Dotato di una tecnica ragguardevole, con alle spalle collaborazioni decisamente significative  (Paolo Damiani, Tino Tracanna ecc.) la tromba di Aldo Bucci  potrebbe richiamare alla memoria il timbro, se non il fraseggio del Miles Davis anni settanta, con quel modo deciso di scandire gli accenti, squillante persino con la sordina e, nondimeno sempre flessibile alle esigenze espressive del momento. Sostenuto dal groove incalzante della Jazz Studio Orchestra, Aldo Bucci si lancia in un assolo di una certa intensità, dove al fluire un po’ frenetico delle note si alternano assonanze più distese e colorate dalla suggestione del blues. Urgenza interiore che si risolve alla fine con il ritorno in primo piano dell’orchestra, inaspettatamente su uno dei temi più noti di Ennio Morricone, “Il Buono il Brutto il Cattivo”.

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Claudio Censi