Jazz Agenda

Lucrezio de Seta Trio in concerto al Caffé Bugatti

Un disco originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Questa la vera essenza di “Brubeck was Right!” secondo lavoro da leader di Lucrezio de Seta uscito per l’etichetta Headache Production. Mercoledì 6 dicembre il trio composto da Lucrezio de Seta alla batteria, Ettore Carucci al pianoforte e Lorenzo Feliciati al basso sarà in concerto Caffè Bugatti di Terni. Dal 4 al 16 dicembre 2017 il batterista romano sarà impegnato in un tour europeo che toccherà Italia, Germania e Belgio con una formazione completata da Ettore Carucci al pianoforte e Lorenzo Feliciati al basso. Brubeck was right è un progetto fresco, coinvolgente, caratterizzato da un sound originale che strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno.

Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Lorenzo Feliciati, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto. Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

Caffè Bugatti

Via Fratini 13

Ingresso 10 euro

Inizio concerto ore 21:30

Possibilità di aperitivo o cena



Lucrezio de Seta Brubeck Was Right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte. 

Lorenzo Feliciati basso elettrico. 

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Lucrezio de Seta presenta Brubeck Was Right alla Casa del Jazz

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Martedì 5 dicembre alla Casa del jazz di Roma Lucrezio de Seta in concerto presenta in anteprima il suo secondo lavoro da leader Brubeck Was Right pubblicato nel febbraio 2016 dall’etichetta Headache Productions. Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Il disco si distingue per un sound originale e strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno: per la serata la formazione sarà completata da Ettore Carucci al pianoforte e Lorenzo Feliciati al basso. Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Lorenzo Feliciati, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

Alle 20:30, prima del concerto, si terrà la presentazione del libro "Gente di Jazzinterviste e personaggi dentro un festival jazz" di Gerlando Gatto (edizioni KappaVu/Euritmica, Udine, 2017) con la prefazione di Paolo Fresu e la postfazione del filosofo Fabio Turchini - foto di Luca d'Agostino. I edizione - II ristampa. Con l'autore dialogheranno Ada Montellanico, Marco Giorgi e Luciano Linzi. L'opera contiene una serie di interviste ad importanti artisti della scena jazzistica italiana ed internazionale che, in epoche anche molto diverse, sono intervenuti al Festival Internazionale “Udin&Jazz”, tra i quali Stefano Bollani, Michel Petrucciani, Danilo Rea, McCoy Tyner, Gonzalo Rubalcaba, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Antonio Onorato, Maurizio Giammarco, Giancarlo Schiaffini, Cedar Walton, Joe Zawinul, Franco D’Andrea, Mino Cinelu, Paolo Fresu, Martial Solal e molti altri.

 Martedì 5 dicembre ore 20:30

LUCREZIO DE SETA TRIO

“Brubeck was right!”

Lucrezio de Seta batteria

Ettore Carucci pianoforte

Lorenzo Feliciati basso elettrico

 

Il concerto sarà preceduto dalla presentazione del libro

“Gente di Jazz” – interviste e personaggi dentro un festival jazz” di Gerlando Gatto (edizioni KappaVu/Euritmica, Udine, 2017). Con l’autore dialogheranno Ada Montellanico, Marco Giorgi, Luciano Linzi.

Ingresso euro 10

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Lucrezio de Seta Brubeck Was Right live Villa Celimontana

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Domenica 30 luglio presso Villa Celimontana Lucrezio de Seta in concerto presenta il suo secondo lavoro da leader Brubeck Was Right pubblicato nel febbraio 2016 dall’etichetta Headache Production. Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Il disco si distingue per un sound originale e strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno: per la serata la formazione sarà completata da Ettore Carucci al pianoforte e Pierpaolo Ranieri al basso elettrico.

Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard quali A Night in Tunisia, Giant Step, Lonnie’s Lament ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Pierpaolo raniei, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

Domenica 30 luglio

Lucrezio de Seta – Brubeck Was Right

Live Villa Celimontana

Via della Navicella, 00184 Roma

Ingresso free – inizio concerto ore 21:30

Line-Up

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Pierpaolo Ranieri, basso elettrico

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Lucrezio de Seta presenta il disco Brubeck was Right al Gregory's Jazz Club

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Sabato 11 marzo al Gregory’s Jazz Club Lucrezio de Seta in concerto presenta in anteprima il suo secondo lavoro da leader Brubeck Was Right pubblicato nel febbraio 2017 dall’etichetta Headache Productions. Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Il disco si distingue per un sound originale e strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno: per la serata la formazione sarà completata da Ettore Carucci al pianoforte e Pierpaolo Ranieri al contrabbasso. Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il basso di Pierpaolo raniei, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

E’ questo il punto di partenza dal quale prendono vita alcune rivisitazioni di alcuni dei più grandi successi della storia del jazz. Tra questi A Night in Tunisia, celebre composizione di Dizzy Gillespie e Frank Paparelli, che, pur mantenendo la stessa linea melodica dell’originale, è arrangiata per l’occasione in 7/4 e arricchita da una ritmica di chiara matrice afrocubana, incalzante e decisa, a tratti fluida a tratti sincopata, perfetto tappeto per l’improvvisazione brillante di Ettore Carucci. Giant Step, brano del grande John Coltrane, è invece rivisitato in due versioni (entrambe in 5/4) che destrutturano l’opera originale con un groove incalzante, con un andamento swing deciso e con un improvvisazione fluida e determinata. Persino Lonnie’s Lament, anch’essa famosa composizione del grande John Coltrane, viene riarrangiata con una chiave di lettura moderna e con una batteria decisamente afro che ne capovolge i connotati regalando modernità ed originalità alla melodia. In questo contesto si collocano perfettamente brani originali quali Tyre Blown, caratterizzato da sostenutissime metriche dispare e da uno swing incalzante, e Ghost dove una batteria che rimanda in qualche modo al drum’n’bass newyorkese anni ’90 che ben si sposa con il pianismo fluido e diretto del compositore. Non mancano anche ballad caratterizzate da lirismo e passionalità come Confusion oppure the Simple Life of My heart, che si distinguono per le atmosfere rarefatte e per quelle note in sospeso che rendono la melodia eterea.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

http://www.headacheproduction.com/releases.html

Gregory's Jazz Club
via gregoriana 54
Inizio concerto ore 21:30

Lucrezio de Seta Brubeck Was Right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Pierpaolo Ranieri, basso elettrico

 

 

Track list

On Green Dolphin Street

Tyre Blown

A Night in Tunisia

Confusion

Giant Steps

Ghost

Lonnie's Lament

The simple Life of y Heart

Giant steps (Take 2)

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Brubeck was Right: il secondo disco da leader di Lucrezio de Seta

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Un progetto originale e dinamico caratterizzato da una forte intensità emozionale, che alterna brani originali poetici e passionali a rielaborazioni moderne dei più grandi standard della tradizione jazzistica. Questa la vera essenza di “Brubeck was Right!” secondo lavoro da leader del batterista romano Lucrezio de Seta uscito il 28 febbraio 2017 per l’etichetta Headache Production (www.headacheproduction.com). Un disco fresco, coinvolgente, caratterizzato da un sound originale che strizza l’occhio tanto alla tradizione quanto ai più moderni dettami estetici del jazz moderno, alla cui realizzazione hanno partecipato Ettore Caruicci (Pianoforte) e Francesco Puglisi (Contrabbasso). Il chiaro riferimento alla storica figura di Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni, è alla base di questo trio che reinterpreta famosi standard ed elabora composizioni originali (tutte a firma di Carucci) esplorando metriche dispari e ricercando una pronuncia originale ed immediata. Una formazione ricca di groove, dunque, in cui la batteria di Lucrezio de Seta, divisa tra tempi irregolari e pronunce swingate, trova la corretta vena interpretativa per rielaborare grandi classici del jazz. A fare il resto ci pensano il pianismo moderno di Ettore Carucci, caratterizzato da una grande padronanza del fraseggio e del comping mai banale, e il contrabbasso di Francesco Puglisi, perfetto nell’esecuzione e azzeccato nello stile asciutto e diretto.

