Pubblicato dall’etichetta Irma Records, “The Second” è il secondo album dei Jazzincase, progetto smooth jazz che vede la partecipazione di Kiki Orsi alla voce, Luca Tomassoni al basso e contrabbasso e Claudio Trinoli alla batteria. Hanno inoltre collaborato grandi musicisti come Toti Panzanelli (chitarra), Alessandro Deledda (piano e tastiere e arrangiamenti), Luca Scorziello (percussioni), Eric Daniel (sax), Massimo Guerra (tromba), Emanuele Giunti (piano), Giovanni Sannipoli (sax), Peter de Girolamo (piano, tastiere e arrangiamenti) e in ultimo, ma non ultimo, il grande produttore Nerio Papik Poggi. Il disco include cinque brani inediti e 6 cover e ha come protagonista la bellezza declinata e descritta in tutte le sue forme. I membri della band hanno raccontato a Jazz Agenda questa nuova avventura. 

Per cominciare l’intervista parliamo subito del disco: vi va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?

“the Second” non è solo il nostro secondo album ma più concettualmente il mettere il punto su un cambiamento che abbiamo, anche un po’ con di coraggio, voluto esprimere attraverso l’intrusione di generi musicali che nel nostro primo, “Bonbon City”, non erano stati contemplati. Infatti in questo album abbiamo voluto inserire elementi elettronici, il pop, la dance ed un cameo rock. La presenza dei cinque inediti ci ha portati a volerli accompagnare nel loro significato attraverso generi misti, dove la matrice rimane in ogni caso il mood jazzincase e l’inevitabile zampata jazz. 

Raccontateci adesso la vostra storia: come è nato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?

Kiki (la cantante e songwriter del progetto)al rientrando da un viaggio a New York nel 2008, dove è stata a contatto con dj un team di dj internazionali che portavano nelle loro serate lo smooth jazz, si è innamorata di questo genere “non genere” ( è più definita una commistioni di generi e dai critici americani non considerato tale) ha deciso di essere promotrice di un nuovo progetto, denominandolo “jazzincase” , ovvero il “Jazz in valigia” oppure “ ci metto il Jazz quando serve”. Tutto questo dal 2016. E così , con molta naturalezza, si sono avvicinati coloro i quali ancora ad ora fanno parte del cosiddetto zoccolo duro: Luca Tomassoni al basso e contrabbasso e Claudio Trinoli alla batteria.

Ma il team è molto più ampio. In entrambi gli album sono presenti pianisti e tastieristi e arrangiatori del calibro di Danilo Riccardi, Alessandro Deledda, Peter de Girolamo e poi ancora Luca Scorziello alle percussioni, Toti Panzanelli alla chitarra, Eric Daniel, Carlo Maria Micheli, Giovanni Sannipoli ai sax, Massimo Guerra e Cesare Vincenti alla tromba, Nerio Papik Poggi come arrangiatore.

Inizialmente abbiamo passato gran parte del tempo in sala prove montando brani del panorama pop internazionale, cercando una chiave di arrangiamento personalizzata, da utilizzare, quasi subito, anche con gli inediti per altro in più lingue. (Per questo sono nate collaborazioni, anche da lontano attraverso facebook. ) Successivamente, attraverso i vari incontri professionali e consolidandoli, la voglia di creare sempre nuovi brani è in agguato, talvolta giornaliera. E’ come entrare in un bel negozio di abbigliamento ed invece di dover provare tutto c’è uno specchio virtuale che ti fa vedere la tua immagine vestita così da poter scegliere il tuo outfit più accuratamente.

Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per voi cosa rappresenta?

Un disco rappresenta un insieme di emozioni e di vita vissuta dove l’esigenza è di riuscire ad esprimersi in un modo personalizzato. Tutto questo non è un calcolo fa parte del proprio essere, che si espande ed evolve attraverso il lavoro di chi ti accompagna. In “the Second” ci sono temi importanti che sono stati trattati utilizzando la musica quali: le disfunzioni alimentari sempre più presenti tra i giovani che non si accontentano di essere se stessi e vivere a pieno la vita, ma vogliono sempre più assomigliare ad un prototipo mediatico che è in finale un fake perché non ci appartiene (Beautiful like me (a paper doll); il non dare ascolto, non guardare chi ti promette una vita facile, immediata, di successo perché la droga questo rappresenta inizialmente ma ti lascia a pezzi dopo il suo passaggio (Missis Hyde); l’amore inteso come un abbraccio nella notte, tenersi stretti , ricoprirsene ma imparare a lasciar andare via una persona per lo stesso amore (Cover me); la bellezza di ritrovare la forza di vivere al meglio anche dopo le tempeste della vita (C’est un chat! (probable) ; il gioco dell’amore ritrovato, soprattutto quello inziale che ti fa dimenticare il passato o le avversità pregresse e nuovamente ci rimettiamo in gioco talvolta in modo, giustamente, adolescenziale (The Game)
Un punto di arrivo o di partenza? Un punto di arrivo a conclusione dell’album ma per noi di partenza per i brani successivi. Sappiamo che ci vuole coraggio ed incoscienza ad avere già alle spalle due album diversi tra di loro, ma che hanno in comune la nostra scrittura ed in ogni brano, il nostro modo di essere. Le nostre “fotografie”

Se parliamo dei vostri riferimenti musicali cosa vi viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per voi sono stati davvero importanti?

Mamma…tanti, troppi. Citiamone alcuni per vari motivi: Al Jarreau, Annie lennox, Jamiroquai, Jamie Cullum, Amie winehouse, Aretha Franklyn, Fabio Concato, Ella Fitzgerald, ledisi, Chaka Khan, Barbra Streisand….

Come vedete il vostro progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla vostra musica?

Il nostro obiettivo è quello di far conoscere un genere così misto anche in Italia, ai più sconosciuto all’ascolto e con il quale si possano trasmettere dei messaggi importanti. Speriamo di farci conoscere quanto prima e di trarre soddisfazione nel vedere collocato al posto giusto il progetto “jazzincase”, che sempre più artisti ne facciano parte chi per un verso e chi per un altro e di poter portare ovunque i nostri concerti e la nostra energia che esprimiamo puntualmente sul palco, il nostro divertirci continuo ed emozionarci

Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: avete qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?

Stiamo lavorando proprio in questo periodo su nuovi brani e soprattutto un singolo per noi molto importante come messaggio da trasmettere, concerti non tanti ma scelti che chiunque può trovare sulla nostra pagina facebook. Cliccate mi piace e seguiteci, interagite con noi!
 
 

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