Carol Sudhalter – The Octave Tunes – una recensione
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Pubblicato dall’etichetta discografica Alfa Music, The Octave Tunes è il decimo lavoro che porta la firma diCarol Sudhalter, sassofonista e flautista statunitense, che già da tempo ha dimostrato un amore incondizionato per il nostro paese. Il suo ultimo progetto, che vede la partecipazione di numerosi musicisti, fra cui spicca come special guest Vito di Modugno (hammond), rispecchia tutta la sua esperienza maturata negli innumerevoli progetti musicali a cui ha preso parte. Ed è l’eleganza, secondo noi, la caratteristica principale che da sempre ha contraddistinto una musicista versatile ed espressiva. Un’eleganza che troviamo perfettamente presente in The Octave Tunes e un nome curioso scelto perché tutti i brani cominciano proprio con un intervallo di ottava.
E veniamo subito al contenuto di questo Cd. Carol Sudhalter, che troviamo in questo caso al flauto, al sax tenore e soprano, ama spaziare fra diversi stili. E non stupitevi se accanto agli standard di Duke Ellington o di Haven Gillespie, troverete dei classici come Somewhere Over The Rainbow o Alice in Wonderland, oppure musiche meno conosciute dal sapore spagnoleggiante. Non stupitevi perché tutto il contenuto di The Octave Tunes è scelto ed arrangiato con cura ed armonia. Carol Sudhalter, che è una musicista dalla grande esperienza, ama rileggere i brani in maniera personale, senza, però, cambiare il senso o la direzione che l’autore ha deciso di imprimere alla sua opera. Motivo per cui ciò che fuoriesce da questo progetto è un lavoro di facile ascolto, molto delicato, che non travalica troppo i confini di quanto è stato già scritto. Quindi, non aspettatevi quella tendenza alla sperimentazione o a mescolare i generi che caratterizza molti dei musicisti moderni, ma semplicemente il gusto di suonare dei brani che non hanno bisogno di essere stravolti.
Degno di nota è anche il fatto che a seconda dello strumento utilizzato da Carol Sudhanter il brano che ascoltiamo acquista un colore diverso. Si passa dal suono più delicato del flauto a quello più cupo e gutturale del sax baritono: lo strumento che, secondo noi, riesce a dare quel tocco di originalità in più rispetto agli altri. E poi basta ascoltare Somewhere Over The Rainbow oppure You go to my Head di Gillespie per capire che lo strumento giusto nel posto giusto fa davvero la differenza. Un tocco di grazia in più lo dona anche lo hammond di Vito di Modugno che ci regala una versione molto personale diDaydream di Duke Ellington. Insomma, un CD di facile ascolto, in cui spiccano la grazia e l’eleganza di una musicista versatile ed essenziale.
Carlo Cammarella