E’ questo il punto di partenza dal quale prendono vita alcune rivisitazioni di alcuni dei più grandi successi della storia del jazz. Tra questi A Night in Tunisia, celebre composizione di Dizzy Gillespie e Frank Paparelli, che, pur mantenendo la stessa linea melodica dell’originale, è arrangiata per l’occasione in 7/4 e arricchita da una ritmica di chiara matrice afrocubana, incalzante e decisa, a tratti fluida a tratti sincopata, perfetto tappeto per l’improvvisazione brillante di Ettore Carucci. Giant Step, brano del grande John Coltrane, è invece rivisitato in due versioni (entrambe in 5/4) che destrutturano l’opera originale con un groove incalzante, con un andamento swing deciso e con un improvvisazione fluida e determinata. Persino Lonnie’s Lament, anch’essa famosa composizione del grande John Coltrane, viene riarrangiata con una chiave di lettura moderna e con una batteria decisamente afro che ne capovolge i connotati regalando modernità ed originalità alla melodia. In questo contesto si collocano perfettamente brani originali quali Tyre Blown, caratterizzato da sostenutissime metriche dispare e da uno swing incalzante, e Ghost dove una batteria che rimanda in qualche modo al drum’n’bass newyorkese anni ’90 che ben si sposa con il pianismo fluido e diretto del compositore. Non mancano anche ballad caratterizzate da lirismo e passionalità come Confusion oppure the Simple Life of My heart, che si distinguono per le atmosfere rarefatte e per quelle note in sospeso che rendono la melodia eterea.

Brubeck was Right! è un progetto innovativo, dalla forte vena creativa che partendo dalla tipica formazione in trio acustico si evolve senza timidezze reverenziali di stampo stilistico, dando vita ad arrangiamenti moderni e composizioni originali che ben si collocano nel panorama jazzistico più attuale.

 

http://www.headacheproduction.com/releases.html

 

Lucrezio de Seta Brubeck Was Right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Francesco Puglisi, basso elettrico

 

 

Track list

On Green Dolphin Street

Tyre Blown

A Night in Tunisia

Confusion

Giant Steps

Ghost

Lonnie's Lament

The simple Life of y Heart

Giant steps (Take 2)

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Lucrezio de Seta Brubeck was Right di scena al Charity Café

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Venerdì 20 gennaio sul palcoscenico del Charity Café andrà in scena il trio di Lucrezio de Seta “Brubeck was Right”, formazione completata da Ettore Carucci al pianoforte e Francesco Puglisi al basso: musicisti dalla grande esperienza e assai attivi nel circuito capitolino e nel panorama artistico nazionale. Il progetto che prende il nome di “…Brubeck was right” nasce da una citazione di una celebre frase pronunciata da Francis Tore Selucrisc, critico musicale scomparso nel 2005.

Il grande Dave Brubeck, infatti, pur non venendo mai citato attraverso le sue celebri composizioni nel loro repertorio, è alla base di questo trio che reinterpeta standard ed elabora composizioni originali esplorando con grande serenità le metriche dispari nell’infinita ricerca di una pronuncia naturale che ne smussi la ‘diversità’ tipicamente percepita dall’orecchio occidentale. Un progetto originale, fresco, coinvolgente, ideato per intrattenere un pubblico appassionato del jazz moderno, che si articola alternando intensità ritmiche a brani poetici e passionali.

Charity Café

Via Panisperna 68, Roma

Inizio concerto ore 22:00

Ingresso 8 euro con prima consumazione

 

Line Up

Brubeck was right

Lucrezio de Seta, batteria

Ettore Carucci, pianoforte

Francesco Puglisi, basso 

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“Impatto, dinamica, melodia e improvvisazione”:  Lucrezio de Seta racconta il progetto Brubeck Was Right


Una formazione in trio che fa della dinamica e dell’improvvisazione il proprio cavallo di battaglia. Si presenta così il secondo lavoro da leader di Lucrezio de Seta dal titolo Brubeck Was Right, con la partecipazione di Francesco Puglisi al basso ed Ettore Carucci al pianoforte, pubblicato il 28 febbraio 2017 dall'etichetta Headache Production. E’ il batterista romano a raccontare a Jazz Agenda l’essenza di un lavoro che, senza tradire la tradizione, è caratterizzato da un sound decisamente moderno!

Lucrezio, nonostante nel nome di questo tuo nuovo progetto in trio viene menzionato Dave Brubeck nel vostro repertorio non è presente alcun brano di questo grande protagonista del Jazz. Perché, allora, hai deciso di chiamare questa formazione ‘Brubeck was right’?

