Riparte a Villa Carpegna “Una striscia di terra feconda”
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Il festival “Odio l’Estate” di Villa Carpegna ospita dal 26 al 30 luglio la rassegna franco-italiana “Una striscia di terra feconda”, che quest’anno giungerà alla quattordicesima edizione, consolidando progetti comuni e ricerche di altri confini nel jazz e nelle musiche improvvisate di matrice europea. Sin dalla prima edizione del 1998, la manifestazione ha voluto dare spazio ai musicisti italiani e francesi più conosciuti a livello europeo (Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, Didier Lockwood Paolo Damiani, Louis Sclavis, Michel Portal, Aldo Romano, Marc Ducret, Joelle Leandre, Bruno Chevillon, Enrico Rava, Daniel Humair, Bruno Tommaso, Italian Instabile Orchestra), ad ensemble che in Italia non si erano mai esibiti (Le Workshop de Lyon, La Campagnie des Musiques a Ouir, Laurent Dehors trio, Strasax ), dando anche vita a produzioni originali, come la grande orchestra italo-francese « Assemblage » con un repertorio scritto appositamente per il festival, il progetto di Stefano Benni e Paolo Damiani « Voyage » inseme all’Orchestra d’archi del Conservatorio di Grenoble, il trio di Javier Girotto Paul Rogers e Christophe Marguet, Gianluigi Trovesi e Sylvain Kassap fino ad arrivare a bizzarri ed inediti incontri come i Quintorigo e l’eclettico trombettista francese Mederic Collignon.
Dal 1999 fino al 2005 la manifestazione ha ospitato la sezione italiana del più prestigioso premio europeo nel campo del jazz, il « Django d’Or »: una giuria comprendente 35 fra i più importanti critici italiani ha assegnato ogni anno 3 premi al miglior giovane talento, al musicista affermato e il premio alla carriera che poteva riguardare non soltanto un musicista ma anche chi a vario titolo si fosse distinto nella promozione e valorizzazione del jazz. Il festival ha sempre valorizzato i nuovi talenti, ad esempio ospitando i vincitori di “Jazz migration”, concorso francese che premia i giovani migliori promuovendone la carriera con dischi e concerti all’estero.
Quest’anno il festival ospiterà per la parte francese tutte prime assolute per l’Italia: il nuovo progetto diChristophe Monniot “Vivaldi Universel”, che riscrive dopo 300 anni le Quattro Stagioni tenendo presente la musica di Stravinsky, Parker, Zappa, Ravel e altri; il trio vincitore della selezione “Jazzmigration” Sidony Box: tre giovani musicisti (età media 23 anni!) che hanno focalizzato la loro musica su improvvisazione ed energia. Senza dimenticare il nuovo gruppo dell’eccellente sassofonistaFrancois Corneloup. La sezione italiana vedrà esibirsi alcuni fra i vincitori del referendum Top Jazz (che comprende 60 fra i più illustri critici italiani), promosso dal prestigioso mensile Musica Jazz: l’omaggio alla tradizione italiana con Danilo Rea (miglior pianista) e il versatile Antonello Salis; il nuovo progetto di Paolo Damiani (compositore dell’anno) accompagnato da 5 giovani talenti. Inoltre la contrabbassista Silvia Bolognesi (miglior nuovo talento) e per finire il piano solo di Dado Moroni. Per maggiori informazioni consultare il sito del festival.