Jazz Agenda

SPAZIO JAZZ report: Procopio, de Seta, Matcovich al Muzak

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Come vi abbiamo accennato già in precedenza la rassegna  SPAZIO JAZZ continuerà nel 2013 stiamo lavorando alla programmazione per il nuovo anno. Ci saranno sicuramente tante novità a partire dal 20 di gennaio, data inaugurale per una rassegna che è ormai giunta al secondo anno di età. Per il momento, allor, vi lasciamo con il nostro report fotografico a cura di Valentino Lulli… E mi raccomando stay tuned!

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Radical Gipsy: video dalla rassegna SPAZIO JAZZ

Per tutti i nostri “aficionados” che ci seguono da quando abbiamo cominciato SPAZIO JAZZ, ecco un bel video di uno dei concerti che abbiamo organizzato al Muzak di Testaccio. Di scena i Radical Gipsy per una serata passata all’insegna del Manouche. A breve, inoltre, vi aggiorneremo sulla programmazione futura della rassegna che prenderà nuovamente vita al Muzak l’anno prossimo. Stay Tuned e a breve vi sapremo dire qualcosa di più… Anche perché qualcosa bolle in pentola…

 

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SPAZIO JAZZ prosegue con il trio Procopio/de Seta/Matcovich

Dopo il successo riscontrato nei precedenti appuntamenti anche quest’anno la rassegna SPAZIO JAZZ chiude i battenti dandovi appuntamento al 2013. Location d’eccezione per la serata conclusiva sarà come sempre il Muzak, locale situato nel cuore del quartiere Testaccio, assai attivo nella scena live capitolina, che quest’anno ha aperto i battenti alla scena jazz. Dunque,domenica 2 dicembre non perdete l’ultimo appuntamento con il trio Procopio/de Seta/Matcovich,composto da Federico Procopio alla chitarra elettrica, Adriano Matcovich al basso elettrico e Lucrezio de Seta alla batteria. Il 2012 è il secondo anno di attività per una formazione sperimentale che si muove all’interno di quel contesto musicale che potremmo definire jazz rock, facendo della ricerca del suono e delle sonorità più graffianti il proprio cavallo di battaglia. Nata inizialmente come formazione a nome del chitarrista, il trio si è ora evoluto in una vera e propria band con brani originali a firma di tutti e tre i componenti. Il repertorio proposto, quindi, comprenderà composizioni provenienti dal disco di Federico Procopio “Early Years”, tributi ad importanti musicisti come John Coltrane e Matthew Garrison, e nuovi brani inediti composti “a sei mani”. Come nei precedenti appuntamenti di quest’anno, Spazio Jazz non sarà soltanto una rassegna consacrata al jazz, ma ospiterà al suo interno un’esposizione fotografica che questa volta vuole essere un percorso riassuntivo delle precedenti esposizioni ed un’occasione in più per chi non è potuto esserci. Verranno presentati frammenti del reportage “Modulo Rom” di Francesca Cencetti, realizzato nel 2008 all’interno di quel che era il Casilino 900 (campo nomadi storico nella Capitale sgomberato dalla giunta Alemanno nel gennaio 2010); alcuni tra i bianco e neri metropolitani di Stefano “Uccio” Palena; ed in più gli scatti raccolti da Valentino Lulli, fotografo ufficiale di Jazz Agenda, nel corso della prima edizione della rassegna.

Muzak Roma

Via di Montetestaccio 38/a

Apertura ore 18:30

Inizio concerto ore 19.30

Free Entry Up to you

Aperitivo + prima consumazione €10

 

Domenica 2 Dicembre

Procopio/de Seta/Matcovich

Federico Procopio, chitarra elettrica

Adriano Matcovich, basso elettrico

Lucrezio de Seta, batteria

 

Relazioni con la stampa

Carlo Cammarella: 3204112176  (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

www.jazzagenda.com

www.muzakroma.it

http://www.muzakradio.net/

http://www.francescacencetti.it/

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SPAZIO JAZZ: i Radical Gipsy in concerto al Muzak

Nuovo appuntamento per la seconda edizione della rassegna SPAZIO JAZZ domenica 18 Novembre con i Radical Gipsy, formazione composta da elementi giovanissimi assai attivi nel panorama capitolino. Location d’eccezione sarà ancora una volta il Muzak, storico locale situato nel cuore di Testaccio, assai attivo nella scena live capitolina. Dunque, per tutti gli amanti dei ritmi vivaci e serrati del genere Manouche, e soprattutto dei virtuosismi chitarristici che contraddistinguono questo stile, una serata da non perdere in cui protagonisti saranno tre musicisti talentuosi accomunati dalla passione per un genere davvero coinvolgente. In parallelo si svolgerà la mostra fotografica a cura diFrancesca Cencetti. I Radical Gipsy, nascono dalle ceneri dei Gipsy Italien, La formazione è ora composta da Gabriele Giovannini alla chitarra solista e Giuseppe Civiletti al contrabbasso, affiancati dalla chitarra ritmica e dalla voce di Daniele Gai.  Gabriele e Giuseppe, nella precedente formazione, hanno all’attivo un disco dal titolo omonimo e vantano numerosi concerti e partecipazioni a Festival in tutta la penisola. Ispirati dalla musica di Django Reinhardt, il loro repertorio spazia dalla musica francese di inizio ‘900 alla musica popolare gitana, per giungere allo swing americano. Uno spettacolo, che pur rimanendo fedele alla tradizione, offre vari colori, partendo dal tipico romanticismo gitano e passando per ritmi frenetici. Spesso affiancati da ospiti d’eccezione quali Juan Carlos Albelo Zamora al violino o Claudio Catalli alla fisarmonica, i Radical Gipsy stanno lavorando ad un nuovo progetto discografico che presenteranno entro la fine dell’anno.Francesca Cencetti bio – Fotografa. Classe ’79. Nasce come giornalista e dopo la laurea in Sociologia intraprende la carriera di fotografa di cronaca, cercando di immortalare e carpire il senso di ciò che la circonda. Ha lavorato per l’ANSA ed il free press romano D-News nei settori di cronaca, attualità e spettacolo. Ha fotografato Giovanni Allevi, Bjork, PjHarvey, Gino Paoli partecipato a photocall di varie presentazioni di film con attori quali Gorge Clooney, Giovanna Mezzogiorno, Stefania Sandrelli, Nicolas Vaporidis, Vincent Cassell e per la cronaca ha seguito il Censimento rom, il movimento studentesco dell’Onda, le elezioni politiche ed amministrative del 2008, le proteste Alitalia e molto altro. In questa occasione presenta il progetto “Modulo Rom” un reportage fotografico realizzato all’interno di quel che era il Casilino 900, un campo nomadi storico nella Capitale, sgomberato dalla giunta Alemanno nel gennaio 2010.

 

Muzak Roma

Via di Montetestaccio 38/a

Apertura ore 18:30

Inizio concerto ore 19.30

Free Entry Up to you

Aperitivo + prima consumazione €10

 

Domenica 18 Novembre

Radical Gipsy

Giuseppe Civiletti, contrabbasso

Gabriele Giovannini, chitarra

Daniele Gai, chitarra e voce

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SPAZIO JAZZ riparte domenica con il Duo Varela – Allulli

Domenica 11 Novembre alle ore 19:00 primo appuntamento conSPAZIO JAZZ, la rassegna organizzata da Muzak in collaborazione con Jazz Agenda che prenderà vita nello storico locale di Testaccio. Di scena una formazione d’eccezione composta da due personalità eclettiche unite da una grande empatia e soprattutto dalla passione verso una ricerca stilistica sempre nuova. Parliamo del duo Varela – Allulli, composto da Marcello Allulli al sassofono e da Israel Varela alla batteria, che darà vita ad un vero e proprio viaggio sperimentale e meditativo all’insegna di un jazz avanguardistico che travalica i confini del genere e della classificazione. Un linguaggio, quello del duo, che potremmo definire metropolitano e che si muove trasversalmente, partendo dalle radici sudamericane di un’artista eclettico come Israel Varela e passando per Marcello Allulli, musicista versatile e assai propenso ad esplorare territori sconosciuti. Il loro viaggio, dunque, partirà dal Sud America, per muoversi verso le grandi metropoli americane ed europee, fino ad arrivare a Roma, città anch’essa ricca di influenze e di suggestioni. Ospiti del live, Daniele Cappucci al contrabbasso e Neney Santos alle percussioni. In parallelo prenderà il via anche lo mostra a cura del fotografo Stefano “Uccio” Palena.

Marcello Allulli – sax tenore bio:Diplomato al Berklee College of Music, Marcello Allulli si sta sempre più affermando come uno dei sassofonisti jazz di spicco nel panorama italiano. Direttore artistico del club romano Music Inn, storico tempio romano del jazz nazionale ed internazionale che quest’anno ha riaperto la sua attività e che ad ottobre inaugurerà una nuova stagione di concerti, artisti, cultura e divulgazione con partner importanti nel mondo del jazz italiano. La lunga carriera di concerti nazionali e internazionali, vede tra le principali location italiane in cui si è esibito: l’Umbria Jazz Festival, a Roma l’Auditorium Parco della Musica, la stagione concertistica dell’Università La Sapienza,Jazz Image a Villa Celimontana e il Teatro Ambra Jovinelli, dove ha aperto con il suo M.A.T. la performance Racconti di Ascanio Celestini.

Israel Varela – batteria bio:Nato nel 1979 a Tijuana, Messico, Israel Varela è cresciuto in una famiglia piena di musicisti. Dopo aver cominciato ad esibirsi nei locali delle sua città con le migliori jazz band viene scoperto nel 1995 dal grande Alex Acuna da cui prende lezioni per tre anni. In seguito studia presso il Conservatorio di Baja (California), al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (a partire dal 2001) e al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. A partire dal 2003 si trasferisce a Siviglia dove studia tutte le tecniche, i ritmi e le armonie della musica flamenco con i grandi Diego Amador, Luis Amador, e tutta la famiglia Amador. Il suo esordio discografico avviene nel 2008 con l’album “Tijuana Portrait” che nello stesso hanno lo porta alla vittoria dell’Euro Latin Award. Israel Varela è attualmente membro del Diego Amador Trio (Spagna), Kamal Musallam Trio (Emirati Arabi Uniti), e leader del “Trio Varela” (Italia).

Stefano Palena bio: Giovanissimo fotografo classe 1989, Stefano Palena, meglio conosciuto nell’ambiente come Uccio, ha già all’attivo numerose collaborazioni. Fra le più importanti citiamo quella relativa al 2010 con il celebre locale abruzzese “La Villa” (situata ad Atessa in provincia di Chieti) dove sono stati ospiti Dj del calibro di Catrina Davies e Salvatore Angelucci. La più recente è, però, quella con il “premio internazionale Giuseppe Sciacca”, di cui è stato il fotografo ufficiale nel corso dell’edizione del 2011.

 

 

Muzak Roma

Via di Montetestaccio 38/a

Apertura ore 18:30

Inizio concerto ore 19.00

Free Entry Up to you

Aperitivo + prima consumazione €10

 

Formazione

Varela – Allulli duo

Israel Varela, batteria

Marcello Allulli, sassofono

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A Novembre torna SPAZIO JAZZ al Muzak

Una nuova stagione ricca di musica è appena cominciata ed anche quest’anno noi di Jazz Agenda daremo il nostro contributo alla scena live capitolina con alcuni appuntamenti da non perdere. Dunque, per tutti i nostri “Aficionados”, che ci hanno seguito l’anno scorso, a inizio Novembre tornerà SPAZIO JAZZ, la rassegna itinerante che questa volta farà tappa al Muzak, storico locale di Testaccio, molto attivo nella scena live romana. E allora a partire da domenica 11 novembre aprirà la rassegna il duo composto da Israel Varela e Marcello Allulli, mentre proseguiremo il 18 con i Radical Gipsy Trio, formazione nata dalle ceneri dei Gipsy Italien. Concluderà la rassegna il 2 dicembre il trio Procopio / de Seta / Matcovich. Dunque, tre domeniche con altrettante formazioni che sicuramente daranno vita a delle splendide performance in uno dei locali più centrali della capitale. Se volete maggiori informazioni sulla rassegna andate alla nostra pagina statica di SPAZIO JAZZ che trovate in alto a sinistra… Stay tuned

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La rassegna Spazio Jazz prosegue al teatro Lo Spazio con i Delay

