Si intitola Camadamia l’album di debutto dei Camaleoni che si presenta come un manifesto musicale, una giungla sonora che riflette l’identità caleidoscopica della band. Un lavoro che sprigiona energia travolgente e creatività senza filtri, caratteristiche che da sempre contraddistinguono il sound della band. Fusion, jazz contemporaneo, funk e rock moderno si mescolano in uno stile inconfondibile che viene raccontato a Jazz Agenda dai membri della band.

Per cominciare l’intervista parliamo subito del disco: vi va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?

Camadamia non è solo un album, ma una vera e propria rappresentazione della band e dei suoi componenti. Ci piace definirlo una giungla di suoni, emozioni e idee perché, in fondo, i Camaleoni sono proprio questo. All’interno del disco potrete cogliere le influenze musicali di ciascun componente che, fondendosi, vi trasporteranno in un viaggio unico: vi imbatterete in ambienti sonori diversi passando da momenti introspettivi sino a vere e proprie esplosioni di energia.    
Camadamia saprà stupirvi ed emozionarvi, unica regola: lasciarsi andare!          

Raccontateci adesso la vostra storia: come è nato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?

           
L’idea è nata da Valerio, Lorenzo e Fabio alla Scuola di Musica Città di Novate, un’associazione culturale che ha fatto da epicentro per la band. Poco dopo, è subentrato Andrea, conosciuto durante alcune lezioni al Conservatorio di Milano e ha completato la sezione ritmica. Infine, ci siamo incontrati con Riccardo durante le prove per la tesi di Andrea: abbiamo istantaneamente capito di aver trovato l’ultimo pezzo di questo bellissimo puzzle.
Da quel momento, siamo giunti in breve tempo alla registrazione del nostro primo disco.  Tuttora, stiamo continuando a esplorare e creare, mantenendo la curiosità che ci caratterizza e restando pronti a farci sorprendere da quello che ci riserberà il futuro.

Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per voi cosa rappresenta?

Camadamia è sia punto di partenza che punto di arrivo. Se, da un lato, è stato il catalizzatore della band, permettendoci di esplorare nuove idee e aprirci a contaminazioni, dall’altro, è anche un punto di arrivo in cui le composizioni hanno preso forma, consolidando le nostre sperimentazioni.

I brani al suo interno ci hanno accompagnato nelle prove, dal vivo e durante viaggi in auto verso concerti e vacanze, creando in noi ricordi indelebili.   
Ora non ci resta che farvelo scoprire, continuando a riversare energia ed entusiasmo verso queste composizioni, con l’unico desiderio di farvi provare le stesse emozioni che abbiamo vissuto.

Se parliamo dei vostri riferimenti musicali cosa vi viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per voi sono stati davvero importanti?

Se c’è un fattore che rende unica la nostra band è la varietà di influenze musicali. Da un lato, abbiamo influenze comuni che spaziano diversi generi, quali Snarky Puppy, Vulfpeck e Nate Smith nell’ambito della fusion contemporanea americana, Yussef Dayes e Vels Trio della scena jazz/hiphop inglese e Calibro 35 del filone strumentale italiano. Dall’altro, la vera forza del gruppo sono le influenze di ciascun componente, che, fondendosi, hanno trovato la propria dimensione in un connubio armonioso: la black music di Andrea, il funk di Fabio, il background classico e progressive di Lorenzo, l’amore per il jazz e la classica di Riccardo e l’anima punk-rock di Valerio.

Come vedete il vostro progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla vostra musica?

Il nostro obiettivo è continuare a fare musica, sperimentare e riuscire a rendere i Camaleoni una parte focale delle nostre vite. Desideriamo mantenere il clima di gioia e armonia che si instaura quando siamo sul palco, lasciando da parte i giudizi per dare spazio al divertimento.  

E chi lo sa, magari arriveremo ad avere un festival a nostro nome, una serie Netflix o addirittura un documentario su di noi! Ma una cosa è certa: sentirete parlare di noi ancora a lungo. Questo è il vero augurio che facciamo al nostro futuro.

Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: avete qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?

In questo momento siamo focalizzati sulla scrittura di nuovi brani e sull’importante compito di dare voce e visibilità al nostro primo disco. È un periodo di forte creatività con numerosi stimoli, non vediamo l’ora di condividere con voi tutto ciò che sta nascendo. Per non perdervi nulla del nostro Camaworld, seguiteci sui nostri canali social!

Categories:

Tags: