C’è nelle ultime pagine del romanzo d’esordio di Don De Lillo – ‘Americana’ – un incredibile personaggio dai capelli blu, il quale, invece di dormire, ogni notte se ne va nel deserto ad avvistare astronavi, perché, sostiene: “esse portano dallo Spazio un Messaggio di Infinito Amore”. Ecco. In questo video del 2005, due anni prima di morire per leucemia, anche M. Brecker sembra racchiuso in una mistica solitudine, tutt’uno con il suo sax – uno strumento d’ineguagliabile potenza che a tratti, rischia comunque(!) di raggiungere i propri limiti essendo la ricerca dell’Artista, del vero artista, un viaggio nell’Infinito quasi senza speranza di ritorno. Ma che in ogni caso non si può fare a meno di intraprendere. Testimoni e insieme protagonisti non meno rilevanti dell’evento sono Chick Corea (notare la sua espressione trasognata…) Steve Gadd, Eddie Gomez. Quanto di meglio insomma il mercato possa offrire. Con questi formidabili compagni, si lancia M. Brecker in un assolo visionario e, strappa le lacrime dagli occhi non solo per la tecnica inarrivabile, l’intensità e la bellezza dell’improvvisazione; quasi simile a uno sciamano, egli lascia il segno anche per la partecipazione totale, senza compromessi né mediazioni – body and soul si potrebbe dire – che propone al suo pubblico; trascinandolo infine con sé al “naufragio e al sogno”. – Del resto, qualcuno ha già sottolineato che il jazz è una forma d’arte da vedere, oltre che daascoltare. (E sorride, M. Brecker a un certo punto della sua performance: forse capiva di star facendo la storia della musica afro-americana).
Claudio Censi