Giunti ormai agli sgoccioli della rassegna Spazio Jazz, nata il 2 ottobre del 2011, ripercorriamo le tappe fatte assieme ad alcuni dei musicisti che ci hanno accompagnato. Come nel caso dei Delay, che saliranno sul palcoscenico del teatro Lo Spazio domenica 6 maggio e la cui formazione è composta da alcune nostre vecchie conoscenze come Federico Procopio alla chitarra elettrica e Roberto Lo Monaco al basso, entrambi già visti tra le file del progetto F.R.A.M.E., accompagnati dalla batteria diDario Esposito. Federico Procopio, che l’anno scorso ha pubblicato il suo esordio da solista ‘Early Years’, è dal 2009 anche il chitarrista dei Karmamoi, con i quali l’anno successivo registra il suo primo album e si esibisce a Groningen durante l’Eurosonic Festival 2011. Recentemente ha intrapreso una collaborazione con il chitarrista americano Bryan Baker, che ci riserverà presto una grossa sorpresa. Roberto Lo Monaco è, oltre che bassista, compositore, arrangiatore ed autore. Affronta i linguaggi musicali più disparati: dal pop e dalla dance al rock, alla fusion, funk e jazz. Inoltre è autore di colonne sonore per film e cortometraggi; come per Dieci Inverni di Valerio Mieli. Tra le sue molteplici collaborazioni ricordiamo quella con Enrico Capuano, con cui salirà sul palco del 1 Maggio in piazza San Giovanni. Nuova conoscenza è invece Dario Esposito. Session-man dal vivo e in studio di diversi artisti e band, ha inciso diversi lavori con Federica Baioni. Parallelamente insegna presso alcune scuole di musica romane ed ha completato il suo Metodo Didattico in tre volumi “Keep Grooving”.

Questo nuovo progetto, nato dell’estro di questi musicisti tanto talentuosi quanto giovanissimi, si muove  dalla musica fusion-sperimentale, dove vengono miscelate sonorità funk e rock, fino alle atmosfere e all’improvvisazione del jazz europeo, con ritmiche spesso legate al mondo Jungle – Drum’n’ Bass. Il repertorio prevede l’esecuzione di brani originali composti a sei mani che danno luogo ad un susseguirsi di suoni ed atmosfere visionarie, ritmiche con tempi dispari e poliritmie: musica capace di grande coinvolgimento emotivo e in grado di attrarre il pubblico più eterogeneo. Spazio Jazz è una rassegna organizzata da Muzak Off e Beba Do Samba in collaborazione con Jazzagenda.com

 

Teatro Lo Spazio

Via Locri 42/44 (zona San Giovanni)

Apertura e aperitivo ore 20.30

Inizio concerto ore 21.30

Ingresso €5

Ingresso + tessera €8 (solo per chi deve fare la tessera)

Domenica 6 aprile al teatro lo Spazio

Federico Procopio, chitarra elettrica

Dario Esposito, batteria

Roberto Lo Monaco, basso elettrico

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SPAZIO JAZZ prosegue con Bruno Marinucci Trio al Beba do Samba

Giovedì 26 aprile nuovo appuntamento di Spazio Jazz al Beba do Samba con un musicista che abbiamo già avuto modo di apprezzare lo scorso marzo al teatro lo Spazio. A salire sul palcoscenico del famoso locale di San Lorenzo ci sarà, infatti, Bruno Marinucci, talentuoso chitarrista romano autore del disco Nal Tarahra (pubblicato da Raitrade e Videoradio nel 2009), a cui hanno preso parte musicisti di livello internazionale come Randy Brecker alla tromba e Bill Evans ai saxofoni. Dunque, Spazio Jazz si conferma come rassegna itinerante all’insegna della Blue Note e propone il sound eclettico e minimalista di una formazione eclettica e affiatata. Preparatevi, quindi, alla miscela esplosiva di un trio che spazia tra il jazz, il funk e il blues, con un approccio decisamente aperto alle contaminazioni e alla musica minimalista. A completare la formazione due musicisti d’eccezione quali Pierpaolo Ranieri al basso elettrico e Marco Rovinelli alla batteria, presenti nell’ultimo progetto che porta la firma del chitarrista romano. Nal Tarahra, che in coreano significa “Seguimi”, è un disco dalle diverse sfaccettature, composto da brani originali di Bruno Marinucci, in cui emerge tutto il talento di un artista eclettico, versatile e aperto alla fusione con stili differenti.