“In realtà potrebbe trattarsi anche di Brubeck McLeod, o Francis Brubeck, nel senso che non necessariamente mi sono riferito al pianista Dave. Il nome di un progetto lo vivo come il titolo di una composizione, ossia non deve mai essere troppo didascalico, ma piuttosto deve dare pochi spunti per permettere alla propria immaginazione soggettiva di partire e svilupparsi sulla base delle emozioni che si provano. Se poi ci vogliamo mettere che una buona parte del nostro repertorio è costituito da standard e originali adattate però a strutture ritmiche dispari, allora qualcuno può fare qualche associazione… Ma si tratta sempre di soggettività.”

In questo progetto rivisitate molti classici della tradizione jazz tra cui A Night in Tunisia, Lonnie’s Lament e tanti altri. Qual è la vostra chiave di lettura o di reinterpretazione di questi successi?

“Si è partiti da alcuni arrangiamenti di Ettore in cui ha elaborato diversi standard in una chiave molto moderna e in cui l’elemento ritmico è particolarmente predominante. Mi è da subito piaciuta l’idea e ci siamo immediatamente trovati in sintonia, musicalmente parlando, il che è una costante da diversi anni ormai, sia con Ettore che con Francesco. Così ci siamo messi al lavoro e il risultato è quello che è diventato il CD appena uscito”

E per quanto riguarda i brani originali, invece, quali sono le vostre principali fonti di ispirazione?

“Ascoltiamo veramente di tutto e altrettanto suoniamo da secoli… Potrei tirar fuori nomi a casaccio e avere sempre qualcosa da collegare a questo o a quel grande del passato, ma se ti devo fare un paio di nomi fondamentali per me non posso non citare il trio americano di Jarrett, Wayne Shorter, Herbie Hancock e infine Zawinul. Non a caso tutta gente che è passata per le magiche mani di Miles.”

Detto questo volete riassumere in breve l’essenza di questo trio? Quali sono le caratteristiche principali che lo contraddistinguono?

“Impatto, dinamica, melodia e improvvisazione.”

Una formazione in trio fa pensare subito alle atmosfere più “cool” del jazz. In realtà noi abbiamo notato una tendenza a sperimentare sonorità nuove e innovative, soprattutto nella pronuncia di quello che suonate, visto che il trio è sostanzialmente un trio acustico Piano, Contrabasso e batteria

“Personalmente adoro il suono e il corpo del contrabbasso. Fosse per me lo metterei anche nel Heavy Metal, e in questa particolare formazione Francesco ha iniziato venendo alle prove con il basso elettrico. La definizione che offre questo strumento permette di essere molto più diretti e precisi, ma per il disco ho voluto il contrabbasso, il che per il bassista poteva diventare un problema, ma non per Francesco che lo domina in maniera spettacolare sotto tutti i punti di vista. In questo modo abbiamo un suono classico ma con una pronuncia piuttosto moderna.”

Domanda più generica, quali sono gli orizzonti che si possono esplorare con una formazione in trio dove sono assenti i fiati?

“Non lo so, è una domanda che può significare tutto e niente, ma non vedo l’ora di scoprirlo strada facendo! Una delle nostre intenzioni è quella di integrare nel suono del trio anche il fender rhodes oltre a altri strumenti elettronici come processori di segnali e loop machimes. Siamo musicisti del XXI° secolo, e non lo dimentichiamo, pur amando alla follia gli strumenti acustici che ‘muovono l’aria’.”

Chiudiamo con una domanda di rito: cosa bolle in pentola e quali saranno i prossimi appuntamenti live?

“Straordinariamente questa formazione ha riscontrato un inaspettato successo prima ancora di aver registrato un CD. Pubblicai mesi fa su FB un paio di clip tratte da una delle nostre prove in studio e subito le visualizzazioni e i commenti entusiastici sono fioccati in massa, così siamo stati invitati all’International Jazz Day di Roma oltre a altre manifestazioni di rilievo. Ora, con il nuovo CD pronto per la Headache Production , spero di riuscire a moltiplicare queste occasioni e portare la nostra musica in tutti quei luoghi da cui abbiamo ricevuto ottimi feedback grazie alla rete. Da settembre saremo anche in giro per il Nord Europa con date in Germania, Svizzera e Spagna. Promoter e Direttori artistici, fatevi avanti!”

www.lucreziodeseta.com
www.headacheproduction.com

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