Si intitola Oltre il rumore il nuovo singolo di Diletta Fosso, cantautrice quindicenne che suona il violoncello. La canzone racconta la guerra attraverso lo sguardo di una bambina: un punto di vista fragile e potente, che attraversa il dolore della guerra e cerca un varco verso la pace. Le immagini evocate nel testo (bimbi di seta, case coi tetti di cielo, sirene e segnali di fumo) parlano con forza disarmante di ciò che resta quando tutto crolla. È un inno alla pace, ma anche un grido, un ricordo, una poesia alla resistenza. Ecco il racconto di Diletta Fosso a Jazz Agenda.

Diletta, a soli 15 anni stai emergendo come cantautrice violoncellista. Il violoncello è diventato un elemento distintivo del tuo progetto musicale. Come è nato questo legame e perché è così centrale nella tua musica?

Il violoncello è il mio primo amore. Ho iniziato a suonarlo a quattro anni e all’inizio l’avevo scelto perché mi sembrava fantastico suonare uno strumento così grande! Presto è diventato una parte del mio modo di esprimermi. Lo chiamo Alfred (sì, gli ho dato un nome!) e non lo vedo solo come uno strumento, ma come un’estensione della mia voce. Il suo suono caldo e profondo mi aiuta a raccontare storie in modo più intenso. Qualche produttore mi ha chiesto di metterlo da parte perché sul palco mi rende troppo statica. Io, però, non riesco a rinunciarci: è il mio marchio di fabbrica.

La tua musica mescola pop, cantautorato e influenze classiche. Come riesci a fondere mondi musicali così diversi?

Non è stata una scelta consapevole, è successo in modo naturale. Ascolto sia artisti pop come Olivia Rodrigo, sia classici come Bach o Debussy. Il violoncello aggiunge un tocco di profondità e raffinatezza, mentre il pop mi permette di essere diretta e moderna. Amo quando questi due mondi si incontrano.

Il tuo primo brano, Nuvole, e il nuovo singolo, Oltre il rumore, affrontano temi profondi come l’equilibrio interiore e la guerra. Come scegli gli argomenti delle tue canzoni?

Scrivo quello che mi fa battere il cuore. Nuvole è nata quando mi sentivo in bilico tra i sogni e le responsabilità, è una canzone per chi si sente sospeso e non sa se restare o andare avanti. Oltre il rumore, invece, parla della guerra vista attraverso gli occhi di una bambina: ho scritto il testo dopo aver visto una foto su Instagram che mi ha colpito tantissimo. Voglio che la mia musica sia come uno specchio, ognuno deve trovare dentro qualcosa di personale, ma che spinge anche a riflettere sui grandi temi.

GUARDA IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=iq53Xr42MdM

A proposito di grandi temi, sei attiva anche su questioni sociali come il bullismo e i diritti civili. Quanto è importante per te usare la musica per lanciare messaggi?

È fondamentale. Non mi interessa fare musica solo per intrattenere; voglio comunicare qualcosa di positivo. Anche Nuvole è legata a un’esperienza personale: ho trasformato in musica il dolore di un episodio di cyberbullismo che ho vissuto. Scrivere mi ha aiutata a reagire e credo che, se una mia canzone può far sentire qualcuno meno solo, allora ne vale la pena. Mi piacerebbe continuare a sostenere temi come i diritti delle donne e dei più vulnerabili, perché penso che la musica possa avere un impatto reale.

Crescere con un talento così evidente e una vita così piena di impegni deve essere complicato. Come concili la scuola, il Conservatorio e la musica?

Ci vuole tanto equilibrio e non sempre riesco a trovarlo! Frequento il liceo linguistico, nel mio orario ci sono inglese, tedesco e spagnolo, oltre alle lezioni in Conservatorio. Poi c’è il tempo dedicato a registrare, provare e promuovere i miei brani. Non nego che a volte mi sento sopraffatta, ma salire su un palco o scrivere una nuova canzone mi fa capire che sono sulla mia strada. Alla fine basta organizzarsi… e a volte dormire un po’ meno! (ride)

Hai già conquistato premi importanti e girato per tantissimi concorsi, ma come immagini il tuo futuro musicale?

Credo che il mio obiettivo resterà sempre lo stesso: vivere di musica. Non importa se suonando in una band, insegnando violoncello o scrivendo canzoni. Ho tanti sogni, magari un album che racconti una storia intera, magari collaborazioni con artisti che ammiro. Ma cerco di vivere passo dopo passo e di godermi il percorso.

Le piattaforme digitali sono fondamentali per emergere oggi. Qual è il tuo rapporto con i social?

Mi piace usarli per condividere la mia musica e scoprire nuovi artisti, ma non sento l’ansia dei numeri. Non punto a fare tendenza, preferisco che la mia musica arrivi alle persone giuste. È bellissimo sapere che qualcuno magari sente una mia canzone e si rivede nelle mie parole. Questo è per me il senso di stare sui social, con autenticità.

Un’ultima anticipazione: stai già lavorando a nuovi progetti?

Sì, sto lavorando a nuove canzoni! Una di queste parla di un amore fugace come il tempo, un’altra affronta il tema dell’apparenza sui social; un’altra ancora tratta del femminicidio. Oltre a questo, sto pensando a un eventuale concept album che unisca storie, emozioni e immagini visive. Voglio che ogni progetto abbia un filo conduttore, come una grande narrazione. Vedremo dove mi porterà questo viaggio, ma sono pronta a scoprirlo!

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