicativa, un tocco impeccabile e pieno di sofisticata creatività fanno di Hamilton de Holanda uno dei musicisti di maggior rilievo nella nuova generazione di interpreti e compositori della musica contemporanea brasiliana. Hamilton si ispira tanto al repertorio classico quanto a quello del jazz o della musica popolare brasiliana, sviluppando una polifonia completa e un’espressività sonora e percussiva ricca di sfumature. La sua carica inventiva è inesauribile e il suo suono potente e preciso.

21 novembre Sala Santa Cecilia ore 21

Biglietto: platea 25 euro, galleria 20 euro

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Roma Jazz Festival 2010: il calendario

Parte giovedì 11 novembre GEZZ: Generazione Jazz, la trentaquattresima edizione di Roma Jazz Festival, l’attesissima rassegna autunnale dell’Auditorium, che quest’anno si concentra sui giovani talenti, senza rinunciare, come ovvio, a nomi di richiamo come Bollani, Rava e Fresu. “Il progetto di quest’anno, dal titolo “Gezz” acronimo che sta per Generazione Jazz, muove proprio dalla consapevolezza che il jazz ha finito per rivestire un ruolo sempre più rilevante nel panorama artistico-culturale italiano, grazie all’affermazione di molti musicisti italiani sulla scena internazionale e alla scoperta di un numero crescente di giovani talenti – ci spiega il direttore artistico della manifestazione, Mario Ciampà – Il festival in questa edizione intende, dunque, presentare una panoramica della nuova scena jazzistica italiana, con lo specifico intento di promuovere degli spunti di riflessione sui valori estetici, le tendenze e i nuovi orizzonti della nascente generazione jazz,  che ha scelto questo genere musicale come veicolo di espressione artistica e stile di vita.  Infatti, come afferma Wyton Marsalis Il jazz non è solo musica. Va oltre, è filosofia, metafora di vita brillante e sorprendente che pone fuori dal conformismo di massa, che insegna ad essere libero ma anche ordinato e rigoroso, a guardare fuori dal proprio ambito confrontandoti con le varie culture del mondo. Un modo di vivere con “improvvisazione”,  essenza di questa musica, in maniera imprevedibile ed emozionante, con giocosità e curiosità dove tutto è precario e ogni momento irripetibile. Il jazz è espansività, che vuol dire vivere la vita con pienezza, sfidando romanticamente e temerariamente gli elementi, accelerando, fuggendo dalla ripetitività, un esempio reale di libertà creativa e di proiezione verso un futuro diverso”.

– Giovedì 11/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
The Unknown Rebel Band 

 

– Venerdì 12/11/2010 Teatro Studio ore 21
Gabriele Coen Jewish Experience

– Sabato 13/11/2010 Teatro Studio ore 21
Alessandro Lanzoni Trio

– Sabato 13/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
Chiara Civello

– Domenica 14/11/2010 Teatro Studio ore 18
Daniele Tittarelli Quartetto

– Domenica 14/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Esperanza Spalding
“Chamber Music Society”

– Lunedì 15/11/2010 Teatro Studio ore 21
Headless Cat
Francesco Bigoni, Antonio Borghini, Federico Scettri

– Martedì 16/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
Gianluca Petrella Cosmic Band

– Mercoledì 17/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Portal, Sclavis, Marguet, Texier, Le Querrec
“L’œil de l’elephant”

– Giovedì 18/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Mauro Ottolini
“Sousaphonix”

– Sabato 20/11/2010 Teatro Studio ore 21
Tigran Hamasyan

– Sabato 20/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Maria Pia De Vito
“Mind the Gap”

– Domenica 21/11/2010 Teatro Studio ore 18
Jazz Migration

– Martedì 23/11/2010 Sala Petrassi ore 20
Francesco Bearzatti Tinissima 4et
“X (Suite for Malcolm)”

– Mercoledì 24/11/2010 Sala Santa Cecilia ore 21
Stefano Bollani Danish Trio
“Stone in the water”

– Giovedì 25/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Fabrizio Bosso Quartetto

– Venerdì 26/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
Enrico Rava PMJL Parco della Musica Jazz Lab
“Rava songs”

– Sabato 27/11/2010 Sala Petrassi ore 21
Francesco Cafiso “4out”

– Martedì 30/11/2010 Sala Sinopoli ore 21
Barocco in Pispisi Part 1 (Intorno alla musica di Barbara Strozzi)
Paolo Fresu, Uri Caine, Alborada String Quartet

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