Pubblicato dall’etichetta Filibusta Record, Tech Humana è il nuovo disco del DOS Duo Onirico Sonoro nato dalla sinergia e dalla collaborazione tra la leader Annalisa De Feo e la violoncellista Livia De Romanis che sono state a stretto contatto in questi ultimi due anni sul e fuori dal palco. Un lavoro che in alcuni brani è impreziosito dalla presenza di Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Simone Alessandrini al sax che amplifica il discorso iniziato con il precedente Floating uscito nel novembre del 2023. A raccontarci questa nuova avventura è Annalisa De Feo.

Per cominciare l’intervista parliamo subito del disco: vi va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?

“Si, certo! Tech Humana è un lavoro che nasce in maniera spontanea ed è il frutto della nostra collaborazione negli ultimi due anni. Sul piano stilistico e timbrico, amplifica e sviluppa il discorso iniziato con il precedente “Floating” del Novembre 2023. Qui il dualismo acustico – elettronico è più netto e si fa portavoce della dicotomia che, concettualmente, è insita nel nome Tech Humana: ragionamento e intuizione – logica ed emozione – tecnologico ed umano – coinvolgimento e indifferenza, toccando una tematica che ci colpisce direttamente e quotidianamente a più livelli.”

Un disco rispetto ai precedenti più suonato e forse con meno parole. Cosa è cambiato a livello compositivo e quali sono state le evoluzioni del DOS in questo periodo?

“Si, in effetti le composizioni ora risultano più dense e articolate; volutamente ci siamo spinte verso una maggiore sperimentazione e divertite a creare nuovi piani di comunicazione soprattutto nei momenti impro di Thin Spark e Kalim. A livello creativo è chiaro il desiderio di andare oltre la forma e oltre i confini di genere forse ancor più che nei precedenti lavori.”

Com’ è nata la vostra collaborazione e che valore aggiunto ha portato alla musica del DOS?

“La collaborazione è nata due anni e mezzo fa, quando ci siamo conosciute per caso attraverso amicizie in comune. Ci siamo trovate in sintonia da subito; Livia si è fatta coinvolgere in pieno nelle sonorità del DOS tra acustico ed elettronico, per cui Tech Humana ne è la viva testimonianza.”

Data questa nuova formazione, come avete lavorato in generale alla composizione dei brani?

“Alcuni brani come Thin Spark e Kalim sono nati in una stesura unica, improvvisata, certo dopo aver consolidato nel tempo il dialogo tra i nostri strumenti e tra i nostri linguaggi. In altri come From deep of the air e All about thinking c’è stato un lavoro a quattro mani negli arrangiamenti.”

In due tracce del disco si scorgono i nomi del contrabbassista Jacopo Ferrazza e del sassofonista Simone Alessandrini in qualità di feat. rispettivamente su “All about thinking “ e su “Shifting Landscapes”. A cosa si deve la collaborazione con questi due musicisti del mondo jazz?

“Sì, siamo molto contente della collaborazione con questi due straordinari musicisti, che hanno impreziosito i due brani che hai citato. Sono entrambi due artisti poliedrici ed eclettici con una visione trasversale ed aperta per cui è stato immediato e naturale il risultato.”

Possiamo dire che con Tech Humana l’aspetto timbrico e melodico ha preso il sopravvento rispetto ai precedenti dischi?

“L’attenzione alla melodia è sempre stata un tratto distintivo del DOS, a suo modo. Probabilmente in Tech Humana si ha un riguardo verso l’elemento timbrico ancor più accentuato, essendo uno degli elementi costitutivi del concept stesso dell’album: si parte da una ricerca viscerale delle potenzialità timbriche del proprio strumento acustico fino ad arrivare alle sonorità più costruite ed elaborate dell’elettronica

Per concludere c’è un filo conduttore che accomuna tutti i brani del disco?

“Sì assolutamente. Il file rouge è la storia che li lega tutti insieme in una sorta di suite: si parte da Thin Spark, che in riferimento all’idea dell’”intuizione” innesca la scintilla che darà vita all’intero lavoro per arrivare a Growing Spiral che in un crescendo sonoro e di forma chiude in una spirale frenetica esasperando suoni e pensieri.”

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