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Andrea Infusino racconta Between 3&4 “tra musicalità, interplay e innovazione consapevole”

Un disco moderno, che fonde diversi linguaggi partendo dal bebop e passando per una musica che non tradisce i suoi tratti mediterranei. Si presenta così Between 3&4, opera prima del chitarrista calabrese Andrea Infusino pubblicato dall’etichetta Emme Record Label nel 2017. La band è completata da Marco Rossin al sax, Fabio Guaglardi all’organo KEY B e Manolito Cortese alla batteria. Il chitarrista ci ha raccontato in prima persona questa sua nuova esperienza:

Andrea Infusino Group - ci spiega - è un progetto che nasce nel 2008, facendo il suo primo ingresso sulla scena musicale calabrese con un tributo alla musica di Wes Montgomery. I tratti distintivi e salienti del progetto musicale si sono mantenuti negli anni: musicalità, interplay e innovazione consapevole. Quello che infatti compone oggi il panorama musicale globale è sempre più spesso una deriva delle forme artistiche d’avanguardia dove il fruitore attento e preparato può subito comprendere e attestare la mancanza di un percorso e di costruzione, soprattutto dietro alle manifestazioni più eclettiche. In tal senso Andrea Infusino Group è una formazione che, in continuo cammino, ha un piede nel passato e un piede nel futuro. Un movimento che si esprime su diversi piani: il gruppo ad oggi è la summa delle evoluzioni e delle storie trasversali dei componenti del gruppo. Partendo dal jazz e influenza marcatamente più BeBop e modali, si mescolano e attingono dalla musica pop, funky e fusion, sonorità caratteristiche che rendono l’operato musicale fresco e attuale, così come la musica così prodotta non scontata.”

Andrea Infusino ci ha anche raccontato il percorso che ha ha portato alla nascita del quartetto:

Between 3&4 - prosegue - è stato concepito, assieme alla totalità dei brani che compongono il disco, diversi anni fa. La maturità dei brani e dei componenti è venuta via via nel tempo, anche grazie all’accurata e poi definitiva selezione dei musicisti che ad oggi fanno parte della formazione. Musicisti che partono tanto da studi classici e approdano al jazz, quanto dal jazz e non disdegnano collaborazioni in formazioni pop, e viceversa. Questo ha consentito ai brani di assumere una connotazione musicale a 360 gradi, essere correttamente interpretati e avere momenti di solo inaspettati. Gli arrangiamenti, nel corso del lavoro di gruppo, hanno subito mutazioni ed evoluzioni volte a valorizzare le caratteristiche e le capacità di ciascun musicista: il tempo è servito a maturare assieme a conoscersi sempre meglio e a tracciare una strada condivisa fatta d’unione di intenti musicali e vera e propria voglia di suonare assieme per emergere come una cosa sola.”

Un lavoro, dunque, che rappresenta senza dubbio l’inizio di un percorso musicale. A proposito il chitarrista prosegue dicendo che:

Il disco è senza dubbio un punto di partenza per il gruppo, in quanto primo lavoro per alcuni o prima esperienza discografica jazzistica per altri. In quanto punto di partenza, si è già al lavoro su nuove idee e nuovi brani per continuare una produzione musicale e discografica negli anni a seguire, forti dell’esperienza di “Between 3&4”, mettendo in campo le nuove esperienze coltivate dai singoli. Il Jazz, dopotutto, è anche punto di incontro: su questo punto di incontro si mescolano le esperienze del gruppo per un lancio e uno slancio in nuove esperienze musicali nel jazz, nel panorama italiano dove la connotazione Americana lascia spazio a quanto della cultura classica e mediterranea può arricchire l’esperienza musicale.”

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