Jazz Agenda

Addio ad Aldo Bassi

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Considerato uno dei migliori trombettisti jazz italiani contemporanei, Aldo Bassi è stato anche un prezioso compositore e un vero e proprio artigiano della musica, mosso da una passione smisurata. Lo ha dimostrato sempre, nelle sue opere, nei concerti o partecipando alla realizzazione di colonne sonore per Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Manuel De Sica e Renato Serio.

La musica scorre nel suo DNA, trasmessa dai nonni, gli arriva come una grande passione, inizialmente per la musica classica, per poi colpirlo come un vero e proprio fulmine nell’incontro con il Jazz durante l’adolescenza. Da quel momento inizia un’attività jazzistica ricca di collaborazioni, soprattutto nel jazz ma anche in altri generi musicali. Dagli inizi nelle migliori orchestre di Roma, da quella di Bruno Biriaco, a quella di Alberto Corvini e molte altre, passa alla costruzione di progetti più piccoli e tipici del genere.  

Nel 1992 il primo quintetto importante condiviso con uno dei più grandi sassofonisti italiani, Rosario Giuliani, il "Bassi-Giuliani Quintet" con il quale ha inciso nel ‘96 un prezioso cd "L'Incontro", che oggi è divenuto un oggetto introvabile e molto ricercato dai collezionisti di musica jazz in tutto il mondo.

Nel 1998, spinto dal desiderio di dare spazio sulla scena jazzistica alle sue composizioni originali, Aldo Bassi dà vita ad un quartetto a suo nome, ‘Aldo Bassi Quartet’. Con questa formazione ha inciso nel 1999 il cd "Distanze", pubblicato in Europa e anche in un’edizione australiana. Successivamente, nel maggio 2001, va in studio con due straordinari colleghi quali Rick Margitza e Antonello Salis, ospiti d’eccezione del suo quartet, per incidere il cd "Muah!", che sarà poi pubblicato nel 2004. Nel 2010 Aldo Bassi Quartet pubblica ‘New Research’ con otto straordinari brani composti dal trombettista romano, stilisticamente vicini sia al mondo del jazz europeo sia a quello americano, con la volontà, espressa come prima cosa nel titolo del CD, di intraprendere la strada della ricerca. E’ un nuovo obiettivo che Bassi da tempo ha deciso puntare, che comprende l’uso di metriche dispari come il tredici ottavi e il sette quarti. Riuscirà anche in questo.   

Ma Aldo Bassi è soprattutto un instancabile artigiano della musica. Diviso tra concerti ed insegnamento nei prestigiosi Conservatori prima di Frosinone e poi di Benevento, negli anni non smetterà mai di andare in studio di registrazione, ospite di moltissimi artisti che hanno voluto incidere il suo inconfondibile suono nei propri dischi.

Una delle collaborazioni più durature per Aldo Bassi si realizza con il sassofonista Gianni Savelli, che lo invita a prendere parte alla sua formazione Media Res, nata nel 2000. Savelli è un vero ricercatore, un artista che percepisce la musica come mezzo ideale per superare i confini della stessa musica, per cui etichette e categorie perdono significato, capace di fondere la “materia” musicale in percorsi senza tempo.

Con Gianni Savelli, la tromba e il flicorno di Aldo Bassi trovano quella possibilità, da lui fortemente ricercata negli anni, di amplificarsi per sfociare in un lirismo di suggestive atmosfere. Aldo dirà spesso ai propri collaboratori ed amici di amare profondamente la musica di Savelli e dietro le quinte, come racconta la sua compagna Cristiana Piraino, importante promoter digitale del Jazz italiano ‘Aldo si commuoveva ogni volta che Gianni Savelli gli mandava un nuovo spartito. E’ una fortuna per la musica che Gianni e Aldo si siano incontrati, perché dalla loro intesa artistica è risultato un qualcosa di unico, una fusione perfetta.” 

