Due appuntamenti con grandi nomi del jazz nazionale. Dall’8 all’11 settembre parte la quinta edizione del Festival Francavilla è Jazz, evento artistico prestigioso e ormai consolidato nel corso del tempo. A salire sul palcoscenico di “Largo San Marco” nella prima serata gli All Stars Quintet, band costituita da JesseDavis (sax alto), Flavio Boltro (tromba), Andrea Pozza (pianoforte), Paolo Benedettini (contrabbasso) e Adam Pache (batteria). Il secondo appuntamento sarà conTommaso/Marcotulli/Paternesi Trio, formazione composta da Giovanni Tommaso (contrabbasso), Rita Marcotulli (pianoforte) e Alessandro Paternesi (batteria). Alfredo Iaia direttore artico del festival ci ha raccontato questa nuova avventura…

Francavilla è jazz è un Festival giunto ormai alla quinta edizione. Cosa è cambiato nel corso di questi cinque anni?
Il festival Francavilla è Jazz, nel corso degli anni, è divenuto sempre più un punto di riferimento per tutti i jazzofili pugliesi. La rassegna è cresciuta anno dopo anno, sia sotto il profilo della qualità delle proposte artistiche, sia per il riscontro positivo del pubblico e della critica. Negli anni è maturata in me la consapevolezza di avere creato con Francavilla è Jazz un brand che unisce la qualità dell’offerta musicale con la valorizzazione del centro storico di Francavilla Fontana. I luoghi non sono mai secondari, in quanto il jazz va ascoltato in contesti adeguati che valorizzino le performance degli artisti e consentano al pubblico di fruire al meglio della musica.”
Quali sono, invece, le più grandi novità rispetto all’edizione precedente e soprattutto gli artisti che andranno in scena?
“Francavilla è jazz, quest’anno, propone agli appassionati due concerti imperdibili con artisti di assoluto valore. L’8 settembre, sul palco di Largo San Marco, si esibiranno gli All Stars Quintet. Una formazione composta da grandissimi musicisti  che promette spettacolo all’insegna dello swing e del grande hard bop. Jesse Davis, tra i più blasonati contraltisti al mondo, incontra Flavio Boltro, Andrea Pozza, Paolo Benedettini ed Adam Pache. L’11 settembre si cambia registro, in quanto la rassegna ospita altri due mostri sacri del jazz italiano, apprezzati a livello internazionale, Giovanni Tommaso e Rita Marcotulli, che insieme al bravissimo batterista Alessandro Paternesi, reinterpreteranno, con una chiave di lettura molto originale, le straordinarie musiche di George Gershwin.”
 
Qual è secondo lei il segreto per portare avanti nel tempo una rassegna di questo tipo?
“Serve innanzitutto una grande passione unita ad una costanza straordinaria. Non è facile, come è noto, reperire risorse adeguate per la realizzazione di eventi di qualità e far fronte alle numerose esigenze organizzative. Il nostro è un festival artigianale basato esclusivamente sul supporto di appassionati legati insieme solo dall’amore per il Jazz. É per questo che il festival cresce ogni anno.”

Una domanda generica adesso: la Puglia è ricca di talenti musicale e soprattutto di jazz: che periodo storico sta vivendo questa regione?
“La Puglia è una regione ricca di musicisti jazz straordinari. Si pensi a titolo esemplificativo alla presenza di artisti del calibro di Roberto Ottaviano, o tra i giovani di Luca Alemanno, per comprendere che il livello dei jazzisti pugliesi è altissimo. Tanti sono i musicisti di qualità, ma pochi sono gli spazi disponibili soprattutto per i più giovani. Bisogna ancora lavorare molto in questo senso, per concedere più opportunità e maggiori canali comunicativi. il mio impegno di direttore artistico nei prossimi anni andrà certamente in questa direzione.”

Per concludere invece facciamo un bilancio delle precedenti edizioni e quali sono le aspettative riguardanti i due concerti
“Il bilancio delle precedenti edizioni è certamente molto positivo e le aspettative per quest’anno sono altissime, tenuto conto dell’altissimo livello degli artisti proposti.”

 

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