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Fara Music Festival 2016: Tosca di scena con Gabriele Mirabassi e Roberto Taufic

Una formazione inedita che per l’occasione verrà presentata al Fara Music Festival 2016 sabato 30 luglio. A salire su questo palcoscenico interamente dedicato al jazz la cantante Tosca in trio con il clarinettista Gabriele Mirabassi ed il chitarrista Roberto Taufic. Un progetto che nasce proprio in concomitanza della rassegna in Sabina di cui Tosca ci ha raccontato in prima persona le genesi e lo sviluppo.

Tosca, per cominciare come nasce questo progetto e soprattutto come è nato l’incontro con Gabriele Mirabassi e Roberto Taufic?

Il progetto in teoria nasce lì da voi. Dal vivo non abbiamo mai suonato. Ho conosciuto Gabriele una decina di anni fa, dovevamo fare insieme un progetto con lui e Guinga ma aimè non si è concretizzato. Si farà. Nel frattempo però Guinga mi ha scritto due brani che sono contenuti nel mio ultimo cd (Il suono della voce ). Si intitolano “Gelosamente mia voce”, al quale ho collaborato alla scrittura del testo e “L’annunciazione”, canzone che vede per la prima volta la collaborazione fra Guinga e Ivano Fossati , autore del testo. Cupido di questa collaborazione è stato Mirabassi che ha suonato in entrambi i brani il  suo magnifico “Piffero” (cit. Mirabassi).  Roberto Taufic lo conoscerò lì, e che emozione! E’ fantastico!

Sei senza dubbio una cantante versatile e poliedrica che si è approcciata con diversi generi e stili. Ci vuoi raccontare, quindi, come nasce la tua passione per la musica brasiliana?

Fin da ragazzina, quando ho cominciato a fare questo mestiere la musica brasiliana è stata sempre una seconda pelle musicale. Ho iniziato in un noto club romano dove Giorgia faceva la prima parte in inglese e la seconda io in portoghese. Trovavo tutte le canzoni più strane , da quelle classiche ( Jobim, Vinicus , Chico , Bethana, Djavane ) alle traduzioni da altre lingue in portoghese ( Lately, Fragile, etc). Affinità artistica senza una spiegazione logica ma solo “di pelle” e di emozione.

Quali sono, quindi, le caratteristiche che ti hanno affascinato di più questa musica e soprattutto di questa cultura?

Semplicistico dire la Saudade, ma è cosi. Inspiegabilmente quel senso di malinconia e gioia di vivere ti si mette sotto la pelle e dentro la voce e non puoi più farne a meno. In ogni canzone che compongo o che interpreto cerco di trovare la pepita della Saudade, anche nella mia musica. Tanto che ho trasformato un classico della Canzone romana “ Nina si voi dormite” in un abbraccio vocale e musicale adattandola in  “Nina se voce dorme”, in portoghese, in duetto con Guinga.

Il fatto di suonare all’interno di un cartellone prettamente jazzistico è per te un’esperienza nuova? Cosa significa prendere parte ad una manifestazione del genere?

Non proprio nuova… Oggi il Jazz e’ molto più aperto e ne sono felice.  Mi sta capitando più volte poiché facendo un repertorio chiamato Cross, multilingua, la cosa è apprezzata e ben accolta. Sono reduce da Jazz a Carthage a Cartagine e da un festival Algerino di Jazz e l’accoglienza e’ stata bellissima. Sostituisco le improvvisazioni e i soli con una tessitura multilingue e musicale particolare. Anche questo e’ Jazz.

Per concludere ci vuoi raccontare cosa suonerete al Fara Music e che tipo di spettacolo potrà vedere il pubblico che parteciperà all’evento?

E no! Sennò che sorpresa è? Di certo tanta tanta saudade e contaminazione… E immancabile l’emozione e la purezza della buona musica. Grazie per avermi invitata! Un onore. T

 

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