Un importante tassello della carriera di Aldo Bassi è l’incontro con il pianista Alessandro Bravo, anche presente nel Aldo bassi Quartet, con il quale nel 2005 forma il Bassi-Bravo-Duo. La formazione, che si appoggia sulla grande intesa artistica fra i due musicisti, si addentra in un percorso musicale molto vario che ha incluso anche le loro proprie composizioni. Partendo da un repertorio jazz di brani americani, il duo ha sconfinato nella musica classica proponendo in chiave jazzistica autori di elevato spessore quali Bach, Bartok e Debussy, per poi interpretare un autore di jazz moderno molto raffinato quale Enrico Pieranunzi. La loro interpretazione di “Oblivion” di Astor Piazzolla, incisa nell’album Sirio del 2008, è considerata di grande valore dalla critica di settore. (Video https://youtu.be/jEsaZyzzAHI

Il suo lavoro inciso nel cd ‘Solo’, del 2011, rappresenta stilisticamente un testamento artistico. Registrato nella della Chiesa sconsacrata dell'Ostello di S. Nicola di Sermoneta, per le riprese musicali di questo album Aldo Bassi ha utilizzato soltanto il riverbero naturale di questa minuscola e deliziosa chiesetta. “Ho voluto realizzare questo cd per immergermi in un mondo da me inesplorato, solo con la tromba. – dirà Aldo Bassi in quella occasione - Suonare i brani senza riferimenti ritmici e armonici è come camminare a occhi chiusi. Non è stata un'impresa facile, piuttosto un percorso di approfondimento, sfida e crescita, attraverso il quale celebro i miei 40 anni di vera 'simbiosi' con questo meraviglioso strumento. I brani, di varia natura e periodo, sono stati scelti in base alle mie preferenze, una sorta di my favorite songs e rappresentano il mio personale omaggio ai trombettisti che mi hanno ispirato. Inoltre ho voluto inserire alcune mie composizioni scritte in periodi diversi della mia vita artistica a voler sottolineare i momenti per me fondamentali. Gli inizi legati alla tradizione con Blue Split, la fase centrale di svolta stilistica con Muah! e una maggiore maturità artistica con Seconda Vita. Cri Cri rappresenta la voglia di fare ironia e ricordare che la musica è anche divertimento.” Queste ultime due composizioni, ispirate e dedicate alla sua compagna e madre di sua figlia Nina.

L'ultimo progetto discografico, nel 2013, è il Metal Jazz Trio. Un progetto sorprendente che unisce elettronica ed improvvisazione. Condivide l’idea con due istrionici musicisti come Pierpaolo Ranieri al basso e Dario Panza alla batteria e, già dal nome, fa intendere l'intenzione di mescolare il rock con il jazz. Qui Bassi cerca il dialogo con chi è andato oltre la cultura di un singolo genere e che negli anni ha saputo raffinare le proprie conoscenze musicali attraverso l'ascolto di tutta la musica di qualità che si trova trasversalmente anche nel rock o nel blues.

Aldo Bassi non ha mai smesso di frequentare il suo primo amore, l’Orchestra. In questa dimensione, da lui considerata magnifica e fondamentale per un musicista, si fa le ossa da ragazzino. Nel tempo la sua tromba ha risuonato in prestigiose formazioni come l'Orchestra Nazionale Italiana di Jazz o nella "PMJO" diretta da Maurizio Giammarco, ovvero la famosa Parco Della Musica Jazz Orchestra dell'Auditorium Parco Della Musica di Roma, fiore all’occhiello per la musica jazz italiana e che lo ha visto impegnato in concerti in tutto il mondo. Negli ultimi anni come formatore si è dedicato anima e cuore all’idea dell’orchestra dando vita anche ad un progetto di appassionati dilettanti - I Soliti Ignoti Jazz Orchestra - per i quali ha arrangiato e diretto “I grandi compositori italiani di musica da film” quali Rota, Morricone, Tovajoli, Umiliani e altri.

Si potrebbe continuare a raccontare ancora molto di Aldo Bassi, elencando un’infinità di progetti e collaborazioni che hanno segnato la sua carriera, formatore eccellente anche in prestigiose masterclass come quella del Tuscia Jazz, o come protagonista di straordinari Festival di Jazz in Italia e all’Estero. Un romano che aveva scelto di vivere nella più tranquilla Latina, dove riusciva a trovare quella serenità giusta per dare linfa la sua vena compositiva. La città di Latina lo ha adottato come importante Artista locale, a ricambiare l’impegno che lui stesso ha dedicato alla città e alla provincia, collaborando per anni con il Maggio Sermonetano dell’amico musicista Massimo Gentile.  

