Pubblicato dall’etichetta GleAM Records, Dedicated to Berg è l’ultimo disco di Gianfranco Menzella. Un omaggio all’estetica di un grande sassofonista come Bob Berg che attinge da brani del repertorio degli ultimi anni della sua carriera. Ne parla a Jazz Agenda il leader di questo progetto.
Per cominciare l’intervista parliamo subito del disco: ti va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?
Come il titolo stesso dice è una mia personale dedica a uno dei miei sassofonisti preferiti attraverso 8 brani che hanno accompagnato il mio percorso musicale e a cui sono legato da emozioni diverse
Raccontaci adesso la storia di questo progetto e da dove nasce l’idea di approcciarti a un grande della musica come Bob Berg?
Il progetto era nella mia mente da tanto tempo, ho iniziato ad ascoltare Berg fin da adolescente e l’approccio verso la sua musica è sempre stato emozionale, l’energia del suo suono e del suo linguaggio hanno sempre provocato in me forti emozioni.
Per quanto riguarda i musicisti che hanno partecipato a questo disco. Ci vuoi spiegare perché hai deciso di lavorare con loro a questo progetto?
Sono musicisti che conosco da anni e con cui si è creata una bella sinergia, Il loro modo di suonare si sposa bene con l’estetica che avevo in mente per questo progetto. Durante la registrazione ho lasciato piena libertà a ognuno e questo ha dato una identità unica al disco.
Un musicista come Bob Berg cosa ti ha lasciato come bagaglio musicale?
Credo che Berg abbia lasciato qualcosa in ogni sassofonista moderno perché ha portato avanti in maniera personale il linguaggio di Coltrane. A me personalmente ha lasciato l’approccio emozionale nello studio della musica.
Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: cosa rappresenta per te questo omaggio alla poetica di Bob Berg?
Questo disco rappresenta appunto ciò che sono in questo momento e ciò che mi pace suonare, un riassunto delle cose che ho studiato negli anni scorsi e del mio senso estetico attuale.
Se parliamo dei tuoi riferimenti musicali cosa vi viene in mente? Ci sono anche altri artisti, noti o anche meno noti, che per te sono stati davvero importanti?
Mi viene in mente molta musica che ascolto regolarmente: dai compositori russi e francesi di inizi 900 a compositori come Vaughan Williams, da Chopin a Miles Davis e poi molti sassofonisti che ascolto da sempre Sonny Rollins, Jerry Bergonzi, David Sanborn, Gato Barbieri e tanti altri.
Hai qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti di cui ci vuoi parlare?
Ho alcuni concerti da fare con “Dedicated to Bob Berg” a Matera per il festival Jazziamoci, Barletta, Teatro Mercadante Altamura e diversi club per il prossimo inverno.