Collaborazioni: Chitarrista assai attivo e dall’intensa attività concertistica, Bruno Marinucci ha collaborato con L’orchestra del Maestro Renato Serio (con artisti del calibro di Dionne Warwik, Michael Bolton, Mick Hucknall, NOA, Dee Dee Bridgewather, Miriam Makeba, Skin, Mattafix, Angoon, Dolores O’Riordan, Gipsy Kings, Loreena McKennitt, Zach Ashton, RON, Pino Daniele, Renato Zero, Irene Grandi, Mario Biondi, Ornella Vanoni, Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Massimo Ranieri, Mango, Negramaro, Giusy Ferreri, Giò Di Tonno, Nicky Nicolai, Dolcenera, Max Pezzali, Antonello Venditti, Antonella Ruggero, Maurizo Solieri, Sergio Cammariere, Giancarlo Giannini, Lauryn Hill, Khaled, Solomon Burke, Kelly Joyce, Ronan Keating, Mariella Nava, Marco Masini, Umberto Tozzi, Sanando Maitreya, Harem Gospel Choir, Randy Crawford, Angelique Kidjo, Natalia Kukulska, Gianni Morandi, Gigi D’alessio, Lola Ponce, Premiata Forneria Marconi, Andrea Mingardi, Stefano Di Battista, Neri Per Caso, Katia Ricciarelli, Alabama Gospel Choir, Alessandro Safina, Alina, Anna Tatangelo, Sal Da Vinci, Gigi Finizio, Piero Mazzocchetti, Gianluca Terranova, etc…), Amedeo Minghi, Bungaro, Louisiana Red, Alex Britti, Randy Roberts, C.A.B., Lino Banfi, Iskra Menarini, Lino Rufo, Chicago Beau, Sandro Satta, Jalisse (vincitori del Festival di Sanremo del ’98), JOY MALCOM (cantante degli “INCOGNITO”), Crystal White, Charlie Cannon, Orlando Johnson, Desiree Mohammad, Joy Garrison, Eric Daniel, Daniele Bonaviri, The Jubilee Love Train, Anna Proclemer, Valeria Moriconi, Dario Cassini.

Spazio Jazz è una rassegna organizzata da Muzak Off e Beba Do Samba in collaborazione conjazzagenda.com

Beba Do Samba

Via dei Messapi 8, 00185 Roma

Inizio concerto ore 22:00

Ingresso 5 euro

 

Formazione

Bruno Marinucci trio

Bruno Marinucci, chitarra elettrica

Pier Paolo Ranieri, basso elettrico

Marco Rovinelli, batteria

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Prosegue la Rassegna Spazio jazz: la programmazione di marzo

Due nuovi appuntamenti all’insegna della Blue Note con la rassegna Spazio Jazz, consueto appuntamento domenicale che si tiene presso il Teatro Lo Spazio, nel cuore del quartiere San Giovanni. Tempo di primavera e soprattutto tempo di grande musica con due artisti assai attivi nella scena capitolina che saliranno su questo palcoscenico da poco consacrato al jazz. Si parte domenica 11 marzo con il concerto di Bruno Marinucci, talentuoso chitarrista romano che proporrà i brani tratti dal suo ultimo disco Nal Tarahra(pubblicato da Raitrade e Videoradio nel 2009) a cui hanno preso parte musicisti di livello internazionale come Randy Brecker alla tromba e Bill Evans ai saxofoni. Preparatevi, quindi, al sound eclettico e minimalista di questa formazione e alla miscela esplosiva di un trio che spazia tra il jazz, il funk e il blues, con un approccio decisamente aperto alle contaminazioni e alla musica minimalista. A completare la formazione due compagni di viaggio: Pierpaolo Ranieri al basso elettrico e Marco Rovinelli alla batteria, presenti anch’essi nell’ultimo album del chitarrista romano. Nal Tarahra, che in coreano significa “Seguimi”, un disco dalle diverse sfaccettature, composto da brani che portano la firma di Bruno Marinucci, in cui emerge tutto il talento di un musicista eclettico, versatile e aperto alla fusione di stili differenti.