Aldo si è spento ascoltando il suo amatissimo jazz e circondato dai suoi affetti più cari. Lascia le due cose più preziose, le figlie Michela e Nina. A loro soprattutto l’abbraccio più caloroso.

 

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Aldo Bassi "MEETS" Cinzia Tedesco al Bebop Jazz Club

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Venerdì 26 maggio Aldo Bassi e Ass. PJM presentano il progetto "MEETS", una serie di incontri di musica e di canzoni, di tromba e di voci, da Novembre 2016 alla primavera 2017 al BeBop Jazz Club Rome. Ospite Aldo Bassi che sul palco del Be Bop di Roma incontrerà nuovamente tante amiche vocalist con le quali negli anni passati ha collaborato nella realizzazione di lavori discografici e dividendo il palco nei loro concerti. Questa volta sarà il trombettista romano ad invitare una dopo l’altra le cantanti del jazz. Il 26 Maggio Special Guest d'eccezione sarà Cinzia Tedesco.

A proposito scrive Aldo Bassi “Ho pensato di rivivere con ogni artista ciò che abbiamo vissuto nella registrazione dei loro dischi o durante il loro concerti dove io sono stato invitato, cambiando pero’ i ruoli e rileggendo con il mio quartetto la loro musica, dando così origine ad un nuovo sound ad ogni appuntamento”. Antonella Vitale, Ada Montellanico, Nina Pedersen, Awa Ly e molte altre.

Via Giuseppe Giulietti
14 - Roma (Zona Testaccio - Piramide)

ONSTAGE
Aldo Bassi Tromba
Cinzia Tedesco Voce
Alessandro Bravo Piano
Paolo Grillo Contrabbasso
Dario Panza Batteria

MAGGIORI INFORMAZIONI

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Aldo Bassi Meets Joy Garrison al Bebop Jazz Club

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Aldo Bassi e Ass. PJM presentano MEETS una serie di incontri di musica e di canzoni, di tromba e di voci, da Novembre 2016 alla primavera 2017 al BeBop Jazz Club Rome. Ospite Aldo Bassi che sul palco del Be Bop di Roma incontrerà nuovamente tante amiche vocalist con le quali negli anni passati ha collaborato nella realizzazione di lavori discografici e dividendo il palco nei loro concerti. Questa volta sarà il trombettista romano ad invitare una dopo l’altra le cantanti del jazz.

Il 13 gennaio Special Guest JOY GARRISON. Dopo il primo appuntamento che ha avuto come special guest Elisabetta Antonini, splendida voce della scena italiana, vincitrice del prestigioso premio “Top Jazz”, il 13 GENNAIO 2017 sarà Joy Garrison la protagonista dell’appuntamento.

Bebop Jazz Club

Via Giuseppe Giulietti

14 - Roma (Zona Testaccio - Piramide)


Aldo Bassi Tromba
Joy Garrison Voce
Alessandro Bravo Piano
Paolo Grillo Contrabbasso
Dario Panza Batteria.

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Aldo Bassi Quartet di scena al Bebop Jazz Club

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Sabato 14 novembre Aldo Bassi Quartet sarà di scena al Bebop Jazz Club. La formazione nasce nel 1998 dall’esigenza del trombettista romano di dare vita a un repertorio di suoi brani originali. Nel tempo il quartetto ha realizzato due album – Distanze nel 1999 e Muah! nel 2004. A fine 2009 è stato pubblicato New Research, terzo e atteso album del compositore e trombettista romano.

Con una ritmica che negli anni è cambiata, per esigenze compositive, la formazione iniziale includeva Enrico Bracco alla chitarra, Stefano Cantarano al basso, Alessandro Svanpa alla batteria, successivamente Pino Iodice al piano, Ganluca Renzi al basso e Pietro Iodice alla batteria, il quartetto ha sempre mantenuto alto il livello qualitativo e perfezionato lo stile.

