JAZZ AGENDA

A+ A A-

A nudo senza paura: Jazz Agenda incontra Serena Brancale

Dal Festival di Sanremo al tour con Mario Biondi, dai video ironici su Instgram alla passione per Frida Kahlo e Erykah Badhu, dal suo nuovo quartetto jazz alla ricerca del sound per il nuovo album: Jazzagenda incontra una delle cantanti più eclettiche e vulcaniche della scena italiana.

Sei stata protagonista al Festival di Sanremo nel 2015 con “Galleggiare”, un brano suadente e raffinato: cosa porti con te dell'esperienza Sanremese?

Conservo una grande emozione difficile da poter trasmettere. La soddisfazione di aver cantato un mio brano al Festival della Canzone Italiana. Porto con me il piacere di essermi emozionata su quel palco e di aver raccontato un pezzo di me così importante, così pregno d'arte.

Poche settimane fa all'Auditorium Parco della Musica di Roma ti sei esibita con una formazione jazz a tuo nome insieme allo special guest Stefano Di Battista: come si sta evolvendo il tuo sound?

Il mio Sound è in continua evoluzione. Per realizzare il nuovo disco mi divido spesso tra due tipi di ascolti: "la musica sui testi" specialmente quando ascolto quella americana e mi soffermo sul groove e sulla ricerca dei suoni, delle novità, delle macchine e dell'elettronica, e "i testi sulla musica", in questo caso ascolto molta musica italiana e mi rifaccio a dei cantautori in particolare.

Sei reduce da un lungo tour con Mario Biondi. Come nasce la vostra collaborazione?

L'amicizia con Mario Biondi nasce da un suo complimento su Twitter riguardo l'apparizione a Sanremo. Da lì ci siamo conosciuti e mi ha invitato nel suo nuovo tour “Best of Soul". Sono onorata di aver conosciuto una persona generosa di grande cuore e di aver condiviso bellissimi momenti di musica accanto a lui in giro per l'Italia.

Hai girato molti palchi con il tuo progetto “Soula”: cosa rappresenta per te essere “sola” sul palco?

Mi esprimo al meglio se sono "soula". È Strano affermarlo perché non sono pianista ne batterista e se lo fossi mi esprimerei al meglio con la giusta competenza. Ma in fondo quel poco che so fare mi basta per farmi divertire e con questo progetto "soula" mi metto a nudo senza paura.

Un anno fa hai intrapreso un nuovo progetto con il batterista messicano Israel Varela, una fusione di soul e flamenco jazz.

Sì, è passato solo un anno da quando io ed Israel Varela abbiamo partorito questo progetto che mescola il soul con il flamenco e che ci regala tante soddisfazioni. E' una mescolanza di stili in continua evoluzione creativa e questa unione tra due generi così diversi ci stimola nella scrittura a 4 mani. È un abbinamento di suoni molto interessante a mio parere (come immaginare Frida Kahlo ad un concerto di Erykah Badu).

Hai una personalità estroversa e vulcanica che esprimi anche nei video ironici, talvolta satirici, che stanno spopolando sui tuoi social.

Sono proiettata all'album nuovo, penso spesso a cosa vorrei ascoltare di nuovo da Serena Brancale. Cerco di mettermi dall'altra parte e capire la mossa migliore dopo il mio primo album che mi ha regalato tanto. Sono in continua creazione, ho bisogno di creare sia con la musica che con foto o video. Vorrei realizzare un album che rappresenti anche il lato ironico di me, curando i testi dando più contenuto e profondità. "Word in progress".

Lasciaci le coordinate web per rimanere aggiornati sulla tua musica.

Il mio quotidiano su Instagram: @serenabrancale
Per i prossimi concerti e appuntamenti: Serena Brancale Official

Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Torna in alto