Domenica 18 marzo, invece, spazio a Ettore Fioravanti con il suo quartetto, completato da Marcello Allulli al sassofono, Marco Bonini alla chitarra eFrancesco Ponticelli al contrabbasso. Il sound che caratterizza questa formazione è uno di più originali ed eclettici di tutto il panorama capitolino e nazionale. Non a caso l’ultimo progetto portato alla luce dal quartetto, ovvero Le vie del pane e de Fuoco, pubblicato dall’etichetta Note Sonanti, è un disco sui generis in cui ogni elemento trova la sua giusta collocazione in un equilibrio perfetto. Merito di Ettore Fioravanti che oltre ad essere un batterista di indubbia fama, con alle spalle diverse collaborazioni importanti, ha chiamato a sé due giovani promesse della scena jazzistica romana, ovvero Ponticelli e Bonini, che affiancati da un veterano come Marcello Allulli riescono a dare quel tocco di freschezza in più ad un disco davvero pregevole e decisamente originale. Il risultato è un progetto dalla chiara vocazione sperimentale in cui oltre a comparire brani di produzione propria spiccano un interessante adattamento di Brava, capolavoro di Bruno Canfora e di A Walk on the Wild Side, composizione di Lou Reed.

Spazio Jazz è una rassegna organizzata da Muzak Off e The Blue Taste in collaborazione con jazzagenda.com

Teatro Lo Spazio

Via Locri 42/44 (zona San Giovanni)

Apertura e aperitivo ore 20.30

Inizio concerto ore 21.30

Ingresso €5

Ingresso + tessera €8 (solo per chi deve fare la tessera)

Domenica 11 marzo ore 21:30

BRUNO MARINUCCI TRIO IN CONCERTO

Bruno Marinucci, chitarra elettrica

Pierpaolo Ranieri, basso elettrico

Marco Rovinelli, alla batteria

Domenica 18 marzo ore 21:30

ETTORE FIORAVANTI QUARTET IN CONCERTO

Ettore Fioravanti, batteria

Marcello Allulli, sax tenore

Marco Bonini, chitarra elettrica

Francesco Ponticelli, contrabbasso

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Live Report: I G Unity in concerto al Beba do Samba

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Dopo il successo del concerto di Caterina Palazzi al teatro Lo Spazio, la rassegna Spazio Jazz si è spostata lo scorso giovedì presso il Beba do Samba, storico locale di San Lorenzo ove è sempre di scena la musica live. Dunque, una nuova sfida ed una nuova casa, che ci ha dimostrato la sua calorosa accoglienza già a partire da questo primo appuntamento. E in questa splendida serata che ha visto protagonista la musica di Django Reinhardt, sono saliti su questo palcoscenico i G-Unity, un trio composto da tre giovanissimi, nato dalle ceneri dei Gipsy Italien. Gabriele Giovannini e Giuseppe Civiletti, membri storici del trio, hanno già all’attivo un disco con la precedente formazione dall’omonimo nome, mentre un nuovo progetto è in cantiere assieme a Daniele Gai. Gabriele Giovannini ci ha raccontato la genesi di questo nuovo progetto.

Ragazzi, per cominciare raccontateci la genesi di questo progetto. Come sono nati i G-Unity?

Il progetto nasce dalle ceneri di una nostra vecchia formazione, i Gipsy Italien, con cui io e Giuseppe abbiamo anche fatto un disco dal titolo omonimo. Purtroppo le cose non sono andate bene e così eccoci qui. Abbiamo reclutato un ottimo Daniele Gai alla chitarra per poter continuare un discorso e un progetto musicale che ci sta particolarmente a cuore.

Tutti e tre condividete la passione per il Manouche e soprattutto per Django Reinhardt. Cosa vi ha portato ad amare questo genere e soprattutto  questo artista così geniale?

“Hai detto bene, Django era un genio. E il Manouche altro non è che la musica di Django, quindi il Gypsy Jazz è Django e amare il Gypsy Jazz significa amare Django. Grande Musica, dalla tradizione vastissima, come vastissima è la produzione artistica di Django; dalle musette, allo swing, alle melodie tzigane. Una musica ricca di vita, di sfumature e colori che ha un lato romantico molto malinconico e un altro più aggressivo, un altro ancora più evocativo e sognante; il tutto condito dalla travolgente vitalità tipica del mondo gitano. E’ un genere affascinante, soprattutto per i chitarristi, essendo musica che nasce appunto dalla chitarra (di Django) e incentrata su questo strumento. Quindi, nel mio caso, essendo chitarrista, amando la chitarra e la grande musica in generale, il Gypsy Jazz è una conseguenza naturale.”