Proprio con questo ultimo lavoro New Research con Alessandro Bravo al pianoforte, Stefano Nunzi al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria, si arriva a percepire una crescita nella scrittura e una profonda maturità raggiunta dal compositore nell’affrontare le tematiche e a svilupparne le trame.

La formazione presenta un repertorio di brani originali che stilisticamente si accostano sia al genere europeo che a quello americano, seguendo le trasformazioni che il jazz sta avendo negli ultimi anni. Nei brani sono frequenti tempi dispari e poliritmie, mentre armonie e melodie attingono alla familiarità della musica classica. L’improvvisazione rimane l’elemento forte che completa il “sound” del gruppo.

Via Giuseppe Giulietti

14 - Roma (Zona Testaccio - Piramide)

Aldo Bassi, tromba

Alessandro Bravo, pianoforte

Paolo Grillo, contrabbasso

Dario Panza, batteria

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Antonella Vitale: saggiamente Random – una recensione

Le note molleggiano acustiche e rigorosamente pulite, voce corposa e plasmabile, suoni che sanno diventare spazio. Il disco di cui vogliamo scrivere questa settimana è  “Random” diAntonella Vitale (prodotto dall’etichettaNewMediaPro), artista caleidoscopica ed interprete poliedrica che ha insegnato, tra le altre cose, canto jazz presso il New Mississipi Jazz School e all’Università della Musica di Roma e che si ripropone come voce femminile dai toni accattivanti ripercorrendo in questa sua nuova avventura vecchi classici italiani in chiave inedita.
Interessante già la scelta del titolo Random, un’apparente scelta casuale nel “calderone” cantautoriale del Bel Paese di brani ironici, significativi e leggeri con una verve interpretativa sorprendente: da Scrivimi di Buonocore, passando attraverso le passionali e indimenticabili Anima e Voglio di Più di Pino Daniele, arrivando all’originale riproposizione di Tienimi Dentro Te di Concato.

Uno sguardo d’insieme al disco: la voce della Vitale si affianca al pianoforte dell’emergente e promettenteDomenico Sanna, al contrabbasso di Francesco Puglisi e alla batteria di Alessandro Marzi. Un quartetto ben fornito a cui si sono uniti, ora in un brano, ora in un altro le delicate chitarre di Enrico Bracco e di Roberto Genovesi, la tromba di Aldo Bassi e l’ indimenticabile ritmica delle percussioni di Bruno Marcozzi. Una voce duttile, così è stata definita quella della Vitale che nel disco modella la sua timbrica su ogni brano in modo diverso plasmandosi sul senso di ognuno di essi. Un’ artista matura dal punto di vista tecnico e decisamente creativa, ‘colorata’ potremmo dire noi.

“Un disco nato in stanze vive” sostiene il fonico Stefano Isola che ha curato l’intero lavoro. Compagno nella vita e ‘terapeuta’ del suono come lo definisce la stessa Vitale, ha inseguito e ottenuto con la sua esperienza un suono davvero originale in maniera originale, elaborato in studio, ma con tecniche di ripresa che mantengono lo spirito della performance live. Le sovraincisioni di voci, di percussioni, di doppie chitarre non turbano affatto la naturale organicità dell’insieme che rimane la tendenza alla base dell’idea che sottende il disco. Tra i nomi che l’hanno accompagnata ricordiamo: Nicola Stilo, Fabrizio Bosso, Andrea Beneventano che si alterna al pianoforte di Sanna nel disco e Jerry Popolo, solo per menzionare qualcuno. Da ricordare anche la formazione in duo “Jazz in Tandem” a fianco del chitarrista e arrangiatore Andrea Memeo.

La Vitale costituisce un modello di riferimento negli ambienti jazzistici più vissuti e inossidabili portando sul palco e nel pubblico un’intramontabile piacevolezza dell’ascolto. La ringraziamo per il suo impegno, imprescindibile punto di partenza, la elogiamo meritatamente per la competenza vocalica raffinatamente e sapientemente gestita, la sosteniamo empaticamente nella sua ricerca di una dimensione musicale leggera attraverso elaborazioni sonore e armoniche sempre nuove ed eccellenti.

Veronica Paniccia

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