E parlando in senso più generale cosa vi ha affascinato di più del mondo gitano e di questa cultura che in musica si traduce spesso in ritmi serrati e travolgenti?

“L’umanità, la gioia, la condivisione, la famiglia. Una grande tradizione tramandata di padre in figlio, di famiglia in famiglia. Uno stile di vita, cui solo i gitani potevano dar vita. Il loro modo di vivere, di affrontare la vita ed il mondo sono perfettamente rappresentati dalla loro musica. Una musica e una cultura meravigliose, estremamente umane.”

Nel corso della serata che abbiamo avuto il piacere di vedere giovedì scorso al Beba Do Samba abbiamo visto un repertorio che spaziava da brani della tradizione Manouche ad altre musiche riadattate in chiave gipsy. Insomma, vi piace anche mescolare le carte in tavola?

“Si abbiamo eseguito brani di Django, della tradizione gitana e anche qualche brano appartenente al repertorio jazzistico. Django era solito suonare su standard americani, e ne ha anche registrati molti negli studi della Rai a Roma nel 1949 e 1950 con batteria, contrabbasso e piano e con solo musicisti italiani. Per quanto ci riguarda tendiamo a proporre dal vivo i brani che più ci piacciono, indipendentemente dal genere musicale, adattandoli al nostro modo di concepire musica per trio acustico.”

Il genere Manouche è anche un genere molto virtuoso che richiede un grande studio alle spalle. Ci volete raccontare anche quanto lavoro c’è dietro alle performance che noi vediamo dal vivo?

“Al di là dello studio e del lavoro individuale sullo strumento, il lavoro di gruppo è incentrato sull’arrangiamento. Ci piace molto suonare e soprattutto suonare insieme, scegliere il repertorio più variegato possibile per evocare sensazioni ed atmosfere diversi, seguendo sempre ciò che più ci rende felici e soddisfatti. Per quanto riguarda la musica live l’impatto col pubblico ci obbliga a tenere la mente aperta lasciando sempre un margine di adattamento della scaletta in base alle emozioni che percepiamo dalla gente.” 

Da quello che abbiamo saputo il vostro è anche un progetto a cui spesso prendono parte altri musicisti. Ci volete parlare delle vostre collaborazioni?

“Nostro ospite consueto è Juan Carlos Albelo Zamora, dotatissimo violinista, che dà un grande supporto musicale e scenico alle nostre performance. Lui ha molta personalità e una grande musicalità e ci offre ancora più soluzioni musicali. Suonare con lui è sempre un piacere. E’ ricco di idee ed ha un approccio alla musica che a noi, e non solo, piace moltissimo.”

Visto che siete giovani e vi date anche molto da fare una domanda d’obbligo. Che cosa ne pensate dell’attuale condizione musicale italiana? E soprattutto che spazio c’è per un genere come il Manouche?

“He he he belle domande. Parlare della condizione della musica italiana in generale è un argomento troppo grande per essere trattato, comunque credo che in Italia ci siano molti musicisti bravissimi e ricchi di talento. Per quanto riguarda il Manouche è e resterà un genere di nicchia, poco ricercato, forse sottovalutato. Di spazio ovviamente ce n’è per tutti e per tutto, non credo esistano limiti.”

E per i prossimi progetti che cosa avete in mente?

“Guarda, il 20 Aprile saremo a L’Archivio 14 a via Lariana a Roma con Juan Carlos ed anche il 2 Maggio al Gregory’s Jazz club. Per l’estate stiamo organizzando alcuni concerti al quale sarai ovviamente invitato e a brevissimo entreremo in studio per registrare il nostro primo disco che sarà ricco di collaborazioni e che spero riusciremo a terminare entro la fine anno. Appena pronto ne riceverai una copia, stai pronto!”

E allora grazie mille. Aspetto con ansia! Grazie e in bocca al lupo per il futuro!

“Grazie a te Carlo ea a tutti i lettori di JazzAgenda!”

Carlo Cammarella

Foto di Valentino Lulli

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